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Autore: Sakurina    11/11/2007    8 recensioni
Dopo una terribile tragedia, Ino è l'unica in grado di affrontare degli spietati e misteriosi ninja arrivati da lontano. Mentre lotta contro se stessa, intrappolata fra sogno e realtà, Shikamaru e Kiba si sfidano per conquistare il suo cuore... ma un'altra tragedia è incombente. Come riusciranno i nostri eroi a superare questa ennesima dura prova? Quale mistero nascondono i misteriosi ninja? Questa volta mi sono impegnata in qualcosa di più serio, giocando con i meandri della mente...
SHIKAINO [accenni KibaIno]
[Continua da "I Consigli di Kiba]
ShikaIno is ROCK (MoscheH BiancheH ©)
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden
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Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Salve a tutti! Questa è la mia terza long-fic... chi mi conosce sa già che i miei personaggi preferiti sono Ino, Shikamaru e Kiba! Questa volta mi sono voluta impegnare in qualcosa di più serio, mischiando sentimenti e azione in un'avventura ai confini della realtà. Sì, perché dei misteriosi nemici stanno per attaccare Konoha, ma non sarà così semplice batterli... soprattutto per via dei loro poteri speciali!

Intanto, Ino, Shikamaru e Kiba si ritroveranno alle prese con nuovi problemi sentimentali... insomma, tutto si mixerà per dare vita a un intreccio abbastanza complicato! Spero di avervi incuriositi. ^^ Non ho mai scritto questo genere un po' più complesso di storia e spero di esserne all'altezza! Un bacione a tutti! Sakurina XD

 

 

 

...Prologo...

 

"I dream in the darkness

I sleep to die

Erase the silence

Erase my life

Our burning ashes

Blacken the day

A world of nothingness

Blow me away"

 

                                                                                                       ("Sweet Sacrifice" by Evanescence)

 

 

"Voi vi siete dimenticati della nostra esistenza. Ma purtroppo per voi, noi non abbiamo mai scordato la vostra. La nostra vendetta non è ancora compiuta..."

 

 

 

 

Capitolo 1. "Here With Me"

 

“Oh I am what I am

I'll do what I want

But I can't hide

I won't go

I won't sleep

I can't breathe

Until you're resting here with me

I won't leave

I can't hide

I cannot be

Until your resting here with me”

 

                                                         ("Here With Me" by Dido)

 

 

 

Shikamaru aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.

Una forte luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.

Abituato alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno spaesato: si trovava...

 

-"Sveglia, sveglia pigrone!"- urlò una voce squillante.

Shikamaru socchiuse gli occhi svogliatamente, cercando di capire chi avesse interrotto quello strano sogno.

Due bellissimi occhioni azzurri, dei brillanti capelli dorati e un dolcissimo sorriso lo illuminarono. Ogni giorno che passava, Ino era sempre più bella.

-"Buongiorno signor Nara!"- sorrise lei, seduta sul bordo del letto.

-"Mmh... 'giorno... che ci fai qui?"- mugugnò Shikamaru, stropicciandosi gli occhi e mettendosi a sedere sul letto.

-"In realtà stamattina i miei non avevano bisogno di me in negozio, così mi annoiavo e ovviamente sono venuta a svegliarti... dormire fino a tardi fa male alla pelle, sai?"- ghignò divertita lei, schioccandogli un bacio sulla guancia.

-"Mmh... okay... dammi tre minuti per riprendermi..."- sbadigliò lui, stiracchiandosi.

-"D'accordo... ma vedi che siano tre minuti e non tre ore! Ti aspetto giù!"- sorrise tutta pimpante lei, uscendo dalla stanza saltellando.

Shikamaru, assonnato da morire, si risdraiò sbuffando sonoramente. Una nuova giornata era cominciata.

 

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Sebbene settembre fosse appena iniziato, una brezza freddina si era abbattuta su Konoha. Le foglie veniva strappate anticipatamente dagli alberi, svolazzando ovunque, intrufolandosi in case e uffici, impertinenti. La gente infreddolita usciva di casa più raramente, lasciando la città in mano ai bambini, che non avrebbero smesso di giocare nemmeno se si fosse abbattuto un uragano, e alle coppiette di innamorati, che ovviamente non potevano stare in casa se c'erano anche i genitori...

