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Autore: Niqsta    23/04/2013    0 recensioni
A volte servono anni per capire cosa si sta cercando. E a volte serve perdere un oggetto prezioso. E a volte, basta rivivere un momento per capire di aver trovato più di quello che si aveva mai sperato di trovare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

Nota dell'autrice: ciao a tutti. Ora, prima che impazziate tutti e vi arrabbiate con me perché non aggiorno le mie wip, no, stavolta non inizio un'altra storia. Questa è una oneshot che pubblico per la challenge Where I Belong. Se non sapete cos'è, ci sono tutti i dettagli al link.
Una parola su questa storia. L'ho scritta più di un anno fa; inizialmente doveva far parte di "Horns of a Dilemma" (una storia in corso dell'autrice, non tradotta perché tuttora incompleta, ndt), ma non riuscivo a decidere tra due scenari che avevo per questo arco narrativo. Quindi, immagino che, un anno dopo e vista la direzione della storia, avrebbe più senso scegliere l'altra opzione e tenere questa come oneshot. Quindi potete considerarla come una possibile scena di Horns, o potete leggerla semplicemente come separata :) Personalmente, per chi di voi non è convinto del cambiamento di personalità di Squall a fine gioco (anche se praticamente ficca la lingua in gola a Rinoa, e questo di per sé è molto OOC), potreste trovarlo un po' OOC, quindi sarebbe meglio che leggeste questa storia tenendo conto di Horns. ;)
Grazie alla mia adorabile, splendida e impertinente betareader Missyluv che è riuscita a betarla in pochissimo tempo. I tuoi sforzi sono più che stupefacenti.

LOOKING FOR SOMEONE
scritta da Niqsta, tradotta da Alessia Heartilly

Rinoa uscì dal bagno, con l'asciugamano stretto intorno al corpo e i capelli raccolti in una specie di turbante. Aveva sopportato un'altra lunga giornata alla biblioteca, mettendo via libri e aiutando alla reception, e pulendo le postazioni di studio e i terminali. Le piaceva vivere al Garden, si godeva la compagnia dei suoi amici e degli altri SeeD e matricole, ma sul serio, nessuno si dava mai da fare? La quantità di libri lasciati in maniera indifferente alle postazioni di studio, le sedie - una era stata persino incastrata tra il muro e il cestino della spazzatura. Passava la maggioranza delle sue ore di lavoro a dar la caccia ai libri, e quando non faceva questo raccoglieva pile di fogli accartocciati infilati tra i radiatori e sul pavimento.

Rinoa immaginò che fosse la sua 'principessa' interna ad essere affascinata dal comportamento pigro e spensierato dei frequentatori della biblioteca. Aveva sempre avuto qualcuno che si prendesse cura di lei, e non era esattamente una che stava attenta a quelle cose. Eppure ora si trovava a correre dietro alle altre persone, a mostrar loro la biblioteca, cercare libri e riviste, e per quanto fosse scioccante, dover passare il processo crudele di far rispettare le regole. Comunque, ora capiva che certe regole andavano stabilite, se non per salvare Balamb dalla deforestazione allora almeno per salvare da lei da commissioni arbitrarie.

Prese i pantaloni della tuta e la maglia a maniche lunghe dal suo letto, e poi spinse l'asciugamano bagnato in terra e cominciò a vestirsi. Poi collegò il phon per asciugarsi i capelli. Mentre si guardava allo specchio sistemandosi l'acconciatura, le caddero gli occhi sul cassettone e notò che mancava qualcosa.

Posò il phon e risistemò le boccette di lozioni e profumi, cercando di trovare quello che cercava.

"Dov'è?" borbottò tra sé e sé.

Avrebbe potuto giurare di averlo lasciato sul cassettone prima di fare la doccia. Lo lasciava sempre nello stesso posto perché non si scolorisse.

