Non aveva problemi a fare fuori ogni genere di animale, senza ripensamenti, o rimpianti. Odiava ogni singola creatura, vegetale o animale, non faceva differenza.
Ma... per qualche strano motivo, quegli animali lo... lo facevano immobilizzare, facendolo accucciare a terra per fissarli, senza emettere fiato. Osservare le loro mosse scaltre, pianificate. Ne rimaneva incantato, senza riuscire a darsi un motivo.
Forse era per l'aspetto fisico:
I capelli rossi, così come la loro pelliccia.
I suoi occhi, scaltri come i loro.
I piani. Il rosso passava intere nottate a pianificare piani su ogni cosa. E loro sembravano agire proprio come il ragazzo col volto spruzzato di lentiggini. Pianificavano, ogni singola mossa era studiata, così come le mosse di Scott.
Non adorava le volpi, o... no. Le rispettava e basta.
Forse perché erano così simili, sia fisicamente che come mentalità. Aveva bisogno di sentirsi simile a qualcuno e, stranamente, quegli scaltri animali sembravano proprio assomigliare al ragazzo.
La prima volta che le aveva viste? Molti, molti anni fa:
Era un bimbo, sei anni aveva all'epoca. Era scappato dai doveri del suo vecchio, superando lo steccato sgangherato della fattoria e scappando in mezzo ai campi, verso quel piccolo boschetto.
Si immobilizzò, poco dopo, sgranando gli occhi, una volta realizzato cosa aveva davanti a sé. Una volpe, che lo fissava. Sembrava non aver nessun timore del bimbo, anzi... Lo fissò, occhi grigio perla che si mischiavano con quelli scattanti e svegli del piccolo animale rossastro.
Ne rimase affascinato, quasi deluso quando la vide sparire fra l'erba alta. Tornò a casa, con il suo solito umore scontroso.
Ma, ad ogni crepuscolo, quando riusciva usciva dalla fattoria in cui viveva, scappando, solo per sperare di vederle da lontano, quegli animali così simili a lui.
E anche ora, all'età di sedici anni, quell'abitudine non era passata, morta.
Odiava ogni singolo essere, si. Ma per qualche strano motivo, le volpi, riuscivano a farlo calmare, smettevano di fargli odiare l'intero pianeta, anche se per pochi istanti.
Erano gli unici esseri viventi con la personalità più vicina a quella del rosso. E per questo li rispettava.

Le vedeva, la notte, a volte.
Furtive e scaltre, mentre cercavano di intrufolarsi nel pollaio, scappando ogni volta che il suo vecchio cercava di ucciderle.

Erano gli unici esseri che avevano quella specie di anestetizzante in grado di farlo calmare, anche se per poco.
E, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad anima viva... Quei piccoli canidi rossi gli piacevano.