Le strade erano improvvisamente diventate verdi e tutto sembrava più allegro e colorato.

-"Che bello, il Villaggio della Foglia invaso dalle foglie!"- ridacchiò Ino, divertita.

Lei e Shikamaru si erano recati sulla loro solita collinetta, poco fuori Konoha, e lì erano rimasti seduti a riposarsi, chiacchierando in santa pace. La biondina stava appoggiata al petto del ragazzo, mentre lui la abbracciava da dietro, dolcemente. Fortunatamente, gli ultimi mesi erano stati pacifici e pieni di gioia. Era una bella sensazione. Shikamaru avrebbe voluto rimanere così per sempre. Stava bene insieme a Ino. Tutto era più sereno e la vita sembrava meno noiosa, da quando c'era lei. Ma sapeva fin troppo bene che più le giornate tranquille aumentavano, più un nuovo ed inaspettato pericolo si avvicinava. Era così per forza. Era sempre stato così. Era inutile illudersi: la pace eterna... non era che un'utopia.

-"Che bello...! Finalmente è settembre!"- sospirò Ino, con aria sognante.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, dubbioso.

-"E allora?"- chiese perplesso.

-"Come sarebbe a dire 'e allora'?!"- sbottò Ino, voltandosi verso di lui e fulminandolo con lo sguardo.

Lui la fissò perplesso. Sebbene stessero insieme da parecchio tempo, ancora non riusciva a capirla completamente. Del resto, per quanto la amasse... rimaneva pur sempre una donna.

Lei lo fissò contrariata. Stavano insieme da parecchio tempo, eppure lui rimaneva sempre così insensibile su certe questioni di così "vitale" importanza per la loro storia. Del resto, per quanto lo amasse... rimaneva pur sempre un uomo.

-"Sarà mica per i compleanni?"- chiese lui, titubante.

-"Anche... ma non solo."- lo fissò lei, con sguardo dubbioso.

"Se non sono i compleanni che cavolo altro può essere?! Ahia... mi sa che me ne devo ricordare, e anche in fretta... quando fa quella faccia non è un buon segno..." pensò Shikamaru sudando, mentre lo sguardo glaciale della ragazza lo trafiggeva come mille spade.

-"Ehm... eh eh..."- rise nervosamente il ragazzo, dandole ad intendere che non si ricordava proprio cosa accadesse a settembre.

Un'espressione delusa si spaziò sul volto di Ino.

-"Uffaaaa... sei il solito insensibile! 28 settembre non ti dice niente?"- sbuffò, guardandolo con sguardo triste lei.

-"...dovrebbe?"- chiese lui con voce incerta, inarcando un sopracciglio.

-"In realtà, sì..."- protestò la biondina, tristemente -"...è il nostro mesiversario!"-

Shikamaru la guardò storto, piegando la bocca in una smorfia contrariata.

-"E tu hai fatto tutte queste storie per un mesiversario del cavolo?!"- sbottò, scocciato.

-"Ecco, lo sapevo che non avresti capito niente!"- si offese lei, incrociando le braccia.

-"Insomma... ogni mese c'è un mesiversario, non mi sembra però che ci abbiamo mai dato così tanta importanza!"- polemizzò lui.

-"Beh, ma questo è... il sesto! I sei mesi sono importanti!"-

-"Cosa?!"- si sconvolse lui, improvvisamente -"Già sei mesi? Però... che fregatura..."- pensò a voce alta.

-"In che senso 'che fregatura'?"- chiese con tono irritato lei.

"Nel senso che in sei mesi non abbiamo ancora combinato un cavolo di niente..." pensò lui con irritazione.

-"Beh?"- chiese scocciata lei, in attesa di una risposta.

Shikamaru fissò la bella Ino perplesso.

"...di certo non posso chiederle candidamente quando si farà portare a letto... è la volta buona che mi uccide... quando s'incazza, è capace di fare qualsiasi cosa..." pensò infine sconsolato, decidendo di evitare l'argomento.

