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Autore: Chamomile    21/04/2013    1 recensioni
Eustace e Jill stanno percorrendo la lunga strada verso nord, attraverso mille pericoli. La notte, però, è il momento più difficile da affrontare a causa del vento gelido che si abbatte sui viaggiatori. Per fortuna il loro compagno di viaggio ha un'idea brillante: dormire insieme.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustachio Scrubb, Jill Pole
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Puddlegum mostrò loro come sfruttare al massimo le loro coperte dormendo schiena contro schiena (le schiene si riscaldavano l'una con l'altra e potevi tenere entrambe le coperte sopra).  
                             
                                                                                                                                                                              La Sedia d'Argento


"Fermiamoci"
Per l'ennesima volta in quattro giorni di marcia, Jill Pole aveva pronunciato questa parola e si era impuntata rifiutando di muovere un altro passo.
Eustace sbuffò impaziente "Avanti, Pole, smettila di fare la bambina" disse, e fece altri due o tre passi avanti.
Ma quando si voltò verso di lei e vide che la ragazzina si era seduta a terra e gli rivolgeva un'occhiata di sfida, capì che stava facendo sul serio. Sospirò.
Una parte di lui aveva voglia di tirarla per un braccio e trascinarsela dietro (e al diavolo le proteste), ma l'altra sapeva che Aslan non avrebbe approvato, perciò cercò di lasciare correre. D'altra parte era stanco e aveva tanta voglia di riposare quanta ne aveva l'amica, anche se non voleva ammetterlo.
"Come vuoi" finse di cedere "accampiamoci per la notte".
A quelle parole Jill emise uno sbuffo a metà tra lo scocciato e l'ironico.
Da quando, infatti, dormire sul terreno freddo e duro, con solo una coperta addosso che ti impediva a mala pena di congelare poteva definirsi 'accamparsi'?
Erano in marcia da pochi giorni, ma lei ne aveva già abbastanza di quella vita da nomadi.
L'ultima volta che aveva visto un bagno era stata cinque giorni prima, e l'ultimo pasto decente che avevano fatto era stato quello che Puddlegum aveva cucinato per lei e Scrubb quando l'avevano conosciuto.
Da allora Eustace aveva cacciato qualche bestiola selvatica, che ripulita e divisa in tre parti si era rivelata essere un pasto molto poco appetitoso.
La notte era impossibile fare un bel sonno ristoratore a causa del vento gelido che soffiava implacabile.
Jill aveva le mani piene di geloni e le labbra scorticate, e non sapeva se il freddo che sentiva nelle ossa fosse reale o solo frutto dello scoramento che si era abbatuto su di loro al pensiero delle notti che dovevano ancora trascorrere in quel modo.
"Se stanotte ci sarà lo stesso tempaccio di ieri, domani saremo morti stecchiti" sentenziò lugubre.
"Ti prego, Pole, non metterti anche tu a fare l'uccello del malaugurio. Puddlegum se la cava già benissimo" la pregò Eustace sottovoce.
Il loro amico si stava guardando intorno con atteggiamento pensieroso e non sentì l'ultima frase del ragazzino.
Un attimo dopo, comunque, si diresse verso di loro e annunciò "Questo è il punto migliore in cui dormire stanotte. Quelle rocce" e indicò delle pietre ammassate che formavano a stento un muricciolo traballante "ci ripareranno dal vento".
"Come no" commentò un po' acida Jill.
"Oppure non lo faranno" continuò Puddlegum "e la tua precedente previsione si rivelerà esatta".
A questo punto Eustace decise di intervenire in quella conversazione che stava diventando troppo cupa "Scusate se mi intrometto, ma non sarebbe più logico cercare una soluzione ai nostri problemi invece di continuare con queste previsioni?"
"Certo che lo sarebbe, Scrubb, ma se avessi avuto un'idea secondo te non l'avrei già detta?" ribatté Jill.
