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Autore: leli sister    24/04/2013    2 recensioni
Salve a tutti!!!
Dal capitolo 1:
Erano passati più di due mesi dalla notte travolgente di Damon e Rebekah.
In questo periodo Elena aveva capito che l'amore della sua vita era Damon così, dopo aver rischiato di perderlo nella battaglia tra i Salvatore e i Mikaelson contro Finn e Esther, si era dichiarata a lui e si erano fidanzati.
Stefan inizialmente era deluso dalla coppia però poi capì che il vero amore non lo si può comprare ed era sollevato nel vedere il fratello così felice dopo il rischio che aveva subito per proteggerlo.
Si era avvicinato a Rebekah e uscivano di tanto in tanto.
Il rapporto tra le due famiglie si era alleggerito, non erano rose e fiori ma non si impalavano a vicenda. Damon e Kol avevano instaurato un buon rapporto e Elena e Rebekah non erano più in conflitto.
Una mattina di metà luglio Elena si alzò delicatamente per non svegliare il vampiro dagli occhi di ghiaccio e scese per preparare la colazione. Transitò davanti alla stanza di Stefan e vide che era vuota. Scese di sotto ma quando passò davanti all'ingresso sentì bussare e aprì la porta.
spero che vi piaccia... aggiornerò ogni MERCOLEDI...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Rebekah Mikaelson, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La piccola Elise aveva compiuto 10 mesi. Un pomeriggio lei e la mamma erano rimaste a casa da sole, Elena era con Jeremy, Stefan era uscito e Damon era andato a prendere i pannolini.

Rebekah era comodamente seduta sul divano che giocava con la figlia e si fece l’ora della merenda.

Rebekah: Vieni piccola andiamo a fare la pappa così quando torna papà giochi con lui. – la prese e la portò in cucina, l’adagiò nel seggiolone, le mise il bavaglino ed aprì il frigo per scegliere l’omogeneizzato.

Damon: Ciao porto le borse su e arrivo.

Rebekah: Ciao siamo in cucina. – prese il barattolo, lo aprì e prese il cucchiaino.

Elise: Papa! – si voltò subito.

Rebekah: Cosa?

Elise: Papa! – e sorrise.

Rebekah: Bambina mia. – la baciò sul capo.

Elise: Papa!

Rebekah: Si tesoro la pappa.

Elise: Papa! – le avvicinò il cucchiaino alla bocca ma girò la testolina.

Rebekah: Damon vieni per favore?

Damon: Eccomi, che c’è? Ciao principessa. – le accarezzò una guancia. – Ma chi ti ha fatto i codini? – e lei sorrise.

Rebekah: Elise vuoi papà o la pappa?

Damon: Ma che fai?

Elise: Papa! – e iniziò a sbracciarsi dal seggiolone, Rebekah la sganciò e la prese in braccio per avvicinarla a Damon che era rimasto immobile.

Rebekah: Vuoi papà, eccoci vicino a papà. Damon? – gli accarezzò le guance per asciugargli le lacrime che scendevano dai suoi occhi di ghiaccio.

Damon: Scusa. Solo che... – e l’abbracciò.

Rebekah: Sei la sua prima parola.

Damon: Già.

Elise: Papa!

Damon: Si principessa, vieni da papà. – la prese in braccio e lei poggiò la testolina al suo collo. – O amore mio. Ha mangiato?

Rebekah: No, non ancora. Si è svegliata, abbiamo giocato con i pupazzi e poi sei arrivato. – le massaggiò la schiena e si alzò.

Damon: Allora mangiamo e poi andiamo a giocare. – la sistemò nel seggiolone e iniziò ad imboccarla. – Ma che brava che sei.

Rebekah: Mi dici mamma?

Elise: Papa!

Rebekah: Va bene, imparerai. – suonò il cellulare. – Ciao.

Stefan: Ciao volevo chiederti una cosa? Sta sera visto che Elise dorme con Damon, hai voglia di uscire?

Rebekah: Si certo.

Elise: Papa!

Stefan: Cos’era?

Rebekah: Elise ha imparato a dire papà.

Stefan: E’ meraviglioso.

Rebekah: Si infatti. Perché non sei ancora a casa?

Stefan: Perché ti sto preparando una sorpresa.

Rebekah: Stefan… Devo vestirmi elegante?

Stefan: Non troppo, vengo a prenderti per le 20. Ti amo. Ciao.

