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Autore: Windofchange    26/04/2013    2 recensioni
A volte la vita non ti chiede il permesso, decide lei e basta, anche se tu non sei d'accordo. Entra senza bussare e cambia tutte le carte in tavola, carte sconosciute con le quali i fratelli Gallagher non hanno mai giocato...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Gallagher, Noel Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6.        Fantasmi



Quello era un periodo nero per Liam.
Niente andava come doveva andare: sua mamma era ancora in ospedale, il nuovo disco non ingranava e ultimamente era sempre ubriaco. Di consueguenza aveva sempre i paparazzi alle calcagne, pronti a metterlo in prima pagina ad ogni mossa sbagliata. E nonostante fosse ormai abituato ad essere al centro dell'attenzione dei giornalisti, doveva ammettere che la cosa lo faceva incazzare parecchio.

Era un lunedì mattina, il giorno più odiato dalla maggior parte della popolazione mondiale.
Ma non da Liam, che alle undici e mezza si trovava ancora a letto a smaltire la sbronza della sera prima.
Sentì aprire la porta della camera, il che significava che Nicole era rientrata a casa dalla palestra o da qualche stupido corso che faceva con le sue amiche. Pensiero che fu subito confermato dal fatto che indossava una tuta blu aderente e scarpe da ginnastica, oltre ad avere i capelli raccolti in una comoda coda di cavallo.
-Ma sei ancora nel letto?? Cazzo Liam, ma quand'è che cambierai un pò? Non è che puoi ubriacarti tutte le sere, io non ce la faccio più!- si piegò per raccogliere i vestiti che il marito aveva sparpagliato per la stanza- almeno cerca di non seminarmi tutte le cose per casa, ci sono già i tuoi figli che fanno abbastanza casino, ci manchi solo tu!- 
Liam era a pancia in su, con lo sguardo rivolto al soffitto e l'espressione impassibile. Era a petto nudo (vizio che aveva sin da ragazzino, sia d'estate che d'inverno dormiva senza maglia) con le coperte che gli coprivano appena l'ombelico. Nicole si fermò un attimo per guardarlo, incredula.
-Ehi sto parlando con te, mi stai ascolando??-
-Si Nicole, si!- Si voltò verso il comodino, giusto per accertarsi che le sue sigarette fossero ancora lì. Aveva già una maledetta voglia di accendersene una.
-Ecco, oltre ad ascoltare però gradirei che ogni tanto mettessi in atto quello ti dico,  non mi sembra di chiedere troppo, porca puttana-
Liam non sopportava parlare appena sveglio, men che meno farsi rimproverare come i ragazzini. 
-Nicole, ti ho già detto che ho sentito, che cazzo c'è ancora??-
-C'è che ho bisogno che tu cambi, non eri così fino a qualche tempo fa, io capisco che tutta questa situazione ti stia stressando, ma se continuo così dovranno ricoverare anche me!!!-
-Senti, non ti faccio mancare nulla mi sembra, quindi vedi di non fare la martire della situazione. Non casca il mondo se ogni tanto vado a divertirmi, anzi, sei sempre stata la prima ad unirsi ai giochi, quindi smettila di fare la santarellina di turno!- le rivolse un'occhiata maliziosa, come se lei capisse benissimo quello che voleva dire. Nicole aveva sempre amato i party e gli eccessi, e Liam aveva sempre adorato questo suo carattere festaiolo così simile al suo.
-Si, ma quando è troppo è troppo Liam. Ultimo avvertimento!!-
-Vaffanculo Nicole, mi hai rotto le palle!!- scese dal letto, si infilò di gran fretta un paio di jeans, una maglietta, prese le sigarette e se le mise in tasca.
-Dove cazzo vai ora??-
-Esco, non ne posso più di litigare con tutti-
-Bravo, vattene, tanto così mi sei solo d'intralcio-
Andò in bagno a lavarsi velocemente, poi prese la giacca e gli occhiali ed uscì.


