21/04/2013
6 recensioniRating:PG-13, angst
Pairing:Albafica - Manigoldo
Spoiler:sì.
Disclaimer:i personaggi non sono miei, ma Shiori Teshirogi (Masami Kurumada). I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
IRRAGGIUNGIBILE
di Bombay
Sentendosi osservato il Cavaliere dei Pesci posò i suoi occhi azzurri su di lui e sorrise.
Un sorriso vero e sincero, che gli illuminava il volto e lo sguardo.
A Manigoldo sembrava di aver fatto solo quello in quegli anni: guardarlo.
Quando Sage li aveva inviati a Venezia insieme per una missione non poteva credere che Albafica avesse accettato.
Avevano trascorso una notte in una bettola, mentre il fracasso del carnevale giungeva dalle finestre aperte.
Manigoldo avrebbe voluto avvicinarsi, ma il Cavaliere dei Pesci non glielo permetteva.
“Perché non mi racconti la tua storia… sono curioso” aveva detto all’improvviso e dopo attimi di silenzio che sembravano eterni Albafica aveva preso a narrare la sua storia.
Manigoldo era ipnotizzato dalle sue parole e dal suo viso, provava sentimenti poco casti verso il giovane compagno d’armi.
Albafica raccontava con voce bassa e carica di emozione e per la prima volta Manigoldo vide le lacrime solcare quel volto tanto bello, quanto fiero.
Fu allora che si alzò e lo abbracciò, incurante delle deboli proteste dell’altro che si placarono sul suo petto.
Gli baciò le guance, avvertendo il sapore del sale sulle labbra e sentendole pizzicare appena.
“Desidero da tanto fare una cosa… posso?” domandò attendendo la risposta dell’altro che annuì appena.
E lo baciò sulle labbra.
Quello fu il primo e ultimo bacio per loro…
Il Cavaliere del Cancro aveva avvertito nuovamente il bruciore sulla bocca e non aveva atteso che fosse Albafica ad allontanarlo, non voleva minare la fiducia che l’altro aveva risposto in lui.
Ed ora era lì ad osservarlo, dal basso verso l’altro. Non sarebbero mai stati tanto vicini come a Venezia.
Albafica ricambiava i sentimenti di Manigoldo, ma aveva scelto la via del veleno… non quella degli uomini… glielo aveva detto e lui aveva accettato di amarlo da lontano.
***
Sion si fermò davanti alla Quarta Casa ed attese che il suo custode si avvicinasse.
Manigoldo fissò l’Ariete, che teneva tra le braccia il corpo senza vita di Albafica.
Shion sapeva, non giudicava…
Attendeva in silenzio che lui gli si avvicinasse e così fece allungando le braccia prendendo quel dolce fardello.
Ora non avrebbe più nemmeno potuto riempirsi gli occhi di lui.
Una lacrima solitaria gli solcò il viso e cadde su quelle labbra, come una goccia di rugiada su un petalo di una rosa.
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Note dell’Autrice: ok mi fa male leggere i gainden. Ho scritto questa cosetta in mezz’ora.
Fatemi sapere cosa ne pensate. Commenti e critiche sono bene accetti ^_^