"Forse l'ho tolto in bagno?" Dubitava di averlo fatto, ma per tranquillizzarsi, cercò di rassicurarsi prima che subentrasse il panico.

Andò in bagno e controllò la vasca, il lavandino e persino il mobiletto dei trucchi in cerca di ciò che mancava. Solo che non lo trovò da nessuna parte.

Borbottando, tornò in camera e si fermò. Guardò lentamente tutta la stanza, esaminando il letto, il comodino, la sedia e il cassettone, e persino la scrivania. Ma non lo si vedeva da nessuna parte.

Rinoa si abbassò a terra, in ginocchio, e guardò sotto il letto. Sapeva che non poteva essere finito lì, certa di averlo lasciato sul cassettone come aveva fatto molte altre volte in passato.

"Dannazione!" grugnì, sedendosi sul tappeto, accigliata.

Qualcuno bussò alla porta, riscuotendola dalla sua momentanea angoscia. Un momento dopo, Selphie saltò dentro con un sorriso enorme. Rinoa annuì soltanto, senza preoccuparsi delle formalità, e continuò a cercare per tutta la stanza, disperata.

"Che fai, Rinoa?" domandò Selphie allegra, facendo qualche passo avanti. Rinoa all'inizio lo trovò offensivo, anche se si riscosse dall'irritazione in fretta; Selphie non poteva sapere che lei aveva appena perso una delle cose più preziose della sua vita.

Selphie guardò l'amica che tirava giù le scatole delle scarpe dell'armadio e le rovesciava per terra.

"Cavolo," sbuffò Rinoa, prima di dare alla confusa Selphie una risposta coerente. "Penso di aver perso gli anelli." La Strega si passò le mani sul viso e si spinse indietro i capelli umidi. Si grattò la fronte, sempre guardandosi intorno nella stanza con la speranza di vederli all'improvviso.

Alzandosi, si mise le mani sui fianchi e si voltò lentamente. Mentre la speranza svaniva lentamente, capì: non poteva credere di aver perso gli anelli. Squall non ne sarebbe stato contento. Le aveva permesso di tenerlo a condizione di non perderlo. Aveva cercato di ridarglielo proprio prima di andare alla Dimora della Strega, ma lui aveva insistito che lo tenesse, per quello che, immaginava, era un modo per ricordarlo.

Senza dubbio lui si sarebbe scocciato, e molto probabilmente avrebbe pensato che per lei non avesse valore, se poteva perderli così facilmente. Ovviamente, era molto importante per lei... era di Squall, dopo tutto. Lo aveva protetto con la vita - beh, a parte quella sera.

"Hai perso l'anello di Squall? Ooh, non ne sarà felice," la avvertì Selphie.

"Lo so, ma non ho perso solo il suo anello, anche quello di mia madre!" gemette Rinoa in risposta. "Oh cavolo Selphie, che cosa faccio? Non riesco a trovarli da nessuna parte." La sua voce si fece stridula, man mano che avanzava il panico.

Guardò la sua amica per una soluzione, ma Selphie scrollò le spalle e basta. "Dove li hai visti l'ultima volta?"

Rinoa indicò il cassettone. "Li ho lasciati proprio lì prima di entrare nella doccia. Ricordo di essermi tolta la collana qui, perché non volevo che si bagnasse e che l'argento si rovinasse."

"Sono sicura che li troverai," rispose Selphie, e sembrò indifferente. Non era troppo preoccupata dalla cosa, perché molto probabilmente non sapeva quanto significasse. Non aveva alcun significato per lei, ma avrebbe potuto averlo se si fosse trattato del prezioso cappello di Irvine.

Ma Rinoa non sentiva altro che la paura. Come diavolo lo avrebbe spiegato a Squall? Hey, Squall, sai quell'anello che mi hai permesso di tenere in uno dei momenti più romantici della nostra vita? Lo stesso anello con il leone che hai su tutte le tue cose d'argento? Sì, l'ho perso. Ma grazie per avermelo prestato. Sono in debito!

