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Autore: 1rebeccam    26/04/2013    15 recensioni
Dopo la nascita di Alexis credeva di avere provato tutto l’amore del mondo, senza rendersi conto di quanto possa essere grande un cuore e di quanto amore sia capace di dare e di contenere.
Questa storia fa parte della serie "Stella... Stellina!" - 7
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Rick Castle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Stella...Stellina!'
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-Giacchetta cerata…-
Dice a voce alta mentre le abbottona la giacca fucsia, scuotendola e osservando il suo sguardo scettico.
-Grembiulino…-
La guarda ancora e sorride.
-Meglio mettere anche il grembiulino sulla giacchetta, non si sa mai…-
Solleva un sopracciglio quando allo sguardo scettico davanti a lui, si aggiunge un musetto imbronciato che non preannuncia nulla di buono.
-Che c’è paperottola?-
Le chiede stupito e lei alza gli occhi al cielo sbuffando.
Perché riesce a copiare le espressioni cucciolose da me e quelle assassine da lei?! Se avesse gli occhi verdi sarebbe una detective in miniatura!
-Lo sai che oggi dobbiamo proteggerci…- La prende per mano trascinandola in cucina. -Avanti aiutami tu nella vestizione adesso…-
Lei sbuffa di nuovo, trova tutta la situazione molto stupida, mentre uno sguardo azzurro li segue attentamente in ogni movimento dalla postazione in cui è già stato sistemato.
-Grembiule…-
Dice porgendo la mano in avanti.
-Glembiule!-
Risponde la piccola poggiandolo sulla sua mano. Aspetta che lo indossi, che ci faccia il fiocco dietro la schiena e poi si gira a guardare il fratellino sul seggiolone, che le risponde immediatamente con il suo sorriso sdentato.
-Copri maniche …-
Sentendo la voce di papà, riporta lo sguardo su di lui e sospira alla vista della sua mano davanti agli occhi. Si volta di nuovo a guardare Gabriel, che continua ad osservarli serio, mentre mastica con soddisfazione una delle sue manine e con l’altra tiene il suo elefantino, facendolo pendere a mezz’aria dal seggiolone tenendolo per la proboscide.
Sconfitta dalla superiorità paterna afferra quello che le serve dal cumulo di roba sul divano e glielo mette in mano.
-Copli maniche…-
Ripete come un’infermiera che consegna i ferri del mestiere al chirurgo intento ad operare.
Rick la prende ancora per mano, trascinandola al bancone della cucina, la solleva aiutandola a sedere sullo sgabello e comincia a trafficare con il pranzo di Gabriel.
Ha l’aria buffa con quel grembiule impermeabile enorme che lo ricopre quasi completamente e con quei cosi che lui chiama copri maniche e che ricoprono le braccia dal polso al gomito.
-Pappà, pecchè dobbiamo concialci così? E’ la seconda volta che mi fai mettele questa giacca che selve pel la pioggia e qui dentlo si muole di caldo!-
-Lo sai che oggi c’è l’operazione pappa disgustosa! Vuoi che ci ricopra di purea di verdure?-
Si china verso di lei e la punta con il cucchiaino.
-Da quando la mamma ha ripreso a lavorare, riesce a scansarsi questo giorno della settimana… comincio a pensare che lo faccia apposta per non sporcarsi!-
La bambina continua a guardarlo scettica.
-Ma se è digguttosa, pecchè lo costlingi a mangialla?-
Rick la guarda sollevando le sopracciglia. La domanda è lecita.
-Il dottore ha detto che una volta alla settimana nella pappa dobbiamo mettere questo.-
Solleva un flaconcino con una polverina di colore chiaro all’interno.
-E’ un complesso vitaminico di cui ha bisogno per crescere sano e intelligente, perciò deve mangiarlo.-
La piccola annuisce e prende il flaconcino nelle mani.
-Ho capito, ma a lui non piace… non è che non gli piace la pappa, non gli piace la pappa con questo coso dentlo.-
Lo avvicina al naso inconsciamente e lo allontana di colpo con la faccia disgustata.
-E ha lagione povelino. Ha un odole tellibile! Anzi… puzza plopio! Nemmeno io lo mangelei…-
Gli restituisce il flaconcino e Rick lo prende, versa il contenuto dentro il purè di verdure e storce il naso.
