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Autore: Billie_Jean    25/04/2013    3 recensioni
L’interno della sua guancia è ruvido e dolente, realizza Harry quando ci passa la lingua, e fa una smorfia. Grazie tante, ha passato un minuto intero a mordicchiarsi la mucosa per produrre la saliva da cui sta cercando di estrarre il proprio DNA; e più ci pensa e più realizza quanto sia stupido, perché seriamente, cosa se ne fa di un ciondolo a forma di cuore con dentro un filamento del suo codice genetico? Lo mostra all’aeroporto al controllo di sicurezza?
Larry Stylinson. Ah, e FLUFF. FLUFF DA FARE SCHIFO! (cit.)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Seventeen'
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Note brevissime (come la storia): ho partorito questo concentrato di fluff in provetta tra ieri notte alle due e cinque minuti fa, ispirandomi alla mia ultima lezione di biologia. Non ha molto senso, ma spero vi piaccia! Grazie ovviamente a Pia, che ha praticamente scritto l'introduzione e ha prodotto la citazione iniziale. Ah, e per la cronaca: qualsiasi apparente svista grammaticale - come un "una" riferito ad un maschio - NON è puramente casuale. Tanto love, fluff e Larry Stylinson <3

Fa parte della serie Seventeen insieme a
Pencils and penises




DNA


L’interno della sua guancia è ruvido e dolente, realizza Harry quando ci passa la lingua, e fa una smorfia. Grazie tante, ha passato un minuto intero a mordicchiarsi la mucosa per produrre la saliva da cui sta cercando di estrarre il proprio DNA; e più ci pensa e più realizza quanto sia stupido, perché seriamente, cosa se ne fa di un ciondolo a forma di cuore con dentro un filamento del suo codice genetico? Lo mostra all’aeroporto al controllo di sicurezza? Lo tiene accanto al comodino la notte, così se mai dovesse cadere in una crisi d’identità avrà sempre un pezzetto di se stesso a cui rifarsi?
 
Harry odia le ore di scienze, soprattutto quelle di laboratorio; i suoi compagni di lavoro sono degli imbecilli che non la smettono un attimo di fissare le sue labbra gonfie e screpolate, e borbottare fra loro come pentoloni di sugo sul fornello. Sì, ha pomiciato come se non ci fosse un domani prima della lezione, e allora? Non sono mica negli Emirati Arabi, e baciarsi in luoghi pubblici è ancora permesso dalla legge statale, gli pare.
 
Alza lo sguardo dalla provetta perché sente come un pizzicore a livello della fronte, e ha la sensazione di essere osservato; incontra un paio di occhi cerulei e sorride quasi di riflesso. Louis, dall'altra parte dell'aula, gli rivolge un sorrisetto e fa un occhiolino, accennando con il capo ad un compagno di classe che si è steso sul suo bancone, felicemente inconsapevole del fatto che loro due ci hanno scopato contro meno di mezz'ora fa.
 
Harry sa di avere su di sé gli occhi di diversi compagni di classe, ma non riesce a fare a meno di arrossire al ricordo della loro sveltina - altroché, formidabile scopata - nel laboratorio di scienze. Louis ghigna e mima un "again later" con le labbra bagnate di saliva e gli occhi che luccicano; e Harry deve davvero abbassare lo sguardo, adesso, perché il camice che indossa non é neanche lontanamente sufficiente a nascondere l'erezione imminente.
 
Invece fissa lo sguardo sul liquido biancastro - divertente, davvero - che fluttua nella sua provetta e corruga la fronte, contrariato. Se quello sputacchio di saliva di lama è il suo DNA, allora lui è uno sfigato e la scienza è sopravvalutata; caccia la provetta nell'apposito sostegno e poggia i gomiti sul banco, sbuffando.
 
È allora che comincia a ripensare a Louis e al fatto che di certo il DNA del suo ragazzo è molto più interessante del suo. Più arzigogolato, intanto; e colorato di tinte fluo che saettano incessantemente nella provetta da laboratorio. A Harry non interessa davvero il proprio DNA; ma gli piacerebbe analizzarlo, per trovare quella proteina, quell'ammasso globulare di amminoacidi che combacia perfettamente con quello di Louis.
 
È un'idea romantica, pensa, con un sorriso stupido dipinto in volto; ma non è disposto a credere che ci sia un'altra versione dei fatti, perché lui e Louis s'incastrano perfettamente. In tutti i sensi.
 
L'assistente di laboratorio - una donna strabica e in sovrappeso dall'animo gentile come quello di un pitbull - sbraita perché si radunino attorno alla cattedra, per distribuire i ciondoli trasparenti a forma di cuore che diverranno gli scrigni del loro patrimonio genetico sempiterno; Harry si trascina svogliato dietro ai suoi compagni, lo sguardo basso e le mani affondate nelle tasche del camice.
 
"Sei davvero sexy con quel coso addosso"
 
Harry si morde un labbro e arrossisce, perché il fiato di Louis sull'orecchio ha un potere afrodisiaco sconvolgente; si volta con un sorriso e lo vede in piedi dietro di sé, gli occhi brillanti e le labbra rossissime. Louis lo trova sexy anche con il costume da zucca addosso, perciò Harry si è abituato a non prenderlo troppo alla lettera; si passa la lingua sulle labbra e gli dà una leggera spallata, perché sono in un'aula piena di compagni di classe e non é il caso di fare sconcezze, ora.
 