Fuori si stava bene, erano solo i primi di marzo ma non faceva freddo, stranamente l'aria era già primaverile.
Camminava per strada, con le mani in tasca e la sua solita andatura dinoccolata. Era visibilmente stressato. Aveva paura che sua madre non si riprendesse, i medici dicevano che si sarebbe ristabilita ma la crisi respiratoria che aveva avuto aveva portato altre piccole complicazioni, motivo per cui era ancora in ospedale dopo ben due settimane. Lui andava a trovarla appena poteva, sua mamma sembrava sempre allegra ma sotto sotto Liam sapeva che anche lei era spaventata dal tempo che passava e che la faceva invecchiare sempre di più, giorno dopo giorno. Inoltre anche le cose nel gruppo non andavano alla grande, non erano ancora riusciti a comporre niente di eccezionale e Liam si era promesso di non incidere nulla se non qualcosa di assolutamente innovativo. 
Era stanco delle critiche, l'altro album non aveva ottenuto il successo sperato e  aveva deciso di produrre qualcosa di figo, ma non era così facile. Si erano trovati tutti insieme per cercare di fare uscire delle nuove idee ma fin'ora non era uscito nulla di convincente. Ovviamente tutto questo stava creando un certo "mood" negativo in tutto il gruppo, cosa che non facilitava per nulla la situazione.
A complicare le cose ovviamente ci si metteva anche Nicole. Liam capiva che anche lei era stanca e che meritava il giusto aiuto, ma in questo momento lui non poteva darle più di così. Il problema era che lei non lo capiva. Nicole aveva cercato di stargli vicino, ma poi aveva cominciato a fare i capricci come una bambina, dicendo che in fin dei conti sua mamma stava abbastanza bene e che quindi lui avrebbe potuto dedicarsi un pò di più a lei alla sua famiglia.
Liam aveva bisogno solo un pò di comprensione, una spalla su cui piangere, qualcuno che lo abbracciasse e che gli dicesse che andava tutto bene. Aveva bisogno di qualcuno che capisse quello che stava passando e che cercasse di tirarlo su da una situazione che ormai gli era sfuggita di mano.
E tutto questo l'aveva cercato in Noel, forse involontariamente. Una volta i due fratelli si capivano anche senza parlarsi, ed era consapevole che per quanto litigassero, Noel sarebbe stato al suo fianco a consolarlo se ne avesse avuto il bisogno.  
Ma purtroppo le cose erano cambiate.
Sapeva che il fratello soffriva quanto lui per la situazione della madre, e il giorno in cui avevano parlato la prima volta a casa di Peggy, Liam si era lasciato andare più del dovuto, facendo chiaramente capire a Noel tutto il dispiacere che provava. Aveva sperato a lungo in un suo qualsiasi gesto di riavvicinamento, ma nulla di tutto ciò era successo. I tre anni e mezzo passati senza parlarsi non avevano placato il rancore di Noel, e Liam aveva capito che il fratello non aveva nessuna intenzione di perdonarlo. Anche alla festa di Tom l'incontro non era andato certo nel migliore dei modi, soprattutto perchè Noel si era presentato con quel coglione patentato di Russell che Liam proprio non sopportava. Aveva promesso a se stesso di non mettergli le mani addosso, proprio perchè sapeva che il fratello si sarebbe allontanato ancora di più. Ma poi quell'idiota l'aveva provocato e, complice anche l'alcool, la tentazione di tirargli un cazzotto sul grugno era diventata irresistibile. Non si era pentito di quello che aveva fatto, ma conosceva suo fratello troppo bene e non gli avrebbe perdonato neanche questo. Aveva provato poi a chiedergli scusa, lo aveva persino abbracciato, ma la sua reazione indifferente non lasciava nessun dubbio: non lo avrebbe perdonato, nè adesso, nè forse mai.

Mentre camminava, Liam decise di andare a trovare sua madre. Salì su un taxi e raggiunse l'ospedale, avviandosi verso il reparto di rianimazione dove Peggy era ancora ricoverata.
Ma non sapeva che la sorpresa più grande lo aspettava proprio lì.
Salì le scale, salutò con un cenno l'infemiera e si prese un caffè alle macchinette. Proseguì verso la camera, aprì la porta e il bicchiere gli cadde quasi dalle mani.
 
Seduto, di fronte al letto della madre, c'era suo padre.
  
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