-In effetti sembra pesce andato a male…-
Sussurra tra sé e Stella annuisce scocciata.
-Ebbà…-
Gabriel batte la manina sul piano del seggiolone attirando la loro attenzione: quei due chiacchierano e lui comincia ad avere fame sul serio.
-Tranquillo cucciolo, tra poco si mangia.-
Gli dice Rick mostrandogli la scodellina con la sua pappa e lui batte di nuovo la manina ridendo e ribadendo il suo ‘ebbà!’
Stella scuote la testa.
-Non esultale Gabiel… oggi salà dula!-
Il bambino corruccia la fronte, l’esperienza accumulata nei suoi sei mesi di vita, gli fa capire che il tono della voce della sorella e la sua faccia non sono per niente da ridere.
Si porta di nuovo la manina alla bocca, sempre serio e fa dondolare l’elefantino avanti e indietro, mugolando qualcosa di poco comprensibile.
-Mm… mmmm… mmm…-
-Non metterlo in allarme anche tu, se gli dici così parte già prevenuto e non apre nemmeno la bocca!-
-Pecchè no! Ha il dilitto di sapele cosa lo aspetta!-
Rick le sorride, mentre grattugia mezza mela e la mette al centro della pappa.
Adora questa complicità fraterna tra Stella e Gabriel ed è tanto divertito dal modo in cui la bambina prende sul serio il suo compito di sorella maggiore.
-Pecchè ci metti la mela? L’altla volta non ce l’hai messa!-
-Shhh… è un espediente per farlo mangiare più tranquillo. Prendo un po’ di pappa e sopra ci metto la mela, così quando gli arriva in bocca sente il gusto dolce che gli piace e la manda giù!-
La bambina sgrana gli occhi e stringe le labbra mostrando dissenso.
-Ma pappà, così lo plendi in gilo?!-
Rick le sorride e si sporge verso di lei.
-Tesoro non lo prendo in giro… cerco di fargli mangiare una cosa che non gli piace, ma che deve mangiare perchè gli fa bene!-
-Ebbà… ebbà… ebbà… prrrr…-
Gabriel sembra contestare papà e dare ragione a Stella, i suoi ‘ebbà’ sono molto accentuati e seguiti da un paio di pernacchiette.
Stella lo guarda e poi riporta lo sguardo pieno di rimprovero su Rick.
-Insomma… lo plendi in gilo! Non è pel niente calino pappà… plendevi in gilo anche me quando elo tloppo piccola pel lippondele?!-
S’imbroncia ancora di più incrociando le braccia al petto, mentre Rick si rattrista guardando la pappa che ha tra le mani. In effetti Stella ha ragione. Quello che sta facendo è una presa in giro… ma è necessaria. Il pediatra è stato chiaro: quel liofilizzato vitaminico gli serve per crescere sano e intelligente.
Annuisce a se stesso e sorride a Stella.
-Può anche sembrare che lo prendo in giro, ma è per il suo bene. A volte le cose che ci fanno bene non ci piacciono, come quando tu non vuoi prendere la medicina per la tosse. Ha un brutto sapore e lo capisco, però dopo ti fa stare meglio!-
La bambina lo guarda seria per un attimo, alla fine annuisce. Detta così non sembra proprio una presa in giro.
-Ebbà… ebbà… ebbà…-
Gabriel comincia ad essere insofferente, il suo visino è corrucciato e se non mette nello stomaco qualcosa immediatamente, avranno bisogno dei tappi per le orecchie o gli si romperanno i timpani.
-Siamo pronti cucciolo!-
Gabriel fa un sorrisone mentre guarda il papà avvicinarsi con la sua pappa.
-Stella metti PufPuf e l’elefantino al sicuro, a prova di tiro.-
La bambina prende il peluche dalle mani di suo fratello, che glielo lascia tranquillamente e lo poggia sul divano insieme al suo PufPuf.
-Allora, siamo pronti Stellina?-
La piccola annuisce poco convinta, guardando il fratello così felice per il suo pranzo, senza sapere cosa lo aspetta. Meno male che almeno avrebbe assaporato la dolcezza della mela.
Rick prende un cucchiaino di pappa e di mela e il piccolo, gesticolando contento, apre la bocca e la mangia.
