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Autore: j3nnif3r    10/11/2007    3 recensioni
Solo qualche pensiero della piccola Jennifer, poco dopo il suo arrivo all'orfanotrofio.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come posso...?
Tutto sta andando in pezzi. Mi guardano. Con i loro occhi, quegli occhi...
Le loro parole, così stupide, così irritanti. Non dovrebbero ferirmi. Non ho motivo di sentirmi sporca. Io non sono sporca.
Non lo sono. 

Mi sveglio con la voglia di non aprire gli occhi. Anche oggi.
Nessuno potrebbe ascoltare, capire. Sono abituata a stare in silenzio. A precipitare ogni giorno, ogni ora più in basso. Chiedere perchè non serve, scappare non serve, così sto ferma. Attendo che finisca. Guardo il giorno passare e non vedo l’ora di potermi chiudere qui dentro, con il terrore di far passare la notte troppo in fretta.
Principe, io? Ti sbagliavi, amica dolceamara. Non sono un principe. I principi sono potenti, coraggiosi, abili. Questa non è una favola. Guardami, sono debole. Mi trascino nella stanza dei panni sporchi con i vestiti dei miei aguzzini, e faccio il mio dovere senza alcun motivo, visto che nulla mi verrà riconosciuto.
Non posso conquistare niente, io. In fondo, sono solo una bambina. Un’orfana che non può contare su nessuno. Nemmeno su se stessa.
E tu, la mia principessa? Una principessa capricciosa, sì, forse.
Mi hai dato tutto e poi me lo hai tolto senza una ragione. Sei crudele. Ma non ci sarà modo per riavvicinarci, ormai. Sono sola, sì, lo so bene.
Amici... non ne ho mai avuti, io. Sono stupida, troppo stupida per avere amici. Sono più brava a rimanere in silenzio, immobile, ad occhi bassi aspettando che tutti vadano via, per poter vivere il mio vuoto.
Perchè io, amica mia, vivo nel nulla.
Le ore si consumano così. Voi tutti credete di vivere, pensate di poter vivere. Di possedere qualcosa, di poterlo stringere fra le dita finchè non vedete il rosso del sangue che vi scorre sulla pelle.
Io non riesco a muovermi in fretta, sono lenta.
Lo sono sempre stata. 

E se fossi rimasta lì, in quella stanza?
Perchè mi sono allontanata? E’ una punizione, dev’esserlo. E’ una punizione, certo.
Sono stata cattiva.
Mi sono sporcata.
Sono destinata a lavare, strofinare, per sempre, un ciclo continuo, per strappar via la sporcizia. Da tutto. Da me stessa.
Oh, sono così stanca.
Vorrei tornare sotto quelle coperte calde. In fondo non avevo motivo di scappare.
O forse sì?
Lasciare qualcosa per seguire una persona... è giusto? Non porta forse a complicazioni, al nulla in cui mi trovo?
Se fossi rimasta lì, però, sarei ancora più sola.
E’ giusto lasciare qualcosa per non rimanere da soli?
Si può smettere di essere soli? C’è un modo?
Non so se ho voglia di pensarci.

E le mie mani sono sporche, spellate.
Anche domani avrò addosso l’odore della morte che aleggia in questo posto, l’odore dell’odio e del rancore.
Anche domani sarò viva senza riuscire a smettere.
Oh, Brown. Cosa farei se tu non ci fossi?

   
 
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