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Autore: Suna no cousins    11/11/2007    3 recensioni
La prima, grande, iperbolica, stupefacente (infatti le Autrici sono cannate ^.^) fanfiction scritta da due geni (del male) in collaborazione! Colpi di fulmine a ciel sereno (ma anche nuvoloso), parenti che spuntano dal nulla, rivelazioni shoooockanti, cattivi che diventano buoni e poi tornano di nuovo cattivi, il tutto condito con una buona dose di demenza, un pizzico di romanticismo e sale a piacere. State forse pensando alla celeberrima e incasinatissima soap opera Beautiful? No... è molto, molto peggio: questa... è SPART- no, cioè, volevo dire, questo è... NARUTIFUL!!!! Mwahahahahah!
Genere: Generale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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AVVERTENZA:

Questa storia è sconsigliata ai malati di cuore, alle persone intelligenti e ai fan di Sasuke. Questo delirio parte ipoteticamente dalla nomina a Hokage di Tsunade; per questo fatti come il tradimento di Sasuke o l’uccisione di Gaara da parte dell’Organizzazione Akatsuki non sono contemplati. Chiediamo umilmente perdono per aver gettato nel fango senza alcun ritegno la reputazione di alcuni autorevoli personaggi quali Gaara, Neji, Orochimaru e molti altri (Sasuke non ha una reputazione, per noi!). Ci auguriamo che non ci serbiate rancore.

Firmato: Suna no cousins

 

                                

Voi, fan di “Naruto”!! Pensavate forse che Sasuke e Sakura si mettessero insieme e che Naruto si sposasse con Hinata? Bè, avevate tutti torto! La realtà è molto più complessa: scoprirete agghiaccianti verità seguendo

NARUTIFUL

PROLOGO

 
Quando Gaara, sconfitto da Naruto per la prima volta, si rese conto che solo l’amore poteva farlo uscire dal baratro della pazzia dove era precipitato, pronunciò queste parole: “Naruto Uzumaki: un giorno amerò anch’io”; in effetti, si scordò un “ti”, di cui si sarebbe accorto dopo.

 

CAPITOLO I:

 IL PIANO DEI DEMONI

Durante il primo scontro tra Gaara e Naruto i loro demoni, il Tasso delle Sabbie Shukaku e la Volpe a Nove Code Kyuubi, si erano incontrati e conosciuti… ed era stato amore a prima vista!! Purtroppo per loro, i rispettivi organismi ospiti non sembravano andare molto d’accordo, anzi, si odiavano cordialmente, e l’amore dei due demoni ne era notevolmente ostacolato. Urgeva trovare una soluzione. Si sarebbero sicuramente separati, una volta finito il combattimento, per ritrovarsi chissà quando! Inoltre Gaara e Naruto avrebbero di certo girato al largo l’uno dall’altro. A questo punto la Volpe ebbe un’idea geniale:

-Dato che la maggior parte del chakra gliela forniamo noi, prenderne il controllo per un po’ non mi sembra poi così sbagliato, no? Ascolta: quando saremo abbastanza vicini e potremo avvertire la nostra presenza, utilizziamo il chakra per attirare tra loro i corpi che ci ospitano. Non potranno staccarsi fino a che non lo vorremo noi, e noi non li staccheremo finché non saranno diventati amici!!

Il Tasso accettò entusiasta l’idea e i due a malincuore si salutarono, ma certi che un giorno si sarebbero rivisti. È risaputo che i demoni sono molto pazienti: quei due non si sarebbero arresi mai!

Durante la lunga separazione, il Tasso delle Sabbie e la Volpe a Nove Code non facevano altro che pensare l’uno all’altra. Tutto ciò aveva una ripercussione sui poveri ospitanti, che svilupparono comportamenti alquanto strani. Dato che il demone Tasso era notevolmente più tranquillo, anche Gaara si era piuttosto calmato, e soprattutto a volte si perdeva in uno strano dormiveglia, in cui si ritrovava a pensare a… Naruto!! E non nei termini di avversario, bensì quasi di AMICO!!! Tutto ciò preoccupava enormemente il ragazzo, che non capiva più cosa gli stesse succedendo.

