Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: SerMisty    25/04/2013    8 recensioni
Piccolo sclero dopo la 2x19. Spoiler (non enorme, ma comunque spoiler) per chi non segue la programmazione americana.
Tremotino non ricordava nemmeno di avercela, una biblioteca. E pure molto ben fornita, con libri presi anche da altri mondi, come quello in bianco e nero del Dottore con cui aveva avuto a che fare qualche tempo addietro. Da quando però l’ha regalata a Belle – ma possa perdere tutti i suoi poteri se dovesse ammettere mai davanti a lei che sì, si è trattato proprio di un regalo! – si rammenta della sua esistenza molto più spesso, poiché la ragazza passa ore e ore seduta sul pavimento, immersa in quelle pagine che a lui non riscuotono il benché minimo interesse. E ha anche scoperto che lasciare Belle libera di leggere è più pericoloso di qualsiasi incantesimo mai sperimentato prima d’ora.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tremotino non ricordava nemmeno di avercela, una biblioteca. E pure molto ben fornita, con libri presi anche da altri mondi, come quello in bianco e nero del Dottore con cui aveva avuto a che fare qualche tempo addietro. Da quando però l’ha regalata a Belle – ma possa perdere tutti i suoi poteri se dovesse ammettere mai davanti a lei che sì, si è trattato proprio di un regalo! – si rammenta della sua esistenza molto più spesso, poiché la ragazza passa ore e ore seduta sul pavimento, immersa in quelle pagine che a lui non riscuotono il benché minimo interesse. E ha anche scoperto che lasciare Belle libera di leggere è più pericoloso di qualsiasi incantesimo mai sperimentato prima d’ora.

Quando legge un libro di avventura, per esempio, la ragazza diventa inarrestabile. Tremotino è capace di parlarle, guardare un momento l’arcolaio, voltarsi di nuovo e non vederla più. Si limitasse solo a spolverare i candelabri alla velocità del suono, gli andrebbe bene. Ma no, invece. Belle trova sempre una scusa per pulire qualcosa in alto: il lampadario, le finestre, la parte superiore degli armadi, quell’invisibile macchia violacea di magia residua sulla parete. Salta sulla scala, sul tavolo, sulle sedie, e si sporge, sollevandosi in punta di piedi, e Tremotino non ce la fa a restare immobile. Deve per forza alzarsi anche lui dall’arcolaio e raggiungerla, o quanto meno passeggiare noncurante nella stessa stanza, perché da quando è precipitata dalla scala non può non provare una sorta di… Non paura, no, l’Oscuro non ha paura; una sorta di apprensione, ecco, che la sua governante cada e si faccia male. E tenta di convincerla con le buone a rilassarsi e a bere un tè. Ma Belle non lo ascolta nemmeno: continua a saltare da un punto all’altro del castello, credendosi chissà quale eroina di chissà quale racconto. Poi, pensando di non essere vista – ma si sbaglia, perché Tremotino, anche se in buona fede, la spia da dietro l’angolo – afferra un mestolo o una candela spenta, scosta il tendaggio che ricopre uno degli specchi e comincia ad agitarsi come se fosse una vera spadaccina.
«Ah! Non mi avrai mai, gaglioffo!»
Tremotino trattiene a stento una risata, e spera che non debba mai usare una spada vera in vita sua. Può solo immaginare i pensieri di Regina dall’altro lato dello specchio, che guarda una ragazza che gioca nel castello dell’Oscuro.

