Criminal Minds, 'Concentrazione.' di larrysfaith su EFP Fanfiction

Spazio autrice.
Bonjour! Sono Veronica, e dopo mesi, finalmente, scrivo qualcosa! E sul fandom di Criminal Minds, cosa mai fatta! Sono fiera di me, anche se questa flashfic, a mio parere, è inutile, senza senso e banale. Ma avevo voglia di scriverla, che vi posso dire.
Avvertimento: contiene uno spoiler sull'ottava stagione! Ma, se non ve lo dicessi, potreste leggerla senza accorgervene (sempre che non abbiate visto le puntate, ovvio). Quindi leggete a vostro rischio e pericolo.

Detto questo mi dileguo.
Buona lettura, spero che qualcuno recensisca.
Un bacio. xx

Fandom: Criminal Minds.
Rating: verde.
Avvertimenti: spoiler!
Personaggi: Derek Morgan/Spencer Reid - un po' tutti.
Word Count: 468.

Concentrazione.

Derek lo sa: se Spencer non riesce a concentrarsi è perchè il mal di testa lo sta facendo impazzire, o perché sta pensando troppo.
Sono seduti nella sala riunioni, e il genietto sembra completamente assente: guarda senza interesse il suo fascicolo e rimane in silenzio. Quindi, per assicurarsi che Reid si focalizzi sull’SI, mentre Garcia presenta il nuovo caso e gli altri agenti sfogliano le foto delle vittime sui loro tablet, Morgan si gira verso di lui e “Ragazzino,” lo chiama, attirando la sua attenzione, “tutto ok? Mal di testa?”. E Spencer lo guarda, scuote la testa, lo sguardo assente, poi torna a sfogliare distrattamente le foto contenute nella sua cartella: è l’unico della squadra che insiste perché gli sia dato un fascicolo cartaceo e non un tablet di ultima generazione.
Derek aggrotta le sopracciglia, poco convinto dalla risposta ottenuta, poi riporta l’attenzione su Penelope. Aspetta che la riunione finisca, e che Spencer faccia un’analisi sulla vittimologia dell’SI, ma quello sta zitto per tutto il tempo. Allora, quando Hotch li congeda tutti con “il volo tra mezz’ora”, lui resta seduto e guarda il ragazzino, che capisce subito di non doversi muovere, perché Derek Morgan sta per fargli il secondo grado.
Aspettano che gli altri agenti escano dalla stanza, poi Morgan si alza, chiude la porta e si siede sul tavolo in legno, proprio davanti a Spencer.
“Dimmi, che succede?” chiede, calmissimo e incuriosito.
“Niente.”
Ma Derek non gli crede, lo conosce troppo bene.
“Senti, ragazzino, non prendermi in giro.” dice chiaramente, cercando un contatto visivo.
Spencer alza il viso, lo guarda negli occhi, ma non parla.
“Se non è per colpa del mal di testa… che succede? Lo sai che, con me, puoi parlarne.”
Reid scuote la testa, prende la sua cartella e fa per alzarsi, ma l’altro lo riporta a sedere con una pressione sulla spalla.
“Non capisco che cosa ti prende!” stavolta è un po’ meno calmo. Derek odia quando non riceve una risposta. Stanno minuti in silenzio; Spencer lo guarda e tace.
Poi, è come se nella testa del più grande si accendesse una lampadina.
“E’ per una ragazza, Reid?” chiede, cercando di non ridere. E l’altro sgrana gli occhi, boccheggia, ma dalla sua bocca non esce risposta. Morgan capisce.
“Avrei dovuto immaginarmelo! Chi è? Come l’hai conosciuta?”
E mentre Derek incomincia a sorridere come un’ebete, Reid si alza bruscamente ed esce velocemente dalla stanza, senza dire niente.
Anche Morgan esce, e quando JJ gli si avvicina e “Di che parlavate?” gli chiede, lui ride.
Perché Derek lo sa: se Spencer Reid, il genio che è entrato in squadra a ventitré anni, con tre lauree e un QI di 187, non riesce a concentrarsi è perché il mal di testa lo sta facendo impazzire, perché sta pensando troppo, o perché, semplicemente, si sta innamorando.