-"Allora? Hai già pensato cosa organizzare per il compleanno?"- cambiò discorso lui.

Ino non fu molto contenta di essere ignorata dal ragazzo, ma decise di passare oltre. Non aveva voglia di litigare per l'ennesima volta. Non quel specialissimo mese.

-"Mmh... beh, faremo la nostra solita festa di metà compleanno, no?"- rispose lei, guardando altrove, ancora un po' offesa per poco prima.

Shikamaru ghignò dispiaciuto e decise di abbracciarla nuovamente per farsi perdonare. Lei lo lasciò fare, lasciandosi trasportare dalle sue forti braccia.

Il loro compleanno era un rito quasi sacro. Shikamaru era nato il 22, mentre lei era nata il 23 settembre. Fin da quando erano bambini, avevano sempre festeggiato nella notte a cavallo fra i due giorni, senza mai saltare un anno.

-"Dobbiamo invitare tutti?"- chiese lui sbuffando, stringendola forte al petto.

-"Ovviamente sì."- sorrise convinta lei.

-"E noi due?"- protestò poco convinto.

-"Oh beh... potremmo cominciare presto la festa e farla durare almeno fino a mezzanotte per festeggiare anche il mio compleanno! E poi si vedrà... la notte è giovane!"- sorrise lei, convinta.

Shikamaru intuì che Ino nella sua ingenuità di convenienza aveva finto di non capire l'allusione. Sospirò, perplesso.

-"Cosa vuoi per regalo? Sai che sono alquanto impedito per queste cose..."- continuò il discorso lui, con tono scocciato.

-"Tranquillo! Non voglio niente di particolare! Mi basta un bacio!"- sorrise divertita, stampandogli un bacio stampo sulle labbra. -"E tu? Che vuoi per regalo?"-

-"Eh... io vorrei qualcosa di più..."- rispose lui naturalmente, con tono ironico. Ma subito dopo si pentì di quelle parole. Forse era stato troppo diretto e insensibile. Avrebbe sicuramente dovuto dirglielo in altro modo.

D'istinto, chiuse gli occhi, convinto che presto un bel ceffone gli avrebbe colpito in pieno il viso. Ma così non fu. Stupito, aprì gli occhi e vide che Ino era arrossita moltissimo, abbassando il volto preda del panico più totale.

-"...ecco... io..."- mormorò lei, imbarazzata.

-"Ma... tranquilla! Non prenderti così a male, stavo solo scherzando!"- cercò di rimediare lui, accarezzandole la testolina bionda.

-"No, è giusto... in fondo, sono già sei mesi..."- sussurrò tutta crucciata.

-"Non ti preoccupare, non abbiamo fretta..."- concluse Shikamaru dispiaciuto, baciandole dolcemente la testolina bionda.

 

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Ino e Shikamaru pranzarono insieme a Choji come al solito, dopodiché il ragazzo col codino dovette andarsene perché aveva un colloquio con Tsunade. La biondina decise invece di tornare a casa a studiare un po', visto che era talmente presa ad uscire con Shikamaru che stava tralasciando un po' troppo gli studi.

Raggiungendo il cancello, Ino notò che dalla casa proveniva un gran trambusto. Entrandovi, vide che il salotto era completamente invaso dai suoi parenti.

La biondina fissò la scena stupita: non sapeva che ci fosse in programma una rimpatriata quel pomeriggio. Solitamente quei parenti si vedevano per Natale e Capodanno, mica durante una comunissima giornata di settembre.

Ino si fece spazio tra la folla di parenti, fino a quando non raggiunse il centro del salotto e capì finalmente il perché di tanta agitazione. I suoi occhi cristallini si illuminarono di una felicità immensa non appena incontrarono quelli molto simili ai suoi ma di color smeraldo della bella ragazza in mezzo alla stanza. Era molto alta e slanciata, con un fisico davvero perfetto, i capelli biondi a caschetto un po' sbarazzini e lo sguardo tipico degli Yamanaka.

-"Izumi...!"- sospirò Ino, incredula.

-"Ciao cuginetta, come ti butta?"- sorrise divertita Izumi, guardando soddisfatta la cugina che era cresciuta così tanto dalla sua partenza...

