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Autore: Despicable Meggs    21/04/2013    3 recensioni
In quel momento Ziva stava correndo in mezzo alla gente, con il fucile, nascosto all'interno di una borsa, in spalla. Aveva fretta. Non poteva perdere questa occasione. Arrivò sul tetto, tirò fuori l'arma, la montò e si mise in posizione, pronta a sparare.
Semplice One Shot sulla coppia Tony/Ziva basata sul promo di "Berlin", l'episodio che andrà in onda martedì prossimo. Quindi attenzione: contiene SPOILER!!!!! :)
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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NON SPARARE

 

Vendetta. Ecco quello di cui aveva disperatamente bisogno. Per questo motivo era partita alla volta di Berlino e al suo fianco, come sempre quando ne aveva avuto bisogno, c'era Tony, collega ma soprattutto amico, disposto a tutto per lei.

Il suo unico obiettivo era trovare Ilan Bodnar. Trovarlo e ucciderlo.

Pensava che questo l'avrebbe fatta stare meglio, che avrebbe alleviato almeno in parte il dolore che provava da quando suo padre era stato ucciso.

A causa di Bodnar anche l'ultimo membro della sua famiglia era morto e per quanto il loro rapporto non fosse stato semplice, lei gli voleva bene. In fondo era suo padre e c'era stato un periodo, quando era piccola, in cui tutto era andato per il meglio e nonostante gli errori che lui aveva commesso, lei non poteva dimenticare quei bei momenti.

Dopo un lungo periodo di indagini, era riuscita a trovare dove si nascondeva e aveva deciso che era arrivato il momento in cui avrebbe avuto la sua rivincita.

E adesso erano lì, a Berlino, in giro per la città a fare domande e seguire piste in grado di condurli al luogo in cui si nascondeva.

Era stato un periodo di forte stress e Ziva era stanca, ma non si sarebbe fermata davanti a niente.

Dopo svariati giorni di ricerca, durante i quali avevano girato praticamente tutta Berlino non erano ancora riuscita a scoprire nulla. Nè dove fosse né tantomeno cosa stesse facendo.

Poi all'improvviso una telefonata ribaltò la situazione. Uno dei tanti contatti che Ziva aveva consultato durante le indagini segrete condotte a Washington aveva trovato una traccia di Bodnar e in men che non si dica era riuscito a scoprire che il giorno seguente si sarebbe recato all'ambasciata israeliana.

Il volto di Ziva si illuminò. Corse a prendere una delle tante cartine che si era portata e sulla quale aveva segnato i luoghi in cui cercare. La appoggiò sul tavolo e iniziò a cercare l'ambasciata.

"Eccola" esclamò "Si trova di fronte alla biblioteca pubblica".

Tony la guardò curioso "Come pensi di agire?" le chiese.

"Non ho pensato ad un piano in particolare... Vado e lo uccido" spiegò lei con freddezza.

"Ragiona bella Ninja! Non pensi che ci siano dei sorveglianti armati fino ai denti davanti all'ambasciata? E magari Bodnar si porterà dietro anche qualche guardia del corpo! Non farai in tempo ad avvicinarti a lui che ti avranno impiombata a dovere" le disse Tony cercando di farla ragionare.

"Non mi interessa... Devo ucciderlo.. Poco importa se muoio anche io" rispose lasciando Tony sbalordito per la sua affermazione.

"Ziva, ma ti senti quando parli?! Pensi che sia una soluzione intelligente farti ammazzare? Credo che dovresti calmarti... Questo desiderio di vendetta ti sta oscurando la capacità di ragionare" la rimproverò Tony.

Lei lo guardò infuriata. Avrebbe voluto picchiarlo in quel momento, fargli vedere cosa sapeva fare se qualcuno la faceva arrabbiare.

"Senti se sei venuto qui per mettermi il bastone tra le ruote, torna a casa e lasciami fare da sola. Se decidi di restare, allora aiutami!" rispose lei urlando.