"Dai, ti aiuto a cercarlo dopo. Squall voleva che venissi a prenderti," disse Selphie prendendo la Strega per il braccio.

Rinoa guardò l'amica a occhi spalancati. Squall? Sul serio? Selphie si aspettava che Rinoa andasse da Squall senza gli anelli che solitamente, e in maniera così evidente, le ornavano il collo, senza una spiegazione ragionevole? Stava davvero fottutamente scherzando?

"Non posso vedere Squall senza i nostri anelli!" gridò Rinoa. "E se mi chiede dove sono?"

"Non penso che lo noterà. Eddai, è Squall," rispose Selphie alzando gli occhi al cielo.

"Hey, stai parlando del mio ragazzo. E no! Non posso incontrarlo senza aver trovato quegli anelli," rispose Rinoa, cercando di liberare il braccio dalla stretta della SeeD.

"Ehm, ok, ma cosa gli dico quando mi chiederà perché non sei venuta? Voglio dire, e se decide di venire qui e ti trova a cercare gli anelli?"

Selphie aveva ragione su quello. Squall che sorprendeva Rinoa con la testa sotto il letto e il sedere per aria non era una bella cosa... beh, non date le circostanze. Mordendosi il labbro, Rinoa rifletté.

"Senti," disse Selphie interrompendo i suoi pensieri. "Tu vai da Squall, e io chiamo tutti a cercare i tuoi anelli."

"Ok..." Rinoa esitò un attimo. "Penso che potrebbe funzionare."

"Bene, è nel Salone," disse Selphie, aprendo la porta e spingendo fuori Rinoa.

"Perché lì?" La Strega si accigliò, fermandosi alla porta.

"Non so, ha solo detto di incontrarlo lì e di sbrigarti," rispose Selphie, con una pacca sul sedere della Strega e un occhiolino.

*~*~*~*~*

Rinoa si avvicinò alle porte del lussuoso salone. Spinse le maniglie dorate ed entrò, e fu avvolta da forti luci dorate. Il suono debole di una melodia d'orchestra la raggiunse, e quando si diede un attimo per capire, fu quasi sicura di aver già sentito quella melodia.

L'intero salone era vuoto, non c'era anima viva. Entrò e arrivò fino al centro della sala, dove si voltò e si guardò alle spalle.

Contro uno dei pilastri di marmo, Squall Leonhart era vestito con l'uniforme SeeD, le braccia incrociate sul petto, una gamba piegata e un piccolo sorriso.

Lei non disse niente, e nemmeno lui parlò. Rinoa rimase ferma, guardandolo sospettosa, con un sorriso confuso, perché trovava divertente la sua aura di mistero.

Squall si spostò dalla parete e andò da lei, a passi veloci e sicuri. Non smise mai di sorridere, e quando finalmente la raggiunse, fece un respiro profondo, compiaciuto dall'espressione divertita e curiosa di Rinoa.

Le porse la mano e quando aprì la bocca per parlare, chiese qualcosa che Rinoa non si sarebbe mai aspettata da lui. "Sei la ragazza più carina qui, balliamo?"

Le ci volle un secondo per capire cos'aveva chiesto, prima di ridere di cuore. Probabilmente era l'allenamento intensivo SeeD che gli aveva permesso di memorizzare ogni parola che lei aveva detto al loro primo incontro. Anzi, Rinoa immaginò che lui avesse un qualche registratore nascosto nel petto, e che avesse sentito molte più cose dette da lei di quanto avesse pensato, in quella missione di un anno prima.

"Sono l'unica ragazza, qui," lo sfidò scherzosamente Rinoa.

"Fammi indovinare... balli solo con i ragazzi che ti piacciono. Ok, allora..." rispose Squall, sospirando con enfasi. Cercando di mantenersi serio, le sollevò il momento con la mano, si avvicinò al suo viso e agitò la mano in cerchio davanti a lei. "Guardami negli occhi... ti piaccio... ti piaccio."

