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Autore: afruittart    23/04/2013    2 recensioni
Gli occhi gli brillavano, verdi e meravigliosi come mai, nascosti appena da qualche riccio fuori posto che spostai dolcemente con le dita. Mi soffermai con lo sguardo sulle sue labbra, rosse e morbide.
Era bello, bello da togliere il fiato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo AutriceOkay, fa schifo. Non so come mi sia venuta fuori una cosa del genere, giuro. Cioè.. l'avevo già pronta fino ad un punto, e fin lì okay ; poteva essere anche accettabile. Poi ho voluto continuare e metterci le mani e.. ho rovinato tutto. ouo 
Boh, non ha senso.. davvero. E' la più oscena che abbia mai fatto. 
Basta, posso ritirami per sempre. 
byeee.

***

«Potrebbe essere tuo padre.» commentò il riccio affianco a me guardando la figura stampata di Johnny Depp, le labbra rosee nascoste dietro la grande sciarpa color panna
«..o addirittura il mio.» continuò corrucciando la fronte mentre fissava ancora il manifesto dentro alla vetrina del cinema. Sbuffai voltandomi scocciata verso la sua imponente figura
«Smettila, sei solo geloso.» sbottai con gli occhi stretti in due fessure, arricciando bocca e naso. Mi diede una rapida occhiata, si mise le mani in tasca e girò i tacchi continuando quella che poco prima era la nostra passeggiata, ovviamente non dopo aver sussurrato un “Non è vero”. Rimasi ferma qualche secondo nascondendo il sorriso che mi era spuntato sul viso.
Era geloso.
Quasi corsi per raggiungerlo, con le sue lunghissime gambe era riuscito ad arrivare a un centinaio di metri più avanti, e mi parai di fronte alla sua figura che per poco non mi travolse.
«Che c’è?» disse apatico inchiodando i suoi occhi smeraldini dentro i miei.
Scrutai il suo viso meraviglioso, la pelle diafana e delicata contornata da morbidi ricci dei quali, la maggior parte, nascosti dalla ciuccia di lana arancione. Infatti, alcune ciocche erano sfuggite al suo controllo e gli ricadevano sulla fronte scomposte. Non potei non sorridere di quella visione così angelica.
Sulla sua fronte comparvero delle increspature e i suoi occhi si fecero più piccoli
«Vogliamo stare qui, fermi come due imbecilli, ancora per molto?» chiese retoricamente. Non gli risposi immediatamente, era adorabile la sua espressione ed ero sicura che dietro alla sciarpa era sul punto di comparire il suo solito broncio.
«Sei geloso,» dissi allungando il braccio destro e puntandogli un dito contro,
«sei schifosamente geloso, Harry Styles.» il sorriso già presente sulle mie labbra si allargò ancora di più. Lui alzò gli occhi al cielo sospirando e stringendosi ancora di più nel giaccone nero, poi liberò il suono roco della sua voce
«E tu sei schifosamente egocentrica, Sharon.» il suo sguardo tornò nel mio, il viso leggermente inclinato da una parte.
Egocentrica. Io egocentrica.
Spalancai impercettibilmente gli occhi abbassando lentamente il braccio lungo il corpo, il sorriso scomparve immediatamente dalle mie labbra per lasciare posto ad un’espressione alquanto confusa e al contempo allibita che però doveva risultare piuttosto divertente perché ad Harry scoppiò in gola una vibrante risata. Continuavo a fissarlo dalla mia bassa posizione, lui alto almeno quindici-venti centimetri più di me.
«Dovresti vedere la tua faccia» sussurrò senza fiato aggiustandosi la sciarpa e mostrando così, finalmente, quel sorriso che mi toglieva il respiro tutte le volte. Eppure cercai di nascondere l’estasi del vedere quelle labbra con un velo di offesa; gli diedi una leggera spinta che, comunque, non lo mosse di mezzo millimetro e lui riprese a ridere
«Smettila Harry» sbottai rivolgendogli una delle mie peggiori occhiate, cosa che, invece di spaventarlo, lo divertì ancora di più. Buttò la testa all’indietro in preda alla sua fragorosa risata
«Insomma, finiscila!» iniziai a prendere a pugni il suo torace, e ancora una volta dovetti rendermi conto di non scalfirlo neanche il minimo.
I suoi occhi tornarono di nuovo nei miei, un sorriso sul viso, residuo del suo gran divertimento nel prendermi in giro. Mi bloccò i polsi stringendoli lentamente stando attento a non farmi male, si abbassò arrivando a far sfiorare le nostre guance
«Sei adorabile» soffiò sul mio collo facendomi rabbrividire, mi lasciò poi un tenero bacio vicino all’orecchio e tornò su mettendosi le mani nelle tasche del giaccone. Arrossii violentemente in seguito a tutte quelle carezze; anche se erano solite di Harry, mi lasciavano tutte le volte uno stranissimo subbuglio nello stomaco. Il suo sorriso si allargò ancora di più notando la mia reazione a quei suoi gesti e nascose la bocca dietro la sciarpa cercando di mascherare una terza risata.
«Sei.. uno stupido, accidenti!» sbottai cercando di essere il più cattiva possibile, ma il mio tono incrinato mi tradì. Sbattei un piede per terra, i pugni stretti lungo i fianchi, poi mi girai e cominciai a camminare con gran fretta il più lontano possibile da lui.
Notai con la coda dell’occhio che mi seguiva, a poca distanza da me, con un fottutissimo sorriso imbecille stampato sulla faccia, ma non potei fare a meno di pensare che fosse bellissimo comunque.

