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Autore: RoryVentimiglia_86920    10/11/2007    2 recensioni
Ritorno con questa storia che ho cercato di aggiustare e riscrivere meglio per quanto io e le mia capacità siamo capaci di fare...
Ma niente ancora non mi bacia, allora io mi alzo sulla punta dei piedi, gli cingo i collo con le braccia e faccio aderire le mie labbra alle sue. È un attimo che dura una vita, io e Marco immobili, abbracciati che ci baciamo, Matteo che guarda sbalordito, io che prego se ne vada il prima possibile… un vero casino. Fortunatamente qualcuno ascolta le mie preghiere , arrivano gli amici di Matteo, che vedendolo impalato lo trascinano dentro la scuola. Io allora mi stacco dal “bacio” e guardo Marco.
Questo è un pezzo della storia, spero che vi abbia invogliano a leggere :-) buona lettura e please commentate!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.
Questa è la storia di Meredith, una ragazza Americana, ma che ha sempre vissuto in Italia, e dei suoi amici, simpatici e sinceri, che la aiuteranno soprattutto nei momenti di difficoltà.




Cammino velocemente sotto la pioggia e mi riparo sotto la prima tettoia nel giro di tre isolati, proprio non riesco a capire perché la gente si ostini a dire che i balconi sono inutili, nessuno pensa alle povere persone che cercano riparo da un diluvio, dopotutto siamo al nord, qui la pioggia è all’ordine del giorno, anche se questo spiegherebbe l’inutilità di un balcone… ma lasciamo perdere questo discorso inutile, mi asciugo le lacrime.


Matteo è proprio un cretino!!!! Se gli dico no, penso significhi no, salvo che uno dei due non sia dislessico…. Ma non penso proprio, mi aggiusto la maglietta mezza strappata, per colpa di quel deficiente che mi aveva trascinata sul letto, e ricomincio a camminare verso casa mia trascinando i miei piedini, ebbene si porto una 36-37, stanchi sull’asfalto bagnato e scivoloso, ripenso alla mia giornata all’inizio bellissimo ma che, come avrete già capito benissimo, si è conclusa in una terribile schifezza cronica.

Matteo, è, o per meglio dire fino a tre quarti d’ora fa, esattamente quando mi ha buttata sul letto, era il mio ragazzo, un ragazzo fantastico, dolce, riservato, che non si impiccia mai nei fatti altrui tranne se non glielo chiedi, bello da far paura, sensibile, ma come tutte le persone, lui aveva una parte negativa, che a differenza degli altri, faceva veramente, ma dico veramente paura.

Me ne sono resa conto solo qualche settimana fa, dopo che stavamo insieme da due mesi. A volte diventava aggressivo, e cominciava ad urlare, mi minacciava di picchiarmi, a volte, ma non ha mai realmente osato, fino a stasera, quando gli ho detto di no, su quel letto, lui mi ha dato uno schiaffo fortissimo, tanto che ho la guancia ancora rossa. Mi pulisco con la manica della felpa le guance bagnate e sporche di mascara, sbavato a causa del pianto.
Dico io ma potrei mai essere pronta a farlo con lui dopo nemmeno due messi che stiamo assieme? Apro il portone del mio palazzo, salgo le scale con passo pesante, apro la porta di casa, entro nella mia stanza e mi butto sul mio letto, in mezzo ai cuscini, e, lentamente ma inesorabilmente, mi addormento.

È già mattina, e devo andare a scuola, la tentazione di non andarci è grande, anche perché Matteo è il mio compagno di banco, ma proprio non posso dato che ho il mio ultimo compito di greco, quello definitivo, quello che rappresenta il 20 % del nostro voto complessivo di tutto l’anno.
Mi preparo, un po’ di correttore, dato che ho dormito pochissimo, un po’ di matita nera, un po’ di eyeliner, mascara, phard, lipgloss chiaro, mi metto la mia nuova maglietta nera, i miei pinocchietti a scacchi, le mie Etnies, afferro lo zaino pesantissimo, credo soprattutto per il dizionario di Greco, i miei occhiali da sole neri, do una ultima pettinata ai miei lunghi capelli color castano chiaro, controllo che la matita intorno ai miei occhi azzurri non sia sbavata, ok tutto a posto, afferro le chiavi di casa, quelle del motore e scendo velocemente le scale.