Dal canto suo, Naruto non stava molto meglio: il suo rapporto con il demone non era cambiato, ma in compenso si sognava Gaara tutte le notti. Oramai passava notti insonni nel terrore di addormentarsi e di fare incubi riguardanti il giovane ninja: nei suoi sogni non si stavano battendo, bensì stavano PARLANDO da AMICI!!

Ce ne volle del tempo prima che demoni e avversari si rivedessero: ben cinque lunghi anni dopo, per l’esame di selezione dei jounin, al villaggio della Foglia. Gaara e Naruto erano ormai da tempo chuunin e intendevano tentare il passo successivo. Fu allora che scattò il piano dei demoni.

Gaara, con squadra al seguito, di diresse verso il villaggio della Foglia per sostenere l’esame di selezione dei jounin. Il ragazzo era molto cambiato: non uccideva (quasi) più le persone che lo disturbavano, era meno schizofrenico del solito e una notte gli era venuto addirittura sonno. Questi fenomeni creavano una preoccupazione mista a un certo sollievo in Temari e Kankuro, che non sapevano più cosa pensare.

Intanto al villaggio della Foglia, Naruto, che in tutto questo tempo non era affatto cambiato, stava dando prova della sua volontà di diventare jounin:

-Passerò l’esame e un giorno diventerò il più grande Hokage che il villaggio della Foglia abbia mai avuto!!

Sasuke e Sakura si guardarono negli occhi e scossero la testa pensando: “non cambierà mai…”.

Tutto il villaggio era in fermento perché anche ninja di altri villaggi sarebbero arrivati presto per sostenere l’importante prova. Gaara era ormai alle porte del villaggio quando sentì inizialmente un’amichevole tiratina in direzione dei cancelli; continuò a camminare chiedendosi se gli stessero venendo i crampi. Decise di non darvi peso, anche se, a mano a mano che andava avanti, la spinta diventava sempre più intensa, come se una forza invisibile lo stesse trascinando verso il villaggio. Incapace di resistervi, cominciò a camminare sempre più velocemente; Temari, piuttosto stupita dall’inusuale comportamento del caposquadra, chiese spiegazioni:

-Gaara, che cosa stai facendo? Non c’è bisogno di camminare così velocemente, siamo addirittura in anticipo!

Il ragazzo, mentre il suo passo veloce diventava corsetta, si voltò mostrando un viso il preda al panico:

-Non lo so, non riesco a fermarmi, qualcuno mi aiuti!!!

Temari spalancò gli occhi, sconvolta, pensando: “Gaara che chiede aiuto? Ci dev’essere davvero qualcosa che non va!”

Il povero ninja cominciava a perdere fiato mentre la sua corsa diventava sempre più serrata. In quel momento, come dei retrorazzi che si accendono, Gaara si sentì invadere dal chakra e partì come un missile, evitando a stento tutto ciò che si trovava sulla sua strada.

Nel mentre, Naruto stava utilizzando la tecnica del richiamo per evocare montagne di rospi, nel tentativo di dimostrare che era adatto a diventare Hokage e suscitando il disgusto di tutte le ragazze presenti. Ad un tratto sentì una forza invisibile strattonarlo violentemente; tentò di opporre resistenza, ma inciampò in un seccatissimo rospo e iniziò a rotolare giù per la strada principale. Sasuke lo apostrofò:

-Cretinetto,  non occorre che rotoli in quella maniera per farti notare…

Sakura gli ricordò che gli Hokage non rotolano.

Naruto, alla velocità di una centrifuga, sfrecciava per le strade del villaggio, buttando in aria cose e persone, tutto ciò che si trovasse sul suo cammino. Dovunque passava, lasciava il vuoto.

Gaara, senza sapere dove e perché stesse correndo, alzò gli occhi disperato e vide persone che volavano in tutte le direzioni. Pensò esterrefatto: “Questo villaggio non è più tranquillo come quando l’ho lasciato!”