 

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-"La tua ultima missione è stata un fallimento completo, ne sei consapevole, non è vero, Shikamaru?"- chiese Tsunade con tono altamente irritato.

La donna teneva le mani incrociate e fissava il chunin di fronte a lei con aria severa.

-"Sì... lo so..."- rispose Shikamaru, mordendosi il labbro inferiore con rabbia.

-"Dal recupero di Sasuke, mi avevi promesso che non avresti fallito nessun'altra missione. Mi spieghi cos'è successo?"- continuò l'Hokage, con tono sempre più alterato.

-"Non lo so... i nemici si sono dimostrati più forti del previsto..."- si giustificò lui.

-"Finiscila con le stronzate, Shikamaru!"- urlò la donna, sbattendo nervosamente i pugni sulla scrivania -"Adesso è davvero troppo! Ho accettato di non mandare Ino da Honoka (vedi "Tu sei mia!" NdS) solo per farvi un favore... ma ora mi rendo conto di aver sbagliato."-

-"Cosa c'entra Ino, adesso?!"- sbottò il ragazzo, confuso.

-"C'entra eccome! E' da quando vi siete messi insieme che siete completamente in un altro mondo... Ino è distrattissima, mentre tu sei talmente deconcentrato da non riuscire nemmeno a portare a termine una missione mediocre come questa... se la vostra storia è più importante della protezione di Konoha o se questa relazione vi distrae dal vostro lavoro di ninja... allora forse è meglio che riconsideriate l'idea di portarla avanti. Mi dispiace, Shikamaru, ma è la verità. E non sono l'unica ad essersi accorta di questa vostra negligenza, credimi. Se ci pensi bene capirai a chi mi sto riferendo..."- asserì la donna, abbastanza adirata.

-"Già lo so a chi si sta riferendo..."- sibilò il ragazzo, stringendo i pugni con forza.

-"Capisco che siate tanto innamorati e gioiosi, però... cercate di rivedere le vostre priorità. Siete adulti, avete quasi 17 anni, ormai. E' tempo di crescere. E se la vostra è una storia seria, allora dovrete imparare a gestirla in modo che non interferisca con il vostro lavoro. Ora vai, Shikamaru."- concluse Tsunade, sbuffando scocciata.

Il ragazzo se ne andò senza salutare, sbattendo violentemente la porta come suo solito quando incazzato. Percorse il corridoio a grandi falcate, sparendo presto giù per le scale. Non si era accorto della presenza di qualcuno nell'oscurità, qualcuno che aveva seguito tutto il discorso con estrema attenzione e interesse.

-"Kiba, entra pure!"- lo invitò l'Hokage, vedendolo avvicinarsi alla porta. Anche lui era lì per sorbirsi una delle solite ramanzine di Tsunade.

Kiba rimase un po' pensieroso, fissando dalla finestra Shikamaru uscire dall'ufficio dell'Hokage piuttosto infuriato. Quella situazione... era parecchio intrigante.

 

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-"Oh Izu-chan, come sono contenta che sei tornata!"- sorrise gioiosamente Ino, abbracciando forte la cugina ritrovata.

-"Anch'io sono contenta di essere di nuovo qui tutta intera, Ino-chan... davvero non ci speravo più!"- sorrise la ragazza, sedendosi accanto alla cugina.

Le due biondine erano riuscite a sbrogliarsi dal comitato di benvenuto della parentela, nascondendosi nel giardino fiorito di Ino. Sedute vicine, avevano cominciato a parlare del più e del meno, come non facevano da ben due anni...

Ino aveva sempre ammirato la cugina più di qualsiasi altra persona al mondo. Oltre ad essere molto bella e aggraziata, Izumi era una jonin forte ed intelligente, che sapeva usare alla perfezione le tecniche degli Yamanaka. Ricordava chiaramente che quando suo padre le stava insegnando la tecnica del capovolgimento spirituale, Izumi la aiutava spesso. Erano sempre state inseparabili, come sorelle.

-"Durante questo periodo sono successe così tante cose... mi sei mancata tanto, Izu-chan... ho avuto tanto bisogno di te..."- sospirò Ino.

