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Autore: Princess Kurenai    14/11/2007    7 recensioni
Era una cosa bizzarra. Un Nobody NON PUÒ provare sentimenti, neanche negativi come la paura. Ma lui la provava – eccome se la provava.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saaalve a tutti i lettori

Salve a tutti! Volevo introdurvi mia primissima fic. Kingdom Hearts è il mio videogioco preferito, al quale gioco in ogni secondo! ^_^

Comunque, siccome sono una fan dello yaoi non potevo far altro che scrivere o una RikuSora o una AkuRoku ed ho optato per quest’ultima opzione! Eheheh! È una semplice drabble, quindi niente di che ma spero vi piaccia! ^___^

Ah, tra l'altro penso che i personaggi siano un po' OOC... perché per me, Axel, non è così! poi capirete... eheheh...

Vorrei dedicarla ad una persona che sicuramente la leggerà ovvero mio cugino! ^_^ Che sopporta i miei vaneggiamenti su Kingdom Hearts (Ti ricorda qualcosa la frase: “ Ridammi il mio Riku?”, ahahaha!), che ascolta le mie laboriose teorie su Kingdom Hearts 3 e che non mi sgrida quando cerco di ammazzare un certo Topo gigante con il Keyblade quando so benissimo che è il suo personaggio disney preferito e quando so anche che è impossibile (per mia sfortuna -___-)! Cugio, questa fic è tutta per te! Accontentati, visto che non te la farò mai con il pairing che va a te >_< ma dove si è mai vista una RikuKairi (mi vengono i brividi solo a scriverlo!! Brrr…) o una CugioKairi (qui Sora ti ammazza, fidati!)! in ogni caso, ti voglio tanto tanto tanto bene!!

And now…

Buona lettura a tutti!!!

 

 

Un lampo illuminò la stanza del numero XIII dell'Organizzazione, facendo brillare i contorni degli oggetti all'interno dell'ordinata camera.

Il soprabito nero appeso nell'armadio, gli stivali neri poggiati ai piedi del letto ed anche una strana figura sul letto avvolta dalle coperte, che trasaliva ad ogni tuono.

Sì, quello era il piccolo Roxas e, sì, aveva il terrore dei temporali.

Era una cosa bizzarra. Un Nobody NON PUÒ provare sentimenti, neanche negativi come la paura. Ma lui la provava – eccome se la provava.

L'ennesimo boato, più forte dei precedenti, lo fece trasalire e strinse più forte le coperte.

“ Maledetto Somebody!”, ringhiò, digrignando i denti e serrando gli occhi.

Era sicuro fosse tutta colpa sua se aveva il terrore dei temporali.

Maledì di nuovo il suo Somebody.

Maledì il World That Never Was per permettere ai temporali di scatenarsi.

E maledì anche le sue gambe, che animate di vita propria, l’avevano portato fuori dalla sua stanza.

Si fermò solo davanti ad un’altra stanza, chiedendosi perché era finito proprio li, ma proprio non lo sapeva. Niente di niente, la sua testa era vuota – perfino quando bussò non riuscì a pensare.

Si pentì immediatamente, ma dopo un: “ Arrivo.”, soffocato dalla barriera della porta, capì che era troppo tardi per scappare.

Fu Axel ad apparire da dietro la porta e sembrò stupito nel vedere il piccolo Nobody li a quell'ora, ma sorrise in un modo che ricordava la felicità – era sempre felice con Roxas.

Il biondo lo guardò chiedendosi: “ Perché non sono scappato?”

Non poteva dirgli che aveva paura dei temporali, che figura ci avrebbe fatto?!

Soprattutto con lui, con Axel, l'unico con cui avesse veramente legato nell'Organizzazione.

Non voleva pensasse fosse un fifone. Non voleva essere preso in giro! Anche se una vocina nella sua testa gli sussurrava che Axel non l'avrebbe deriso - mai, qualunque cosa avesse detto.

“ Ehi, piccolo Roxas, è tutto ok? Sono le due del mattino. Got it memorized? D-U-E del M-A-T-T-I-N-O!”, domandò Axel divertito, sillabando come se stesse parlando ad un bambino un po’ lento.

Roxas guardò, con i suoi occhioni azzurri, quelli di smeraldo di Axel e prese coraggio, anche perché non sentiva più il rumore dei tuoni e perché la vocina iniziò a sbraitare che, di Axel, poteva fidarsi.

“ È tutto a pos--”, provò a mentire ma un tuono lo fece sobbalzare.

Axel sorrise, intenerito, gli prese la mano e lo portò dentro la sua stanza. Roxas lo seguì senza reagire, desiderando che la vocina avesse ragione.

Il Numero VIII lo lasciò andare solo per sdraiarsi nel suo letto. Il biondo rimase fermo in piedi senza osare muoversi.

" Allora, Roxy, che fai? Aspetti un invito scritto?", domandò il più grande alzando le coperte e spostandosi leggermente.

Un sorriso felice nacque sulle labbra di Roxas che si fiondò subito nel letto di Axel, abbracciandolo stretto.

Axel rise baciandogli la fronte.

" Buonanotte piccolo.", mormorò e finalmente Roxas, stretto nel rassicurante abbraccio del rosso, si dimenticò del temporale e della sua paura.

Fine!

Beh, il finale non è un granché, ma spero sia piaciuta, visto che io vado assolutamente pazza per questa coppia! ^_____^

Eheheh! Alla prossima!!

 

   
 
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