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Autore: KiaPianetaOreon    22/04/2013    1 recensioni
Francesco è innamorato della matematica e delle scienze. Ma è innamorato anche di Marianna. A Marianna però piace Alessio. Il mondo di Marianna è pieno di colori, quello di Francesco di numeri. Troverà mai il modo di scarabocchiare tutti quei calcoli e imparare a vivere con l'arcobaleno?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Scolastico
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Francesco non era il classico ragazzo di cui tutte le ragazze si innamoravano. Non aveva una cresta che stava su tutto il giorno perché impregnata di gel, non aveva nessun buco all’orecchio e nessuna tartaruga stampata sul corpo. Tutto ciò che aveva era un carattere particolare, un’aria da asociale stampata in faccia e un guardaroba da perfetto ragazzo della porta accanto. Anche se le persone lo reputavano un ragazzo un po’ strano, Francesco aveva varie conoscenze all’interno del liceo scientifico che frequentava; i corsi di informatica, i giochi della chimica e le gare di matematica gli avevano fatto conoscere tanti ragazzi secchioni e completamente inconsapevoli del mondo esterno come lui. Peccato che i rapporti d’amicizia che stringeva con loro iniziavano e finivano all’interno dei corridoi scolastici e si limitavano a poche parole.
L’unico amico con cui passava il tempo anche fuori dall’edificio scolastico era Nicola. E mamma mia, Nicola sì che era un tipo “ok”. Era sempre apposto ed elegante. Indossava dei maglioncini marroni in cui poteva navigare, portava i capelli scompigliati perché gli piacevano così, e aveva attorno a sé sempre tante persone. Quando la gente si accumulava davanti a lui, finiva sempre per ipnotizzarsi davanti ai suoi discorsi e al suo bel viso. Insomma, ci sapeva fare.
Era incredibile come potessero essere amici due adolescenti completamente diversi l’uno dall’altro, eppure era successo. Alle elementari non si capiva ancora quale fosse la strada che ognuno di loro avrebbe preso, si sapeva solo scambiare le figurine e giocare a nascondino. Ed era proprio grazie a questo che Francesco e Nicola erano diventati migliori amici, e lo erano rimasti fino a quel momento. Nicola nutriva un affetto pazzesco per lui, tanto da difenderlo in ogni situazione e da restargli accanto dalle 7 della mattina alle 2 del pomeriggio, esclusi i giorni in cui si trovavano a fare i compiti insieme.
Nicola pensava che Francesco dovesse smetterla di essere così secchione, chiuso, solo. Sapeva che non gli piaceva uscire e far casino, preferiva starsene in camera a leggere la sua collezione di Focus o nel suo laboratorio di chimica personale, dove generava sostanze che secondo la sua mente da scienziato sedicenne, sarebbero state capaci di cambiare la vita del futuro.
L’occasione per svegliare Francesco dal mondo dei sogni atomistici si era presentata presto. Si dava il caso che Valeria Cavalli, nota a tutti per l’enorme guardaroba firmato che possedeva e una presenza impeccabile, fosse compagna di classe di Nicola e Francesco. E ovviamente, per il suo compleanno non poteva che organizzare una festa – bomba a cui invitare tutti i suoi amici perfettini, oltre ai compagni di classe. Nicola si volle concentrare sul fatto che avrebbero dovuto esserci anche i compagni di classe. Era una novità enorme! Valeria non era solita ad invitare tutti alle sue feste così “raffinate”, solo chi era davvero un amico stretto o aveva qualche rapporto con lei era degno di partecipare ai suoi incontri. Alcune volte anche i leccaculo avevano la meglio; insomma, con complimenti sul suo aspetto fisico sotto le foto che pubblicava su Facebook ci si poteva guadagnare un “punto popolarità”, che avrebbe dato la possibilità di un invito ad un’uscita o ad una festa, come ad esempio quelle di compleanno.
- Dobbiamo assolutamente andare a quella festa! – esclamò Nicola, mentre nei corridoi osservava la gente passare avanti e indietro.
Francesco, accanto a lui, sembrava non averlo sentito. Stava pensando alle sue scarpe, come si poteva creare una tinta per stoffa? Nicola attirò la sua attenzione pestandogli il piede. Francesco ricambiò con un’occhiataccia delle sue.
- Dobbiamo andare alla festa di Valeria, assolutamente! E tu verrai con me – ripetè Nicola, gesticolando come era solito fare.
- E perché dovrei venire? -.
Proprio in quell’attimo passò davanti a loro Marianna e per un attimo tutti gli organi vitali di Francesco smisero di funzionare. Uno scatto veloce, per poi tornare in vita con tanto di viso color pomodoro e occhi attenti, pronti ad esaminare ogni singolo movimento che faceva.
- Marianna – la chiamò Nicola – tu ci vieni alla festa di Valeria? -.
La ragazza si voltò facendo girare come una ruota i suoi capelli color caramello. Erano lucidi e lisci, avevano un bel colore. Il suo sguardo particolare si rivolse a Nicola, quello di Francesco la fissava, cercando di non essere notato.
- Beh, sì! Per una volta che ci invita tutti! – rispose, sorridendo.
- Appunto! E Francesco preferisce starsene a casa -.
Francesco aveva sperato di non venir preso in causa, ma ormai era troppo tardi. Nicola riusciva sempre benissimo a fare l’esatto opposto di ciò che chiedeva. A dire il vero non gli aveva chiesto nulla… Doveva sapere quando bisognava stare zitti, ogni modo. Marianna si voltò verso Francesco con un’espressione interrogativa, e lui sentiva lo stomaco accartocciarsi. Il suo cuore sembrava un metronomo che teneva il tempo in sedicesimi. Tornò a guardarsi le scarpe, tentando di evitare il dialogo.
- Perché non vuoi venire? – gli domandò la ragazza.
Fu costretto a distrarsi dalle scarpe. La voce di Marianna era una specie di richiamo per lui. La guardò negli occhi mimetizzando la paura, non riusciva a resistere.
- Penso solo che non sarebbe divertente – rispose.
- Ma cosa dici, tutte le feste son divertenti! Dai, molla i libri per una volta! -.
Dopo un incoraggiamento e una pacca sulla spalla, Marianna se ne andò. In realtà era restata nella mente di Francesco. Stava lì dal primo giorno di scuola superiore e non si era mai mossa. 
- Te lo ha detto anche Marianna, non puoi mancare! – continuò Nicola.
- Non lo so -.
- Non vorrai mica farle un torto… -.
Francesco aveva continuato a fissarla mentre si recava alla finestra che c’era in fondo al corridoio. Avrebbe tanto voluto che il suo obiettivo fosse posizionarsi lì e puntare lo sguardo al cielo, per osservare le nuvole muoversi. Lui lo faceva spesso. Lo sguardo di Marianna era perso, e non nel blu del firmamento. Stava parlando con un ragazzo che non era lui. Un ragazzo con un maglione viola, probabilmente uno della classe accanto alla loro, la quarta B. Si chiamava Alessio. Gli sorrideva, sembrava farle delle battute geniali. Nessuno poteva essere più geniale di Francesco. O meglio, nessuno poteva essere geniale come Francesco. Nessuno aveva un laboratorio di chimica privato! Forse non serviva quello per essere geniali. Quanto avrebbe voluto essere lui il ragazzo dal maglione viola. Francesco stava morendo di gelosia dentro, anche se l’indifferenza al mondo che lo circondava dominava il suo corpo 24 ore su 24.
- Va bene, vengo – rispose a Nicola.
  
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