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Autore: Cocol_Sasso_97    22/04/2013    7 recensioni
« Cosa vuoi »
« Capirti Shizu Chan - disse osservando il sole contornato da un alone rosso che cedeva il posto alla luna, luna che portava i sogni alla gente e dava inizio alla vera vita di Ikebukuro – Tu se l’unico che mi viene difficile da capire, e questo non lo sopporto. »
Il biondo rimase momentaneamente zitto, cercando di capire se il moro gli stava tirando un altro dei suoi stupidi scherzi.
« Ma pensa un po’… Io odio tutto di te invece. »
« Shizu chan, così mi ferisci! – esclamò dandosi la spinta per andare in avanti – Specie perché io so che tu non mi odi così tanto come credi. »
[...]
Il moro, divertito, si sporse verso di lui « Ah, ma che soddisfazione farti zittire! » rise sfilandogli la sigaretta dalle labbra.
« Hai detto che vuoi parlare, ma tu non sai la voglia che ho di prenderti a cazzotti, quindi non gettare benzina sul fuoco »
« Ah, Shizu chan, se ti facessi una domanda risponderesti? » fece divertito.
« Falla e basta. »
Sul volto di Izaya comparve un sorriso poco rassicurante: « Se dovessi morire, cosa faresti? »
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I Hate Everything
About You


Una leggera brezza soffiava sul tetto dell’edificio, scuotendo appena i capelli dei due ragazzi presenti.
Soffiava piano, circondandoli e studiandoli, per poi risalire veloce, come se volesse scappare lontana da quel posto, lasciandoli soli.
Gli occhi scuri del ragazzo al centro del tetto scorrevano la figura del giovane davanti a sé, il suo sguardo che non nascondeva un certo fastidio. Teneva le mani in tasca, stringendole a pugno, cercando la forza per non iniziare una, l’ennesima, lotta contro di lui.
Dal canto suo, il moro lo osservava con sguardo di sfida, divertito, e forse anche soddisfatto. Si voltò dandogli le spalle, come se quello fosse stato un incontro del tutto casuale, come se non gli interessasse vederlo.
Un verso di dissenso si levò nell’aria, da parte del biondo, nel momento in cui il giovane si poso con le braccia al parapetto, osservando la vita frenetica che si stava svolgendo sotto i suoi occhi.
« Izaya. » disse scocciato, pronto a chiedere cosa volesse da lui di così importante da addirittura chiamarlo per incontrarlo.
« Ah, Shizu chan, non sono fantastiche le persone? » chiese d’un tratto, interrompendolo prima ancora che iniziasse.
Shizuo rimase in silenzio, evidentemente infastidito e Izaya continuò, come se tutto d’un tratto fossero diventati grandi amici « Vieni qui e guarda! Quello là! – fece indicando un giovane che entrava in un negozio dopo essersi guardato intorno più volte – è succube dei giudizi altrui, non vuole farsi vedere, non è divertente? »
Shizuo, seppur infastidito, si avvicinò un poco, buttando un occhio sulla strada, osservando la miriade di persone che popolavano la via, camminando, chi solo, chi in compagnia, verso una meta precisa, oppure no, ma con passo deciso.
« E quella ragazza invece? A osservarla direi che sta aspettando un ragazzo incontrato sul web, il primo ragazzo con cui ha avuto un appuntamento… - ridacchiò indicando una ragazza tra le decine che vi erano sotto di loro – Eppure lui non verrà, che crudele… »
« Scommetto che quel ragazzo sei tu » disse facendo una smorfia.
« Oh, sul serio mi credi capace di certe cattiverie? In effetti, quella ragazza non mi vedrà mai andarle incontro chiedendole se è Marika Chan… »
Una seconda smorfia si dipinse sul viso di Shizuo, che lo osservava senza ancora capire come mai lo avesse chiamato e fatto andare lì.
« Ti stai chiedendo perché ho voluto incontrarti, qui su un tetto, vero Shizu Chan? - chiese con un sorrisetto in volto – Vedi, almeno qui non c’è quasi niente che tu possa tirarmi addosso, e forse riuscirò a scambiare due parole con te… » disse voltandosi e dando le spalle al vuoto sotto di se, mentre posava i gomiti sul parapetto.
« Cosa vuoi »
« Capirti Shizu Chan - disse osservando il sole contornato da un alone rosso che cedeva il posto alla luna, luna che portava i sogni alla gente e dava inizio alla vera vita di Ikebukuro – Tu se l’unico che mi viene difficile da capire, e questo non lo sopporto. »
Il biondo rimase momentaneamente zitto, cercando di capire se il moro gli stava tirando un altro dei suoi stupidi scherzi.
