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Autore: 2P_Lover    22/04/2013    4 recensioni
Che senso ha vivere?
Perchè sono ancora qui?
Io..io non ho un "senso". La mia vita è inutile, perchè dovrei continuare a viverla, allora?
Voglio farla finita, porre vita a ciò che sono...un inutile ragazzo che sogna di diventare pasticcere.
[FRUK 2P (2p!Francis x 2p!Arthur, AU)]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Che senso ha vivere?
Perchè sono ancora qui?

Io..io non ho un "senso". La mia vita è inutile, perchè dovrei continuare a viverla, allora?
Voglio farla finita, porre vita a ciò che sono...un inutile ragazzo che sogna di diventare pasticcere.
E' sempre stato il mio sogno...fin da quando ero piccolo. Volevo, un giorno, aprire una pasticceria tutta mia, dove preparavo io stesso i dolci che vendevo.
Ma questo sogno, ora che ho ventitrè anni, ancora non si è avverato. E la cosa mi fa star male..perchè nonostante io studi a scuola, m'impegni nel bar dove lavoro, continua a non arrivare nulla. Eppure..i miei dolci sono buoni..
Tutte le persone che li hanno assaggiati li hanno graditi.

E le persone che li hanno assaggiati sono solo mia madre e il mio migliore amico, Pierre.
Loro..loro sono gli unici che dovrò abbandonare, dato che sono le uniche due persone che ancora si preoccupano per me.
Mia madre non soffrirà ancora per molto, è li, in coma, in ospedale..Forse Pierre piangerà, ma conoscendolo dopo un paio di scopate, starà di nuovo bene.

Io, Oscar Kirkland, non mancherò davvero a nessuno.
La gente con cui lavoro, i miei compagni di studi, i miei vicini di casa, il resto della mia famiglia..per loro sono solo un peso.
Tutti mi hanno sempre evitato. Quando ero piccolo perchè mi piaceva giocare con le bambole, da adolescente perchè ho dichiarato la mia omosessualità...e ora mi odiano per i miei amici.
Si, sono solo ma ho loro...ho tantissimi amici.
Vivono nella mia stanza, con me e sono tutti bellissimi..
Ogni volta che vado a fare spesa e vedo un orsetto di peluche o un animale di pezza, lo compro. E' cosi che trovo sempre nuovi amici.

E' cosi che mi sento meno solo.
Peccato che loro non parlino...li vedo, capisco cosa vogliono, ci parlo..ma non mi rispondo mai. Non possono, la pezza glielo impedisce.
Tranne uno di loro. Lui mi parla sempre..
"Mr.Delfino" è un regalo che ricevetti per il mio diciottesimo compleanno dal mio amico francese...da quel momento ho trovato un secondo migliore amico, perchè Pierre non si batte!
E' sempre stato l'unico al mio fianco..nel bene o nel male.
Quando a mia madre venne diagnosticato il tumore, quando abbandonai la scuola per studiare in una specie di comunità..
Mi ricordo ancora come ci siamo conosciuti.

Da piccoli andavamo nello stesso parco e per anni ci siamo limitati a guardarci.
Entrambi giocavamo sempre da soli, nessun bambino si avvicinava mai a noi.
Ma un giorno, credo che lui avesse nove anni e io sette, gli andai vicino, porgendogli la mia bambola preferita e chiedendogli se voleva fare le torte di fango con me. Solo quando fui cosi vicino da parlarci notai i suoi occhi violacei cosi dannatamente tristi...e arrossati, in quel momento.
Probabilmente stava piangendo..cosi lo guardai per un attimo e dopo, velocemente, cercai di allontanarmi; ma Pierre mi prese per un braccio, trascinandomi accanto a se e prendendo la bambola.
Da li non ci siamo mai separati.
Forse è proprio perchè siamo sempre stati cosi soli che cerchiamo sempre di stare insieme...Lui è l'unico che mi viene a trovare praticamente ogni giorno.

Senza di lui, probabilmente, avrei smesso di prendere gli antidepressivi, avrei smesso di studiare, di mangiare, di bere, di dormire, limitandomi a stare seduto tra i miei amici, aspettando che qualcuno di loro parli.
Pierre ha il sesso, io ho i miei peluche e i miei sogni infranti.
Pierre..ma perchè qualsiasi cosa dica o faccia lui è sempre nei miei pensieri?
Questa cosa mi imbarazza, molto. Ma mi piace..sono consapevole che lui è una parte essenziale della mia vita, ma ormai..
Ormai la "mia vita" non vale più la pena di viverla.


Ecco perchè sono in cucina. Ho appena mangiato uno dei miei pasticcini e ne ho lasciato uno al cacao amaro per lui, per il mio francese, sul tavolo. Le cose troppo dolci non gli sono mai piaciute.
Sorrido tra me e me, premendo la lama del coltello sul mio avambraccio. Ancora non sto tagliando, ho troppa paura.
Sono un codardo...nemmeno riesco a mettere la parola "fine" a qualcosa di cosi inutile come me stesso.
Mi disprezzo, mi odio, mi schifo..non voglio convivere con qualcuno del genere ancora.
Spero solo che mia madre non si svegli mai dal suo coma, non voglio che sappia che l'unica persona che le è sempre stata accanto è morta.
E Pierre...il mio Pierre..
Lui ce la farà.
E' sempre stato cosi forte, cosi audace! Lui di sicuro andrà avanti benissimo anche senza di me, che ormai non sono nient'altro che un peso.

