I hate to see your heart break.

18 Dicembre.

È sempre bellissimo svegliarsi con accanto qualcuno. Soprattutto se quella persona è la persona che ami, quella persona che è come un libro aperto, basta un mezzo sguardo per capirla.

Credo di conoscerti meglio di qualsiasi altra persona. Ormai è da un po' di tempo che stiamo insieme. Ormai so quello che pensi, sempre. Poi, tu, i tuoi occhi... riesci sempre a farti penetrare l'anima. Sei trasparente. Sì, basta guardarti per capirti.

Apro gli occhi e sento il tuo odore. Oh, piccola mia.

Oggi è davvero il 18 Dicembre. So che non ti va che te lo ricordi, ma “ciò che fa male a te, fa male anche a me”. Ricordi quando te lo dissi? Quando tu, due anni fa, dopo quella notizia, quel comunicato, sei venuta sotto casa mia. Non ti avevo mai visto così.

I giorni seguenti, credo che tu potresti paragonarli all'inferno. E se non avessi avuto me, i tuoi amici, la tua famiglia, i tuoi fans... non so quante pazzie avresti fatto.

Odio vederti triste piccola mia. E so che, dal 18 Dicembre 2010, questa data sarà sempre una delle peggiori della tua vita. Non tanto perché “due membri della band, hanno deciso di prendere un'altra strada”, più che altro perché loro non erano solo due membri della band, erano parte della tua famiglia. Me ne hai parlato molto, so quanto eri legata a Josh e Zac, e seppure io inizialmente fossi tremendamente geloso di Josh, so che tu non hai mai smesso di volergli bene. In fondo, è stato un punto di riferimento della tua adolescenza. Così come Zac. Tu non eri solo la loro amica, la loro “Hbomb”, eri molto di più. E loro lo erano per te.

Sai, tutte le volte che ripenso al dolore che ti hanno fatto, ho una gran voglia di spuntargli sotto casa e cambiargli tutti i connotati. Non dovevano, non potevano spezzare il tuo cuore.

È stato straziante, vedere le interviste seguenti e vederti con le lacrime agli occhi. Ogni volta che facevano il loro nome, vedevo nei tuoi occhi una tristezza, che a parole non potrebbe spiegarsi. Fortunatamente al tuo fianco ci sono sempre stati Jeremy e Taylor.

Le tue ancore. Solitamente, nei momenti difficili, una persona cerca di aggrapparsi a qualcuno di fondamentale. Tu hai tre pilastri attorno. Uno di questi sono io, gli altri due sono loro.

Il vostro, adesso più che mai è un legame indissolubile. Non è un patto, è una promessa, che voi avete fatto prima di tutto a voi stessi, e poi a loro. Al vostro pubblico, ai vostri fans.

Ovunque vedo messaggi pronti a sostenervi, le folle in delirio ai vostri concerti ne sono la prova. Voi ne siete la prova. Vi siete rialzati, nonostante la brutta batosta e state andando avanti anche “alla faccia di chi non vi ha creduto”.
“no, it never ends.” dice una vostra canzone. Esatto. It Never Ends è anche quello che vi siete tatuati. Ve lo siete tatuati non perché “avevate bisogno del tatuaggio dispari”, ma perchè è una promessa. E i tatuaggi, credo che siano uno dei modi più semplici di mantenere una promessa: sono indelebili.

La luce entra dalla finestra e ti illumina il viso. Hai un leggero sorriso stampato in faccia. Chissà che starai sognando...
Io con te vivo un sogno ad occhi aperti, sempre.

Stai per svegliarti, ecco, mi guardi, mi sorridi. Questo è il modo perfetto per iniziare una giornata.
«Buongiorno amore.» mi dici sorridendomi ancora di più.
Io ti guardo, non riesco a farne a meno. «Buongiorno amore.» Ti ripeto.

Mi guardi, hai ancora lo sguardo assonnato. «Cosa ti va di fare oggi?»
«Niente che tu non voglia fare.» Ti rispondo alzandomi dal letto.
Non faccio neanche in tempo ad alzarmi che tu mi salti al collo e mi sussurri «Grazie.»
Sorrido. So bene a cosa ti riferisci, lo sappiamo entrambi, ma non voglio assolutamente farci caso. Oggi è una giornata dedicata completamente a noi, e non abbiamo bisogno di altro.