« Ma pensa un po’… Io odio tutto di te invece. »
« Shizu chan, così mi ferisci! – esclamò dandosi la spinta per andare in avanti – Specie perché io so che tu non mi odi così tanto come credi. »
Shizuo alzò un sopracciglio « Come scusa? Io non ti odio? »
« Non ho detto questo Shizu chan – fece sorridendo tranquillo – Tu mi odi, certo, ma non tanto quanto credi »
Un ringhio di dissenso scivolò fuori dalla bocca del biondo « Questo lo dici tu »
Izaya alzò le spalle e disse « Shizu chan, ti conosco da un po’, sei un enigma, complicato, ma che sto risolvendo. E quando ci sarò riuscito allora avrò vinto. »
Gli occhi scuri di Izaya si posarono su quelli di Shizuo, attraversando le lenti degli occhiali, scavando nel suo sguardo. Seppur infastidito, il biondo non spostò lo sguardo, deciso a non perdere quella sfida, a non dimostrarsi inferiore, ma più lo osservava, più la voglia di attaccarlo lo invadeva.
Il moro, divertito, si sporse verso di lui « Ah, ma che soddisfazione farti zittire! » rise sfilandogli la sigaretta dalle labbra.
« Hai detto che vuoi parlare, ma tu non sai la voglia che ho di prenderti a cazzotti, quindi non gettare benzina sul fuoco »
« Sì, giusto… - sussurrò spegnendola sul bordo del parapetto – Ah, Marika chan se ne sta andando! Non vedo l’ora di vedere come mi risponderà alla prossima mail… » ridacchiò tirando fuori il cellulare.
« Izaya! »
Lo ignorò, scrivendo la mail rivolta alla ragazza, un sorrisetto sul volto, alzando il cellulare verso il cielo mentre inviava. Nel vano tentativo di calmarsi leggermente, Shizuo prese una sigaretta dal pacchetto e la portò alle labbra, accendendola e chiudendo gli occhi, per non vedere il moro che metteva soddisfatto il cellulare in tasca.
Fece una tirata e riaprì gli occhi, schiudendo le labbra e lasciando che nuvolette di fumo vagassero verso l’alto. Osservò il moro che, con un balzo, era salito in piedi sul reggipetto e osservava di sotto, il braccio teso. Lasciò cadere la sigaretta e la osservò finché non sparì dalla sua vista, poi si voltò ad osservare il ragazzo.
« Ah, Shizu chan, se ti facessi una domanda risponderesti? » fece divertito.
« Falla e basta. »
Sul volto di Izaya comparve un sorriso poco rassicurante: « Se dovessi morire, cosa faresti? »
Shizuo rimase colpito da quella domanda, soprattutto perché era lui a fargliela. Stette in silenzio, senza sapere realmente cosa rispondere, si limitò a fare un’altra tirata.
« Se dovessi rispondere io per te, direi che ti sentiresti come privato di una parte di te. » spiegò Izaya osservandolo, studiando ogni sua minima reazione.
« O forse con un peso in meno »
Izaya rise, infilando le mani in tasca « Oh no Shizu Chan, questo assolutamente no! Ti sentiresti spaesato, privo di obbiettivi e annoiato, assolutamente! »
« Prima dici di non capirmi e poi pretendi di sapere come mi sentirei se finalmente sparissi da questo mondo? » sbuffò, scocciato.
« Ah, questa è una delle poche certezze che ho su di te » spiegò osservano il cellulare e leggendo la mail.
« Beh, perché non provi se proprio ci tieni eh? Verrò a dirti sulla tomba come mi sentirò »
Le labbra del moro si incurvarono in un sorriso « La ritengo come una promessa questa » mormorò lasciandosi cadere all’indietro, nel vuoto.
Gli occhi del biondo si spalancarono, e corse a sporgersi, rimanendo ancora più stupito nel vedere il moro che si teneva con una mano al bordo del cornicione. Un misto di emozioni, tra cui confusione e rabbia, fecero capolino nella mente di Shizuo.
« Ma guarda che espressione preoccupata » cantilenò Izaya divertito.
Una serie di insulti mormorati a bassa voce uscì dalle labbra del biondo che lo osservava, aspettando una spiegazione, spiegazione che non arrivava. Lo osservò, gli occhi ridotti a due fessure e gli diede le spalle, posandosi al parapetto di schiena, osservando la sigaretta che gli era caduta dalle labbra prima. Izaya rimaneva in silenzio, la mano ben salda i piedi appoggiati ad una sporgenza sul muro, che Shizuo non poteva notare, ma che evitavano al moro di cadere. Shizuo sbuffò e si voltò, allungando il braccio, mentre, con un sorrisetto soddisfatto, nella mente di Izaya un altro tassello dell’enigma andava al suo posto.
Prese la mano che il biondo gli tendeva e si fece tirare su, osservandolo con aria trionfante quando tocco il pavimento.
« Credo di aver ragione io » disse divertito e iniziando a ridere. Shizuo non rispose, ma tirò un poderoso pugno al moro che cadde a terra.
« Stupido. » sentenziò scrocchiandosi le ossa delle dita e levandosi gli occhiali, mettendoli in tasca.