All’origine di tutta quella confusione vi era una strana figura rotolante, che risultava al ragazzo piuttosto familiare. Quando si rese conto di chi era in effetti venne colto da un attacco di panico;

-No… LUI no! Tutti ma non LUI!!! Mi ha perseguitato durante tutti questi cinque anni! Calmati Gaara, è solo un’allucinazione, un’allucinazione!!

Dal canto suo, Naruto era troppo impegnato a cercare di raddrizzarsi per guardare chi o che cosa stesse arrivando davanti a lui, quando una voce non sconosciuta lo scosse:

-SPOSTATI, IDIOTA!!!

Naruto spalancò ancora di più gli occhi:

-NOOOOO!!! NON È POSSIBILE!!! È SOLO UN ALTRO INCUBO!!!

Mentre urlava queste parole andò a sbattere contro Gaara, il quale inciampò e cadde lungo disteso sulla strada polverosa. I due rimasero immobili per circa un minuto, troppo doloranti per parlare. Poi si accorsero che almeno si erano fermati. Nel frattempo le rispettive squadre li avevano raggiunti e ora aspettavano una spiegazione, ansimanti. Naruto e Gaara provarono a rialzarsi parecchio incazzati, ma quella forza spaventosa li riattirò l’uno contro l’altro, cosicché batterono una gran craniata che suonò a vuoto. Cercando di muoversi, si accorsero di essere appiccicati per la schiena. Gaara, piuttosto irritato, sbottò:

-Staccati!

L’altro, altrettanto irritato, rispose:

-Potessi!

Naruto provò poi a muovere un passo, rompendo il già precario equilibrio e ricominciando la folle rotolata giù da un poggio. Soltanto un fiume riuscì a fermare la loro frenetica avanzata: con un sonoro “PLUF” i due finirono nell’acqua, che per fortuna era abbastanza bassa da permettere loro di non affogare. Usciti faticosamente dall’acqua tentarono con non pochi insuccessi di mettersi a sedere, dato che il poggio era troppo ripido da risalire per due cretini attaccati per la schiena…

Dopo qualche minuto di imbarazzato silenzio e visto che le squadre non accennavano ad arrivare, Naruto tentò di rompere il ghiaccio con una domanda stupida.

Naruto (stile bambino dell’asilo): Qual è il tuo colore preferito?

Gaara (un po’ molto seccato): Il viola posseduto.

Naruto (esterrefatto): EEH?!? E che cavolo di colore sarebbe?!?

Gaara (di rimando): Il mio colore preferito.

Naruto (che non aveva capito che Gaara voleva troncare la conversazione): E com’è il viola posseduto?

Gaara (lapidario): È un viola però posseduto.

Naruto (che non aveva capito niente però fingeva di capire tutto): Aah, lo conosco! Era mio compagno all’Accademia!

Gaara (sospirando): …

Naruto (continuando imperterrito): Il mio è il rosso Hokage!

Gaara (sorridendo con compassione per l’idiozia di Naruto): Ok, 1 a 0 per te, mi hai battuto in quanto a colore strano…

Naruto (che continuava a non capire nulla): Hai mai mangiato per un anno intero solo ramen?

Gaara (sconvolto): Perché, tu l’hai fatto?

Naruto (orgoglioso): Ho battuto il record del mio villaggio!!

Gaara (scandalizzato): Aah…

Minuto di silenzio

Gaara (in tono piatto): A me non piace il ramen, però ho mangiato solo soia per due anni.

Naruto (schifato): Tu mangi SOIA?!? Pensavo che i germogli di soia li mangiassero solo i panda…

Gaara (alzando il tono della voce): Mangiano quelli di bambù, imbecille!

Naruto (che immerso nei propri pensieri non aveva sentito Gaara): …in effetti, un po’ gli somigli, a un panda, avete le stesse occhiaie… Dì la verità, sei un panda che si è tinto i capelli!!

