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Autore: kithiara    12/11/2007    4 recensioni
Non è detto che svegliarsi su di una spiaggia tropicale, cullati dallo sciabordio delle onde sia necessariamente un sogno...Draco Malfoy lo imparerà presto a sue spese, così come scoprirà che ogni cosa accade per una ragione.
E' un esperimento...la mia prima Cross-over!!!
Il pairing di fondo, per quanto solo accennato, è ovviamente Draco/Herm, al quale si aggiunge un altro pairing definito "a Sorpresa".
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una piccola recensione!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Sorpresa | Coppie: Draco/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi di questo racconto non mi appartengono in nessun modo (posso dire purtroppo

I personaggi di questo racconto non mi appartengono in nessun modo (posso dire purtroppo??), ma sono di proprietà di mamma Rowling.

Ovviamente questo vale anche per quanto riguarda i personaggi "a Sorpresa" anche se non saprei dire chi li ha creati...ad ogni modo io lo ringrazio per averlo fatto!!


Dedico questa fic a chi, come me, ama la coppia Draco/Hermione e nota in loro una netta somiglianza con i personaggi "a Sorpresa".

Lo so che così si capisce poco, ma se leggerete capirete di chi sto parlando e poi mi direte se ho ragione!

Buon divertimento...spero.

Chiara



Everything happens for a reason


Lento sciabordio di onde che si infrangono pigramente sulla riva.

Lontane grida di gabbiani che fluttuano nell'aria.

Una brezza leggera che accarezza lievemente la fronte accaldata.

Draco Lucius Malfoy si sveglia così, per un attimo accecato dalla luce abbagliante di un sole allo zenit che si riflette su una superficie di fine e candida sabbia.


Quando finalmente gli occhi si abituano al riverbero, lo spettacolo che gli si presenta davanti lo affascina, ma allo stesso tempo lo turba, mentre un pensiero gli passa per la mente...dove diavolo sono finito?

Schermandosi con una mano gli occhi chiari, si volge d'intorno ad osservare tutto ciò che lo circonda e la meraviglia è tale, che arriva a credere di essere finito in Paradiso.

Strano...a quel che mi risulta i dannati possono solo finire all'Inferno.

E' il suo pensiero, ma quello non è certo l'Inferno, quindi rimane una sola possibilità...sta sognando.


Il mare limpido è di un bel color turchese, il suono della risacca un piacevole calmante per un animo continuamente tormentato come il suo.

Le cime delle palme ondeggiano pacifiche al ritmo della brezza che le sfiora.

Sotto ai suoi piedi, la sabbia si stende come un morbido tappeto che ne vezzeggia le piante nude e sensibili.

Per un qualche strano motivo però, non è la serenità il sentimento che lo pervade in quel momento, casomai uno strano senso di...rabbia e...rassegnazione.

Come se essere lì non dipendesse da lui.

O ancora peggio...come se desiderasse non essere lì.


Mentre quel pensiero si materializza nella sua mente, il suo cuore percepisce qualcos'altro, qualcosa di misterioso...di oscuro.

Una presenza inquietante è con lui su quella spiaggia, qualcosa di antico, che il suo spirito di mago può percepire, ma non comprendere fino in fondo.


Lentamente, come per seguire un istinto di protezione, le sue mani scivolano alla tasca interna del mantello, dove dovrebbe essere la bacchetta...senza trovarla.

A ben guardare, anche tutto il mantello manca.

Perplesso, solleva le mani al corpo, tastandosi forsennatamente e non riuscendo a concepire come i suoi eleganti abiti di sartoria possano essere stati sostituiti da un paio di jeans sdruciti e una maglietta strappata in più punti.

Abiti babbani...stracci puzzolenti!


Arrabbiato e confuso, continua il suo accurato esame, scoprendo che all'anulare della sua mano destra (stranamente meno pallida del solito), l'anello di famiglia con l'emblema degli Slytherin è scomparso...

