Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: shjne    24/04/2013    3 recensioni
L’amore è una nuvola che si forma con il vapore dei sospiri: se la nuvola svanisce l’amore è un fuoco che brilla negli occhi degli amanti; se s’addensa ai venti contrari può diventare un mare che cresce con le lacrime dell’amante. E che cos’è l’amore, se non una pazzia mite, un’amarezza che soffoca, una dolcezza che dà sollievo?
William Shakespeare.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                        








“Aj, è arrivato il momento, uccidimi, amore mio, uccidimi”

Il mitra in una mano, la sua mano nell’altra. Non potevo ucciderlo. Senza di lui la mia vita non avrebbe avuto senso.
Ora, Aj, fallo. Tu vivrai per sempre, e vivere nei tuoi ricordi è l’unica immortalità che desidero. Sopravvivere in te, Aj, questa è la mia idea di paradiso”
Strinse la mia mano, baciò il mio volto e alzò la mano che stringeva il mitra. Le sue labbra accanto al mio orecchio sussurrarono un “fallo”, ma non potevo. Lui non doveva morire solo per volere dei sopravvissuti, non poteva pretendere che lo uccidersi solo per salvare la mia vita; non poteva pretendere di salvare la mia vita, morendo.
“No, Liam, io non ti uccido. Preferirei morire io, Tu puoi fare quello che sogniamo entrambi, puoi riappacificare i robot e gli umani. Tu puoi farlo. Io credo in te. Non puoi andartene e lasciare che il mondo finisca così.”
Sentii dei passi. Era il momento. Dovevo puntare il mitra sul mio petto e sparare. Non sarebbe stato così difficile.
“Ti scongiuro, fallo. Non sopravvivrei senza te. Ascolta, ti verrò a trovare ogni notte, nei sogni, sarò sempre al tuo fianco, sempre. Ma uccidimi, non avere rimpianti. Uccidimi.”
Strinse la mia mano, mi accarezzò il volto e mi guardò implorante. I suoi occhi erano lucidi, non aveva mai pianto, non lo avevo mai visto così stanco e sconsolato. Lui era quello forte. Non poteva abbattersi.


La prima volta che lo vidi fu quando venne nel nostro villaggio con il corpo di mio padre fra le braccia, disse che era morto per proteggere un bambino. Si presentò al villaggio come un umano, un americano che aveva lasciato la sua casa sotterranea per combattere contro i robot che assediavano l’Inghilterra. Seppellì il corpo di mio padre accanto quello di mia madre, riuscì a trovare un campo dal quale nascevano ancora dei fiori e li portò sulle loro tombe. Fu l’unico a starmi vicino in quella situazione. Avevo solo papà e anche lui se ne era andato, andato per sempre. Per alcuni giorni Liam rimase al villaggio, ma una notte sparì lasciando un biglietto.
Aj,
non sono quello che tu credi. Credo che sia giusto dirtelo, tu meriti di sapere.
Sono un robot, un robot che non ha fermato un altro mentre uccideva tuo padre.
Non posso rimanere qui e affezionarmi a te. Non ho potuto proteggere tuo padre, ma tu non temere. Farò in modo che non ti accada nulla. Perdonami.
Con affetto,
Liam”
Mi innamorai. Mi innamorai del robot, che poi scoprii era mio dovere uccidere. Si, perché il villaggio lo aveva trovato e aveva scoperto la sua vera identità. Ma riuscimmo comunque a passare del tempo insieme, ad amarci. Amarci perché lui non era un robot qualunque: lui era il modello creato dal dottor Zoiberg, un robot che provava emozioni. Lui è l’unico che c’è sempre stato, a differenza dei miei simili che non facevano altro che darmi ordini. Lui mi ha sempre incoraggiata, lui mi è sempre rimasto vicino. Lui mi ha sempre amata, come nessun altro.

Perché mai avrei dovuto ucciderlo?
Aveva combattuto contro i robot, per me, per proteggere me.
“Aj, ti scongiuro. Fallo.”
Presi il suo viso fra le mani, la mandibola si staccò dalla mascella, i bulloni erano andati, ma riuscii a baciarlo, per l’ultima volta.
Impugnai il mitra, lo caricai e premetti sul grilletto.
Il suono fu assordante. Sentii il mio cuore esplodere, le porte si spalancarono ed entrarono i sopravvissuti, ben armati.
Ricordo poco di quel momento, trascinavano il corpo di Liam e sollevavano il mio.

Qualche mese dopo era tutto come prima, i robot che attaccavano i pochi umani sopravvissuti alla loro conquista del pianeta, guerre, fuoco, buio, morti, carcasse di metallo, urla, pianti, disperazione.
A volte c’è qualcosa che vince l’amore. C’è l’odio, l’ostilità che vince su quel sentimento che rende la gente che ama viva, libera; vince, ma la guerra continua. La guerra continua per tutti coloro che amano.

Liam era morto, il proiettile gli aveva dato il colpo di grazia. Il proiettile che io ho sparato. L’ho ucciso. Ma l’ho ucciso perché lo amavo, e per amore si arriva a fare di tutto.
L’ho fatto per salvarlo. Lui sarebbe stato al sicuro.

La gente non capisce. La gente non capisce nulla, non riesce ad immaginare quanto può essere forte l’amore, quanto è bello, rigenerante, l’amore. L’amore vince sull’odio e l’odio vince sull’amore. Non capisce che per l’amore verso l’altro si arriva a compiere gesti folli.

L’amore è una nuvola che si forma con il vapore dei sospiri: se la nuvola svanisce l’amore è un fuoco che brilla negli occhi degli amanti; se s’addensa ai venti contrari può diventare un mare che cresce con le lacrime dell’amante. E che cos’è l’amore, se non una pazzia mite, un’amarezza che soffoca, una dolcezza che dà sollievo?


William Shakespeare



La più brutta di sempre. 


ne sono consapevole, ma l'ho scritta e riscritta, meglio di così non mi viene. Non avrei dovuto pubblicarla, ma _eleonora mi ha minacciata, quindi.. eccoti accontentata, fa schifo, questa volta ammettilo. 

se vorrete lasciare delle recensioni non siate tanto crudeli, pls
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: shjne