Attorciglia il musetto per assaporarla e mandarla giù, ma ad un tratto la sua espressione cambia. Guarda il suo papà e il suo faccino dice esattamente ‘mi hai tradito… mi hai fatto credere che era buona’!
Il disgusto si apre sul suo viso e invece di mandare giù il boccone, lo sputa con forza.
Stella segue la traiettoria della pappa e comincia a ridere a crepapelle quando la vede attaccata al naso del suo papà.
-Non ela necessario vesticci così… è liuscito a beccalti sul naso… ci voleva una maschela!-
Rick la guarda sconsolato, poteva sputarla ovunque, ma sembra che abbia mirato proprio alla sua faccia.
Si asciuga con un tovagliolo e guarda Stella in cagnesco che smette di ridere all’istante.
-Ebbà… mmm… mm…-
Gabriel ha il musetto piegato all’ingiù. Sta per mettersi a piangere, così Rick prende un po’ di mela e gliela porge.
Il bambino la prende, non molto sicuro come prima, poi la assapora e la manda giù tutto contento, muovendo le manine verso il piatto con la bocca aperta, aspettando il prossimo boccone.
Rick ci riprova, pappa e mela verso la bocca. Il piccolo la prende, la assapora ed ecco di nuovo la sua espressione disgustata. Sporge le labbra in  fuori e Rick riesce a spostarsi di poco e a ricevere il boccone proprio in un occhio.
Stella ricomincia a ridere, prende un tovagliolino e tira il padre per il braccio per farlo abbassare alla sua altezza.
-Ti pulisco io povelo pappà, dovevi plopio ploteggelti la faccia. Gabiel ha una buona mila, come quella di mamma!-
Rick continua guardarla in cagnesco e lei storce le labbra e cerca di fare la bambina seria.
-Pappà… non la mangelà mai ed ha lagione… è tloppo digguttosa…-
Non finisce di parlare perché Gabriel si lancia in un pianto disperato, mettendo le manine nel piatto e impiastricciandosi completamente di quella pappa terribile, che finisce rovinosamente a terra.
Rick cerca di calmarlo e di ripulirlo, ma il bambino si innervosisce ancora di più.
Piange ribadendo il suo gorgheggio preferito, guardando il padre con gli occhi da cucciolo pieni di lacrime.
-Pappà ha fame, secondo me quella cosa più che bene lo fa stale malissimo!-
-Eb… bbà… m… mm… eb…bbbà…-
Adesso piange davvero disperato, singhiozza con i lacrimoni, completamente sporco di pappa, divenuta anche appiccicosa. Rick lo prende in braccio stringendolo a sé, maledicendo il pediatra e se stesso per avergli dato retta. Alla fine Kate glielo aveva detto che non dovevano ascoltarlo, ma lui con le sue paure ha fatto di testa sua, anzi di testa pediatrica!
-Buono cucciolo… va tutto bene, adesso papà ti prepara un’altra pappa, quella che piace a te…-
Stella li guarda sconsolata, non sa cosa fare e chiede aiuto all'elefantino.
-Pappà, vieni a sedelti, gli facciamo abblacciare lui!-
-Ma lo sporcherà tutto!-
-Non impolta pappà, ha bisogno di lui, poi lo laviamo!-
Rick guarda quella paperottola, così seria e così sicura di quello che dice e gli si apre il cuore, mentre Gabriel continua a sbraitare, mangiandosi entrambe le mani.
Si siede sul divano insieme a Stella e mettono il peluche tra le braccia di Gabriel, che lo abbraccia subito continuando a singhiozzare.
-Beh… non ha smesso di piangere, ma almeno si sente coccolato!-
Stella annuisce accarezzando il fratellino.
-Vedlai che adesso si tlanquillizza pappà… non plendeltela, non è colpa tua, è colpa del dottole. Non mi sono mai piaciuti i dottoli!-
Ribadisce con il suo delizioso musetto imbronciato.
-Si può sapere che succede?-
Sono così assorti nelle urla del bambino che non si sono accorti dell’arrivo di Kate. Rick  si alza di scatto, mentre Gabriel si contorce tra le sue braccia, continuando a disperarsi.
-Kate…-
Lei si guarda intorno, nota la pappa a terra, Rick e Gabriel completamente impiastricciati e sospira.
