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Autore: agata74    22/04/2013    11 recensioni
《Cosa significa? Pensi di essere tu? Tu? Sei tu quella giusta per me? 》
"Oh mio Dio! Non può essere. Sapevo che tra Elena e Christian c'era un rapporto personale, oltre che di affari, ma questo non può essere. Elena e Christian? 》
Cosa avrà detto Grace a suo figlio, dopo che Anastasia li lascia da soli?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christian Grey, Elena Lincoln, Grace Trevelyan Grey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 La festa sembra procedere a meraviglia. Siamo tutti felici per Christian.
Come possono essere mutevoli e sorprendenti gli eventi.... Ieri, in queste stesse ore, credevo che non avrei mai più riabbracciato mio figlio. Non riesco a pensarci, senza che il terrore si diffonda in tutto il corpo, facendomi provare dolore fisico, vero, come se una morsa d'acciaio stringesse ogni singolo muscolo.
Mi impongo di allontare questo dolore. Grazie al cielo lui è qui, sano e salvo.
È felice, circondato da tante persone che lo amano. 《Mamma hai visto Ana?》 Mi chiede Christian, un po' preoccupato. Ma prima che io possa rispondere, interviene Mia《 Era con me in soggioro, dev'essere ancora di là. L'ho lasciata in compagnia del cocktail di papà》 riferendogli questo particolare, rivolge a suo fratello uno sguardo falsamente colpevole.
Christian mi sorride, mostrando la solita finta esasperazione, che riserva a sua sorella, ed esce in cerca della sua fidanzata. Quella meravigliosa creatura, che, per mia immensa gioia, è entrata nella vita del mio adorato figlio. E a quanto pare, è proprio destinata a restarci. Grazie a Dio!
Quasi non riconosco più Christian, da quando Anastasia è arrivata. Finalmente è felice, si vede. Ogni giorno che passa con lei non sembra più arrabbiato con il mondo intero, ma solo con una parte di esso.
Sorrido fra me, un po' amaramente, di questa riflessione, ma mi rendo conto che è proprio vero. Mio figlio sta meglio, ma dentro di lui ci sono ancora estese zone d'ombra. So che molti dei sui demoni, forse, non lo lasceranno mai, ma almeno adesso non li dovrà affrontare da solo. Ha finalmente permesso a qualcuno di combattere al suo fianco. Ana è la persona giusta per stare accanto a mio figlio nelle sfide che ancora lo attendono.
 Ho sempre saputo, sin da quando lo abbiamo accolto nella nostra vita e, ancor prima, mentre lo visitavo in ospedale, che le ferite inferte alla sua fragile anima di bambino sarebbero state difficili da guarire. Lo avevo già dovuto affrontare con alcuni dei miei piccoli pazienti. Ciò che avviene nei primi tre o quattro anni di vita è determinante nella formazione di alcuni aspetti della personalità di ciascuno. La psiche, a quello stadio di crescita, è una tabula rasa su cui ciò che viene inciso è destinato, non solo, a resistere per sempre, ma anche ad influenzare ciò che verrà inciso nel tempo.
Nel rapporto con Christian ho messo tutto quello avevo, anzi tutti lo abbiamo fatto, mio marito, Elliot, la piccola Mia e, ora che ci penso anche Elena. Ha sempre tenuto molto a lui. Lei è riuscita a darci una mano, quando Christian, crescendo, affrontava la sua adolescenza con rabbia. Tutti abbiamo fatto del nostro meglio, ma con Anastasia finalmente mio figlio sembra avviarsi ad un'esistenza più serena, così come merita.
《Mamma, adesso è sparito anche Christian.》 È ancora la voce di Mia che mi distrae dai miei pensieri.
《Tranquilla》. Le sorrido《Vado a cercarli io. Con discrezione! cosa, che dubbito, riusciresti a fare tu...》.
《Mamma, donna di poca fede! Metti in dubbio il mio savoir faire?》. Mentre tutti ridono difronte alla sfacciataggine di Mia, mi avvio verso il salone.
Noto che la porta è socchiusa e, per un attimo, immagini di Ana e Christian, che una madre non dovrebbe elaborare, per la sua sanità mentale, mi passono per la mente. Sorrido, mentre sento che sto arrossendo. "Oh per l'amor del cielo sono grandi e vaccinati, ed io pure!"
Smetto subito di sorridere quando, arrivata vicino alla porta, sento la voce di Christian. È furia quella che percepisco nel suo tono, fermo e severo. "Non stara' parlando in quel modo ad Ana?".
Senza essere vista, mi accosto alla porta . Oddio lo sguardo di mio figlio è stravolto dalla rabbia, mentre si rivolge ad Elena. Non posso credere a ciò che sto vedendo davanti ai miei occhi. Anastasia è dietro di lui livida e tremante. Christian le rivolge le spalle mentre sta difronte ad Elena. Sembra sul punto di aggredirla. Mio Dio, che cosa sta accadendo tra quei due?.
