"Stanno suonando la nostra canzone" ... Mentre mi dice queste parole mi prende per mano e cominciamo a ballare..

Immagino di avere l'espressione di un pesce rosso in questo momento, se mi chiedessero il mio nome non saprei cosa rispondere. Siamo vicini, troppo vicini. Mentre ci lasciamo cullare dalle note della "nostra canzone", come l'ha definita Tony, mi ritrovo a pensare a tutto quello che è successo in questi otto anni, legati inevitabilmente a doppio filo con lui..

Non credo di essere sempre stata innamorata di Tony, anzi. La prima volta che l'ho visto ho pensato fosse un'idiota. E l'ho pensato per molto tempo. Ma poi.. poi mi sono resa conto che dietro quella maschera da pagliaccio si celava un agete eccezzionale, un amico fedele e sincero, un uomo che era capace di amare fino all'estremo. Tony è tutto questo.. e molto, molto di più.

Forse quando si era innamorato di Jeanne, li forse avrei dovuto accorgermene che qualcosa non quadrava. Ero gelosa, gelosa marcia. Ma non riuscivo a comprenderlo, o forse più semplicemente non volevo ammetterlo a me stessa. Perchè ne avrei sofferto. Perchè LUI amava LEI e non ME. Quando tra loro è finita per un momento, un solo momento, ho provato sollievo. Ma è durato solo un istante, lui era troppo ferito e stava troppo male per permettermi di essere felice per il fatto che era finita. In quel momento dovevo essere un'amica, una spalla su cui piangere.. e così è stato.

E quando è arrivato Michael, lì è stato un incubo. Un vero inferno sulla Terra. Credevo davvero di amarlo, credevo davvero che potesse essere finalmente quello giusto ma.. mi sbagliavo. E Tony lo sapeva. Come sempre voleva proteggermi, e come sempre io mi sono chiusa a riccio perchè, come sempre, io DOVEVO fare tutto da sola. Non credo dimenticherò mai la litigata fuori dalla sede del Mossad a Tel Aviv. E anche se faccio di tutto per non pensarci ogni tanto mi riaffiora nella mente per una sola risposta che lui ha pronunciato. Quando gli ho chiesto per quale motivo avesse messo a repentaglio tutta la sua carriera, e lui mi aveva risposto PER TE. In questo momento se ci ripenso il cuore mi batte talmente forte che potrebbe uscirmi dal petto, e ho il terrore che lui se ne accorga, ma allora ero talmente arrabbiata che praticamente non mi ero nemmeno accorta del significato della sua risposta.

E poi mi è venuto a prendere in Somalia. Quando pensavo che ormai per me fosse arrivata la fine è venuto a salvarmi dall'inferno e.. mi ha riportato a casa. E per l'ennesima volta mi ha lasciato spiazzata. Perchè non dici proprio a chiunque NON POSSO VIVERE SENZA DI TE. Ma entrambi forse sapevamo che era troppo presto, che certe ferite dovevano essere rimarginate, che dovevamo di nuovo ricominciare a conoscerci prima di fare un passo avanti nel nostro rapporto. E forse adesso un pò mi pento di aver fatto passare tutto questo tempo prima di trovarci, ma forse doveva semplicemente andare così.

E cosi ci siamo ritrovati ognuno a proseguire la sua vita con due persone diverse.. Lui con Ej, io con Ray.. e diamine, me lo ricordo fin troppo bene come è andata a finire. Forse è stato il destino. Eravamo destinati l'uno all'altra ma non in quel momento. Noi siamo destinati a stare insieme ADESSO.

Perchè ora siamo qui, a Berlino, a cercare l'assassino di mio padre, l'assassino della moglie di Vance.. Ma stiamo ballando e siamo ancora vicini, troppo vicini. Mi sento destabilizzata.. Sto ancora cercando di far tornare il mio cuore ad un ritmo regolare quando sento che mi sussurra all'orecchio che è meglio tornare in albergo. Il mio cuore ormai impazzito perde almeno dieci battiti.