-Gli hai dato di nuovo quella roba!?-
Lui solleva le spalle e Stella annuisce.
-A Gabiel plopio non piace, ma è pel il suo bene… dice il dottole!-
Appena si accorge della mamma, Gabriel le tende le braccia disperato.
-A volte i dottori si sbagliano tesoro e papà dovrebbe saperlo, visto che ci ha fatto cambiare pediatra tre volte da quando è nato tuo fratello!-
Stringe le labbra in senso di disappunto e prende il figlio tra le braccia che le si attacca addosso stringendo i pugni sulla sua camicia, imbrattandola di pappa puzzolente.
-Gli preparo qualcos’altro da mangiare…-
Rick fa per andare in cucina ma Kate lo ferma.
-E’ troppo nervoso e affamato, sputerebbe tutto a questo punto, sfinendosi e senza mangiare nulla.-
-E allora? Non si calmerà mai visto che è affamato!-
Lei si siede sul divano e si sbottona la camicetta.
-Un modo c’è.-
Si sistema il piccolo addosso e lo accarezza con dolcezza.-
-Adesso ci calmiamo vero Gabriel, prendiamo un po’ di latte e tutto torna sereno… oggi possiamo fare a meno della pappa al cucchiaio visto che è una brutta giornata!-
Il piccolo sembra calmarsi e segue i movimenti della madre, avendo capito che avrebbe mangiato di li a poco.
-Eb… bà…-
Sussurra con il labbro tremante, Kate gli dà un bacio sulla fronte e se lo porta al seno. Gabriel si attacca subito ciucciando avidamente e stringendo la camicia della madre nella manina, guardandola serio mentre mangia.
Stella le si siede accanto e si accoccola a lei.
-Non te la plendele pappà, io lo sapevo che non lo dovevamo plendele in gilo!-
Rick li guarda sorridendo e un po’ rattristato, dopo questo brutto scherzo Gabriel non lo guarderà più in faccia, ha già dimostrato di avere un bel caratterino. Va in cucina e si mette a ripulire tutto, dando un occhio ogni tanto alle sue donne e al suo cucciolo.
In casa è sceso il silenzio, Gabriel mangia tranquillo e Stella si è accucciata alla mamma guardandolo attentamente.
Finito di rassettare, si passa le mani bagnate sul viso, per ripulirsi un po’ da quella cosa puzzolente e appiccicaticcia, avrebbe bisogno di una doccia con shampoo.
-Ebbà… mmm…-
La voce di suo figlio e le risate di Kate e Stella lo spingono a guardarli ancora.
Dopo la nascita di Alexis credeva di avere provato tutto l’amore del mondo, senza rendersi conto di quanto possa essere grande un cuore e di quanto amore sia capace di dare e di contenere. Con Kate è cambiato tutto, lei e i bambini gli riempiono il cuore di amore ogni minuto della giornata e lui si stupisce di quanto altrettanto amore abbia da donare ad ognuno di loro. A volte si sente sopraffare da tutto questo, come se avesse paura di non riuscire a ricambiarlo adeguatamente.
Deglutisce e si avvicina. Gabriel sta battendo le manine a Stella che gli fa le smorfiette e Kate li guarda sorridente e serena.
La sua detective… la donna che la prima sera che avevano portato a casa Stella, voleva essere rassicurata da lui su come si diventa genitori, la donna che non voleva aprire il cuore ai sentimenti per non soffrire, la donna che sapeva fare solo il poliziotto… la donna che adesso è la mamma più brava e più bella del mondo.
Kate solleva lo sguardo su di lui, che ha l’espressione dubbiosa mentre guarda Gabriel, sicuro che il piccolo non l’avrebbe perdonato per quella pappa orribile. Gli sorride capendo i suoi pensieri.
-Se fossi stato in grado di allattarlo lo avresti calmato anche tu!-
Gli dice sollevando un sopracciglio e lui finalmente sorride, si abbassa vicino a loro e Gabriel si accuccia serio al collo della mamma.
-Già… almeno non mi odierebbe. Mi guarda come se lo avessi tradito!-
Lei gli accarezza la guancia sorridendo tenera a quella espressione sconsolata.