Gaara (tra lo scandalizzato e l’incazzato): Ti sembro forse un PANDA?!?

Naruto (condiscendente perché vedeva che Gaara si stava alterando): Calmo, calmo, qualche differenza c’è… come… vediamo… per esempio… il naso!! E…e quell’ideogramma!!

Gaara tacque all’istante. Naruto, per una volta, si rese conto di aver detto qualcosa di indiscreto e tentò di rimediare:

-Ho detto qualcosa che non dovevo dire?

Silenzio totale. Dopo un minuto, Naruto tentò nuovamente di rimediare:

-Sai Gaara… siamo molto simili io e te.

Gaara, spalancando gli occhi ma rimanendo in silenzio, pensò scandalizzato: “Mi sta dando forse dell’idiota?”.

Naruto, diventando più serio, continuò:

-So cosa si prova quando tutto il villaggio ti volta le spalle e ti chiama mostro, e quando piangi nessuno ti consola, e nessun bambino vuole giocare con te perché ti odiano e le loro madri hanno paura.

Gaara pensò: “Ma allora non è così cretino come sembra!”

E si sorprese ancora di più quando Naruto esordì con una domanda intelligente e anche molto delicata:

-Cosa vedi quando utilizzi la tecnica del falso dormiente?

Il ragazzo, preso alla sprovvista, si ritrovò a rispondere senza volerlo:

-Ecco… io… vedo… come sarebbe stata la mia vita senza il demone Tasso delle sabbie. Vedo mia madre che mi abbraccia, e mio padre che non mi vuole uccidere, e io che dormo tutta la notte senza problemi d’insonnia.

-Non devi avere paura dei sogni, sono solo materializzazioni dei desideri repressi. (by Freud all rights reserved)

Gaara pensò: “Ma allora è più intelligente di quello che vuole dimostrare!”.

Naruto continuò:

-Chi ha paura di sognare ha paura di vivere.

L’altro rimase senza parole. Naruto confessò:

-Io non ho paura di sognare. E non ho neanche paura di vivere. Piuttosto ho paura di morire.

-Io no. Io non ho mai avuto voglia di vivere, quindi non ho neanche paura di morire. Non ho nessuno a cui dire addio.

-Anche io la pensavo così finché non ho incontrato i miei amici. Allora la mia vita ha riacquistato un senso; sono sicuro che ci riuscirai anche tu!

Gaara pensò: “Ma allora c’è qualcuno che mi capisce!”.

Un improvviso grido li fece sobbalzare:

- ECCOLI! LI HO TROVATI!!

Naruto si alzò di colpo…e si accorse che non era più attaccato a Gaara. Si guardò intorno e vide le squadre che si avvicinavano con una luce assassina negli occhi. Sasuke disse a denti stretti:

-Naruto, tu sei un ninja morto. Ci hai fatto girare per un’ora intera per tutto il villaggio e poi eri qui tranquillo a parlare!?! IO TI AMMAZZO!!!!!!!

Temari, leggermente più calma di Sasuke (ma comunque alquanto irritata), sibilò con un sorrisino forzato:

-Andiamo a casa anche noi?

Senza proferire parola Gaara si alzò e si incamminò verso la pensione dove alloggiavano, seguito dai fratelli che continuavano a pensare: “Io un giorno quello lo ammazzo, lo ammazzo!! Gaara non arriverai alla maggiore età…”

Naruto, invece, risalì rotolando il poggio a forza di calci di Sasuke.

Arrivata alla pensione, la squadra della Sabbia si ritirò in camera, distrutta. Gaara sbadigliò. Entrò in camera, si distese sul letto e mormorò con voce assente:

-Ho sonno.

Temari rispose:

-Ah, va bene - poi, ricredendosi - No! NON VA AFFATTO BENE!! Tu non puoi dormir…

Gaara stava già russando beato.

-Effettivamente, poteva. - concluse Kankuro.