Si pentì subito di quello che aveva detto. In fondo la colpa non era di Tony. Prese un respiro profondo e gli disse "D'accordo.. Scusa ho esagerato. Hai un piano migliore?".

"Non lo uccidiamo davanti all'ambasciata. Lo seguiamo, aspettiamo che esca e poi quando è lontano decidiamo come comportarci. E comunque a me interessa se vivi o muori... Ci terrei che tornassi a a casa con me seduta in aereo e non in un sacco per cadaveri" disse mettendole una mano sulla spalla per calmarla.

Ziva annuì ma in mente aveva già un altro piano. Non si sarebbe fatta scappare un'occasione del genere. Ma Tony aveva ragione, rischiava di essere uccisa ancora prima di poter tirare fuori la pistola.

Così decise che avrebbe sparato dal tetto della biblioteca che si trovava di fronte all'ambasciata. La sera prima, mentre Tony parlava con Gibbs, chiamò uno dei suoi contatti e si accordò per farsi consegnare un fucile da cecchino.

La mattina seguente uscì prima che Tony si svegliasse. Cercò di fare meno rumore possibile, se si fosse accorto di quello che stava facendo l'avrebbe sicuramente fermata.

Andò all'appuntamento e prese il fucile.

Nel frattempo Tony si svegliò. Non vedendola capì subito che aveva deciso di fare di testa sua.

Provò a chiamarla più volte, ma lei non rispondeva. Si vestì di corsa e velocemente si diresse verso l'ambasciata. Nel frattempo chiamò McGee, aveva bisogno del suo aiuto per sapere dove era.

"Come devo rintracciare il telefono di Ziva? Non dovevi tenerla sotto controllo?" gli chiese Tim.

"Non discutere e fai quello che ti dico. Ora!" gridò Tony.

McGee non disse più nulla ma si mise subito al lavoro con il suo computer.

Tony, era già arrivato davanti all'ambasciata quando Tim gli disse che Ziva si trovava nella biblioteca.

"Ok, guidami nel punto esatto in cui si trova" disse entrando nell'edificio.

In quel momento Ziva stava correndo in mezzo alla gente, con il fucile, nascosto all'interno di una borsa, in spalla. Aveva fretta. Non poteva perdere questa occasione. Arrivò sul tetto, tirò fuori l'arma, la montò e si mise in posizione, pronta a sparare.

Anche Tony si mise a correre. McGee gli disse il punto esatto in cui sia trovava Ziva. Chiuse la chiamata e iniziò a salire le scale sperando che ancora non avesse ucciso Bodnar.

"Non sparare" continuava a ripetersi in mente. Più che altro era una preghiera. Non voleva che Ziva dovesse sopportare anche il peso di questa morte.

Corse più veloce che poteva, arrivò in cima alle scale e spalancò la porta che dava sul tetto.

"Non sparare!" gridò. Solo dopo si accorse che Ziva non stava nemmeno imbracciando il fucile. Era in piedi girata verso di lui e lo fissava, spaventata da se stessa.

Tony si avvicinò e si accorse del panico nei suoi occhi. L'abbracciò e le sussurrò "Grazie al cielo non l'hai fatto".

"Non ci sono riuscita, Tony. Non ne ho avuto la forza".

Lui le accarezzò i capelli e le diede un bacio sulla fronte.

"Non preoccuparti" le disse "Lo prenderemo e pagherà per quello che ha fatto".

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti!!!! L'ansia per l'episodio che andrà in onda martedì in America si fa sentire... E quindi eccomi qui con questa ff! :)

Guardando il promo di Berlin (l'avrò visto almeno 50 volte XD) sono rimasta colpita dalla scena in cui Ziva corre tra la folla. Non ho ben capito dove lei si trovi ma ho pensato comunque di scrivere questa storia. Non è niente di che ma spero che vi piaccia! :D

Commentate numerosi mi raccomando!!!

Baci Meggie

 

@AleTiva95: mi spieghi come mai abbiamo avuto l'idea di imbarcarci in questa impresa?! O.o A volte mi chiedo come ci vengono in mente certe idee... Ahahah XD

 
  
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