-"Ne sono sicura, Ino-chan... ma credimi, affrontando da sole i problemi si diventa più forti, forse è un bene che io non ci sia stata... sono sicura che avrai risolto tutto nel migliore dei modi..."- sorrise Izumi, mentre Ino abbassava lo sguardo tristemente. -"Ho saputo alcune cose... ad esempio della fuga di Sasuke, il ragazzo che ti piaceva, o del fatto che tu e Sakura vi siete in un certo modo riconciliate... ho saputo della morte del tuo maestro... come ho saputo anche che hai deciso di diventare un ninja medico e che sei diventata allieva di Tsunade..."-

Ino la fissò stupita.

-"Come fai a sapere tutte queste cose?!"-

-"Beh, sono o non sono una spia? Anche se ho passato due anni lontana da Konoha, questo non vuol dire che io non mi tenessi informata sugli avvenimenti di questo villaggio così movimentato..."-

-"Deve essere stato brutto partecipare ad una missione così lunga..."- chiese Ino, fissando la cugina dispiaciuta.

-"In realtà, è stata molto dura... purtroppo però si ha sempre bisogno di spie, soprattutto noi kunoichi dobbiamo sempre essere pronte ad entrare in azione. Noi donne siamo più abili nel fingere e nel 'mimetizzarci' in situazioni e ambienti sempre diversi. E poi siamo meno sospettate degli uomini. In fondo però sono stata io a decidere di fare questo lavoro, come tu del resto hai deciso di impegnarti nella carriera medica... e sai che noi Yamanaka ci impegnamo sempre al massimo, non è vero, Ino?"- chiese Izumi con una forte nota ironica nella voce.

-"Stai insinuando qualcosa, Izumi?"- si crucciò Ino, fissando la cugina sconcertata.

-"Sono andata dal Quinto Hokage appena rientrata a Konoha e c'era lì anche tuo padre... e parlavano di te, Ino."- cominciò con espressione seria Izumi.

-"Di me...?"- chiese Ino, sempre più preoccupata.

-"Sì... e del tuo strano comportamento. Quando ho sentito ciò che si stavano dicendo non ho potuto crederci, Ino! Le parole più pronunciate erano svogliata, assente, distratta, maldestra... non sono di certo aggettivi che ti si addicono! Si può sapere dove diavolo sei con la testa ultimamente?!"- la rimproverò la cugina.

Ino abbassò lo sguardo, con espressione offesa.

-"Vi divertite a parlarmi dietro...?"- protestò Ino con voce tremante. Davvero pensavano quelle brutte cose di lei?

-"Non parliamo alle tue spalle, tesoro..."- affermò una voce maschile profonda, improvvisamente.

Le due biondine si voltarono e videro avvicinarsi Inoichi Yamanaka, il padre di Ino.

-"Papà...? Si può sapere che significa?"- chiese Ino, fissando il padre con occhi lucidi.

-"Tsunade si è lamentata della tua negligenza con me, figliola. E ho dovuto darle ragione, purtroppo. Ultimamente hai sempre la testa altrove, pensi più ad uscire che non allo studio... stai prendendo una brutta strada, Ino, non è da te un comportamento così irresponsabile. L'Hokage si è solo preoccupata per te avvertendomi. E sinceramente, io una spiegazione per questo tuo atteggiamento ce l'avrei..."- spiegò Inoichi, fissando severamente l'adorata figliola.

-"Ah sì?! E sentiamo, quale sarebbe questo motivo tanto sconvolgente?!"- sbottò Ino, alzandosi in piedi e fissando negli occhi il padre con aria minacciosa.

-"Shikamaru. Il problema è Shikamaru."-

Un sorrisino incredulo si spaziò sul volto di Ino, mentre Izumi fissava i due a bocca aperta.

-"Cosa c'entra Shikamaru adesso, scusa?!"- sbottò Ino, sempre più allibita.