Quando legge un romanzo dell’orrore, invece, Belle diventa spaventata da ogni cosa. Non pulisce dietro le tende perché potrebbe nascondersi un mostro, non si avventura nei corridoi del castello se non sono accese tutte le candele perché chissà cosa potrebbe celarsi nel buio, e di pulire la cappa del camino non se ne parla neanche, che sciocco che è, non sa che è lì che i piccoli orchi amano nascondersi per tendere agguati agli umani?
Quando legge un romanzo dell’orrore, casualmente, Belle spolvera e pulisce sempre nella stessa stanza dove si trova Tremotino in quel momento. Se lui si sposta, lei dopo qualche minuto lo raggiunge. Se torna indietro, lo insegue commentando di aver dimenticato lì qualcosa. E se l’Oscuro non sostasse in cucina per un po’, probabilmente resterebbero entrambi digiuni.
I problemi seri arrivano quando cala la sera. Belle rimane a parlare con Tremotino il più a lungo possibile, di argomenti che man mano diventano sempre più frivoli, finché lui non ripete per l’ennesima volta, stavolta più imperioso, che è il momento per entrambi di andare a dormire. L’accompagna fino alla cella, che è il luogo che le spetta – non deve dimenticare mai chi è il prigioniero e chi il padrone – ma qui solitamente Belle comincia a tremare come una foglia e a saltare ad ogni spiffero o rumore o suo stesso respiro. E Tremotino ha un bel da ripeterle mille e più volte che non ci sono mostri nel castello e che anche se dovesse vederli le basterebbe chiamarlo per farlo accorrere ed ucciderli: Belle scuote la testa, irremovibile, e si aggrappa al suo braccio come se, inspiegabilmente, lui le ispirasse sicurezza.
Dopo un po’, Tremotino desiste. Quando Belle legge un romanzo dell’orrore, finisce sempre per dormire nella camera dell’Oscuro, accoccolata nelle sue coperte, crogiolandosi nel calore che lui lascia. E Tremotino – benché lei non gliel’abbia chiesto – non lascia la stanza finché non si è addormentata.

Se legge un romanzo di mistero – o giallo, come alcuni libri di altri mondi hanno inciso sulla copertina – Belle diventa venti volte più curiosa di quanto già non sia, e questo per Tremotino è un gran problema.
Se spolvera le armature, le sfiora con attenzione per accertarsi che un particolare movimento del braccio non faccia aprire un passaggio segreto; se pulisce i mobili, preme con forza lo straccio sul legno per vedere se scatta uno scompartimento nascosto; bussa sui muri per trovare un mattone che suoni a vuoto, tasta il pavimento per trovare i cardini di una botola, fruga innocentemente nelle tasche dell’Oscuro quando gli lava i vestiti – e quanto, quanto avrebbe voglia Tremotino di farle un qualche scherzo in queste occasioni!
Il problema consiste nel fatto che, quando legge un romanzo del mistero, Belle comincia ad esplorare il castello senza permesso. Si mette a vagare in corridoi proibiti, a salire scale precluse, a spiare dalla serratura delle porte chiuse. Tremotino la segue di nascosto, cercando di capire se lo fa per pura curiosità o se sta cercando qualcosa in particolare – non si fida, l’Oscuro, non si fida di nessuno.
Più volte Tremotino le è arrivato di soppiatto alle spalle, quando rischiava di avvicinarsi troppo all’ala Ovest, tremendamente proibita poiché è lì che tiene nascosto la fonte del suo potere, il suo pugnale. La ragazza è troppo ingenua, crede che non si arrabbierà, si illude di avere ormai stabilito con lui un rapporto di amicizia e dimentica chi comanda.
Ma il vero, il verissimo problema, è che anche in queste occasioni, in cui lui richiama seccamente la sua attenzione e lei sobbalza, per poi ridacchiare e commentare che stava solo cercando “sì, ecco, proprio questo oggetto!” e allontanarsi in una risatina divertita, come se fosse un gioco a cui entrambi stanno partecipando, Tremotino non riesce ad arrabbiarsi completamente. Ci prova pure, ma poi Belle gli sorride e ogni proposito svanisce nell’aria come bolle di sapone.

