Serie TV > Star Trek
Ricorda la storia  |      
Autore: drunkwithwords    26/04/2013    2 recensioni
Data aprì gli occhi.
Data aprì gli occhì e debbe fronteggiare la devastante sensazione di spiazzamento che l'aveva pervaso nell'esatto momento in cui si rese conto che non sapeva dove si trovasse.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lore
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Data aprì gli occhi.
Data aprì gli occhì e debbe fronteggiare la devastante sensazione di spiazzamento che l'aveva pervaso nell'esatto momento in cui si rese conto che non sapeva dove si trovasse. 
Data era confuso, tanto da barcollare per un momento. Si guardò intorno e, abituato alle luci forti e alla familiarità della Nave, era al buio. Non riuscì a distinguere la visione tutt'intorno a sè da quando, pochi secondi prima, aveva gli occhi chiusi. 
Dopo poco riuscì a distinguere alcune parti in penombra, e decise ch'era meglio muoversi, raccogliere informazioni. Evidentemente la memoria si era guastata, e non sembrava esser la sola, visto che doveva far affidamento unicamente alla sua vista analogica. 
Svoltò l'angolo di un'umile abitazione in legno, simile nell'ombra alle tante altre case in quello che, ne coclude, dovrebbe essere una specie di villaggio. Sicuramente non era un pianeta che conoscesse...e allora? la datazione storica non sembrava poterlo aiutare, anzi, in modi che non si riusciva a spiegare, sentiva di sapere che quel posto non aveva nessun rapporto con la Federazione. 
Abbassò lo sguardo per un momento, cercando invano di contattare la Nave, quando il passo gli rimase invischiato nel terreno, come se acqua, terra e pece lo ricoprissero. Aggrottò le sopracciglia e proseguì a passo svelto nei vicoli, nei bui incroci che, man mano che si addentrava nella città, non facevano che aumentare la sua sensazione di smarrimento. Così si ritrova a correre, ad incagliarsi in fossi o buche per poi proseguire sempre più determinato a capirci qualcosa, a riconoscere anche solo una minima parte di quella realtà 'incompleta' (nella luce, nelle persone e nelle spiegazioni che non c'erano).
Improvvisamente, una luce. Calda eppure lieve, una luce ad un angolo della strada. 
Data si avvicina e osserva due persone, probabilmente guardie o soldati, passargli davanti in silenzio, con una torcia. Una delle due si volta verso Data, il volto diafano rischiarato dalla luce della torcia, e per un momento si sarebbe potuto dire che si riconobbero. Poi essa tornò a camminare al passo dell'altra guardia e con essa si diresse verso una strada principale, ornata di carri privi di cavalli e di conducenti abbandonati ai lati del selciato, la strada sassosa veniva rischiarata da una nuova luce che Data poteva associare a quella della torcia retta dalle guardie, ma non per questo conosceva. Data proseguì il suo cammino nella strada principale.
Era una luce completamente diversa da quelle di bordo, quelle sulla Nave. Era gialla, un giallo che gli faceva male agli occhi. Un giallo che nell'etereo velo che ricopriva la torcia e le case e le carrozze e le persone urlanti intorno a lui sembrava strangolarle e consumarle e ridurle a scheletri e cenere, che nel terreno fangoso si accumulava. 
Fermo ad osservare le persone radunate fuori dalle case, come se cercassero di togliersi il velo di luce, urlando, passando il velo dagli edifici ai cavalli, ad altre persone, per poi andare fra le case, nei locali che ormai erano diventati immense torcie incandescenti. Data socchiuse gli occhi, quando ormai il velo di luce gli sfrigolava a pochi metri dal naso. Alzò gli occhi, seguendo il turbinìo vorticoso del velo che consumava il legno e le stoffe di una carrozza all'interno della quale una donna e dei bambini cercavano di scappare dalla stessa morsa impalpabile del velo che, soddisfatto, si librava alto nell'aria che sembrava starsi disfacendo anch'essa, diventando luminosa per varie centinaia di metri sopra le teste dell'intera città, in una colonna di luce. Il cielo stesso sembrava venirne attaccato, e quel ch'è peggio è che Data non sapeva cosa fare. Se dover fare qualcosa. Da quando si era fermato in mezzo a quel volteggiare di veli, era rimasto senza dir nulla ad osservare il cielo e poi, riabbassato lo sguardo, a fissare ad occhi socchiusi gli esseri che venivano strangolati, inghiottiti, consumati dal velo.                                                                                                                                                                                                                 
Vide il turbinìo d'un bambino riuscire a scendere dalla carrozza e correre verso un lato della strada, contro un covone di fieno che immediatamente venne assorbito dal velo di luce insieme al piccolo essere. Data gli si avvicinò. Gli tese una mano, la passò -occhi spalancati alla luce fortissima che lo feriva- attraverso i capelli del bambino per toccare il velo che li ricopriva. 
Si aspettava che il velo s'avvolgesse attorno alla sua pelle diafana, lo consumasse e lo disassemblasse per farlo diventare cenere e ossa.
Il velo lo rifuggì. Si sottrasse alla sua presa, scomparendo sotto le sue dita e immediatamente dopo riprendendo a sfrigolare sulla pelle del bambino. 
Data si allontanò.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: drunkwithwords