Poggio la testa sulla tavola della cucina, sbattendola poi con violenza, mentre sento le lacrime bagnarmi gli occhi.
Devo farlo...non voglio più andare avanti.
Mi tiro nuovamente su, poggiando il braccio sulla tovaglia azzurra piena di ricami e, con poca gentilezza, mi pianto il coltello nelle vene, di punta.
Sento la lama perforarmi e un dolore lancinante mi fa urlare.
Chiudo gli occhi, piangendo più forte; intanto il braccio s'intorpidisce, sto perdendo un sacco di sangue...
Bene. Ho fatto centro.

-Spero solo di non sporcare troppo..- Mormoro, chiudendo gli occhi e lasciando il manico del coltello. Stranamente sorrido, ma sono felice.
Ora non sarò più un peso per nessuno.
Il sangue esce a fiotte non appena estraggo il coltello dal mio braccio, pronto e determinato a piantarlo di nuovo nella carne.

Alzo la lama ma qualcosa, qualcuno, mi blocca.
Sento una mano strapparmi il coltello e lanciarlo via.
Mi volto e davanti a me c'è lui...cosa ci fa qui?

-Pierre...- Riesco a mormorare, spalancando gli occhi blu. E' proprio lui, davanti a me. E' arrabbiato, si vede...ma perchè?
Non è felice di togliersi questo peso?

-Oscar, cosa diavolo stai facendo?!? Le hai prese le tue medicine?!- Mi prende per il braccio sano e mi fa alzare. Poi, inaspettatamente, mi prende in braccio, stringendomi a se.
Sento il suo cuore battere...e in maniera cosi veloce.
Perchè?

-Pierre..-

-Ti porto in camera e ti fascio, niente ospedali, so che ne sei terrorizzato-

-Pierre..- Mi poggia contro il mio letto, con poca gentilezza, proprio come farebbe sempre.
Vedo i peluche accanto a me.
Mi guardano...sono triste. Stavo per abbandonarli, proprio come tutti hanno fatto con me.

-Vado a prendere il kit medico- Dice, freddamente il francese. Si è fatto la barba e..e solo ora noto che è ben vestito.
Perchè?
Chiudo gli occhi, poggiando la testa contro una giraffa di pezza e li riapro solo quando sento dei passi entrare in stanza.

-Pierre..- Lo chiamo, di nuovo, sperando che mi ascolti.

-Oscar, se provi a rifarlo ti ammazzo io- Mi sta guardando dritto negli occhi in maniera cosi...arrabbiata. Triste, amareggiata, forse anche delusa.
Ma perchè?
Io sono un peso, perchè lui mi vuole salvare?

-Pierre..lasciami..- Sussurra, distogliendo lo sguardo, ma le mie lamentele non servono a nulla, dato che lui mi sta già fasciando il braccio, attento a non farmi male.
E' cosi delicato se vuole.

-Oscar...ho sbagliato qualcosa?- Quella domanda mi fa battere forte il cuore.

-Non è colpa tua!- Ribatto velocemente, sperando che mi ascolti. - Pierre, te lo giuro, non centri!- Continuo, interrmpendo le sue parole sul nascere.

-Sei cattivo, sai? Mi volevi abbandonare, cosi..- Quelle parole fanno quasi più male che il coltello piantato nell'avambraccio.

-Lo sai quanto ci tenga a te e tu..tu mi fai questi scherzi. Sei un'idiota- Mentre parla tira fuori qualcosa dai pantaloni, poggiandola sul mio petto.
E' una scatola..piccola e vellutata, tutta azzurra.

-Forse nemmeno dovrei farti questo regalo- Continua, smettendo di guardarmi, mentre taglia le bende; almeno ha finito la fasciatura.
Curioso prendo la scatola tra le dita e la apro, piano, con delicatezza, spaventato dal poterla rompere.
Non ho parole. Un anello. Per me.

Pierre che mi dona un anello.

Sento gli occhi di nuovo umidi e il cuore battere a duemila. Non riesco a parlare, non credo a quello che vedo.

-Oscar, sei uno stupido..- Con una mano sposta l'anello vicino a noi, sul letto e poi mi abbraccia. E' cosi delicato...mi maneggia come se fossi un gioiello.

-Devi capire che non è mai troppo tardi..giurami che non lo farai mai più- Annuisco, scoppiando a piangere.
Cosi, alla fine, c'è qualcuno che mi ama davvero.


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2p!Arthur: Oscar Kirkland
2p!Francis: Pierre Bonnefoy

Dedicata a chiunque, come Oscar e come me, ha provato a fare questa stronzata.
Non fatelo, davvero..andate avanti.
Qualsiasi cosa vi accada, cadete, piangete, ma non cercate mai di farvi del male..fareste soffrire chi vi ama. E non dite che "nessuno soffrirebbe", come fa Oscar, perchè c'è. Tutti noi abbiamo almeno una persona che ci ama, quindi non abbandonatela.
Detto questo, grazie per aver letto e il finale un po' "banale" è apposito, per non "distrarre" dall'inizio della storia, dicimao.
Un bacione a tutti, Eleonora <3
   
 
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