Izaya si lecco l’angolo delle labbra, da cui usciva un po’ di sangue e si alzò, scrollandosi la polvere dai vestiti « Chi non lo è a questo mondo? Comunque, come avevo detto io, senza di me ti mancherebbe qualcosa - disse soddisfatto, schiacciando la sigaretta che poco prima era caduta dalle labbra del biondo – Altrimenti non si spiegherebbe il tuo accorrere e lo sguardo preoccupato Shizu chan »
« Sì invece, sono io a doverti uccidere, non puoi fare da solo » spiegò con un ghigno in volto.
Una fragorosa risata si alzò nel cielo « Ma per favore Shizu chan, non ne saresti in grado! - esclamò divertito, prendendo il suo coltello – Non hai il fegato di ammazzare qualcuno, nemmeno me! » esclamò lanciandoglisi contro, lasciandogli un taglio all’altezza dello zigomo, il sangue che inizia ad uscire lentamente. Sorrise divertito e lecco il sangue rimasto sul coltello, mentre Shizuo cercava di tornare in sé, confuso.
« Forse, chi lo sa, nemmeno io sarei in grado di ucciderti, non voglio certo sporcarmi le mani » aggiunse ridacchiando.
« Ne riparleremo quando sarai nella cassa da morto! » esclamò sferrando un secondo pugno che, questa volta, Izaya evitò, finendogli alle spalle.
« Benissimo » rise facendolo girare e prendendogli la mano. Gli mise in mano in coltello mentre lui lo guardava confuso, senza capire. Poi gli fece alzare il braccio, puntandosi la lama alla gola « Forza, fammi vedere su »
Shizuo digrignò i denti, assottigliando lo sguardo e premendo la lama sulla pelle diafana del moro. Osservò la lama, poi lo sguardo del ragazzo e nuovamente la lama, dove alcune gocce color cremisi si stavano posando. Rimase in silenzio, poi imprecò e caccio a terra il coltello.
« Ah Shizu chan, questo era molto prevedibile! - scrollò la testa divertito, mentre alzava le spalle – E questa è una di quelle cose che ho capito di te. Il problema Shizuo è che sei… Imprevedibile. » spiegò, le labbra incurvate in una smorfia di disgusto, l’espressione seria nel suo sguardo. Shizuo ascoltava in silenzio, osservandolo con attenzione.
« Per questo ti odio, – disse con disprezzo avvicinandoglisi – non hai un senso, ti lasci guidare dall’istinto, agisci di impulso, e questo non posso controllarlo. »
« Come è giusto che sia » rispose con lo stesso disprezzo nel tono della voce che stava dimostrando Izaya.
« No, non lo è. – esclamò infastidito, avvicinandosi al viso del biondo – Io devo sapere cos’hai in quella cazzo di testa. È una sfida. E io la vincerò. »
« Staremo a vedere. » accettò Shizuo, senza nascondere un sorriso soddisfatto.
Izaya lo osservò, gli occhi incatenati ai suoi, come se facendo così potesse scoprire i segreti della mente del biondo, segreti che nascondeva.
La mente di Izaya invece stava cercando di scoprire ogni tipo di reazione il biondo potesse avere in diverse situazioni. Senza pensarci troppo, deciso a testare le sue deduzioni, lo tirò a sé, baciandolo. Shizuo rimase immobile, sorpreso, le labbra che si incurvarono in una smorfia. Lascio che il moro lo baciasse, quei pochi secondi che gli bastavano, e lo osservò mentre questo si allontanava.
Izaya era sicuro della reazione che avrebbe avuto il biondo, e aspetto il poderoso pugno del ragazzo con un sorrisetto in volto, sicuro di sé.
Shizuo infatti alzò il pugno, uno sguardo omicida, ma il ghigno del moro gli fece cambiare idea e lo tirò a sé, baciandolo a sua volta. Izaya spalancò gli occhi, confuso, infastidito. Cercò di spingerlo via, ma il ragazzo lo teneva stretto, impedendogli ogni movimento. La lingua di Shizuo si insinuò tra le sue labbra, andando ad unirsi con quella di Izaya che, incapace di muoversi e privato anche del suo fedele coltello, non poteva fare altro che mugolare infastidito, cercare di morderlo e allontanarlo, ma non ci riuscì finché non fu il biondo a lasciarglielo fare, poiché gli squillava il telefono.
Izaya si pulì la bocca con la manica della giacca mentre Shizuo rispondeva « Si, arrivo. »
Si girò ad osservarlo, un ghigno compiaciuto in volto e gli tirò un pugno alla bocca dello stomaco « Non era la reazione che avevi programmato, vero, Izaya Kun? » disse andandosene.
Izaya boccheggiò un paio di volte, la rabbia che lo invadeva come poche volte aveva fatto. Sì, era definitivo, lo odiava, con tutto sé stesso.
   
 
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