Incapaci di contenersi ancora, e non aiutati dalla vicinanza dei loro visi divertiti, iniziarono a ridere.

"H-ha funzionato?" Il viso di Squall era gioioso, e Rinoa grugnì prima di ridere di nuovo.

Alla fine, la Strega si ricompose, anche se tutte le risate a quel punto le avevano quasi paralizzato la faccia; era sicura di sembrare una folle che ride.

"Io... i-io non so ballare," sbottò velocemente, assecondando i piani di Squall.

"Certo che sì."

Rinoa lo guardò accigliata; lei non aveva detto così l'anno prima. Ma prima di potergli fare delle domande, Waltz for the Moon rimbombò nella stanza.

Squall le prese la mano e ballò con lei nel salone. Lei continuò a sorridere lungo tutto il ballo, in parte per l'improvviso comportamento del suo ragazzo, e in parte per la gratitudine per la propria insistenza; Squall ballava bene.

I pensieri agitati sulla perdita dell'anello di Squall erano lontani dalla sua mente, mentre si muoveva al ritmo della musica. Si sentiva stordita da quel cambiamento nel comportamento del suo Cavaliere. Era strano pensare a quanto fosse riservato e introverso quando l'aveva conosciuto. Ma dopo un intero anno insieme, si era aperto con lei e aveva fatto lo sforzo di passare molto tempo insieme, per cementare la loro relazione.

Ovviamente, era sempre lo stesso Squall per gli altri. Ma con lei parlava di più, era più romantico e si confidava. Il loro primo bacio l'aveva scioccata, non se l'era aspettato, ma lo aveva accolto volentieri. Da quel momento, Squall aveva più o meno fatto un grosso salto nello sviluppo della loro relazione. Dai nomignoli ai baci rubati quando nessuno guardava. La faceva sentire nervosa, ma in senso buono. Presto si era abituata al suo bisogno di toccarla e stare con lei. E poi si era accorta che non era dovuto alla pubertà, come aveva inizialmente pensato. Piuttosto era perché avevano rischiato di perdersi l'un l'altra molte volte nella loro battaglia. Squall semplicemente non poteva perdersi un momento di vita senza di lei.

La musica era finita, lasciando nella stanza solo il suono delicato dei respiri. Rinoa guardò il soffitto di vetro, aspettandosi uno spettacolo di fuochi d'artificio colorati, come nella notte del loro primo incontro. Ma il cielo rimase nero, solo qualche stella che lo punteggiava qua e là. Guardò Squall, con le sopracciglia inarcate in una domanda silenziosa sull'elemento mancante di quella ricostruzione.

Guardandola imbarazzato, Squall scrollò le spalle. "Il Garden non permette fuochi d'artificio se non nei giorni festivi e nelle celebrazioni."

Lei non poté evitare una risatina. Quel piccolo dettaglio non le importava; quella notte, quell'esperienza erano abbastanza per lei. Ma dovette chiedergli, "perché tutto questo?"

Squall si era chiesto quando lei avrebbe introdotto l'argomento, quindi fece un passo indietro, si mise una mano in tasca ed estrasse una scatolina di velluto. Sentì un brusco boccheggiare e seppe subito dove e da chi veniva. Guardando gli occhi e la bocca spalancati di Rinoa, non dubitò che fosse scioccata.

Gli occhi di Rinoa non lasciarono la scatolina, anzi, dimenticò persino di sbattere le palpebre. Squall quasi pensò di schioccare le dita davanti al suo viso per interrompere quella trance. Invece si schiarì soltanto la gola, ma non riuscì a farsi guardare.

"Rin, non c'è niente che voglia di più al mondo che stare con te."

Rinoa guardò Squall, riuscendo finalmente a distogliere gli occhi dalla scatolina delle sorprese. Di certo non era quello che si era aspettata.