Imprecando sottovoce inizia a frugarsi nelle tasche.

Che diamine, questo non è un sogno...è un incubo!


Dell'anello non c'è traccia...dei suoi vestiti non c'è traccia...e a pensarci bene...nemmeno quelle mani sono le sue!

Un momento...com'è possibile?

Osservando attentamente le mani forti ed abbronzate non può trattenere un moto di stizza.

Che fine ha fatto la sua pelle candida? Che fine hanno fatto le sue mani morbide, dalle lunghe dita affusolate?

Sono state seppellite sotto un mucchio di calli, ecco che fine hanno fatto!

Inorridisce, quelle non sono le mani di un Purosangue, sembrano piuttosto quelle...di un Troll!


Scuote la testa, come se quel gesto avesse il potere di far scomparire tutto.

Ottiene solamente una visuale più precisa dei suoi capelli che gli ondeggiano liberi e selvaggi davanti agli occhi.

Quando mai ha avuto i capelli così lunghi?

Afferrandone una ciocca fra le dita, ne osserva rapito il colore.

Per quanto in un sogno le cose possano apparire distorte, lui è assolutamente certo che i suoi capelli non potrebbero mai essere diventati di un biondo così scuro!

Non possono...non devono!

I morbidi crini dorati, segno distintivo di generazioni di Malfoy, non possono essere diventati di un banale biondo...biondo!


Altamente sconfortato da quel sogno che si sta lentamente trasformando in una visione infernale che mette a dura prova il suo controllo, affonda il volto tra le mani e la consistenza ruvida di una barba non curata gli graffia le dita.

Adesso ne ho veramente troppo...anche la barba!

Nessuno...e dico nessun Malfoy ha mai avuto la barba!


Con un gesto stizzito colpisce l'aria a vuoto.

Poi si ferma e a capo chino fissa la sabbia rosata.

Ragioniamo...se nessun Malfoy ha mai avuto la barba, allora...questo non sono io!

Tira un sospiro di sollievo mentre una risata, un tantino isterica, gli esce dalle labbra.

L'idea è sensata...lui sta sognando e nel sogno...è qualcun'altro!

Complimentandosi con sè stesso per la sua sagacia, si tranquillizza definitivamente.

Se non chè, proprio in quel momento, una voce alle sue spalle lo fa sussultare.


"Ehi Coso! Che ti succede?...sei strano forte, sai!"

La voce è ironica, quasi beffarda.

Voltandosi lentamente, fissa lo sguardo incupito su un giovane dagli evidenti problemi di alimentazione che lo fissa stranito.

Se cercava un'altra prova del fatto che non è lui a trovarsi su quella spiaggia, bè eccola qui...chi mai si azzarderebbe a chiamarlo Coso?


Il lottatore di sumo che gli sta di fronte, con una massa scarmigliata di riccioli castani che incorniciano un viso pallido e paffuto, pare attendere una risposta.

A lui però vengono in mente solo degli improperi e una parola...Jumbo...

Azzeccata direi!

Sogghigna.

"Che diavolo vuoi da me, Jumbo?!" diretto e glaciale.

"Ehi, non ti alterare Coso! Non fa bene alla pelle..." continua con la solita vocetta irritante il pachiderma "...C'è qualcuno che ti cerca...e mi pare che sia parecchio arrabbiata! Non so se mi spiego..."

E ridendo si allontana, trascinandosi dietro tutto il suo grasso e lasciandolo lì con un mucchio di domande.

Chi cazzo era quella botte ambulante? Chi lo sta cercando? Ma soprattutto...dentro quale razza di inetto smidollato è finito, se quel pachiderma si permette di chiamarlo per due volte di seguito con quell'epiteto fastidioso ed essere ancora vivo??

Dannazione...se avessi la mia bacchetta!


Lasciando vagare lo sguardo attorno a sè, alla ricerca di questa fantomatica minaccia, si accorge di qualcosa che prima non aveva notato.

