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Autore: alida    21/04/2013    2 recensioni
Carlisle e Esme riflettono sulla morte di Bree. I personaggi appartengono a S.Meyer. La ff non ha scopo di lucro. Gradite recensioni.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlisle Cullen, Esme Cullen | Coppie: Carlisle/Esme
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Bene, avevo voglia di scrivere, ma non sapevo bene cosa.

·         Allora ho adottato questo metodo:

·         ho preso uno a caso dei libri della Meyer

·         ho aperto una pagina a caso

·         ho preso la prima frase che mi è passata sotto gli occhi … poi

·         ho fatto dei bigliettini con i nomi di: Carlisle, Esme, Edward, Emmett, Rosalie, Jasper, Alice, Bella, Charlie, Renesmee, Jakob, Tribù-personaggio a scelta libera, umani-personaggio a scelta libera, amici dei Cullen-personaggio a scelta libera, Trio Volturi-personaggio a scelta e Guardia Volturi-personaggio a scelta

·         ho estratto due nomi … e …

·         con quei nomi e la frase è nata la ff.

Penso che farò così tutte le volte che mi manca l’ispirazione. Nel frattempo sto scrivendo una long-fic, ma prima di iniziare a pubblicare voglio aver buttato giù tutta la trama.

Intanto spero di non avervi annoiato con le la premessa, e mi raccomando … se vi piace la storia (o anche no) fatemelo sapere. Grazie mille a tutti per il tempo che dedicata alla storia e buona lettura.

 

Frase: “Dovresti saperlo”. Mi avvinai a lui e cercai di guardarlo negli occhi. Lui evitò i miei, rialzando la testa. (Da “Eclipse” pagina 303. Fazi Editore)

Personaggi: Non ci crederete, e non ci credevo neanche io … ma deve essere un segno del destino … Carlisle e Esme

 

Si era illuso, e io con lui. Si capiva benissimo che la ragazza non aveva intenzione di fare del male a nessuno, che la vita da vampira le era piombata addosso travolgendola, come era successo a molti di noi, ma per i Volturi e la loro Guardia questo non bastava.

In un attimo la sua non-vita ebbe termine.

E a niente valse il tentativo mio e di Carlisle di salvarla.

Lui era a capo chino, seduto sul divano, con le mani incrociate domandosi perché non si potesse dare una possibilità di salvezza al prossimo. Le parole di Jane tuonavano nella mia mente: “I Volturi non danno mai una seconda possibilità”.

Era visibilmente scosso, deluso.

Spesso mi chiedeva: “Come si fa ad apprezzare le arti e allo stesso tempo a disprezzare la vita?”.

“Carlisle,” gli rispondevo “non si può andare oltre se stessi. Possiamo accumulare conoscenze, certo, ma la realtà è che andiamo di pari passo solo con il nostro cuore”.

E naturalmente lui, dissentiva. Niente di ciò che potesse giustificare una limitazione della capacità di amare di chi era stato umano poteva incontrare la sua approvazione.

Ma, anche in quel  momento, gli fu naturale chiedermi: “Secondo te, se ci fossero stati i Volturi in persona, avrebbero preso la stessa decisione?”

Subito gli risposi:

“Dovresti saperlo”.

Mi avvinai a lui e cercai di guardarlo negli occhi. Lui evitò i miei, rialzando la testa.

“Mi sembra di essere solo un povero sciocco”.

Gli tenni il viso tra le mie mani, lui me le strinse, baciandole, ma non mi guardò mai.

Restammo così, stretti nella nostra cieca sofferenza.

 

  
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