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Autore: Roxanne Potter    21/04/2013    6 recensioni
Patrick ha iniziato a baciarlo ogni sera, da quando escono insieme; e Charlie non gli si è mai opposto, perché non vuole che negli occhi del suo amico spuntino nuove lacrime, non vuole vedervi il dolore di un altro rifiuto.
Nonostante i loro baci, Charlie è convinto di non provare nulla per Patrick, di non essere innamorato di lui. Finché qualcosa non inizierà a cambiare.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charlie, Patrick
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Patrick ha iniziato a baciarlo ogni sera, da quando escono insieme; e Charlie non gli si è mai opposto, perché non vuole che negli occhi del suo amico spuntino nuove lacrime, non vuole vedervi il dolore di un altro rifiuto.
Ma lui non è innamorato di me., è quello che ha sempre pensato.
Patrick finisce per piangere ogni sera, ridotto all'ombra del ragazzo allegro che lui ha conosciuto molti mesi prima, e il nome di Brad è sempre sulle sue labbra: Charlie rimane ad ascoltare quel che ha da dire, i suoi ricordi della prima volta che ha visto Brad, della prima volta che l'ha baciato, i loro momenti d'amore vissuti di nascosto, la speranza di poter trovare, un giorno, il coraggio di tenersi per mano davanti allo sguardo del mondo, non importava cosa le loro famiglie e i loro amici avrebbero pensato di loro.
Charlie gli tiene un braccio intorno alle spalle, ascolta in silenzio e spera che la sua semplice presenza, il suo semplice tocco, possano bastare a portare un po' di calore nel cuore di Patrick.
Io ci sono sempre, qui, per te.
Infine Patrick si asciuga le lacrime, si stringe più vicino a lui e lo bacia. Sempre.
A Charlie non dà fastidio. Ha scoperto che le labbra di un ragazzo non hanno assolutamente nulla di diverso da quelle di una ragazza. Se chiude gli occhi, la persona che lo sta baciando potrebbe benissimo essere Sam o una donna qualsiasi: non potrebbe mai allontanare Patrick da sé perché è un ragazzo.
Ma Charlie non prova. Non sente amore nei suoi confronti, non sente attrazione, non sente fuoco sulle guance e vuoto nello stomaco: solo l'incondizionato affetto di un amico, solo il desiderio di consolarlo, di fare per lui l'unica cosa che gli è possibile.
Io non sono innamorato di lui e lui non è innamorato di me.
Perché sa che, ogni volta che si baciano, Patrick ricerca disperatamente sulle sue labbra il sapore lontano di quelle di Brad. E Charlie non si lascia mai troppo andare: si limita a serrare l'abbraccio in cui sono avvolti e a muovere lentamente la bocca, quel poco che basta per non sembrare completamente passivo e indifferente.
Finché, una sera, Charlie non ha sentito qualcosa; come sempre Patrick l'ha baciato e, quando la sua mano gli si è poggiata su un fianco, un inaspettato brivido di eccitazione gli è corso lungo la schiena.
È con stupore che Charlie si scopre a desiderare la pressione morbida e umida di quella bocca sulla sua; lo stomaco gli si stringe, le sue labbra si muovono avide e veloci, la sua pelle formicola di quell'emozione tutta nuova, mentre stringe Patrick forte come non mai e si perde nel languore estatico che sembra aver avvolto la sua mente. Infine sente quelle familiari labbra che si schiudono, che lo accolgono, in un intrecciarsi dapprima esitante di lingue.
Si separano dopo circa un minuto e rimangono immobili in un silenzio rotto solo dai loro respiri, le mani tremanti che si stringono.
-Credo sia ora che ti riaccompagni a casa.- dice infine Patrick, e Charlie si limita ad annuire, senza spiccare parola.
La volta successiva che si incontrano è tutto simile e al contempo diverso.
Patrick sta piangendo, abbandonato su una panchina nel cortile del pub dove hanno trascorso la serata. Piange più forte del solito, con quella bottiglia di birra ormai vuota in mano, e Charlie non può più sopportare quelle lacrime, non può più sopportare di vederlo soffrire così.