Quella che aveva scambiato per una semplice tenda da campeggio, si rivela essere qualcosa di più.

Per un motivo a lui non ben chiaro, la struttura metallica che la compone è...un pezzo della carlinga di un aereo.

Fissando ad occhi sgranati la fusoliera arrugginita che pare fungere da riparo, si sente un po' come il naufrago di quel libro babbano...come si chiama?...Robinson-qualche cosa!

Ma tutto questo non ha senso??


In quel momento, un flash lo colpisce, diretto e spiacevole come un calcio nello stomaco.

Immagini fin troppo vivide di un disastro aereo...gente che urla, feriti...morti.

L'aria invasa dal fumo, dall'odore acre dei corpi avvolti nelle fiamme.

Un conato di vomito lo investe, mentre fatica a respirare e lotta per restare a galla.

Poi il senso di solidità sotto i piedi, la spiaggia...e il respiro che lentamente ritorna a riempirgli i polmoni, provocandogli un eccesso di tosse.

Un gemito di dolore e nuovamente è lì, in piedi davanti alla tenda improvvisata, con l'aria di chi ha appena avuto l'esperienza più brutta della sua vita...senza averla mai vissuta in prima persona.

Che razza di posto è questo? Chi diavolo sono diventato? E soprattutto...chi è tutta questa gente?


Intorno a lui, la spiaggia pare essersi improvvisamente animata.

Ce ne sono altri come lui, intendo straccioni come lui, con abiti a brandelli o ridotti ai fantasmi dei capi di un tempo.

Ognuno porta sul viso lo stesso senso di rabbia, sofferenza e rassegnazione che ha sentito dentro di lui dal momento che quella cosa...quel sogno, è iniziato.


Poco lontano da lui, un'uomo e una donna dai tratti spiccatamente orientali, tendono delle reti, probabilmente con l'intento di procacciare un po' di cibo con la pesca...pare anche che siano piuttosto bravi, perchè poco dopo, quelle sono già piene di pesci.

Un brontolio sospetto, proveniente dal suo stomaco, viene messo subito a tacere dalla curiosità di guardare ancora.

I due, con ogni probabilità marito e moglie, siedono vicini, intenti a districare dalle maglie della rete la loro cena...quando involontariamente le loro mani si toccano, la giovane donna regala al marito il sorriso più radioso che Draco abbia mai visto.

Sono una famiglia. Pensa, senza capire da dove gli arrivi tanta sicurezza.

Subito dopo, distoglie lo sguardo, disgustato da tutte quelle smancerie o semplicemente...invidioso di esse.


Dall'altra parte della spiaggia, una bella ragazza dai ricci capelli biondi culla dolcemente fra le braccia un tenero frugoletto che strilla indignato con quanto fiato ha in corpo.

Accanto a loro un ragazzo, che imbracciata la chitarra, inizia a suonare una dolce melodia capace di tranquillizzare all'istante il bambino e fargli guadagnare un sorriso riconoscente da parte della giovane mamma.

Sicuramente stasera non staranno da soli...è l'assurdo pensiero che gli passa per la mente.


Ma che cavolo significa tutta quella malinconia che si sente addosso improvvisamente?

Non è sua...ma certamente la può comprendere.

Quante volte gli è capitato di provare lo stesso senso di solitudine ad Hogwarts?

Desiderare di fare parte di qualcosa, un gruppo di amici, una coppia...veramente.

Tante...troppe.

Anche il suo sguardo vaga per la spiaggia alla ricerca di qualcosa...o di qualcuno?

E un groppo alla bocca dello stomaco lo coglie, non trovando il suo sguardo fra la gente.

Un senso di vuoto, profondo e colmabile solo con un sorriso...il suo sorriso.


Chi sto cercando?

Si chiede, sentendosi stranamente vicino alla persona che lo ospita ignara dentro il cui corpo.

Poi qualcuno alle sue spalle grida.

"SAWYER! SAWYER...FERMATI!"