Avendo visto delle stelle sulla copertina, Tremotino aveva inizialmente preso in prestito quel libro e alcuni simili dalla libreria del Dottore convinto che potessero spiegargli la sua strana magia. Quando aveva capito che non erano altro che storielle, li aveva riposti.
Naturalmente, Belle li ha notati subito, grigi come sono. E si è appassionata al genere – come l’ha chiamato? Ah, sì – della fantascienza. Peccato che, anche in questo caso, si faccia influenzare un po’ troppo durante le sue giornate al castello.
Questa fantascienza è così spettacolare, così estranea al loro mondo, che Belle non riesce a tenersela per sé e finisce per inseguire Tremotino per tutto il castello, raccontandogli il romanzo. Peccato che – con inguaribile tempismo, non c’è che dire – la ragazza scelga sempre i giorni in cui il Signore Oscuro è più indaffarato o nervoso, in cui non ha alcuna voglia insomma di ascoltare ridicoli raccontini su persone metalliche che camminano da sole o carrozze infuocate che volano nel cielo. E allora tenta di sfuggirle, di scappare in un’altra stanza non appena sente i suoi passi, dimenticandosi – com’è spesso solito fare quando lei è in giro – di essere il padrone e che potrebbe punirla per il suo comportamento. Invece l’ha sempre vinta lei, e l’Oscuro è costretto a sedersi al tavolo mentre lei racconta in ogni minimo dettaglio, anche se, in verità, non gli dà così fastidio sentirla parlare.   
Una delle ultime volte, dopo avergli parlato di questo viaggio nello spazio, Belle gli ha chiesto se lui conosceva le stelle. La sera stessa Tremotino l’ha portata nel giardino del castello con un cannocchiale e le ha indicato tutte le varie costellazioni. Nessuna però brillava più degli occhi di lei.

Alle volte, Belle legge anche le tragedie. Sono tutti libri antichi, presi da mondi lontani e universi differenti, e forse, pensa Tremotino, devono essere scritti con un inchiostro lacrimogeno, perché alla fine la ragazza non fa altro che sedersi sul pavimento e singhiozzare. E lui non può lasciarla così per due motivi: il primo, perché spreca un sacco di tempo che dovrebbe impiegare lavorando, e il secondo, perché per qualche motivo che non sa spiegarsi vederla piangere è una delle cose più dolorose che abbia mai provato. Prova una fitta al cuore, proprio lì dove pensava ci fosse spazio solo per suo figlio. E sa che se i personaggi sui quali piange non fossero fittizi, li avrebbe già uccisi per aver fatto piangere la sua Belle.
Dopo un po’ di quel pianto, Tremotino le si avvicina e si inginocchia, gentile e un po’ impacciato, come è sempre con lei.
«Su, dearie, mi pare che tu stia esagerando…»
Lei tira su col naso, poi prende il fazzoletto che l’Oscuro le offre, fatto apparire un attimo prima con la magia.
«M-Ma… Loro si amavano e lei si è finta morta ma poi lui non lo sapeva e si è ucciso e lei si è svegliata e…»
Tremotino fa fatica a distinguere le parole in mezzo ai quei singulti soffocati. La sua governante è decisamente troppo, troppo emotiva.
«Bhe, dearie, se sono morti entrambi si ritroveranno insieme da qualche altra parte.»
Lei si asciuga le lacrime.
«Voi credete?»
Tremotino sta per alzare gli occhi al cielo – sente i denti pieni di zucchero per quella frase così melensa che ha tirato fuori da chissà dove – ma si trattiene e anzi annuisce. Sul volto di Belle si dipinge un piccolo sorriso e, inaspettatamente, la ragazza si appoggia alla sua spalla e sospira rasserenata.
Quando Belle legge una tragedia, Tremotino si rende conto solo in seguito di aver pensato a lei come la sua Belle.

