Fanfic su attori > Altri attori/film
Ricorda la storia  |      
Autore: Shecanhaveyou    22/04/2013    3 recensioni
[Jamie Campbell Bower / Lily Collins-Shadowhunters]
«Sei così piccola che nei miei abbracci ti perdi.» sussurrò, avvolgendomi con le braccia, lasciandomi baci sul petto.
«No, non mi perdo. Sono a casa quando sono con te, come faccio a perdermi, amore?».
Jamily.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Gosh, you're brilliant!

Le parole di Jamie ancora mi risuonavano in testa.
Rimbombavano tra le pareti della mia mente come una palla da calcio ed io continuavo a chiedermi, ancora dopo ben sette mesi, se lui fosse vero o solo frutto della mia stupida ed infantile immaginazione.
Stesa sul divano, cercando di prestare attenzione al telegiornale, stavo guardando Jamie che armeggiava ai fornelli. Quel pomeriggio, mentre passeggiavamo, ha confessato alla sottoscritta che in cucina non era niente male; allora l'ho messo subito alla prova.
Per sicurezza ho posizionato sotto il divano il menu della piccola barachina vicino a casa e il telefono, caso mai bruciasse il cibo, o peggio, l'appartamento.
Mi stava dando la schiena, fasciata solo da una misera canottiera bianca, i suoi capelli biondi legati con un elastico, i pantaloni della tuta grigi e un grembiule da cuoco. Purtroppo quest'ultimo “capo d'abbigliamento” era rosa, dato che era mio, quindi Mr Sono-un-asso-in-cucina si è dovuto beccare un grembiule rosa a fiori invece che uno con una donna nuda. E la scena era adorabile e divertente allo stesso tempo.
Di sottecchi mi lanciò uno sguardo sentendosi probabilmente il mio sguardo su di sé e, facendo finta che io non l'abbia visto, fece saltare il contenuto della padella come i cuochi provetti dei programmi di cucina. Peccato che questo esemplare di essere umano qui presente non avesse niente di “provetto”, quando si tratta di “cose da donne”.
Soffocai una risata, mettendomi una mano davanti alla bocca, vedendo alcuni pezzetti di condimento cadere sul pavimento.
Jamie girò il viso sorridendo e alzando le sopracciglia, «Lily, cerca di non fare la furba, altrimenti niente cena e dopo cena!» la mia espressione tornò normale.
«Dopo cena?! Ah, non vai a casa tua?» dissi, fingendomi tonta, incrociando i piedi.
Sapevo benissimo che a casa sua non poteva andarci, dato che era a tredici ore di volo da qui.
«Aaah, cara la mia piccola e ingenua Lily» disse, continuando ad armeggiare con ingredienti e padelle, «davvero, bambina, questo dopo cena lo salti, se continui a fare così tanto la spiritosa, anche se è il tuo compleanno.» disse con sarcasmo.
«Anche io ti amo tanto, trottolino.»
«Trottolino?!» disse, guardandomi quasi schifato, «Ti prego cambia soprannome. “Fiorellino”, “cucciolino”, “patatino”, “figaccione”...»
«Dimmi che non hai detto “figaccione”...» dissi con amarezza nel tono di voce e mettendomi una mano sugli occhi.
Si girò, guardandomi sorpreso e indicandosi con dito e cucchiaio di legno.
«Perché, per caso non lo sono?»
Abbassai la mano e lo guardai con occhi sgranati.
«Jay, non ti chiamerò mai “figaccione” quando siamo solo io e te! Non è affatto romantico.» sbuffai e incrociai le braccia sotto il seno, incredula.
Lui tornò a girarsi verso i fornelli, scuotendo la testa e sorridendo.
Mi alzai dal divano e mi diressi verso di lui. Lo abbracciai da dietro, baciandogli la schiena muscolosa, «Sul serio stiamo discutendo sui soprannomi da darci, la sera del mio compleanno?! Ridicolo.» appoggiai una guancia sulla sua schiena.
Jamie rimase girato verso i fornelli, senza dire niente. Neanche un sospiro. Sentivo il battito del suo cuore sotto le mie dita, appoggiate al suo petto.
Spense il fornello e si girò verso di me, baciandomi teneramente la fronte, indugiando con le labbra.
«...quindi “trottolino”, eh?» sentii le sue labbra incresparsi in un sorriso, contro la mia pelle.
«Jamie! È un soprannome ridicolo, non ti chiamerei mai “trottolino”.» dissi, contro il suo petto, «Credo che “amore” sia più che appropriato.» alzai lo sguardo verso di lui e lo sorpresi a sorridere. Un sorriso dolcissimo, quello che amo di più al mondo, tra i suoi sorrisi.
«Piccola.» sussurrò, prima di baciarmi sulle labbra; un bacio dolce quanto il suo sorriso di prima, niente di malizioso e passionale, un bacio tenero. «Sì, “piccola” ti sta proprio bene.» e tornò ad occuparsi delle mie labbra.
Le divise e disse «Bene, lo stomaco chiama, quindi... se magna!» mi lasciò andare e si diresse verso la dispensa per prendere i piatti, per poi riempirli con il cibo che aveva cucinato, il quale aveva decisamente un buon odorino.
Ripensai al menu della barachina e al telefono, nascosti sotto al divano. Beh, a quanto pare rimarranno lì per il resto della serata.