Siamo tornati in camera e solo adesso mi rendo conto che per tutto il tragitto non ha MAI lasciato la mia mano e che io.. mi sono dimenticata come si fa a respirare. Giuro, credo davvero di non ricordarlo. Sembra che riesca a capirlo quando mi dice che va a mettersi qualcosa di più comodo. Lo guardo mentre va verso il bagno e noto il balconcino fuori dalla nostra stanza. La mia ancora di salvezza. Esco fuori, fa freddo, ma forse è meglio cosi. Ho bisogno di qualcosa che mi dia una scossa. Appoggio le mani sulla ringhiera e mi ritrovo a realizzare, forse per la prima volta davvero, che sono perdutamente innamorata di LUI. E che voglio che lui lo sappia. Voglio stare con lui, passare la mia vita con lui. Ma adesso non è il momento adatto. Ci sono cose in questo momento che hanno la priorità. Sono talmente presa dai miei pensieri che non mi accorgo della sua presenza finchè non sento le SUE mani che si appoggiano delicatamente sulle MIE. E io ricomincio ad andare in debito d'ossigeno. Mi giro verso di lui, non mi giro verso di lui.. cosa devo fare? Prendo coraggio e mi volto. Il suo viso è pericolosamente vicino al mio. Di nuovo. Troppo vicino. Non è leale che mi guardi così. Perchè Tony fa questo. Non mi osserva come tutti gli altri. Lui mi GUARDA. Dentro, nell'anima, sembra capace di leggermi dentro agli occhi. E io mi ritrovo a pensare che spero che lui si renda conto che anche IO lo sto guardando così.

Sembrano trascorsi pochi secondi ma probabilmente è un'eternità che ci stiamo guardando cosi quando lui.. mi bacia. Dannazzione lo sta facendo davvero, mi sta baciando. Non è come mi aspettavo. Credevo che il nostro primo bacio sarebbe stato al limite della violenza fisica. Con tutti gli anni in cui i nostri sentimenti sono stati repressi, immaginavo che una volta che le nostre labbra si fossere toccate avremmo staccato il cervello e ci saremmo ritrovati senza vestiti a fare l'amore nel giro di pochi minuti. Per poi ricominciare ancora, e ancora, e ancora. Perchè avevamo talmente bisogno l'uno dell'altra da aver bisogno di un contatto fisico estremo, che ci marchiasse a fuoco. Che ci facesse capire che non potevamo sopravvivere senza.

Ma non è così.. Ma diavolo è il bacio più bello della mia vita. Sentito, desiderato, pieno d'amore. Di una dolcezza infinita, sembra quasi abbia paura di rompermi. Il petto sta per esplodermi. Sto per andare a fuoco, letteralmente. Quando ci stacchiamo per riprendere fiato mi guarda come se fossi una Dea, come può guardarmi così? Come è possibile che LUI abbia scelto ME?

Ma l'ha fatto. Ha scelto. Ed io sono al settimo cielo. Ma è quando mi dice "Ziva, io ti amo. Ma lo so che non è il momento adatto per parlarne. So che in questo momento devi sistemare un'altra questione. Ma promettimi che appena questa storia sarà finita ne parleremo. E cominceremo la nostra vita insieme" che perdo definitivamente la capacità di pensare. Riesco solo a sorridergli e a baciarlo un'altra volta ancora, decisamente con più passione. Ho bisogno di fargli capire che si, ne parleremo e che si, voglio cominciare una nuova vita con lui. Ma ha ragione. Perchè Tony mi conosce, meglio di chiunque altro, forse addirittura meglio di me stessa. E sa che finchè questa storia non sarà finita, sa che finchè Bodnar non sarà morto io non posso permettermi di lasciarmi andare. Ed io lo amo anche per questo, Soprattutto per questo.

Complice la notte meravigliosa di Berlino, ci mettiamo a dormire nello stesso letto, abbracciandoci, sapendo che si, il NOSTRO momento è arrivato. E che nessuno potrà mai più farci stare lontani. 




 

Note dall'autrice:

Questa è la mia prima storia, so che forse ho fatto trasparire un Ziva forse un pò troppo sentimentale ma secondo me il suo carattere si è decisamente addolcito in questi anni! =)

Aspetto commenti, critiche e quant'altro avrete il piacere di scrivere! Intanto ringrazio già da adesso chiunque avrà voglia di leggerla!

Un bacione!

Vale