Lui ignora quella voce di donna che con rabbia si rivolge ad un tizio sconosciuto.

Rimane sorpreso però, quando una mano ferma lo afferra per il braccio, costringendolo a voltarsi.

E finalmente fa due più due...quando il pachiderma ha detto arrabbiata, intendeva proprio arrabbiata perchè la ragazza che gli sta davanti, con le braccia sottili appoggiate ai fianchi in atteggiamento di sfida e gli occhi che lanciano fiamme contro di lui...è proprio una Furia.

Ma quello che è peggio...quella davanti a lui è quell'insopportabile so-tutto-io della Granger!


Con la sorpresa dipinta sul volto, si perde a fissare i morbidi boccoli castani della ragazza che le sfiorano delicatamente le scapole.

Anche la sua pelle sembra essere più abbronzata del solito, per quanto lui non abbia mai visto prima una così ampia porzione della sua pelle...

Indossa solamente una canotta bianca, che le lascia scoperte le spalle delicate e mette in evidenza il suo collo esile.

Il suo cuore manca un colpo alla visione dei seni della giovane, mal celati sotto la stoffa sottile che si alzano e si abbassano al ritmo del suo respiro leggermente affannato.


"Cos'è, sei diventato sordo? Sono dieci minuti che ti corro dietro, Sawyer!"

Ancora quel nome.

Sawyer.

Allora è il mio nome? Cioè...è il suo nome.

Ma perchè mai la Granger dovrebbe chiamarlo con un nome non suo?

Bè...magari non l'ha riconosciuto.

Oppure...quella non è la Granger.


La somiglianza certo è eccezionale...

Lo stesso sguardo fiero, il cipiglio di superiorità, tuttavia...il colore dei suoi occhi, non è quello giusto.

Sono di un bel color verde acquamarina le iridi della giovane che gli sta davanti, la pazienza ormai sotto la soglia minima, non dorate.

Neanche si chiede come fa a sapere di che colore sono gli occhi di quella dannata Mezzosangue...lo sa e basta.

E non sono verdi.


Lentiggini.

Non è una considerazione, ma un altro di quegli stupidi soprannomi che questo Sawyer pare affibbiare a destra e a manca come fossero noccioline e che ora gli danza nella mente.

Un'altra volta azzeccato comunque.

Sul naso della principessa delle Furie infatti, troneggiano maliziose una moltitudine di piccole efelidi.

Sorride.

"Che hai da ridere, si può sapere? Dico io...e poi la pianti di guardarmi in quel modo?!"

Sbraita la moretta, arrossendo vistosamente e perdendo, per un attimo, un poco della sua spavalderia.

"Non ti scaldare Lentiggini...sono pur sempre un uomo. Ho gli occhi...e gli occhi sono fatti per guardare. Ti scoccia?"

Assapora lentamente il gusto della battaglia, proprio come quando davanti a lui si erge la fiera Gryffindor.

Dentro di lui però sente qualcosa di più...il battito del cuore è accelerato, i suoi sensi sono all'erta.


Che fosse lei la persona che cercavo?

Si chiede, conoscendo però già la risposta.

Ma certo.


"Fottiti, Sawyer! Non sono venuta qui per fare quattro chiacchiere con te... Devi dirmi subito dove tieni le armi!"

"Armi? Dolcezza...io non ho bisogno di armi."

Risponde senza pensare, ma guardando bene nella mente dell'altro, si accorge che la risposta era un'altra.

"Brutto stupido! Lo so benissimo che le hai nascoste tu! Locke dice che gli hai dato una mano a spostarle dal bunker...dimmi dove le hai nascoste!"


Locke? Bunker? Ma di che cosa sta blaterando?

Lui quelle armi non le ha, perchè dovrebbe passare un brutto quarto d'ora per una cosa che nemmeno ha fatto!

"Senti bambolina, non mi interessa cosa ti ha detto il tuo amico Locke...io quelle armi non le ho, ok! Perchè dovrei avere bisogno di armi, quando ho una bacchetta?!"