Rebekah: A dopo, ti amo ciao. – agganciò. – Io vado.

Damon: Certo, non stare a perdere troppo tempo nel prepararti.

Rebekah: Tu sai?

Damon: Si so tutto.

Rebekah: Dammi un indizio.

Damon: No!

Rebekah: Ti prego!

Damon: Non stare a sistemarti troppo.

Rebekah: Ok. – andò su a farsi un bel bagno caldo e rilassante.

Damon: Vieni piccola andiamo a giocare un po’. – la prese in braccio, presero alcuni pupazzi e andarono nel letto. Sistemò i cuscini e la fece sedere, tolse le scarpe e si posizionò di fronte alla figlia.

 

Dopo mezz’ora la bimba poggiò la schiena ai cuscini e iniziò a strofinarsi gli occhietti, Elena entrò nella stanza cercando di non fare rumore, per fare una sorpresa al marito.

Damon: Guarda che ti sento.

Elena: Uffa! Ciao amore. – lo baciò per poi baciare la piccola che sbadigliò. – Sei stanca tesoro. – si sdraiò al suo fianco.

Damon: Mi ha chiamato papà.

Elena: Brava. – iniziò ad accarezzargli i capelli.

Elise: Papa.

Elena: Si Elise papà è qui con noi. – strinse la manina sulla sua maglia e si addormentò.

 

Dopo un’ora tornò Rebekah.

Rebekah: Allora?

Elena: Fin troppo per un uscita tranquilla.

Damon: Direi che non arriverete neanche al dolce.

Rebekah: Dici?

Damon: Si.

Rebekah: Cosa sai?

Damon: Niente di preciso, so solo che non dormirete a casa.

Rebekah: Va bene, ti credo. Perché ti voglio bene, sei il padre della mia bambina, sei mio cognato e il mio migliore amico.

Damon: Che grande onore, ti voglio bene perché sei la madre della mia bambina, sei mia cognata e la mia migliore amica.

Rebekah: Non vale copiare quello che dico io. Tra poco dovrebbe arrivare Stefan. Oggi è una giornata fatta di ritardi, mangerà tardi e dormirà tardi.

Elena: Non importa.

Damon: Vado a prendere due pizze. Ti va?

Elena: Qualsiasi cosa.

Damon: Bene, vado e torno. Buona serata.

Rebekah: Anche a voi, ciao. – Damon uscì e Rebekah decise di scendere.

Elena: Vengo con te. – prese la piccola in braccio per scendere. – La cambio e arrivo.

Rebekah: Dai faccio io.

Elena: Ci mancherebbe.

Rebekah: Allora ti aspetto. – adagiò la bimba sul fasciatoio, la cambiò e le infilò i pantaloni del pigiamino e si svegliò.

Elena: Ecco qui, siamo a posto, andiamo ad accompagnare la mamma e aspettiamo papà. – scesero.

Stefan: Ciao. Pronta?

Rebekah: Ciao assolutamente. Ciao Ele, ciao tesoro mio.

Elena: Ciao buona serata.

Stefan: Grazie ciao.

 

Dopo una decina di minuti arrivò Damon, entrò in cucina con le pizze e il dolce. Trovò Elena vicino ai fornelli con la bambina in braccio che scaldava la minestra.

Elise: Papa! – e sorrise al padre.

Damon: Ciao amori miei.

Elena: Ciao papà.

Damon: Siediti, finisco io.

Elena: Va bene. – mise Elise nel seggiolone con il bavaglino.

Damon: Ecco qui principessa.

 

Dopo aver mangiato, Damon riordinò la cucina per poi recarsi sul divano trovando Elena che giocava con la bambina.

Elena: Ecco qui il nostro uomo preferito che si siede vicino a noi.

Damon: Cosa facciamo di bello?

Elena: Inizia a prenderla e poi mi abbracci.

Damon: Assolutamente, saliamo dopo?

Elena: Ottima idea, saliamo così siamo più comodi.

Damon: Ai suoi ordini. – salirono e prepararono la piccola per la notte. Damon le pettinò i morbidi capelli biondi e si sistemarono sul letto. Elise si addormentò facilmente sul petto del suo papà cullata dal ritmo dei sui respiri. Elena invece era appoggiata alla spalla del marito avvolta nel suo abbraccio e accarezzava la schiena e i capelli della bambina.

  
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