-Non ti odia per questo Castle, tranquillo!-
Lui solleva le spalle e Stella scende dal divano e gli butta le braccia al collo.
-Ma lui ti vuole un mondo di bene pappà, come me… non ti pleoccupale, è solo offeso pecchè lo hai pleso in gilo, ma ola gli passa!-
Gli dà un bacio sulla guancia e Rick la stringe a sé. Quel pacco regalo sa essere così tenera e dolce che se la mangerebbe di baci.
Gabriel si stacca dal collo della mamma e guarda serio il papà e la sorellina, ha la manina in bocca e non accenna nemmeno un sorrisetto. Stella resta con il braccio sulla spalla del padre e guardano entrambi il bambino. Rick gli sorride e aspetta un cenno qualsiasi.
-Le-le…-
Kate e Rick corrucciano la fronte. Una sillaba nuova, non aveva mai detto niente di preciso oltre i suoi ‘ebbà’ e altri gorgheggi insignificanti.
Stella solleva le sopracciglia ridendo e mamma e papà la guardano senza riuscire a capirne il motivo.
Il bambino si sporge in avanti e tende le braccia verso il pavimento.
-Le-le… Le-le…-
Stella saltella e continua a ridere.
-Vuole il suo elefantino… non avete capito che gli ha dato un nome finalmente… lo ha chiamato Lele!-
I due genitori si guardano increduli e Gabriel continua a tendere le braccia verso il peluche rimasto ai piedi di Kate, dopo che gli era caduto dalle mani mentre piangeva.
-Lele…-
Ripete un’altra volta guardando il suo papà. Rick prende il peluche e glielo mostra.
-E’ questo che vuoi cucciolo? Il tuo elefantino?-
Il bambino batte le manine e finalmente sorride al papà, con quella boccuccia sdentata, gli occhietti che brillano e le guanciotte ancora sporche di pappa disgustosa.
-Le-le… Le-le…-
Ripete arricciando il nasino, come se avesse ottenuto una grande vittoria. Si stringe il suo amico al petto continuando a ridere e tende le braccia verso Rick.
-Hai visto pappà… non è più offeso, gli è passata, te l’avevo detto io. Gabiel è buono!-
Rick le dà un bacio sulla fronte e poi si sporge a prendere il suo cucciolo stringendoselo addosso.
-Non ha bisogno di quella loba digguttosa per diventale glande… lui è già glande, ha appena dato il nome al suo elepantino. Diglielo al dottole!-
Dice saltellando su se stessa tutta contenta.
Kate si alza, prende Stella in braccio ancora imbacuccata nella sua giacca cerata fucsia e accarezza la schiena di Gabriel accucciato addosso a Rick.
-Che ne dici se voi maschietti andate a darvi una ripulita, intanto noi ragazze ci sistemiamo un po’, prima che Stella mi si sciolga dentro questa giacca impermeabile.-
Rick annuisce e si dirige verso le scale, Gabriel gli mostra l’elefantino tenendolo al solito dalla proboscide.
-Le-le…-
Ripete e Rick gli bacia la manina.
-Si cucciolo, Lele l’elefantino… è proprio un bel nome, proprio azzeccato!-
 
 

۝

 
 
-Vedi Gabiel? Questo è un quadlato e si mette in questo spazio.
La piccola mette la formina quadrata sullo spazio della scatola magica e la fa scivolare all’interno.
Il bambino la guarda attentamente e quando non vede più la formina scuote le braccia su e giù come a chiedere che fine abbia  fatto.
Stella ride, apre la scatola e prende la formina.
-E’ qui, hai visto? Plova tu…-
Gli dà la formina nella manina e gli avvicina la scatola.
-Allola, dove devi mettele il quadlato?-
Gabriel batte la formina sulla scatola.
-Ebbà… ebbà… ebbà…-
Ripete man mano che batte e cerca di far cadere la formina nella scatola da un’apertura di forma diversa. Stella scuote la testa.
-Non così Gabiel, piano, gualda…-
Gli prende delicatamente la manina, la poggia nell’apertura quadrata e fa in modo che la formina cada dentro.
Sorride guardando Gabriel.
-Blavo! Hai visto che hai capito?-
Posa la scatola nel boxe e gli batte le manine, cosa che fa anche lui di rimando, ridendo con i suoi gorgheggi.