"Prima di tutto questo non avevo mai avuto una famiglia. Ora sì, e voglio che le cose siano perfette. So che sarà difficile," disse, e poi continuò. "Abbiamo fatto molta strada da quando ci siamo incontrati, e abbiamo molti ostacoli da superare. Ma voglio stare con te per bene, voglio rendere speciale ogni secondo che passiamo insieme."

Rinoa non riuscì a dire nulla. I suoi occhi passavano dal viso sorridente di Squall alla scatolina di velluto ancora chiusa. I pensieri si rincorrevano nella sua mente; Squall doveva scherzare, non c'era niente in quella scatolina. O Squall era serio al duecentocinquantacinque per cento, e in quella scatolina c'era un anello di diamante che andava messo al suo dito.

"Rinoa?" chiese Squall, stringendo gli occhi. "Di' qualcosa... mi stai tipo preoccupando, e... stai sbavando." Indietreggiò con un vago disgusto.

Questo riscosse Rinoa; si asciugò velocemente la bocca con la manica e fece qualche respiro profondo.

"Wow," riuscì infine a borbottare.

Il Comandante fece un sospiro divertito. Non si era aspettato quella reazione, anche se considerato che era la sua Strega avrebbe dovuto immaginarlo. Vedendo che lei sorrideva e gli occhi le luccicavano di gioia, sospettò che fosse un buon momento per la fatidica domanda, per così dire.

Sorridendo, aprì attentamente la scatolina e gliela porse.

"Rinoa Heartilly, vuoi sposarmi?" Era scadente e molto comune, ma Squall non conosceva altro modo di chiedere in sposa una donna tranne quelli che aveva visto in tv, e onestamente non gliene poteva fregare di meno. Sapeva che Rinoa non era il tipo di ragazza che si concentrava sui suoi metodi di essere romantico.

"Sì!" gridò felice Rinoa, sempre sorridendo, abbassando gli occhi sull'anello. "Hey!" gridò più forte, accigliandosi subito e prendendo la scatolina dalla mano di Squall. Ne tirò fuori Griever. "Questo è il mio anello!"

Guardando con occhi accusatori il suo Cavaliere, ricordò un piccolo particolare.

"Voglio dire, è il tuo anello; pensavo di averlo perso," spiegò.

"Scusa, ma l'ho fatto prendere dal tuo cassettone a un esperto di arti marziali furtivo," rispose Squall.

Rinoa guardò Squall accigliata, con un sorrisetto malvagio. "Comandante Leonhart, mi stai dicendo che non solo hai incoraggiato un compagno SeeD a commettere violazione di domicilio, ma anche furto?"

"Beh, no," considerò Squall giocosamente, alzando gli occhi come se pensasse alla sua risposta. "Non ha violato regole, dato che tu praticamente non chiudi mai la porta a chiave. E tecnicamente non è il tuo anello, quindi non è nemmeno furto."

Rinoa sorrise ed emise una risatina, prima di mettergli le braccia al collo e baciarlo. Ci sarebbe riuscita se lui non l'avesse respinta, grattandosi la nuca e guardandola imbarazzata.

"Ho avuto abbastanza coraggio da chiederti di sposarmi, dato che questa è una delle notti più importanti della nostra vita, ma come SeeD ben addestrato, sospetto che ci guardino," disse Squall, indicando le porte che Rinoa poteva giurare di aver chiuso. "Inoltre, anche se Irvine ha promesso di cambiare la canzone e sparire, non dubito per un secondo che abbia infranto quella promessa."

Guardando la stanza audio accanto al balcone, Rinoa vide il cappello del suo amico. Sorrise nonostante il risultato, sapendo che avrebbe avuto un sacco di occasioni di baciarlo più tardi. Molto più tardi.