《Che cosa?》 grida Christian, così forte che sobbalzo.
《Come cazzo fai a sapere cosa va bene per me?》 continua, con lo stesso tono rabbioso. Sono pietrificata, come Ana, che sposta lo sguardo in cerca di aiuto, smarrita. 《Hai dei bisogni, Christian》 sento dire ad Elena, con tono che, per assurdo, sembra dolce.
"Cosa sa lei dei bisogni di mio figlio?" All'improvviso mi sento a disagio. "Che rapporto ha davvero Elena con mio figlio?"
La voce di Christian mi scuote ancora《Te l'ho già detto....questi non sono affari tuoi》. Credo che tutti abbiano sentito le sue urla, ma in questo momento non mi importa, devo capire ciò che sta succedendo e, temo che, interrompendo questo scontro, potrei non riuscirci.
《Cosa significa? Pensi di essere tu? Tu? Sei tu quella giusta per me?》 la incalza sprezzante.
"Oh mio Dio! Non può essere. Sapevo che tra Elena e Christian c'era un rapporto personale, oltre che di affari, ma questo non può essere. Mio Dio, io e lei siamo coetanee, potrebbe essere sua madre!"
Il disprezzo che gronda dalla voce di Christian è eco del mio. "Dovrei andare via? Posso intervenire nella vita di mio figlio, ora che lui non è più un bambino? Possibile che Elena sia stata la sua amante? Forse. Ma non tollero che lei causi problemi nel rapporto tra Christian e Anastasia."
Sto per entrare, ma la voce arrogante di Elena mi blocca《Io sono la cosa migliore che ti sia mai capitata. Guardati adesso. Sei uno degli imprenditori più ricchi e di successo degli Stati Uniti. Controllato. Maturo. Non hai bisogno di niente. Sei il signore del tuo universo.》 "Come osa parlargli così?"
Guardo Christian, aspettandomi che possa aggredirla da un momento all'altro, ma invece fa un passo indietro, colpito da quelle parole, mentre lei continua con piglio ancora più autoritario《Eri ad un passo dall'autodistruzione, io ti ho salvato da una vita dietro le sbarre. Credimi piccolo, è così che sarebbe finita. Ti ho insegnato tutto quello che conoscevo,  tutto quello di cui avevi bisogno.》 "Oh Dio,! Di cosa sta parlando? Di quando sta parlando? Credimi piccolo! Cosa vuol dire?"
"Mio figlio.....oh Dio!" Christian aveva sedici o diciassette anni quando è cominciato a cambiare, a calmare i suoi eccessi. La rabbia, l'ira, l'alcol.... tutto stava migliorando. Ne ero così felice. Il mio bambino aveva valicato quel muro di filo spinato, che lo teneva lontano da noi e dagli altri. Lei c'era, lo so, ma come? Piccolo? Cosa vuol dire sulla sua bocca?
Vorrei che la consapevolezza non arrivasse, ma come un macigno mi colpisce. Inesorabile mi toglie il respiro. Rabbia, colpa, disgusto mi pervadono. Potrei sperare......sì, forse ho frainteso. Ho lasciato che la paura mi riempisse la mente.
Ma sono le parole di Christian a dissolvere la mia fievole speranza.《Mi hai insegnato a scopare, Elena. Ma era qualcosa di vuoto, come te. Non mi sorprende che Linc ti abbia lasciato. Non mi hai mai avuto per te. Non hai detto una volta di amarmi》. Sento che sto per andare alla deriva, sto per svenire. Stringo ancora di più le dita sulla porta, le nocche, ormai bianche, mi fanno male. Sono persa, come posso aiutare il mio bambino? Non posso...
È la perfida voce di Elena, che mi fa riguadagnare la lucidità《L'amore è per gli sciocchi, Christian》.
《Esci da casa mia》 Ringhio con voce implacabile. La mia ira, un fuoco che brucia a ruggisce, finalmente mi dà la forza di varcare quella porta. Non ci saranno più segreti ora.
Entro come una furia. Il tempo cambia la sua natura, prima rallenta poi si frammenta. Fotogrammi che scorrono a velocità rallentata. Percepisco, più che vedere lo sguardo sgomento di Christian e Anastasia, mentre, sanza levarle gli occhi di dosso, mi avvicino ad Elena, che impallidisce. Il mio sguardo é fuoco, sono Caronte.  Mi sento ardere.
Sono faccia a faccia col mio inferno. La colpisco e l'impatto della mano contro la sua guancia è così forte che il colpo si riverbera lungo il mio braccio. È una sensazione profonda, farle male ed esserne felice. Ma non mi basta. Vederla sul rogo.... forse. Bruciare tutto ciò che ha sfiorato mio figlio.