 

***


Armeggiai con le cerniere della borsa cercando di non sembrare ancora più goffa del solito mentre cercavo le chiavi di casa. Sentivo la sua presenza dietro di me, gli occhi luminosi puntati sulla mia schiena e sicuramente il solito sorriso divertito nel vedermi in difficoltà.
 
Dove accidenti le ho messe quelle chiavi? Possibile che tutte le volte non riesca a trovarle?
 
Un tintinnio familiare raggiunse le mie orecchie e ne fui grata, ero vicina alla scoperta del nascondiglio di quelle maledette. Ma fu solo un attimo, la mia speranza sfumò.
Sentii il suo petto leggermente inclinato contro la mia schiena, il suo alito fresco contro il collo, e il suo profumo mi investì quando un braccio superò la mia figura per aprire la porta con le mie chiavi.
Le mie chiavi.
Un “clik” e la porta si aprì davanti ai nostri occhi. Sapevo che stava sorridendo, lo sapevo.
Mi voltai di scatto, ma indietreggiai trovandomi il suo corpo più vicino di quanto avessi pensato
«Ti diverti, vero?» gli chiesi non appena ripresi equilibrio. Per tutta risposta, Harry sorrise maliziosamente e mi superò entrando in casa senza dir niente.
Come diavolo faceva ad avere le mie chiavi? E senza che potessi proferir parola
«Le avevi dimenticate sul tavolino» disse poggiando giaccone, sciarpa e ciuccia sul divano, poi alzò lo sguardo su di me sorridendomi appena.
Mi chiusi la porta alle spalle e raggiunsi il divano per posarvi su anche la mia giacca. Lui rimase fermo a guardarmi
«Grazie per averle prese, allora» sussurrai fissando gli occhi nei suoi che parvero brillare a quelle semplici parole. Gli sorrisi e subito lo abbracciai, il suo profumo ad avvolgermi quando mi cinse piano le spalle. Lo sentì sospirare, alzai il viso verso il suo
«Quanto cavolo sei piccola, mh?» chiese sorridendomi e accarezzandomi i capelli
«Sei tu quello sproporzionato.» risposi e il suo sorriso si allargò ancora di più, la sua adorabile fossetta venne marcata maggiormente. Gli occhi gli brillavano, verdi e meravigliosi come mai, nascosti appena da qualche riccio fuori posto che spostai dolcemente con le dita. Mi soffermai con lo sguardo sulle sue labbra, rosse e morbide.
Era bello, bello da togliere il fiato.
Si calò piano arrivando a far sfiorare i nostri nasi. Il suo respiro fresco mi accarezzava dolcemente
«Se lo dici tu.» disse in un sussurro, la voce roca che gli grattava la gola. Gli circondai il collo con le braccia sorridendo appena, poi azzerò le distanze tra di noi e finalmente potei bearmi del suo dolce sapore. Le sue labbra erano morbide e sapevano di pesca, come sempre.
Era il bacio più dolce che mi avesse mai dato, non c’era fretta nei suoi movimenti, avevo lo stomaco in subbuglio totale ogni volta che mi sfiorava. Mandava k.o. tutti i miei sensi, non c’era più nulla attorno se non la sua figura imponente e forte, il suo profumo.
Mi afferrò saldamente per i fianchi e senza sforzo mi fece sedere sullo schienale del divano, il suo bacino tra le mie gambe. Interruppe il contatto sorridendo
«Mi rovinerai» scherzò, e subito riprese le mie labbra tra le sue.
Le mie dita erano tra i suoi morbidi ricci, li accarezzavo dolcemente. Dischiuse piano la bocca, di nuovo il suo respiro fresco mi fece vibrare dentro, e mi accarezzò il labbro inferiore con la lingua; mi stava chiedendo silenziosamente il permesso di approfondire quei delicati baci, e io non ci ripensai neanche un secondo. Lasciai che si facesse spazio tra le mie labbra, mi avvicinò di più a sé e mi strinse mentre le nostre lingue si scontravano delicatamente.
Serrai le caviglie dietro la sua schiena e mi aggrappai alle sue spalle in modo deciso, come se  dovesse sparire di lì a poco. Lo sentì sorridere sulle labbra, sapeva l’effetto che aveva su di me e ne era divertito.
Si allontanò lentamente, le bocche a sfiorarsi e i respiri spezzati e irregolari che si scontravano.
«Ti amo..» sussurrò spostandomi delle ciocche di capelli dietro l’orecchio, poi mi accarezzò una guancia senza distogliere lo sguardo dal mio. Sorrisi a quelle parole, arrossii lievemente e gli lasciai un dolce bacio a fior di labbra
«Anch’io», poi lo abbracciai beandomi nuovamente del suo profumo, e lui mi strinse.
«..e comunque non sono geloso. Io sono bello, giovane e scattante, lui no.» affermò passandosi una mano tra i ricci e sorridendo compiaciuto.
«Certo Styles. Pensala così, se ti può rendere felice.» dissi in un sussurrò inclinando leggermente la testa di lato, allontanandomi di poco e iniziando a guardarlo. La sua espressione cambiò e mi rivolse una delle sue occhiate più offese
«Sei una stronza.» sbotto dandomi una leggera spinta. Risi e lo strinsi di nuovo, il viso nascosto nel suo petto
«Oh andiamo, lo sai che per me ci sei solo tu.» sussurrai contro i suoi muscoli nascosti dal maglione, «..non ti cambierei con nessuno.» finii stringendolo ancora.
Mi accarezzò i capelli e, anche se non lo guardavo, sapevo che stava sorridendo e le sue due fossette da bambino erano in bella mostra.
Solo per me.

  
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