Tre giorni dopo, Sakura venne incaricata di andare a chiamare il trio del villaggio della Sabbia, che non si era ancora presentato per le iscrizioni. Vedendo la porta semiaperta, Sakura entrò, e con suo grande stupore vide Temari che scrollava violentemente un Gaara dormiente.

Gaara (nel sonno): Smettila! Shukaku, basta… ho sonno…

Temari (furiosa): Io non sono SHUKAKU!!! Sono TEMARI!!!

Gaara: Shukaku, lascia stare Temari.

Temari (sorpresa): Wow, si preoccupa per me! Almeno in sogno…

Gaara: Mangia pure Kankuro, se vuoi.

Kankuro (punto sul vivo): Ah, grazie! Gentile come sempre!

Sakura (con gli occhi sgranati): Che sta succedendo qui?!?

Temari e Kankuro si volsero a guardarla, stupiti:

-Ah, eri qui?

Sakura era evidentemente in attesa di una spiegazione.

Kankuro (indicando Gaara col dito): Questo cretino non accenna a svegliarsi!

Sakura (sorpresa-spaventata): COME?!? GAARA?!? CHE DORME?!?

Kankuro: Da tre giorni.

Temari: Ininterrottamente.

Kankuro: E russa anche.

Temari: A volte mormora delle strane frasi… mi sembra anche di sentire la parola “Naruto” ogni tanto…

In quel momento Gaara si rigirò nel letto e borbottò:

-Naruto… ti (s)batterò! Puoi starne certo…

Temari (rassegnata): Vedi? Come adesso.

 Un urlo lacerante fece prendere un infarto a tutti i presenti:

-SHUKAKUUU!!!!!!!

Gaara si era alzato a sedere nel letto e fissava con aria stranita i tre che erano in preda alla tachicardia. Poi interloquì:

-Voi che ci fate qui?

Vedendo il casino che c’era nella stanza (la giara di sabbia per terra, il letto completamente sfatto), continuò sempre più stranito:

-Che cos’è tutta questa confusione?

Temari, piuttosto irritata, sbottò:

-Hai DORMITO!!! Per TRE GIORNI!!!

Gaara si fissò stupito le mani:

-E sono ancora Gaara?

Temari, dimentica del fatto che rischiava la morte, o forse approfittando del provvisorio rincoglionimento del fratello, lo prese per un polso e lo alzò del letto, urlando:

-SÌ, E SEI IN RITARDO PER LE ISCRIZIONI ALL’ESAME!!!

Gaara (che lentamente si stava svegliando), domandò:

-Le iscrizioni…? Ah, quelle iscrizioni!

Appena si rese conto di che cosa parlavano schizzò in piedi e cominciò a raccattare le sue cose disordinatamente; incalzato da Temari che urlava stile SS della seconda guerra mondiale si mise la giara annodandosi in una maniera assurda e, insieme alla squadra, scese le scale precipitosamente. Arrivati in strada, Gaara si accorse che aveva dimenticato di mettersi i sandali; si arrampicò su per gli scalini, tentando di non inciampare nei lacci della giara. Non appena tornò, Kankuro si rese conto di essersi scordato il coprifronte… e fu una corsa a rotta di collo anche per lui! Quando finalmente i due fratelli furono pronti, Temari, con l’aria più innocente che poteva, annunciò loro che la domanda di iscrizione era rimasta su.

-Spicciati a prenderla!! - sbottò Kankuro.

-Altrimenti ti ammazzo - si riprese Gaara.

Quando anche lei fu pronta e la squadra della Sabbia fu pronta a partire, tutti e tre si resero conto che avevano lasciato Sakura nella stanza.