Discorso inverso si ha invece dopo che Belle termina la lettura di una commedia divertente. È una di quelle poche occasioni in cui Tremotino è davvero in pericolo, e deve aspettarsi di tutto.
Non c’è limite alla fantasia di Belle. Sostituisce l’oro filato con la paglia per fargli credere di aver perso il suo tocco magico, fa sparire gli oggetti e ne sposta altri, lo convince di essersi dimenticato cose importanti o gli mette una spezia troppo piccante nella cena.
Ingenua come sempre, crede che ingannare l’Oscuro sia semplice. Tremotino, al contrario, sa bene che la magia fa parte di sé e non potrebbe mai perderla da un momento all’altra senza una motivazione ben precisa, ricorda perfettamente la posizione degli oggetti e identifica subito il mancante, ha una memoria prodigiosa e potrebbe ripetere ogni parola da lei detta fin dal mattino ed è capace di accorgersi dell’ingrediente in più ancora prima che Belle esca dalla cucina.
In un’altra occasione, con un’altra governante, Tremotino probabilmente trasformerebbe il burlone in un ranocchio, perché non gli piacciono gli scherzi se non ne è lui l’artefice. Con Belle, però, è tutto diverso: la vede ridere – svelando fra l’altro l’esistenza dello scherzo anche se non se ne fosse accorto – e per qualche motivo decide di tenere il gioco: così finge di spaventarsi nel vedere la paglia al posto dell’oro, simula disorientamento davanti agli oggetti spostati e mancanti, si mostra davvero scioccato dalla sua memoria debole e ingoia il boccone piccante anche se poi gli brucerà la lingua.
Belle ride, divertita e innocente come una bambina. Anche Tremotino, alla fine, ride: se si ascoltasse, potrebbe notare nella sua risata l’umanità perduta.

Belle non legge quasi mai i libri di magia. Del resto Tremotino li tiene tutti ben nascosti nel suo laboratorio, ma può capitare che ne dimentichi qualcuno in biblioteca e immediatamente Belle ci butta un occhio.
Dopo aver letto un libro di magia, Belle diventa curiosa e pericolosa. Spia Tremotino da dietro la spalla quando trasforma la paglia in oro, lo segue con aria sospettosa dovunque vada, arriva fino al suo laboratorio – dove lui non le permette di pulire – fingendo di lavare il corridoio mentre in realtà lo guarda attraverso la porta.
Tremotino cerca di non compiere molti incantesimi in quei giorni, ma del resto lui vive per la magia e non può farne a meno, nemmeno per le cose più semplici. Cerca allora di restare al castello, per tenerla sotto controllo, ma anche questo non sempre è possibile.
Una volta, Tremotino aveva un impegno urgente e aveva avvertito Belle che sarebbe tornato fra qualche ora, senza sapere che aveva appena finito di leggere uno dei suoi libri di magia.
Quando era tornato – fortunatamente prima di qualche ora, perché la faccenda si era sbrigata molto più in fretta del previsto e con qualche lumaca in più nei giardini – Tremotino l’aveva cercata ovunque, in biblioteca, in cucina, e quando non l’aveva trovata si era affrettato verso il laboratorio, percorso da un dubbio: l’aveva vista lì, che mischiava goffamente alcuni ingredienti magici consultando il suo libro.
«Cosa stai facendo, dearie?»
Lei era saltata, e la boccetta sarebbe caduta sul pavimento se Tremotino non l’avesse afferrata giusto in tempo. L’aveva guardata con severità, e Belle per la prima volta si era morsa un labbro. Temeva che l’avrebbe punita – finalmente ne avrebbe avuto il più completo diritto! – ma invece lui aveva semplicemente riposto l’ampolla sul tavolo. Perché non riusciva ad infuriarsi con lei?
«Stavi commettendo un errore.» l’aveva avvertita «Sarebbe esplosa da lì a poco.»
Belle aveva spalancato gli occhi, ed si era allungata per prendere il libro e consultarlo, ma Tremotino glielo aveva strappato da mano.
«Questo non è per te.»
Belle aveva annuito ed era scappata via di corsa. Tremotino ne aveva approfittato per far scomparire la boccetta, che al contrario di ciò che lui aveva detto non aveva nessun errore.
A Tremotino non piace quando Belle legge libri di magia. Sembra che voglia emularlo, e non vuole che la sua innocenza si trasformi in ossessione come è accaduto a lui.