Eustace stava per risponderle a tono ma Puddlegum disse "Io ce l'ho un'idea".
"Cioè?"
"Voi due avete ciascuno una coperta. Se invece di metterle separate le uniste riscalderebbero il doppio".
"Sì, ma uno di noi rimarrebbe congelato" osservò Eustace.
"E perché mai?"
"Ma perché se uno di noi ha due coperte una sull'altra e l'altro niente, è ovvio che quest'ultimo si congelerà".
"Io non ho detto che uno solo dovrà tenere le coperte. E' ovvio che dovrete condividerle" spiegò Puddlegum.
Eustace e Jill saltarono su come se avessero preso la scossa "Non se ne parla nemmeno" dissero in coro scioccati.
"Perché no?" indagò Puddlegum.
"Tanto per cominciare Scrubb non fa un bagno da giorni" cominciò Jill.
"Mentre tu invece hai trovato una fontana invisibile" disse ironico Eustace.
"Poi non è corretto che un maschio e una femmina dormano insieme" continuò lei. In reltà non credeva a quelle scemenze, ma in quel momento servivano a portare avanti la sua decisione.
"Perché Pole, tu sei una femmina?" ridacchiò Eustace.
"Sì, Scrubb. Mi ero resa conto della tua ottusità ma non credevo che ti impedisse di notare anche cose tanto elementari" rispose Jill gelida.
"Tranquilla madamigella, non ho nessuna intenzione di dormire a meno di tre metri da te" la rassicurò il ragazzo "scommetto che la notte tiri calci come un cavallo".
"E questo come lo sai?"
"Ragazzi, volete darci un taglio?" li interruppe il loro compagno "Io non voglio costringervi. Se volete congelare sono affari vostri."
I due ragazzini smisero per un attimo di battibeccare e si accorsero loro malgrado che Puddlegum aveva ragione. Da una parte c'era al prospettiva di condividere le coperte e riscaldarsi per una notte, dall'altra quella di gelare completamente.
Il sole era già tramontato da un po' e tra non molto le stelle sarebbero state la loro unica fonte di luce se non si fossero sbrigati ad accendere il fuoco.
Jill e Eustace si scambiarono un'occhiata che aveva il significato di "Se non c'è altra scelta..!"
Dopo aver mangiato quello che Eustace era riuscito a cacciare quel giorno e aver sistemato le coperte vicino al fuoco, i tre amici si stesero vicini.
"Buonanotte" augurò loro Puddlegum sbadigliando.
"Sì, come no" commentò Jill alitando sulle dita intirizzite e aspettando che il vento del nord cominciasse a soffiare come al solito.
"Pole chiudi il becco e mettiti giù" le ordinò Eustace che voleva sentire le coperte addosso piuttosto che le lamentele della ragazzina.
Jill gli avrebbe risposto volentieri, ma era troppo stanca per litigare con Scrubb. Con un sospiro si stese accanto a lui e tirò fino al mento le coperte, poi con uno scatto gli voltò le spalle.
Eustace la guardò incredulo prima di imitarla.
 Dopo pochi minuti la ragazzina lo sentì russare sommessamente e fu costretta ad ammettere che dormire insieme era stata una buona idea: non solo le coperte li proteggevano dal vento, ma la schiena di Scrubb era piacevolmente calda. Muovendosi lentamente e in silenzio, Jill si avvicinò di più al compagno di viaggio e poi, chiusi gli occhi, si addormentò con un mezzo sorriso.





Note dell'autrice
Leggendo la storia avrete notato ho mantenuto i nomi inglesi dei personaggi, non perchè italianizzati non mi piacciano ma perché sto leggendo La Sedia d'Argento in lingua originale e mi sono abituata a questa versione dei nomi. La frase in alto è una citazione del libro e appena l'ho letta ho cominciato a pensare alla reazione di Eustace e Jill all'idea di dormire insieme! I loro battibecchi sono la cosa che preferisco del romanzo, e se Jill è un po' scorbutica nella storia è solo perché è ancora all'inizio del suo viaggio a Narnia.
Spero che la storia vi sia piaciuta e alla prossima ;)



  
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