Serie TV > Lie to Me
Ricorda la storia  |      
Autore: makiskz    25/04/2013    2 recensioni
Fan fiction tradotta da FanFiction.net. Ho apportato delle microscopiche modifiche al testo, per adattarlo meglio all'italiano.
"Da quando era entrata nella sua vita, Gillian Foster aveva lasciato diversi segni ovunque, in inchiostro indelebile. "
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Da quando era entrata nella sua vita, Gillian Foster aveva lasciato diversi segni ovunque, in inchiostro indelebile.
Ogni volta che Cal vedeva o sentiva la parola “budino” o “aranciata”, pensava a lei.
Ogni volta che vedeva il colore rosa, si ricordava che era il colore che la rendeva felice.
Quando sentiva il nome Sophie, pensava a che madre meravigliosa era stata per quel brevissimo tempo, e che madre meravigliosa sarebbe stata un giorno.
Infatti, tutto ciò che lei toccava, letteralmente o in senso figurato, sembrava diventare una cosa preziosa.

Ora, lei era qui, nella sua casa, toccava il suo telecomando, piegava accuratamente la coperta sul retro del suo divano, girava la sua penna tra le dita, sorseggiava il vino dal suo bicchiere, lasciava il suo profumo ovunque lei andasse, Lei era ovunque, tutto il tempo, rendendo impossibile per lui anche il solo respirare senza pensare a lei.

Non che lui non amasse la cosa, anzi. 
Ne apprezzava ogni piccolo aspetto, proprio lì sul segno di rossetto sul bicchiere di Gillian. Era un ulteriore conferma del fatto che stessero lavorando a casa sua quel giorno.
Era sabato e il resto del Lightman Group aveva il giorno libero, ma il lavoro non cessava mai per Cal. Almeno non quando aveva la possibilità di passare la giornata con Gillian, solo e senza interruzioni.
Emily era a casa di un’amica per la notte e Cal aveva giurato a se stesso che era il momento. Questa sarebbe stato il giorno in cui lui avrebbe finalmente detto a Gillian ciò che provava … più o meno.
Era buffo che un uomo di così tante parole avesse così tanta difficoltà a trovare quelle giuste per dire ad una donna che lui l’amava così intensamente.

“Hai finito?”, domandò Cal, osservando da dietro gli occhiali Gillian, che stava sedendo a gambe incrociate sul pavimento, con i documenti del loro caso tutti sparsi intorno a lei.
“Non ancora”, rispose lei, senza guardarlo, mordendo l’estremità della penna.
“Ohi, donna, basta sbavare sulla mia penna! E’ molto costosa”, scherzò lui, tentando di sembrare molto indispettito alla prospettiva di perdere la sua "preziosa" penna da 3 dollari. In realtà era un po’ geloso della penna, del fatto che stesse sulle labbra di Gillian.
Gillian si limitò ad alzare gli occhi al cielo in risposta. Cal sorrise.

Lavorarono in silenzio per la mezz’ora seguente, Gillian passando le carte a Cal senza togliere gli occhi da ciò che stava facendo, Cal lanciando frequenti occhiate verso lei. Lui stava quasi suggerendo di fare una pausa per mangiare un boccone quando le luci si spensero. Un attimo dopo il riscaldamento si spense completamente.

"Ma che…" disse Cal, guardandosi attorno “Cavolo" mormorò, guardando fuori la finestra alla nevicata che si era trasformata in una bufera
. “Sembra che tu sia bloccata qui, tesoro”, disse Cal scusandosi, anche se dentro di sé esultava.
Gillian arricciò il naso "Bene”, ponderò lei “Almeno ora ho una buona scusa per chiederti del cioccolato caldo, giusto?”, domandò con un sorriso pieno di speranza.
Cal rise “Tesoro, perdonami, ma da quando tu chiedi?” scherzò lui, avviandosi insieme a lei verso la cucina.

Venti minuti più tardi, erano ancora senza riscaldamento ma loro non lo notavano. Gillian era rannicchiata sotto una coperta sul divano, Cal aveva indossato una felpa e le stava sedendo accanto. Lei con il suo cioccolato caldo e lui con il suo tè earl grey.
“Non capirò mai come puoi bere quella roba” le disse Cal.
“E' delizioso, grazie. Io non capirò mai voi inglesi e la vostra necessità di bere tè” scherzo lei, sorridendogli da dietro la tazza di cioccolata.
“E' delizioso per te” rispose lui, con un sorriso.
“E' cioccolatà calda” rispose lei con tono deciso "Libera il tuo bambino interiore. Forse se tu non fossi così uno scorfano brontolone…”
“Mi hai davvero citato “Alla ricerco di Nemo” ”
Gillian sogghignò con orgoglio “Il fatto che tu abbia riconosciuto quale film io abbia citato mi dice che il tuo bambino interiore è ancora lì, che sta disperatamente provando a trovare la sua strada per uscire dalla tua dura scorza inglese.”
“Non psicoanalizzarmi, donna! “ scherzò lui, impossibilitato dallo smettere di sorridere. Lei era l’unica donna che aveva quell’effetto su di lui. Anche se non si sentiva in vena di sorridere, non poteva evitarlo se l'aveva accanto.
“Lo farò se mi pare”, affermò lei scherzando. I suoi occhi sembravano brillare più del solito.
Cal colse l’insinuazione nel suo tono di voce, e sperò di non essersi sbagliato nell'aver pensato che fosse il momento di fare la sua mossa “Sai, tesoro, comincio a sentire un po' di freddo”.
"E quindi, vorresti un po' della mia coperta?" chiese lei divertita
"La mia coperta vorrai dire, tesoro" la corresse Cal, avvicinandosi.
"Non ricordi che te l’ha data?" continuò lei, alzando un sopracciglio.
"Naturalmente! Questo non toglie il fatto che resta sempre mia” mormorò lui, tirandone metà sopra le sue gambe e avvicinandosi a lei, invadendo il suo spazio in ogni modo possibile
"Cal!" replicò lei, quasi in un sussurro.
"Gillian" Cal imitò il tono della sua voce, un sorriso tirato ai lati della bocca, malgrado il suo nervosismo “Sono contento di essere bloccato qui con te” disse lui, recitando i versi della canzone che avevano sempre detto, scherzando, essere la “loro”. Sembrava proprio appropriata per la loro attuale situazione.
Gillian si lasciò sfuggire una gentile risata “Solo ora, o in generale?”
“Credo che tu sappia la risposta, tesoro” rispose lui a bassa voce, avvicinandosi un po’ di più verso di lei.

In quel momento Gillian fece un segno acora più indelebile su Cal. Chiudendo lo spazio tra loro, le sue labbra rivendicarono il proprio territorio, lasciando dietro tracce del suo rossetto. Lasciando il suo sapore sulla lingua di Cal.

Gillian continuò a lasciare molti altri segni quella notte, molti dei quali non erano visibili a nessuno se non a Cal, ma lui era più che felice di mantenere quel piccolo segreto.

Cal aspettava impazientemente la prossima bufera di neve.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Lie to Me / Vai alla pagina dell'autore: makiskz