Togheter

Allen, a volte, aveva paura. Era una paura irrazionale e che lo bloccava per non più di pochi secondi ma bastava a rovinargli tutta la giornata. Succedeva di solito improvvisamente quando, da solo, si voltava e non vedeva nessuno. Era stupido ma non poteva farci nulla, smetteva di respirare e spalancava completamente gli occhi, cominciava a voltare la testa freneticamente prima da una parte e poi dall’altra perché, loro, non potevano essere spariti.
Nessuno se ne era mai accorto, era bravo a fingere, Allen, ma poi lui l’aveva visto. Era uno di quei momenti e Allen stava aspettando che passasse – passavano sempre, dopotutto – quando lui aveva svoltato l’angolo. Al sollievo di vedere che, almeno lui, non era certamente scomparso si era presto sostituita l’ansia del giudizio che, quella visione, avrebbe fatto nascere nell’altro; Allen si vergognava, infinitamente.
Avere paura era normale, per chiunque, ma Allen si era sempre mostrato forte e deciso, aveva nascosto tutto il resto perché non sarebbe mai stato utile in una guerra. Ora si sentiva un po' più nudo.
«R…Rabi…» aveva mormorato con le guance leggermente rosse. Si chiese che cosa avrebbe fatto, ora. Forse stava esagerando perché non era niente di così grave ma, tra tutti, Rabi era quello che meno avrebbe voluto lo venisse a sapere; Rabi che era veramente forte, Rabi che sapeva cosa fare in ogni situazione, quel Rabi; Merda, imprecò nella sua testa, e ora come farò a guardarlo negli occhi?
Rabi, però, si fece avanti ed Allen serrò gli occhi spaventato. Mi vuole picchiare?, pensò in un attimo di terrore, mi vuole urlare contro?
Non aveva il diritto di avere paura? No, tu sei l’eroe, si ripeté in maniera petulante, tu devi salvare tutti, Allen, sei l’unico che può. Tutto questo, ad Allen, sembrava da solo un motivo sufficiente per avere paura e se Rabi avesse voluto picchiarlo in quel caso, Allen si sarebbe difeso. E ‘fanculo tutto.
Rabi, però, non lo aveva picchiato, non si era nemmeno messo ad urlare. Si era aggrappato a lui con forza e decisione (disperazione?) stringendolo contro il suo petto.
Il petto di Rabi era grande e caldo contro il suo viso, Allen lo aveva sempre saputo che Rabi era forte ma, quello, era un altro paio di maniche.
«Meno male,» aveva mormorato Rabi dopo un poco (un’eternità?) «non solo l’unico ad avere paura»
Allen aveva spalancato gli occhi e non aveva visto che il bianco ed il nero della divisa di Rabi ed aveva trattenuto il suo odore nelle narici e anche se non capiva, ancora, ad Allen piaceva tutto quello.
Aveva passato le braccia dietro la schiena di Rabi ed aveva poggiato le mani sulle sue spalle e, poi, aveva mormorato quella parola che lo faceva sentire così bene.
«No, siamo insieme»

Fine


Note: Non sono pratica di questa coppia, minimamente ;O; perdonatemi dunque l’obbrobbrio ma.. per la mia Gianni questo e mille altro *O* E’ tutta dedicata a lei, ti amoH mia Gianni, da morire! Mille di questi giorni e… tra un po'… il tempo di farmi fare l’html vai a vedere le storie di Saiyuki!