Qui incontro, Marco, è il ragazzo che abita al piano sotto il mio, siamo amici tipo da quando siamo nati, è un bellissimo ragazzo, capelli neri, abbronzato, occhi colore del ghiaccio, labbra carnose e naso dritto e perfetto, ha addirittura fatto il modello per non mi ricordo che marca…

- Ciao Marco…ci vieni a scuola oggi ho te la butti (marinare) con Lucia (la sua nuova ragazza, è la mia compagna di classe)??- Gli chiedo – Perché se vuoi ti do un passaggio- Dico indicando il mio motore .

- Ciao Meredith!( ebbene si sono Americana di origini, ma sono nata ed ho sempre vissuto qui in Italia ) No oggi entro, ma a patto che tu mi faccia guidare! –

- Nemmeno se mi spari uccidendomi, mi rotoli in un tappeto e butti il mio cadavere in un fiume! –

- Wow! Bello ma un po’ lugubre non pensi? –

- Già ma che ci possiamo fare, tanto la mia moto tu non la guidi l’ho fatta rimettere a posto l’altro ieri! –

- Ah! Guarda, c’è Matteo! – Dice indicando un punto dietro di me.

- Dove?- Chiedo io voltandomi di scatto impaurita e con il cuore che batte a mille.

Guardo meglio di fronte a me, ma Matteo proprio non c’è…. Sento le chiavi scivolare dalle mie mani, mi volto e vedo Marco già seduto sulla parte davanti del sellino della mia moto, sventolare le chiavi per dopo infilarle nel foro apposito.
Lo guardo con odio, poi comincio a ridere, mi seggo dietro di lui, mi metto il casco e lo allaccio stretto, poi gli cingo la vita con le braccia e partiamo. Arrivati a scuola, scendo dal motore e mi avvio accanto a Marco verso l’entrata, quando vedo Matteo che mi guarda, che si avvicina, forse per parlarmi, o forse solo per prendersela con me ed urlare come un pazzo, allora io mi giro verso Marco.
- Marco? –
- Si?-
- Tu mi vuoi bene vero?-
- Certo, ma che domande sono… -
- Allora baciami!-
- Cosa? Hai la febbre per caso? –
- No! Ma c’è Matteo, svelto baciami, ci conosciamo da dieci anni cosa pensi che mi possa innamorare? Ma non farmi ridere, dai baciami, svelto, arriva!-
Ma niente ancora non mi bacia, allora io mi alzo sulla punta dei piedi, gli cingo i collo con le braccia e faccio aderire le mie labbra alle sue. È un attimo che dura una vita, io e Marco immobili, abbracciati che ci baciamo, Matteo che guarda sbalordito, io che prego se ne vada il prima possibile… un vero casino. Fortunatamente qualcuno ascolta le mie preghiere , arrivano gli amici di Matteo, che vedendolo impalato lo trascinano dentro la scuola. Io allora mi stacco dal “bacio” e guardo Marco.
- Mi vuoi spiegare perché mi hai baciato? Ho la ragazza io!!! –
- Lo so ma avevo bisogno del tuo aiuto… Lucia capirà!-
- Ma se non ho capito nemmeno io perché tu lo abbia fatto!!! –
Chino la testa e mentre camminiamo per i corridoi della scuola gli spiego quello che era successo con Matteo la sera prima,del letto, della sua violenza, della maglietta, di me che lo spingo via e del ceffone che solo a pensarci mi fa ancora male la guancia.
- Mi dispiace veramente che tra voi sia finita…-
-A me no, ero veramente sfinita di stare con lui era completamente pazzo. Senti ora ti saluto ho compito di Greco. –

Gli do un bacio sulla guancia ed entro in classe, mi seggo nel mio banco, stranamente senza Matteo, quando proprio penso che non venga più, pensiero molto piacevole, entra in classe, si siede accanto a me e mi guarda affranto come se io lo avessi tradito.
Mi chino sul compito e sorrido tra me e me felice della mia vendetta.
Bene bene gente spero che vi sia piaciuta, siamo solo agli inizi, più avanti il tutto si farà più movimentato, datemi la vostra opinione riguardo il comportamento di Matteo e quello di Meredith, la nostra protagonista!!!
Commentate, anche negativamente se volete… io apprezzerò comunque… ringrazio anticipatamente la vostra





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