Gli si avvicina ancora di più, gli prende il viso tra le mani e lo bacia, di sua spontanea volontà: lo bacia come ha fatto l'ultima volta, premendo il corpo contro il suo, affondando la lingua tra le sue labbra che sanno di alcol e lacrime. E il suo cuore leva un silenzioso grido di felicità, quando sente Patrick aggrapparsi a lui e ricambiarlo.
Per alcuni minuti, gli sembra di rivivere quei momenti in cui Mary Elizabeth lo baciava appassionatamente. Perché è questo che stanno facendo, lui e Patrick, si baciano come due fidanzati, due ragazzi che si sono ritrovati dopo tanto tempo e che non vorrebbero mai più lasciarsi andare.
Poi finisce. È Patrick il primo a fermare il movimento delle sue labbra e ad allontanarsi lentamente da lui. Ed è il primo a rompere il silenzio che li circonda.
-Charlie... sei innamorato di me?
Nella sua voce non c'è quel tono speranzoso di chi aspetta una risposta positiva. No, Patrick ha parlato con calma, come se fosse semplicemente curioso, come se volesse solo comprendere cosa c'è dietro il suo gesto.
Charlie lo guarda. Lo guarda e non dice nulla.
Forse, se Patrick gli avesse posto quella domanda qualche sera prima, avrebbe scosso piano la testa in risposta. Ma ora non può rispondere, né a gesti né a parole.
Certo che non sono innamorato. Lui è un mio amico.
Ma non può dirlo. Vorrebbe parlare, ma non ci riesce. Vorrebbe rispondere che loro sono solo amici, ma c'è qualcosa che lo blocca.
Charlie non sa. Ecco qual è la verità.
Come può dire di sì, se tutto in lui urla il contrario? E come può dire di no, quando c'è quella piccola voce insinuante che si oppone alle sue certezze, quando è stato lui quella sera a prendere l'iniziativa?
Perché l'hai fatto? E perché l'ultima volta l'hai ricambiato in quel modo?
Charlie non sa, così non risponde.
Patrick chiude gli occhi per un attimo e sospira. Quando li riapre, la sua espressione è lontana e indecifrabile.
-Ti riporto a casa. È tardi.- si limita a dire, alzandosi dalla panchina.
Charlie annuisce e si alza a sua volta, con le mani affondate nelle tasche dei jeans. Nessuno dei due spicca una parola mentre si dirigono verso l'auto.
Quella che Charlie sta per affrontare è solo la prima notte che trascorrerà senza chiudere occhio, chiedendosi cosa volesse dire quel bacio e cosa rappresenta Patrick per lui. E non gli servirà più ripetersi che sono solo amici, perché il suo cuore parlerà al suo posto, quando inizierà a battere un po' più forte ogni volta che il ragazzo gli rivolgerà il suo sorriso.
La prima sera in cui Patrick non cerca di baciarlo, l'ultima sera che trascorreranno insieme a girare per locali, Charlie sente una stretta al cuore. Una di quelle strette che fanno male, che ti colpiscono a fondo e non ti abbandonano per molto, troppo tempo.
-Grazie di essermi amico.- gli dice Patrick, con un sorriso stanco ma meravigliosamente sincero.
-Di niente. Non devi ringraziarmi.
Patrick lo lascia lì, nel viale sotto casa, e Charlie non può fare altro se non rimanere immobile a guardare l'auto che si allontana rapida lungo la strada buia.
Sa che probabilmente le loro serate passate insieme sono finite. Sa che lui non lo bacerà ancora. E il pensiero di non toccare e assaporare più le sue labbra, che ormai conosce e ha imparato ad amare così tanto, gli fa tremare le mani.
Sente un'altra fitta al cuore. E fa male.
Sei innamorato di me, Charlie?
Sì, Patrick. Anche se ormai è tardi. Lo sono.

Note.

Spero che questa Charlie/Patrick non risulti troppo stupida e insensata.:,D
Leggendo "Ragazzo da parete", ho adorato la scena del loro bacio e i piccoli accenni su di loro. Lo so, lo so, canonicamente parlando Patrick e Charlie non sono davvero innamorati, ma io sono una slasher della peggior specie, e DOVEVO scrivere qualcosa su di loro. Questa è stata la prima idea che mi è venuta in mente dopo aver terminato il libro. Riguardo al titolo, spero che non sia errato, in caso contrario fatemelo notare.
A presto!:3
   
 
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