Ok, forse non era la cosa migliore da dire.


Il braccio della giovane si tende in direzione del suo viso, il palmo della mano aperta colpisce violentemente la guancia abbronzata e ricoperta da una leggera peluria, in uno schiaffo che non ha nulla da invidiare a quello che la Mezzosangue gli rifilò al terzo anno.

Rimane per un attimo immobile, portandosi una mano alla parte offesa, massaggiandola lentamente.

Poi un lampo passa negli occhi grigi (ma saranno poi ancora grigi?) che si riducono ad una fessura, mentre il Principe Slytherin si prepara ad ottenere la sua vendetta.

Con un movimento fulmineo, afferra la ragazza per il polso ancora alzato della mano che l'ha colpito, attirandola a sè senza gentilezza alcuna.

Il corpo premuto contro il suo, una mano scende ad accarezzare la schiena della fanciulla, insinuandosi sotto la maglietta.

La pelle è morbida, delicata e il suo profumo gli fa girare la testa.

Lentamente, la mano che le cingeva la vita, risale a sfiorarle la guancia accaldata, scivolando poi dietro la nuca fra i riccioli setosi.

Con un'urgenza improvvisa, le attira il viso verso il suo, catturando le sue labbra in un bacio che ha il sapore della vittoria.

A poco a poco sente che la resistenza della giovane viene meno mentre si ritrova coinvolta, suo malgrado, in quel bacio.


Le sue labbra sono dolci, il suo corpo un attentato alla salute mentale di un uomo e i suoi occhi...cosa legge nei suoi occhi?

Rabbia? Dolore? Desiderio? Che altro? Una muta domanda...perchè solo adesso?!

Possibile? Che quel salame di cui veste i panni non si sia mai fatto avanti con un tale bocconcino? Eppure dalle sensazioni che prova, sembrerebbe che lei non gli sia affatto indifferente...

E poi non l'ha forse sentito esultare silenziosamente, nel momento in cui le loro labbra si sono unite?


Va bene amico...ti ho fatto un favore.

Ora però me ne vorrei andare.

Osservando la ragazza ancora una volta, non può fare a meno di notare quanto in questo momento lei assomigli ad Hermione...

L'ha veramente chiamata Hermione? Impossibile.

Certo però, che hanno proprio un bel caratterino! Testarde all'inverosimile, forti e coraggiose, pronte a difendere le loro idee e...incredibilmente sexy.

Chissà che dopo tutto non valga la pena dare una possibilità alla piccola Mezzosangue...se ha almeno la metà del fuoco che scorre nelle vene di questa bella selvaggia, il futuro ad Hogwarts può rivelarsi più divertente del previsto!


A quel pensiero, tutto attorno a lui inizia a girare vorticosamente.

Forse è così, dopotutto, che tornerà indietro.

Mentre una parte della sua mente, quella più sciocca oserei dire, è capace solo di pensare che raccontando un'esperienza del genere farà invidia persino a quella contapalle della Cooman, il suo io più profondo formula un pensiero molto meno coerente, ma decisamente più affascinante.

Mentre crolla a terra e si risveglia nel suo morbido letto da Caposcuola, Draco Malfoy pronuncia queste poche parole...


"Ti amo...Kate."

Un attimo dopo, proprio come capita al risveglio da un sogno, ha dimenticato tutto.




FINE






Siete giunti alla fine...allora non fa poi così schifo?!

Che mi dite...ha senso?

Io trovo che la somiglianza fra Draco e Sawyer sia incredibile, così pure quella fra Hermione e Kate.

Naturalmente sto parlando dei personaggi del telefilm LOST che adoro e che ho preso in prestito per questo mio piccolo esperimento.

Li avete riconosciuti??

Ringrazio e saluto già da ora chi vorrà lasciare un commento e anche quelli che non lo faranno.

Chiara







  
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