 

«Dai, Jamie, non fare il bambino.»
Erano le nove di sera ed eravamo ancora a tavola.
Stavamo discutendo su chi avrebbe lavato i piatti. E come “dopo cena” non mi sembrava tanto allettante.
«Te lo prometto, cucciola, li laverò io domani, ma adesso andiamo di là, daaaaai!».
Avrà anche ventiquattro anni, ma quando vuole ne dimostra solo quattro.
«Almeno sparecchiamo, ti costa tanto?» mi alzai, dirigendomi verso di lui, appoggiandomi al suo corpo. Jamie mi circondò con le braccia, appoggiando la testa al mio petto.
Sospirai, passandogli una mano tra i capelli, arrendendomi a lui. Come succede sempre, da parecchi mesi a questa parte.
«Mi perdonerai dopo quello che farò tra cinque secondi, vero, Lily?» mi chiese.
«Ma cosa..?!» neanche il tempo di finire la frase che Jamie mi aveva catturata fra le sue braccia, «James Metcalfe Campbell Bower, mettimi subito giù!»
«Nah, Lily Jane Collins. Nah nah.» disse, continuando il suo tragitto verso una parte a me ignota della casa. Ma mi parve di capire che fossimo diretti verso la camera da letto.
«Jamie?» lo chiamai da sopra la sua spalla, ormai arresa a lui e alle sue intenzioni.
«Sì, mia Lily?» disse, rallentando il passo e fermandosi successivamente in camera da letto.
«Sai, chi ti capisce è bravo.»
«Ah, amore mio, tu sei quella che mi capisce più di tutti, sulla faccia della terra.»
Girò su se stesso, mi fece scivolare su di lui.
Io allacciai le gambe al suo corpo, sorprendendolo, e Jamie si sedette sul letto, circondandomi la vita con le braccia.
I miei occhi incontrarono i suoi e abbassai lo sguardo sulle sue labbra piene. Jamie fece lo stesso.
«Ciao.» sussurrò sulle mie labbra.
Gli presi il viso tra le mie mani, passandogli le dita sulla barba bionda leggera.
Sorrisi.
«Ciao.» si passò la lingua sulle labbra osservando le mie.
«Dopo cena?» disse, avvicinando le sue labbra alle mie, guardandomi negli occhi.
«Se consiste nell'avere te dico cento volte sì.» sussurrai, stringendomi a lui e baciandolo.
La sua lingua si fece strada nella mia bocca, avvinghiandosi alla mia. Le mie mani si andarono ad avvinghiare nei suoi capelli; le sue vagarono nella mia schiena, massaggiandola.
Da un bacio dolce, passammo ad un bacio pieno di passione. Infondo, sono passate tre settimane dall'ultima volta che ci siamo visti, quindi è plausibile e accettabile questo desiderio che proviamo l'uno per l'altra.
Senza parlare cominciammo ha toglierci gli indumenti; la sua canottiera, la mia maglietta leggera, i miei jeans.
Ci rotolammo sul letto e Jamie mi fece finire sotto di lui, baciandomi il collo.
Cominciai a ridere sommessamente, perché la sua barba leggera e ispida mi fecero il solletico, e le mie mani si andarono ad aggrovigliare ancora di più nei suoi capelli.
Lo sentii ridere contro la mia pelle; le sue mani vagavano sui miei fianchi facendomi rabbrividire.
«Sei così piccola che nei miei abbracci ti perdi.» sussurrò, avvolgendomi con le braccia, lasciandomi baci sul petto.
«No, non mi perdo. Sono a casa quando sono con te, come faccio a perdermi, amore?» sussurrai sui suoi capelli.
Si insinuò tra le mie gambe e appoggiandosi sugli avambracci per non pesarmi; portò le mani sulla mia testa accarezzandomi i capelli ancora rossicci.
Gli agevolai il lavoro allargando le gambe e allacciandole sulla sua schiena.
Studiò il mio viso con attenzione, soffermandosi sugli occhi.
«Io ti amo. Amo tutto di te, la tua tenerezza, quando ti arrabbi, quando mi prendi in giro. Quando leggi un libro e sei così tanto concentrata e dentro alla storia che, quando ti chiamo, non mi senti nemmeno, e va bene.» sorrisi, pensando che lui fa lo stesso con me quando è concentrato a suonare il pianoforte, e a quanto sia dolce e tenero, notando la luce che si accese in quell'istante nei suoi occhi mentre parlava di me come se fossi la cosa più bella che gli sia capitata in tutta la sua vita, «Amo tutto ciò. Io tuoi occhi, la tua bocca, il tuo sorriso. Oh, il tuo sorriso! La tua risata. Avere il tuo corpo legato al mio quando mi sveglio la mattina. Il fatto che mi rubi le lenzuola durante la notte. Amo ogni piccola cosa che c'entra con te e il tuo essere.»
«Ed io, Jamie, ti amo più di quanto io amo i libri e la musica e...ti amo più di quanto ami me stessa. Ed è una cosa davvero abnorme!»
Scoppiò a ridere lasciandosi andare su di me, probabilmente come scusa, perché ricominciò a dedicarmi attenzioni baciandomi il seno sopra al reggiseno e la mia risata si affievolì; i brividi mi invasero il corpo come un'onda di un mare in tempesta quando cominciò a scendere con i baci.
Il respiro cominciò a mancarmi. Abbassai lo sguardo verso il corpo di Jamie e notai una piccola cosa.
«Jamie?» dissi, con il fiato corto.
Lui, impegnato com'era nel baciarmi la pancia, alzò lo sguardo, dolce e attento ai miei occhi.
Era terribilmente tenero, con le labbra gonfie di baci e i capelli spettinati a causa mia, «Dimmi, Lily.» sorrise e io mi sciolsi.
Mi alzai e lo sovrastai, i capelli mi caddero sul viso e li scostai con impazienza. Mi avvicinai al suo orecchio, «Mi sembri un po' troppo vestito.» sussurrai, alludendo ai suoi jeans, «dobbiamo assolutamente porre rimedio, tu che dici?»
Sorrise, scostandosi da me, sotto il mio sguardo interrogativo. Si stese sul nostro letto, appoggiando la testa ai cuscini, mettendosi le mani incrociate dietro la testa, osservandomi, «Sono tutto tuo, mia cara.»
Sorrisi, gattonando innocentemente verso di lui. Gli tolsi i pantaloni con la sua collaborazione e mi sedetti sul suo corpo.
«Quanti pensieri sconci che mi stanno venendo in mente, ragazza.» alzai gli occhi al cielo.
A volte la sua stupidità appare nei momenti più seri e sensuali.
Spostò le sue mani grandi e callose sulle mie cosce.
Rabbrividii. I capelli mi caddero nuovamente sul viso ed io li lasciai lì. Tutte le volte che mi ritrovavo sopra Jamie semi nuda con lui che mi guardava dal basso, mi
imbarazzavo sempre.