《Tieni i tuoi schifosi artigli lontani da mio figlio, puttana, e vattene da casa mia. Adesso!》 le dico con disprezzo.
Mi fissa sgomenta, mentre si massaggia la guancia. So che ha capito che la vorrei vedere morta, non è stupida, lo legge nei miei occhi. Mi rivolge un ultimo sguardo e poi corre via. Mi permetto di respirare. Non trovo alcun ristoro. Sembra che dentro ai polmoni entri fuoco.
Devo trovare il coraggio di guardare mio figlio, ma temo per ciò che vedrò sul suo viso bellissimo.
Il tempo riacquista la sua vera natura, torna a scorrere. Faccio appello a ciò che rimane di me e lentamente mi volto verso Christian. Il mio cuore è a pezzi, vorrei piangere come non ho fatto mai, ma non posso, non ora. Non prima di aver parlato con lui. Mio figlio  non lascia i miei occhi, né io riesco a lasciare i suoi.  
Senza spostare lo sguardo, rivolgo ad Ana la mia preghiera《Ana, prima che io te lo restituisca, ti dispiacerebbe lasciarmi un paio di minuti da sola con mio figlio?》
Cerco di tenere la mia voce roca tranquilla, non voglio che Ana pensi che ce l'ho con lei.《Certo》 dice semplicemente. "Povera piccola" penso, mentre, quasi di corsa, esce dalla stanza, lasciandoci soli.
Davanti ai miei occhi ora non c'è più l'amministratore delegato, il futuro marito, l'uomo, ma solo il mio bambino sperduto. Ha quattro anni ed è stato ferito nel profondo. Ancora....
《Per quanto tempo Christian? 》 Non so se riesce a sentire, tanto è bassa la mia voce. È difronte a me, ma si trova lontano, nel suo passato. Potrò riportarlo indietro? Che Dio mi aiuti...
《Sei anni, mamma.》 Il suo tono pieno di angoscia e timore mi strazia ancora di più.
Ma è quella che sto per rivolgergli la domanda che più mi spaventa《Quanti anni avevi?》 chiedo.
I suoi meravigliosi occhi grigi si spalancano, sgomenti. Mi rendo conto che esita, perciò insisto con voce  pressante《Dimmelo, quanti anni avevi quando tutto questo è iniziato?》 Continua a fissarmi. Già so che quello che mi dirà sarà terribile. 《Avevo quindici anni, mamma.》
La sua voce si incrina, quando pronuncia quel nome, che definisce tutta la mia esistenza. La terra si apre sotto i miei piedi. Vorrei lasciarmi scivolare vero l'abisso di dolore che mi attira. Ma i suoi occhi spaventati mi impongono di restare, è questo che una madre fa. Aiuta i figli, anche se ha paura e vorrebbe solo nascondersi. Devo dirgli qualcosa. Questo silenzio mi rimbomba nel cuore, è assordante. Sento la colpa farsi strada. Ogni istante essa cresce e attecchisce come erba venefica sul mio cuore.
《Come ho potuto permettere che tutto ciò accadesse sotto i miei occhi? Che razza di madre sono?》 Dico desolata e sconfitta. Mi prendo il viso tra le mani, lasciando che lacrime amare scorrano senza più freni.
《Oh no, mamma!》 Le sue braccia sono intorno a me, strette, come quando pensavo di averlo perso e l'ho ritrovato.
《Non dire queste cose. Non pensarle nemmeno. Non hai alcuna colpa in tutto questo. Non tu, mamma. Ti prego.》
Le sue parole rendono il mio dolore ancora più forte. Ciò che dovrebbe essere balsamo è sale sulla carne viva. È mio figlio che vuole darmi conforto....ma sono io quella che ha mancato nel suo compito.
《No! Christian non capisci? Sono io che ti ha messo nelle grinfie di quella strega. Non ricordi?》Dico affranta, scostandomi da quell'abbraccio, sempre agognato, ma che ora brucia di colpa e biasimo. Non è giusto, è lui che consola me....
《Non sapevo cosa fare per te in quegli anni così difficili.》 Gli dico piano.《Ho pensato che svolgere qualche lavoretto ti avrebbe aiutato. Magari avresti potuto scaricare parte di ciò che si agitava dentro di te. E poi, portare a termine gli impegni presi aveva sempre fatto parte del tuo carattere.》 Lo sguardo cede sotto il peso del rammarico.