Kate sta riassettando la cucina, dopo che anche lei e Rick si sono ripuliti e hanno pranzato. Guarda il marito appoggiato al tavolo, con il mento sulla mano che osserva estasiato i suoi bambini giocare e si china su di lui abbracciandolo dalle spalle.
Lui si solleva e la stringe a sè.
-Sono bellissimi non trovi?-
Lei gli accarezza il viso, accanto a loro sul bancone della cucina, c’è ancora la fialetta con il complesso vitaminico puzzolente e storce le labbra. Rick capisce al volo, prende il flaconcino e lo getta nella pattumiera.
-Basta ‘loba digguttosa’!-
Dice sorridendo scimmiottando Stella e Kate annuisce.
-Si può sapere perché sei diventato così apprensivo? Gabriel è un bambino sano ed intelligente e se fosse stato veramente necessario dargli quella roba avremmo trovato il modo di farlo, ma non ne ha bisogno. Guardalo… e poi con Stella che lo incita sempre, diventerà un genietto come il suo papà…-
Rick la bacia e sospira.
-Non mi prendere in giro Kate!-
-Non ti prendo in giro… dico sul serio.-
Gli risponde abbracciandolo.
-Non lo so, con Alexis sembrava tutto facile, forse perché ero più giovane e completamente incosciente. Poi adesso che tu sei tornata a lavoro... ho paura di sbagliare!-
Lei gli accarezza il viso con dolcezza.
-Una volta qualcuno mi ha detto che sono i bambini stessi a farti capire quello che è bene per loro e tu sei bravo a capire i bambini. Sei un papà meraviglioso Rick, non farti prendere da dubbi o paranoie…-
La risata allegra e cristallina dei bambini li spinge a guardarli, si abbracciano stretti, orgogliosi di quelle due pesti  che sono ormai la loro ragione di vita.
-Le-le…-
Chiede serio Gabriel a Stella e lei lo punta con il ditino.
-Lo hai spoccato tutto plima con quella pappa digguttosa e pappà ha dovuto lavallo. Ola è ad asciugale, pelciò polta pazienza…-
Il piccolo la guarda serio, con la manina in bocca.
-Nel flattempo se plopio vuoi, ti pletto PufPuf!-
Gli porge il papero e Gabriel lo prende subito stringendoselo al petto e ridendo.
-A volte ho solo paura di non riuscire a dimostrarvi quanto vi amo!-
Le dice Rick all’improvviso, con lo sguardo fisso sui bambini e gli occhi lucidi e lei appoggia la testa nell’incavo del suo collo.
-E fai male, perché bastano i tuoi occhi per farci sentire amati…-
Si baciano dolcemente e riportano lo sguardo verso il boxe, attirati dai gorgheggi di Gabriel.
-Lui come si chiama? Avanti Gabiel, non è difficile. Puf-Puf, lipetilo… Puf-Puf!-
Il bambino solleva il paperottolo verso la sorella.
-Ebbà!-
Rick e Kate scoppiano a ridere all’espressione delusa di Stella che scuote la testa, guarda i suoi genitori e si stringe nelle spalle.
-Sto collendo tloppo?-
Loro le fanno cenno di si con la testa.
-In effetti è ancora piccolino per ripetere a comando!-
Le risponde Kate, ma lei non si arrende e si rivolge ancora a Gabriel.
-Tlanquillo, ti insegnelò una palolina nuova ogni giolno, anche se tu non vuoi lipetella. Plima o poi mi lispondelai… Ci stai pratellino!?-
Chiede tutta convinta dandogli un bacino sulla guanciotta, lui la guarda serio e poi decide che l’accordo è degno di attenzione.
Batte la manina sulla sua gamba e sottoscrive con un sorrisone sdentato e la sua parola d’onore…
-Ebbà…-




Angolo di Rebecca:

Da quanto non pubblicavo? 
Taaaaanto :)

26 aprile 2013
Auguri a Stana
Auguri a Giorgia
Auguri a ME per i miei 2 anni all'interno di EFP *-*
Quante stupidaggini ho scritto in due lunghi anni??? Tante!?
Avete ragione, ma mi sono divertita immensamente :D

Grazie per la vostra presenza e per il vostro affetto <3

 

  
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