Superati tutti i vari imprevisti, i quattro, ansimanti, giunsero all’Accademia… ma la trovarono chiusa. A quel punto a Temari sopraggiunse una crisi di nervi; saltò addosso a Gaara e, mentre tentava di strozzarlo, gli urlò:

-ACCIDENTI A TE, SONO 17 ANNI CHE NON DORMI, DOVEVI CADERE IN LETARGO PROPRIO ADESSO?!? PER COLPA TUA SIAMO ARRIVATI IN RITARDO, ORA NON POTREMO PIÙ DARE L’ESAMEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Una vecchietta sdentata e con un grosso bastone nodoso, vedendo che della sabbia stava minacciosamente avventandosi sulla violenta ragazza, decise di intervenire:

-Ma ragazzi, non vi ammazzate!! Oggi è un giorno di festa, gioite!

Vedendo le occhiate assassine che le vennero rivolte, giudicò opportuno dare delle spiegazioni:

-Siete dei ninja? Anch’io lo sono stata, a mio tempo… mi ricordo quella volta che… ma forse ora non vi interessa? Comunque, oggi l’Accademia è chiusa! I due sensei si sposano!!!

-Sensei? Quali sensei? - chiese Sakura, piuttosto curiosa.

-Ma come quali sensei? Ma Asuma e Kurenai, mi sembra ovvio! Fin da piccolini erano sempre a guardarsi, ma erano troppo timidi… mi ricordo quella volta… ma forse a voi non interessa!

-E quando avrebbero deciso una cosa del genere? – Sakura era sempre più curiosa.

-Cinque minuti fa Asuma ha fatto la proposta! Naturalmente è già di dominio pubblico, come fate a non saperlo?!? Il caro ragazzo le aveva portato anche un anello! Oh, Kurenai ha sempre desiderato sposarsi in bianco, ricordo quando da bambina mi disse che… ma forse ora non vi interessa…

-Ma allora, l’esame…? – domandò Temari, ancora tremante di rabbia.

-È sospeso a tempo indeterminato, mi sembra ovvio! Tutti parteciperanno alle nozze, anche voi della Sabbia! Io una volta ho avuto un ragazzo del villaggio della Sabbia, era così dolce e premuroso… ma forse a voi non interessa…

In effetti non interessava a nessuno dei quattro, che tornarono a casa piuttosto di malumore.

Tutto il villaggio era in fermento. Sembravano essere gli unici rimasti a non essere a conoscenza di nulla.

 

TO BE CONTINUED…

 

 

 

Wiwo: Yay!
Cecia chan: Yatta!

W: La nostra prima ficcy insieme!
C: Oh, Kami! Che emozione!
W: Già, le presentazioni! Che sbadata! Ebbene sì: Suna no cousins...

ERAVAMO NOI!

C: Mwahahahahahahahahahahahahaah!!!!
W: In collaborazione!
C: Mwahahahahaahahahahahahaha!!!
W: Piantala!
C: Mwahahahahahahahahaha!!!
W (facendo il solletico a Cecia chan): FINISCILAAAA!!!
C (che sta soffocando dalle risate): Mw…ahah…coff, coff….ahaha…cough…ok…la smetto.
W: Ehi, mi sono accorta solo adesso che c’è un problemino..
C: cough… quale?
W: Le nostre iniziali una dopo l’altra fanno… WC!!
C: Il che la dice lunga…
Wi: Ok…ora va meglio!
Ce: Già, già! Però…
Wi: Cosa?
Ce: Adesso il mio nome… sembra che un analfabeta abbia sbagliato a scrivere Che Guevara…
Wi: E che palle! Non sei mai contenta!
Che: Così va meglio! Almeno non passo da deficiente illetterata!
Wi: Ma tu SEI deficiente…
 
Concludiamo qui a causa di una rissa scoppiata tra le due autrici.
Ci raccomandiamo di recensire!

 
Anticipazioni:

Temari era seduta sul letto con le braccia conserte.
- Dove sei stato? - chiese leggermente irritata - Io e Kankuro ti abbiamo cercato dappertutto, dov’eri finito? Perché non ci hai detto nie… Gaara cosa hai fatto alla faccia? -
Il ragazzo si guardò allo specchio e trasalì: il suo viso era ancora tutto rosso! Non si distingueva dai capelli e l’ideogramma era pressoché scomparso. Ma non per la corsa…

 

 

 

  
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