Jamie alzò il busto, portando una mano dietro la mia schiena e con l'altra mi scostò i capelli.
«Non c'è bisogno che ti nascondi. Sei bellissima, sei perfetta per me. Lasciati andare, piccola Lily.»
Mi baciò le labbra con leggerezza e fece per scostarsi per guardarmi negli occhi, ma io gli allacciai le braccia al collo approfondendo il bacio.
Mi avvolse con le sue braccia, sospirando pesantemente, e rotolammo sul letto, seri, concentrati sull'intreccio dei nostri corpi e sul desiderio che l'uno provava per
l'altra.

E mi lasciai andare a lui, con lui e in lui. Senza rimpianti, senza ripensamenti.

 

 

Mi svegliai di soprassalto, sentendo Jamie che si rotolava su un fianco lasciando andare il mio corpo nudo con ancora il suo profumo e l'odore di amore addosso, girandosi dall'altra parte. Aprii gli occhi nell'oscurità che precedeva l'alba.
Mi girai verso di lui e lo abbraccia da dietro, incrociando le mie gambe alle sue.
«Jamie?» sussurrai, baciandogli la schiena.
«Che c'è, piccola?» rispose, con voce poco impastata, segno che era sveglio da un po'.
Sospirai e feci una pausa prima di rispondergli.
«Niente, credevo stessi dormendo. Quando mi hai lasciata andare mi sono preoccupata.»
Ero talmente abituata a dormire tra le sue braccia che al minimo allontanamento mi sentivo persa.
Si girò riprendendomi tra le sue braccia, baciandomi sulla fronte. «Scusa. E' che quando dormi profondamente non ti accorgi che mi giro, a volte.»
«Infatti, a volte.» sorrisi, stringendomi a lui.
Jamie immerse il viso nei miei capelli e nel mio collo, «Mh, sai ancora di amore, Lily.» sussurrò.
Gli baciai la spalla, «Anche tu, e adoro che tu sappia di me.» dissi.
«Ed io adoro che tu sappia di me.» mi baciò dolcemente, facendomi rotolare sotto di lui, facendomi ancora sua, nonostante la giornata intensa di lavoro che ci aspettava giusto qualche ora dopo.

 

It's just a spark but it's enough to keep me going

And when it's dark out and no one's around it keeps glowing.
 

 

 

Sono tornata, yeah! Questa è una Jamily. Per chi non li conoscesse, sono Lily Collins e Jamie Campbell Bower, coloro che interpreteranno Clary Fray e Jace Wayland/Lightwood/Morgestern/Herondale (chi ha letto i libri capirà i “multi-cognomi”), i protagonisti di Shadowhunters, di cui uscirà il film ad agosto (l'attesa mi sta logorando e in più io devo affrontare una maturità, DITEMI COME FARO', vabbeh).
Okay, grazie mille per aver letto, e spero che vi sia piaciuta!
PS: Andate a leggere Shadowhunters, susu!
Baci,
-Ellie.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Altri attori/film / Vai alla pagina dell'autore: Shecanhaveyou