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Autore: Valeriagp    23/04/2013    7 recensioni
Questa fic Brolin nasce dalla mia grandissima speranza che stasera 23/04/13, alla prima di The Tempest al Globe, ci sia Bradley.
Colin Morgan interpreta Ariel in The Tempest di Shakespeare al Globe di Londra. Bradley torna dagli USA per andare alla prima, il 23/04/2013. Ne seguono molte riflessioni sul loro rapporto.
Ovviamente questa è una storia puramente di FANTASIA (anche se vorrei tanto fosse vera!).
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bradley James, Colin Morgan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Globe era stracolmo di gente: tutto esaurito. E Bradley sapeva che molti dei presenti erano lì per vedere Colin, che stasera ascendeva come un astro nell'Olimpo della storia del teatro. Si era precipitato lì, a Londra, dopo mesi in cui non si era mai allontanato dagli Stati Uniti, proprio per assistere a questo momento fondamentale per la carriera del suo amico. In tutti questi mesi aveva sentito poco Colin, concentrandosi sulle possibilità che stava costruendosi in USA, e godendosi la compagnia dei suoi amici americani, ma una briciolina del suo cuore era rimasta in Inghilterra, con il suo moro ex-collega. 

La lontananza da lui aveva sortito due effetti: il primo, che da qualche mese stava provando a riallacciare la sua relazione con Georgia.
Lei è davvero una ragazza d'oro, pensò Bradley mentre la baciava per la prima volta da quando si erano separati anni fa, dovrei proprio tenermela stretta.
Il problema però era che i baci che lei gli dava avevano un sapore scialbo, non erano speziati e pieni di aromi che ti davano alla testa, come quegli unici due baci che si era scambiato con Colin tanti anni fa, seduti su quel divanetto blu.
In quella fuggevole occasione, l'unica in cui Bradley aveva abbassato le difese abbastanza da lasciare che succedesse qualcosa, il biondo aveva esperito quello che poteva essere definito solo come uno shock; la scossa elettrica che gli aveva provocato sentire la morbidezza delle labbra di Colin sulle sue, e il caldo del suo respiro sfiorargli la pelle. E quei due baci erano diventati per lui lo standard a cui aveva, di lì in poi, paragonato tutti gli altri baci a venire. E nessun altro bacio era stato neanche lontanamente all'altezza.


Il secondo effetto della lontananza era stato che quando lo aveva rivisto a gennaio per gli NTA, aveva pensato di esplodere dalla felicità. Colin quella sera era arrivato in un ritardo enorme, il suo volo da Dublino aveva avuto problemi tecnici ed era atterrato a Heathrow solo mezz'ora prima dell'inizio della premiazione. Col gli aveva scritto "Shit, I don't think I can make it" (Merda, non credo di farcela) e in quel momento Brad si era reso conto di quanto aspettasse con ansia il suo arrivo. Pensare che forse non avrebbe fatto in tempo a ritirare il suo premio, che Bradley era strasicuro avrebbe vinto - perché come avrebbero potuto non premiare il giovane attore più talentuoso di tutto il Regno Unito? - lo devastava, anche perché sul palco sarebbe dovuto salire lui al posto di Colin, e aveva davvero paura che nel discorso di ringraziamento che avrebbe fatto in sua vece, le sue parole avrebbero tradito quello che aveva davvero dentro la sua anima, nei confronti del suo amico.

Ma cosa provava davvero per Colin? Erano anni che se lo chiedeva, e, in fondo al cuore, lo sapeva benissimo. Eppure non riusciva ad ammetterlo nemmeno a sé stesso, perché aveva troppa paura che una volta che lo avesse pensato lucidamente, sarebbe diventato troppo reale per continuare a far finta che non ci fosse. La paura era troppa: non era mai stato con un uomo, non aveva nemmeno mai pensato ad un uomo in quei termini, prima che Mr Morgan lo travolgesse con la sua personalità unica e inimitabile. E da quando aveva iniziato a pensare a Colin come a un compagno di vita, non c'era stato più ritorno. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare questa realtà, ma, come diceva a sé stesso da anni ormai, lo avrebbe fatto "dopo"...
Dopo. Quella parola ormai lo accompagnava tutti i giorni, era come se stesse aspettando qualcosa, ma non sapeva esattamente cosa. Un nuovo lavoro, una nuova avventura, dopo il vuoto che gli aveva lasciato la fine di Merlin. Ma sapeva bene che non era quello, che stava aspettando: aspettava solamente di prendere coraggio, e prendere il toro per le corna.


Colin alla fine era arrivato, a cerimonia iniziata e giusto pochi minuti prima della categoria in cui era candidato, e Bradley gli aveva fatto posto sulla sua poltroncina. Averlo vicino era come una droga, si rese conto, pochi secondi ed già era ebbro della sua presenza. Il suo profumo - no, il suo odore (Colin raramente portava profumi), gli riempiva le narici e gli confondeva il cervello. Era bastata una battuta di Colin, una delle sue quasi incomprensibili battute, per far scoppiare a ridere Bradley, ed era stata una risata liberatoria, come se un nodo che gli aveva serrato la gola fino a pochi minuti prima si fosse sciolto, come quando hai mal di gola e bevi il latte col miele. La sensazione di sollievo era stata identica.