Belle legge anche i romanzi rosa. E quando succede, Tremotino non capisce più nulla.
La ragazza canticchia una dolce melodia con voce soave mentre pulisce le stanze. Volteggia su se stessa, di tanto in tanto, sempre elegante e delicata, e il suo vestito azzurro segue la piroetta, svolazzando. Continua a fischiettare deliziosamente, mentre cucina, mentre lava, e Tremotino ci prova davvero a non badarle, ma la sua voce è così armoniosa e celestiale che spesso smette di filare, e si volta, la guarda, o se la sente cantare in un’altra stanza la raggiunge, osservandola appoggiato allo stipite della porta.
Lei si accorge della sua presenza solo dopo un po’. Allora sorride – e com’è delicato, com’è angelico quel sorriso! – e dice:
«Desiderate qualcosa, Tremotino?»
E l’Oscuro sobbalza, si riscuote – si era perso nella sua melodia – e farfuglia cose senza senso, perché in effetti vuole qualcosa ma non capisce bene nemmeno lui che cosa esattamente.
E poi è già ora di cena e Belle si siede delicatamente sul tavolo e parla con lui, di cose qualsiasi, ma ogni parola che sfugge dalle sue bellissime labbra è come musica, come poesia. E Tremotino sente un che di strano che non provava da secoli, che forse non ha mai provato, vuole guardarla più da vicino, vuole tenerla stretta, vuole divorare quelle parole e fare in modo che fluiscano dalla bocca di lei direttamente alla sua.
Mangia più in fretta, quasi strozzandosi col cucchiaio, quando questi pensieri aumentano e si incamminano per un’altra via. Lui è l’Oscuro, lui è un mostro, lui è una bestia – e non può permettersi di sentire qualcosa di così… Così strano, così magico, per lei, per Belle!
«Vi siete macchiato.»
La bella scende dal tavolo, prende un tovagliolo e – senza che Tremotino abbia né il tempo né la voce per replicare – si abbassa su di lui e gli pulisce l’angolo della bocca, dove gli è rimasta la salsa della cena. Poi scende e smacchia anche la blusa, sempre con calma, con dolcezza, e l’Oscuro sa di star fremendo. Gli ci vorrebbe un attimo per baciarla, per prenderla sul tavolo come la bestia che è, ma ciò che Belle legge nei libri non può, non deve condizionare entrambi nella vita reale. Non può lasciarsi andare, perché lei è l’unica che non lo giudica un mostro, perché lui non legge libri, e non sa cosa succede, come bisogna comportarsi, davanti a Belle lui non sa mai niente.
La ragazza lo ripulisce con un sorriso e poi si allontana, non prima di essersi permessa di sfiorarlo dolcemente – e dillo, dillo, romanticamente – sulla spalla. Gli sorride ancora, poi di solito chiede permesso e fa per lasciare la stanza.
«No.»
Lei si ferma.
«Resta.»  
Quando Belle legge un romanzo rosa, è Tremotino a dimenticare tutta la faccenda del padrone e del prigioniero, si illude che lei sia felice di stargli accanto, e che finalmente lo sia anche lui.    
 


Angolino di autrice: questo obbrobrio nasce da due motivi. Il primo, l’episodio 2x19 che mi ha UCCISO, e il secondo, il mio headcanon che Belle canticchia “Beauty and the Beast” mentre spolvera ù.ù
Ok, no, ma avete visto!? Rumple (io NON SO perché l’ho chiamato Tremotino qui, lo chiamo quasi sempre Rumple, ma boh, ci stava e l’ho messo) le ha regalato la libreria!!! Mi sono messa a strillare come una pazza, era proprio il film disney!! *fangirla* E comunque il resto dell’episodio mi ha fatto star male: se Belle non recupera la memoria per la fine di stagione impazzisco.  
Va bhe, non ho molto da dire, perché questa storia non ha alcuno senso. È un piccolo e inutile sclero. Scusatemi ^^’’’’ Comunque se volete recensire mi fate un piacere!
Ser
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SerMisty