"Ehm, quest'anello non ti va ancora bene. L'ho fatto prendere a Zell solo perché mi serviva la dimensione giusta per il gioielliere, così posso prendere un anello di fidanzamento che vada bene." Squall sbuffò e scosse la testa. "Onestamente, Rinoa, proteggi quegli anelli come Zell protegge i panini. Ho quasi pensato che non sarei riuscito a chiedertelo stasera."

"Perché stasera?" chiese Rinoa confusa. Anche se non le importavano i dettagli, c'era un contrasto troppo brusco tra l'uniforme di Squall e il suo paio di pantaloni della tuta grigi e scoloriti. Una piccola parte di lei aveva pensato che Squall, se mai le avesse chiesto di sposarlo, avrebbe scelto la solita routine: chiederglielo a cena o per il suo compleanno.

"Questa sera è il mio primo anniversario di SeeD. È anche l'anniversario del nostro primo incontro," le spiegò Squall, sorpreso che non avesse già capito.

"Oh! È vero, me ne ero completamente dimenticata. Sono stata occupata al lavoro." Rinoa si portò una mano alla bocca, delusa dalla sua dimenticanza.

"Non importa. Ero più preoccupato a prendere quegli anelli senza che tu lo notassi. Quindi quando sei finalmente entrata nella doccia, ho chiesto a Zell di portare gli anelli dal gioielliere. Ma avrei dovuto aspettarmelo, con la mia fortuna... era già chiuso." Le rivolse un sorriso sghembo, e parve quasi deluso dal suo sforzo.

La Strega gli prese il viso tra le mani e lo guardò negli occhi. "Squall, questa è la cosa più romantica che tu abbia mai fatto per me, beh, a parte quando mi hai salvata nello spazio... e il nostro primo bacio, credo. Comunque, è uno dei primi tre."

Sollevò l'anello così che potessero vederlo tutti e due. "Zell doveva farne una copia che mi andasse bene, ma ce ne siamo tipo dimenticati tutti e due. Inoltre non penso che tu possa trovare un anello di fidanzamento più perfetto di questo."

Sorrisero entrambi, godendosi il momento in silenzio. Tristemente, fu interrotto delle porte che sbattevano forte contro il muro. Rinoa guardò oltre la spalla di Squall e vide Selphie, Zell e Quistis che entravano di corsa.

"Immagino che hai detto sì?" domandò Selphie, saltellando da un piede all'altro come se stesse per esplodere di eccitazione.

"Sì!" rispose Rinoa, incapace di nascondere il sorriso.

"Congratulazioni, sono molto felice per tutti e due," disse Quistis, sorridendo a entrambi e abbracciando forte Rinoa.

"Congratulazioni, Squall." Zell diede una pacca entusiasta alla schiena del Comandante. "E pensare che questo giorno non sarebbe mai arrivato se non avessi preso quegli anelli."

"Sì, e pensare che era la tua maggiore priorità quando c'era una battaglia contro Galbadia," rispose Squall sarcastico. Comunque, ringraziò internamente Zell per il suo coinvolgimento.

"Lo so!" convenne Zell, ignaro del sarcasmo di Squall. "E pensare che tu sei quasi caduta dal Garden!" Indicò Rinoa.

Rabbrividendo a quel ricordo, Rinoa disse, "oh, non ricordarmelo."

"Ah ah, e pensare che se non avessimo scocciato Squall perché ti salvasse, non vi sareste mai messi insieme." Zell ridacchiò tra sé e sé, continuando a dar pacche sulla spalla di Squall che si limitò a guardarlo sdegnato.

"Cosa?" domandò Rinoa guardando sospettosa Zell.

"Beh, quando sei caduta siamo andati a chiedere aiuto a Squall. Gli ho detto che eri nei casini e lui che ha risposto? 'Sì! Ma non è l'unica in pericolo!' Tipico di Squall!" spiegò Zell, ridendo a quel ricordo.

"Ah davvero?" domandò Rinoa, con uno sguardo men che felice rivolto a Squall, le braccia incrociate sul petto.