Quando alla premiazione aveva sentito pronunciare il nome di Colin, per un secondo non aveva saputo cosa fare, poi era iniziata una lotta fra la sua testa che gli diceva di controllarsi, e i suoi istinti che gli dicevano di abbracciarlo, di stritorarlo fra le braccia e baciarlo fino a togliergli il fiato. Aveva sicuramente vinto la testa, ma non aveva potuto controllare le sue mani che volevano toccarlo e tenerlo vicino: una era andata dietro alle sue spalle in un mezzo abbraccio, l'altra gli aveva battuto il petto ripetutamente, ed era sicuro che Colin avrebbe avuto qualche livido quella sera. Il suo sguardo non l'aveva mai lasciato, quando era andato sul palco a ritirare il premio, ed era sicuro che i suoi occhi lucidi fossero ben visibili attraverso le telecamere. Ben fatto Bradley, aveva pensato, ti stai commuovendo in diretta tv per Colin, ora sì che le fan avranno di che parlare!Ma in fondo gli interessava ormai poco di quello che pensava la gente, era giunto al punto in cui pur di avere Colin vicino per qualche minuto, avrebbe dato oro.


Quella sera purtroppo si erano separati subito dopo la premiazione, dopo la sua scena madre a base di occhi lucidi e pacche sul petto. Non si erano rivisti, perché Colin era stato rapito da giornalisti e fan, e lui era dovuto scappare perché il suo volo per gli USA era solo poche ore dopo. Glie l'aveva prenotato Georgia, quel volo: chissà se lo aveva fatto apposta per non farlo rimanere a Londra un minuto in più di quanto fosse strettamente necessario?
Aveva mandato un SMS a Colin facendogli le sue congratulazioni, e Col aveva risposto qualche ora dopo scusandosi di non essersi fermato. Aveva anche aggiunto che gli mancava molto e che era stato bello rivederlo. E Bradley aveva salvato il messaggio in una cartella nascosta per far sì che Georgia non lo vedesse. E sul volo di ritorno negli USA aveva letto e riletto quel messaggio senza sapere cosa rispondere. All'atterraggio, aveva semplicemente scritto "Me too". Colin non gli aveva più risposto.


Era ancora perso nei suoi pensieri, quando le luci a teatro si abbassarono, la tensione era palpabile nell'aria.
La scena del naufragio, i marinai disperati, ed ora Prospero e Miranda erano in scena.
Bradley era un fascio di nervi, Colin sarebbe arrivato sul palcoscenico fra poco, e lui non vedeva l'ora di vederlo. Colin non sapeva che lui fosse lì, aveva deciso di fargli una sorpresa, dicendogli che aveva avuto un contrattempo e che non avrebbe fatto in tempo a stare lì per la prima. Dal momento in cui il suo amico arrivò in scena con le sue prime battute, Bradley fu rapito per due ore in questo mondo fatto di spiriti e magia - di nuovo, pensò, Colin interpretava un essere magico. Probabilmente perché lo era anche nella vita... almeno per lui. Lo aveva stregato da primo momento in cui lo aveva conosciuto.


Alla fine della performance, Bradley si alzò in piedi fra i primi, il suo entusiasmo palpabile: regalò a tutti gli attori una standing ovation, perché erano stati assolutamente perfetti, tutti dal primo all'ultimo. Intorno a lui si scatenò l'entusiasmo del pubblico, e sopra tutti si alzò l'urlo delle fan di Colin e di Merlin, che dovevano averlo riconosciuto: sicuramente a breve avrebbe trovato la rete inondata di foto di lui che applaudiva Colin, lì per la prima, e tutti avrebbero pensato che c'era qualcosa di più di un'amicizia fra di loro. E probabilmente avevano ragione.

Quando il cast rientrò nel backstage, lui si fece strada fra la gente che lo avvicinava sorridendogli, e chiedendo foto e autografi, ma lui non poteva fermarsi, aveva una cosa più importante da fare.
L'addetto alla porta del backstage lo riconobbe, e sorridendogli - con un'aria forse un po' troppo sorniona - lo lasciò entrare. Bradley si recò nell'area trucco, dove Colin stava togliendosi il costume, di spalle a lui, e lo chiamò, con voce sommessa: "Col!"
Colin si bloccò per un istante e poi si girò nella sua direzione. Aveva gli occhi sbarrati e questo, unito al trucco di scena che era volutamente esagerato, rendeva la sua espressione ridicola. Ma Bradley lo trovava bellissimo, mozzafiato, pieno della gloria del suo successo, e gli si avvicinò sorridendo. Colin lo continuava a fissare, e gli disse: "Ma... avevi detto che non ce l'avresti fatta!" e Bradley rispose solo: "Non avrei perso questa serata per niente al mondo."

Colin gli sorrise, quel suo sorriso timido e quasi incerto, che in pochi secondi si illuminò e divenne aperto e solare. Bradley allora ricambiò il sorriso e gli si avvicinò, accarezzandogli una guancia, e fu quello il momento in cui decise: non poteva vivere una vita a metà, non poteva continuare ad attendere che qualcun altro prendesse le sue decisioni. E così lo baciò. Colin fu preso alla sprovvista, e Bradley voleva ridere per l'ebbrezza di averlo veramente fatto, di gustare di nuovo quelle labbra. 


Spezie e miele, sapevano proprio di quello, proprio come ricordava. E in quel momento seppe che non ne avrebbe mai più potuto fare a meno.

  
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