-"Da quando vi siete messi in testa di mettervi insieme..."- cominciò con tono polemico il padre, che non vedeva per niente di buon occhio quella relazione. Considerando che Inoichi era alquanto geloso della figlia e che non l'avrebbe mai ceduta a nessuno, Shikamaru era decisamente il tipo più improbabile con cui la sua bambina avesse potuto fidanzarsi. Il peggio del proibito, insomma.

-"Oh, ti prego, non ricominciare, papà!!!"- eruppe Ino, furibonda.

-"Noooo! Non mi dire che ti sei messa con quello svogliato di Shikamaru Nara?!"- si sconvolse Izumi, fissando la cuginetta con sguardo attonito.

-"Sì, stiamo insieme da sei mesi..."- arrossì la bella chunin.

-"Maddai... questa mi era sfuggita! Che assurdità... con Shikamaru Nara... e chi se l'aspettava?!"- sghignazzò fra sé e sé la divertita jonin.

-"Sei mesi?! Tieni il calcolo addirittura?! Sarà mica una storia così seria?!"- proruppe il padre, alterato.

-"Papà calmati altrimenti ti viene un infarto!"- lo riprese la figlia, ironicamente.

-"Sì, calmati zietto... allora, allora, dimmi Ino-chan, raccontami tutto! Avete già consumato?"- chiese con tono malizioso Izumi.

Ino arrossì ancora di più, nascondendosi il volto tra le mani.

-"Consumato che cosa?!"- si intromise Inoichi, confuso.

-"Il frigorifero, zio! Su, vattene che io e Ino-chan dobbiamo parlare di cose private che tu non puoi capire!"- lo cacciò via la nipote.

-"No, no! Questa storia non mi piace! Quello svaccato ti sta portando sulla brutta strada, Ino! Se continuerai con questo comportamento indecoroso, ti proibirò di vederlo ancora! Te capì?!"- urlò infine il signor Yamanaka, sempre più adirato.

Le due ragazze lo fissarono a bocca aperta.

-"Zio, sei crudele!"- lo rimproverò Izumi.

-"Sì, papà, sei un mostro senza cuore!"- fece gli occhioni lucidi Ino, cercando di commuoverlo.

-"Mi dispiace mie care ragazze, ma questa è la volontà suprema del capofamiglia!"- sentenziò il padre.

-"Ma papà... così rischi di compromettere la tua amicizia col padre di Shikamaru!"- cercò di convincerlo Ino, nettamente in difficoltà contro la testardaggine del padre.

-"Ti sbagli! Shikaku la pensa esattamente come me! Anche suo figlio è distratto da questa relazione... ragion per cui vedete di finirla al più presto, altrimenti ti chiudo in camera tua a chiave, sono stato chiaro?! E con questo è tutto!!!"- ringhiò Inoichi, fissando severamente la figlia a braccia conserte.

Ino strinse forte i pugni, non riuscendo a trattenere alcune lacrime ribelli. "Perché? Perché mi parli così, papà? Siamo sempre andati d'accordo, ci siamo sempre capiti al volo... non abbiamo mai litigato a questo modo, tantomeno per un ragazzo... papà... Shikamaru per me è importante, ti prego, non odiarlo, non farlo... non allontanarmi da lui... perché io lo amo... non chiedermi di scegliere, papà... e finiscila di guardarmi con quello sguardo furioso! Izumi! Izumi, perché non dici niente per difendermi? Perché abbassi lo sguardo? Anche tu ti sei messa contro di me? Perché nessuno prova a capirmi?!" pensava Ino, mentre spostava velocemente i suoi occhi cristallini dal padre alla cugina.

Né una parola di conforto, né un consiglio proveniva dalle labbra di Izumi. Solo un'espressione sommessa. Anche lei era d'accordo con le parole dello zio.

Né uno spiraglio di speranza, né la possibilità di replicare proveniva da Inoichi. Solo uno sguardo intransigente nei confronti dell'amata figlia.

-"Ma perché non cercate di capirmi?!"- sbottò Ino, correndo via in lacrime.

-"Ino-chan!"- la richiamò la cugina, facendo per correrle dietro. Ma venne trattenuta dalla mano dello zio. Quest'ultimo scosse la testa, invitando la bella jonin a lasciare che Ino ragionasse da sola per qualche momento.