Vedendo che il suo amico era nei guai, Quistis decise di intervenire. "Ehm, Zell, penso che faremmo meglio-"

"Dio, se non fosse stato per l'insistenza di Irvine, non penso che Squall avrebbe ceduto. Devi ringraziarlo..." continuò Zell, completamente ignaro dell'improvviso cambiamento di atmosfera.

"Zell, penso che basti," intervenne Quistis, sperando di metterlo a tacere.

Guardando finalmente i suoi amici, Zell notò il cambiamento sui loro visi. Quistis si era portata una mano alla fronte, più o meno nella solita postura di Squall. Selphie sembrava leggermente a disagio mentre si dondolava sui piedi, scuotendo la testa. Rinoa aveva gli occhi fissi su Squall, le braccia incrociate, le labbra corrugate e un sopracciglio sollevato.

Vicino alla potente Strega c'era il suo Cavaliere. Il viso solitamente inespressivo di Squall rispecchiava quello della sua ragazza, a parte il sopracciglio. Sembrava quasi che Squall avesse un solo e unico pensiero... strozzare Zell. E in tutto quello, tra il suono discreto dei piedi di Selphie e il respiro roco di Squall, Zell fu sicuro di sentire il suono familiare del suo rango SeeD che scendeva.

"H-ho detto qualcosa di male?" borbottò con fare innocente.

"Affatto, davvero illuminante scoprire cosa succedeva mentre io stavo per morire," ribatté sarcastica Rinoa.

"Devo congratularmi con qualcuno?" La voce di Irvine interruppe il silenzio del gruppo. Il cecchino entrò nella stanza, con le mani in alto, ma si fermò e guardò tutti, come se aspettasse qualcosa. "Hey, chi è morto?"

Quistis e Selphie lo schernirono, divertite. Rinoa ignorò il commento e si mise l'anello al pollice.

"Sì, devi congratularti," rispose. Sorrise ai suoi amici, liberandoli dal pensiero che la piccola rivelazione di Zell le avesse fatto cambiare idea.

Anche se fingeva che le importasse - beh, onestamente, all'inizio era stata un po' scioccata e delusa dalla verità - non poteva essere arrabbiata con lui. Le aveva salvato il sedere più del necessario, e poteva perdonarlo se era stato un po' stanco e riluttante per le sue costanti fasi da donzella-in-difficoltà.

Guardando il viso sorpreso di Squall, gli sorrise e gli fece l'occhiolino. Come se avesse mai potuto cambiare idea su quello.

"Sei sicura?" le sussurrò mentre gli altri iniziavano a rimproverare Zell, mettendolo letteralmente all'angolo.

"Non potrei esserne più sicura," rispose Rinoa. Si alzò sulle punte e lo baciò sulle labbra.

"Vuoi unirti a loro?" chiese Squall, indicando dietro di loro Zell che soffriva sotto i pizzicotti di Selphie, mentre Irvine e Quistis guardavano e ridevano.

"Uhm, no," rispose Rinoa. Si voltò verso di lui con occhi decisi, gli prese una mano e iniziò a guidarlo verso le porte. "All'inizio sono venuta qui a cercare una persona... e l'ho trovata."

*****
Nota dell'autrice: voglio solo ringraziare velocemente Ashbear per questa challenge. Mi sono divertita un sacco e spero ce ne siano altre.
L'immagine che ho usato per questa storia è una cosa che ho disegnato inconsciamente. Non mi ero accorta di aver messo l'anello di Griever (sì, è Griever) al pollice (sì, è la mia mano) e una volta finito, mi sono accorta che invece di inviarlo solo come disegno, potevo anche usarlo come copertina per questa storia. (si riferisce alla possibilità di abbinare un'immagine a ogni storia su ff.net; potete vedere l'immagine se cliccate sul link al suo account e aprite la storia originale, ndt).
Per favore, controllate il forum e i link fuori ff.net della challenge Where I Belong.

   
 
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