Abbasso gli occhi, mentre continuo.《Elena aveva bisogno di un aiuto per il giardino e per qualche altro piccolo lavoro in casa. Conosceva la mia ansia per il tuo comportamento e si è offerta di aiutarmi. Ero così felice di vedere il tuo cambiamento....》
Mentre parlo, immagini del mio ragazzo e di Elena, impietosamente, mi riempiono la mente. La rabbia cresce e ciò che sono sempre stata cambia. Ciò che ho giurato non ha valore. Potrei gioire della sofferenza di quella donna, vorrei esserne la causa. 《Non potevo immaginare quello che aveva in mente di fare per aiutarti. Eri poco più che un bambino. Mio Dio, cosa ti ha fatto? Cosa ti ho fatto?》 La mia angoscia si trasmette alla voce, che trema sempre di più.
Colpa, biasimo, vergogna mi opprimono.
È Christian a scuotermi《Mamma, ciò che è successo con Elena mi ha fatto capire molto di me. Forse è vero che mi ha aiutato a...》 la sua voce si blocca davanti al mio sguardo, che deve essersi fatto assassino.
《Come puoi dire una cosa del genere? Quella donna ti ha molestato quando eri un bambino! È una maledetta pedofila. Quello che ha fatto è sbagliato, è malato. Non posso credere che tu.... Dio mio, Christian, come puoi giustificare ciò che ti ha fatto!》. Sono così arrabbiata con Elena, con Christian con me stessa....
《Christian, quella donna ha sottratto alla tua vita molto di più di quello che pensi ti abbia dato.》 Cerco di calmare l'impeto di rabbia che mi spingerebbe a prendere a schiaffi mio figlio, per aver creduto che quella donna lo abbia aiutato.
《Non pensarlo mai più Christian, lei non ti ha aiutato, ti ha portato via la possibilità di scoprire la giusta strada per uscire dal tuo mondo di dolore. Non avevi scampo dalla sua depravazione. Eri un ragazzo in piena adolescenza, mentre lei, come nei sogni di ogni ragazzo, era una donna matura esperta e, soprattutto bellissima.》 Mi sento svuotata. Ma devo dire a mio figlio, ancora una cosa.
《Sono furiosa con Elena per ciò che ha fatto. Da bambino non avevi scampo contro di lei. Io avrei dovuto proteggerti, ma non l'ho saputo fare. Di questa cosa porterò il peso, ed è giusto così.》 Mi fermo e cerco di trovare le parole giuste.
《Quello che non capisco è come tu abbia potuto darle un posto nella tua vita da adulto. Era tua amica. Con lei parlavi. Con lei avevi una complicità, che le ho sempre invidiato.》 Non posso nascondere la nota amara nella mia voce.
Per tanto tempo ho invidiato ad Elena il rapporto che aveva con mio figlio.
All'improvviso sento le braccia di Christianan stringermi forte《Mamma ti prego, tu mi hai salvato la vita. Sei la persona che mi ha strappato all'inferno! Anche Ana lo sa. Ha visto la Grace.》 Mi sorride per un istante, ma poi torna serio e continua《Le ho spiegato che se tu non mi avessi voluto nella tua vita, nella nostra famiglia, io probabilmente sarei morto. La cosa che ho desiderato da quando ti ho incontrato è essere degno della tua bontà prima e, del tuo amore dopo, per tutta la mia vita. Anche ora ci sto provando, ma credo di non esserci mai riuscito. È a me che dispiace, mamma.》
Non ho più la forza di resistere all'amore che sento per mio figlio e, vinti la rabbia, la vergogna la colpa il biasimo lo abbraccio forte. Mi stringo a lui come avrei sempre voluto fare. Come avrei voluto fare quando era il mio bambino sperduto.
"Ora basta" ci sarà tempo per fare luce in questa parte buia della vita del mio bellissimo figlio. Adesso devo cercare di ritrovare e restituirgli un po' di serenità per questo giorno così speciale.
Solo ieri pensavo di averlo perso, ma grazie a Dio è qui tra le mie braccia. Non lascerò che si allontani mai più. In nessun modo!
《Ora basta. Ti tengo d'occhio, ne riparleremo, puoi starne certo. Tu stai attento a ciò che fai. Ora va' a cercare la tua fidanzata.》 Dico premuta contro di lui. Vorrei non lasciarlo mai.....
《Spero che non sia scappata lontano da me》 mi dice con voce mesta.
《Oh Christian! Ha affrontato la tua ex amante. È stata al tuo fianco mentre voi due vi scannavate a vicenda. Anastasia non è una donna che scappa. Lei rimane e combatte per chi ama.》 Sciolgo il nostro abbraccio e lascio che mio figlio vada in cerca del suo futuro, libero spero, dal giogo di quella strega.
Mi accarezza con dolcezza e nei suoi occhi vedo una luce nuova, è come se si fosse liberato di un peso. Quanto a me credo che andrò da mio marito per farmi preparare uno dei sui cocktail anzi, magari più di uno. Credo anche che sfidero' qualcuno a karaoke.  



A chi leggera'.
Chiedo scusa per errori di battitura, non sono esperta nell'uso della tastiera, ho sempre preferito la penna!
Grazie
  
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