 

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-"Maledetto vecchiaccio, si può sapere che cazzo vai a dire a Tsunade?!"- urlò Shikamaru, varcando la porta di casa come una furia inferocita e dirigendosi con minacciose falcate verso il padre. Shikaku, che stava schiacciando tranquillamente un pisolino sulla poltrona, venne svegliato di soprassalto dall'arrivo violento del figlio.

-"Che ti prende, Shikamaru?!"- sbottò l'uomo, ancora frastornato.

-"Tu, razza di... si può sapere che cavolo ti è saltato in mente di andarti a lamentare con Tsunade?!"- sbraitò Shikamaru, afferrando il padre per il bavero.

-"Figlio ingrato, io che mi preoccupo per te! Quella lì ti sta mandando il cervello in panne, credimi! Non pensavo che bastassero un paio di occhioni blu e una chioma bionda per farti perdere la testa in questo modo!"- lo rimproverò il padre, sostenendo a meraviglia lo sguardo.

-"MA CHE CAZZO TE NE FREGA, SARANNO AFFARACCI MIEI CON CHI STO INSIEME, NO?!"- gridò il ragazzo, fuori di sé.

-"No, se questo comprometto il tuo futuro e quindi quello del clan Nara!"- protestò Shikaku, sbadigliando.

-"Cosa?!"- sbottò il chunin, lasciando andare il padre.

L'uomo guardò con sguardo severo il figlio.

-"Sai Shikamaru, mi deludi... se vuoi avere una relazione seria con una donna, devi sempre ricordare di mantenere separate la sfera dei sentimenti da quella del lavoro. Il mio rapporto con tua madre non ha mai interferito sul mio operato di ninja. Dovresti riprendere il controllo di te stesso. La strada che stai seguendo è sbagliata e io e Tsunade ci stiamo solo preoccupando per te. Vedi se ha più valore continuare una storia dal futuro incerto o se è più importante pensare alla tua carriera di ninja. So che farai che la scelta più giusta, figlio mio. Non mi deludere..."- e così dicendo, Shikaku si alzò dalla sua poltrona preferita, uscendo senza aggiungere altro.

Shikamaru si guardò intorno confuso. Un dolore acuto che non sentiva da tempo era tornato a pulsargli in petto. Lo aveva riconosciuto, era il dolore che provava quando stava lontano da Ino. E più aumentava la certezza che le parole del padre e di Tsunade avessero un fondo di verità, più il dolore si intensificava.

 

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Il ragazzo sbuffò sonoramente, portando lo sguardo al cielo. Dei grossi nuvoloni grigi carichi di pioggia lo avevano coperto, facendo calare un'atmosfera cupa e inquietante su Konoha. La brezza fredda continuava a spirare, imperterrita, sbattendo tutte le foglie in faccia al povero Kiba. Il chunin richiamò il fedele Akamaru con un fischio, ma il cane lo ignorò per l'ennesima volta, preso com'era ad inseguire i gatti su e giù per la collina.

Improvvisamente, Kiba udì un verso strano alle sue spalle, un brivido freddo percorrergli la schiena. Voltandosi, intravvide poco lontano un gruppetto di uccellacci neri, che gracchiavano stonati.

"Corvi..." pensò inquieto, riconoscendoli come un brutto presagio.

Passò qualche minuto ad osservare le sinistre creatura, quando percepì una presenza alle sue spalle.

-"Kiba..."- lo richiamò immediatamente una fragile vocina singhiozzante.

Il ragazzo si voltò nuovamente, trovandosi davanti Ino in lacrime. Per qualche secondo rimase spiazzato, poi riprese il controllo di se stesso, andandole incontro.

-"Ino... che ti succede?"- chiese Kiba, fissando l'amica preoccupato.

-"Oh... Kiba..."- scoppiò a piangere la biondina, mentre l'amico la strinse forte fra le sue braccia.

Proprio in quel momento, i corvi volarono via in gruppo, lasciando cadere tante piume nere davanti agli occhi inquieti di Kiba.

"Qualcosa sta per accadere..." pensò Kiba, prima di lasciarsi inebriare dal dolce profumo di Ino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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