"E tu dici un sacco di cazzate" ribatte sorridendo, mentre Louis rovescia il capo all'indietro e ride sguaiatamente.
 
"Allora, ti stai divertendo?" chiede, con gli occhi che brillano maliziosi; lo sa benissimo, che Harry e la biologia sono in conflitto aperto da anni. Infatti, lui fa una smorfia disgustata, e si lamenta:
 
"Non ci credo che mi hanno pure fatto spendere cinque euro per questa cagata. Il mio DNA sembra un rigurgito di piccione e non so davvero cosa farmene".
 
L'assistente di laboratorio lo ha sentito e lo fulmina con un'occhiata assassina, mentre gli mette in mano il suo cuoricino trasparente, vuoto all'interno. Louis non dice nulla mentre si passano il pennarello per scrittura su CD che usano per contrassegnare il ciondolo con le loro iniziali; Harry lo osserva mentre traccia una L e una T con espressione stranamente pensierosa.
 
Louis alza lo sguardo e lo fissa negli occhi, serissimo; non batte neanche le palpebre e Harry apre la bocca per dire qualcosa, ma prima che possa anche solo emettere un suono, il ragazzo tende il braccio davanti a sé e apre il pugno chiuso, offrendogli il suo cuore sul palmo.
 
Harry batte le palpebre, Louis non fa neanche quello; poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo, dice:
 
"Scambiamoci i ciondoli. Io metto il mio DNA nel tuo e tu nel mio, poi ce li scambiamo di nuovo. Così, avrai sempre un pezzetto di me nel tuo cuore".
 
Ora, ci sono due cose da sapere, su Louis.
 
Uno: è una ninfomane. Non smette mai, proprio mai di pensare al sesso, ed è capace di fare doppi sensi anche quando parla con la sua sorellina - l'ha fatto davvero: le ha allungato un chupa chups e le ha chiesto se preferisse leccarlo o succhiarlo (lei non ha capito, per fortuna) - inoltre, quando è eccitato diventa estremamente scurrile. E Louis è sempre eccitato.
 
Due: Louis è la persona più avventata, spericolata e spregiudicata che Harry abbia mai conosciuto; non si spaventa davanti a nulla, non pensa mai prima di agire ed ha una pericolosa inclinazione a cacciarsi sempre nei guai peggiori. Di solito abbina queste sue due caratteristiche - la dipendenza quasi patologica dal sesso e la folle avventatezza - e Harry ci finisce sempre in mezzo, chissà perché.
 
Tre (Harry odia anche la matematica): in modo inversamente proporzionale alla sua apparente mancanza di giudizio, Louis è la persona meno romantica che Harry conosca. Forse è anche per questo che si è innamorato di lui: perché non gli ha mai detto stupide frasi di convenienza, non lo ha mai imbarazzato con una di quelle lunghissime dichiarazioni copiate dai testi di Celine Dion e di certo non gli imbratterà mai il muro sotto casa con una scritta a bomboletta rossa in stile Io e te 3MSC.
 
Louis, per dichiararsi, lo ha guardato negli occhi e gli ha detto "Mi piaci"; prima ancora che le sue labbra si chiudessero, Harry era già perso. Perciò non c'è da stupirsi, se l'ultima proposta del suo ragazzo lo ha lasciato leggermente interdetto.
 
Insomma, non è che Louis non abbia mai fatto niente di carino o dolce per lui: per san Valentino gli ha preparato dei muffin a forma di cuore, ma ha fatto esplodere la cucina e hanno passato il pomeriggio a grattar via la pastella dal soffitto; Harry lo ricorda come il 14 febbraio più divertente che abbia mai vissuto.
 
L'ultima idea però, riflette mentre osserva l'ammasso fibroso (almeno crede che siano fibre) del suo DNA che si raggruma e risale lungo la provetta, è stranamente più significativa e romantica di qualsiasi dolcetto a sorpresa. Al di là della metafora che Louis ha deciso di scavalcare, a Harry piace da impazzire l'idea di consegnargli una parte tangibile di se stesso: suona come una promessa, un legame infrangibile e duraturo.
 
Il cuore gli batte all'impazzata mentre risucchia con la pipetta il filamento lanuginoso e lo trasferisce nel ciondolo a forma di cuore con le iniziali di Louis; lo sigilla con mani tremanti e quasi inciampa nei suoi stessi piedi quando praticamente corre verso il suo ragazzo, le guance in fiamme. Con il fiato corto, si ferma davanti a lui, e gli porge il suo cuore - in senso, tra l'altro, piuttosto letterale.
 
Louis sorride, afferra il minuscolo ciondolo tra pollice e indice e lo solleva all'altezza degli occhi, per osservare il suo contenuto; poi lo guarda negli occhi, e lo stringe saldamente in pugno.
 
Harry non aveva bisogno di tutto questo teatrino per sapere che Louis gli aveva donato il suo cuore e viceversa; quando tiene tra le dita il ciondolo con il DNA del suo ragazzo, però, si sente la testa leggera e lo stomaco pieno di farfalle. Lo tiene sul palmo bene aperto per guardarlo da vicino, e scopre che aveva ragione: è un intruglio ingarbugliato di filamenti dispersi senza logica nel contenitore; incasinato, proprio come Louis.
 
Ma a lui piace così.
   
 
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