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Autore: Irene Adler    15/11/2007    11 recensioni
Ora Riza ha per le mani una nuova e piacevole missione...
-Royai-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Special Mission

By Irene Adler

 

Riza si passò debolmente una mano sulla fronte imperlata di sudore, mentre la frangia bionda le si attaccava alle tempie.

Era stata dura, ma ce l’aveva fatta.

Sospirò e appoggiò la schiena sul cuscino alle sue spalle: quella era stata in assoluto la missione più difficile e impegnativa che avesse mai intrapreso; a confronto tutte le altre portate a termine in passato erano bazzecole.

Osservò le candide coperte di lino che le coprivano il corpo fin sopra l’addome, sospirò con stanchezza, le mani in grembo.

Non le piacevano gli ospedali, avevano un che di triste e opprimente, ma non quel giorno.

Voci confuse dal corridoio la distrassero dai suoi pensieri.

Dopo pochi istanti, la porta si aprì lentamente e la figura in divisa del comandante supremo fece la sua comparsa sul ciglio della porta.

Nonostante la stanchezza, Riza notò perfettamente il viso di Roy Mustang corrugato dall’inquietudine, gli occhi che percorrevano nervosamente la stanza, per poi soffermarsi su di lei.

Gli dedicò un sorriso rassicurante e lui, dopo un attimo di esitazione, si avvicinò al letto.

“Stai bene?”le domandò, fissandola negli occhi.

Annuì e sporse il capo oltre la figura del comandante supremo, notando i suoi colleghi semi nascosti dalla porta socchiusa, che la fissavano titubanti.

Havoc, Breda e Falman si affacciavano alla porta, mentre il povero Fuery era piegato, il ‘dolce’ peso dei tre colleghi che gli gravava sulle spalle.

Erano maledettamente buffi.

“Volete rimanere lì fuori o preferite entrare?” li chiamò.

Ebbe un attimo di mancamento e Roy la sorresse prontamente.

“Riza…”

“Va tutto bene…ne ho passate di peggiori”disse pratica.

L’uomo la fissò con finto rimprovero e le intimò di non sforzarsi; intanto i colleghi si erano fatti vicini al letto della donna, ma sembravano quasi timorosi di avanzare.

Tutti e quattro erano d’accordo sul fatto che Riza Hawkeye facesse impressione in un letto d’ospedale, per non parlare…

“Tenente colonnello Hawkeye, lei si merita una promozione…ha portato a termine una missione davvero impegnativa”  disse Mustang, con un timbro di voce dolce, sfiorandole una ciocca di capelli biondi che le sfiorava la guancia arrossata.

La donna lo fissò, mentre, inconsciamente, andava a sfiorare la sottile fede dorata che portava all’anulare sinistro ormai da due anni.

La porta si aprì nuovamente e in quell’esatto istante Riza si sentì invadere da una sensazione mai provata prima.

L’infermiera appena entrata si fece vicina al suo letto con un fagottino fra le braccia e lei tese le proprie per accogliere quella creatura tanto fragile che, in quel momento, strillava a pieni polmoni, il viso arrossato e i pugnetti serrati al petto.

Lo accostò immediatamente a se, mentre sentiva la presenza al suo fianco di Roy che tratteneva per un istante il fiato alla vista di quel neonato.

Cullò dolcemente il piccolo, voltò il capo verso Roy e vide quegli occhi, solitamente imperscrutabili, lucidi di gioia, che fissavano lei e il loro bambino.

“Riza…”

Lei gli fece posto sul letto, di modo da permettergli di sedersi al suo fianco e lui accolse immediatamente l’invito, cingendole dolcemente le spalle con un braccio e fissando quella creaturina urlante fra le sue braccia.

“E’… bellissimo”disse con voce incrinata dall’emozione, stringendo un po’ più a se la moglie.

Riza sorrise osservando quel visetto congestionato e quei ciuffetti spelacchiati di un nero corvino che coprivano la testolina del piccolo.

“Hai ragione, è bellissimo…come il suo papà”sussurrò.

“Non esageriamo ora…io sono molto più affascinante!” replicò il marito, con un brillio vanesio negli occhi.

Il neonato smise di strillare e socchiuse gli occhi fissando il padre.

“Sei fortunato Maes, hai una mamma bellissima…”

Roy si avvicinò al viso di sua moglie, sfiorandole le labbra con un bacio lieve.

Fuery aveva abbandonato ogni ritegno e aveva rinunciato a nascondere i lucciconi che aveva agli occhi, gli altri colleghi fissavano imbarazzati la famigliola.

“E’ ora della prima poppata”disse pratica Riza, porgendo il piccolo a Roy.

Questi lo prese titubante, accomodandoselo fra le braccia con attenzione, quasi temesse di ferirlo o fargli del male.

Riza fece leva sulle braccia e si sistemò in una posizione più comoda.

“Qualcuno potrebbe passarmi il biberon che c’è sul comodino?”

Fuery, Havoc, Breda e Falman si guardarono l’un l’altro, per poi cercare con lo sguardo quel contenitore a loro non particolarmente noto, sudando freddo.

“E’ quello con dentro il latte” precisò lei, trattenendo un sorriso alla vista dei quattro militari sconvolti.

“E-ecco…” balbettò Havoc, prendendo l’oggetto in questione e porgendolo alla donna.

Dalla porta si affacciarono timidamente altre due figure una particolarmente alta e l’altra particolarmente bassa.

Riza prese il biberon e Roy le mise fra le braccia Maes.

“Hai fame?”domandò, accostando il biberon al viso del figlioletto.

Il piccolo fissò diffidente quell’oggetto, per lui sconosciuto.

“Coraggio Maes…”

Roy lanciò una breve occhiata dietro di se, notando le due figure sul ciglio della porta.

“Ascolta la mamma Maes… Se non bevi il latte rimarrai basso e gracile come quel tappo di Fullmetal!”

Un sorriso beffardo piegò le labbra del comandante supremo, mentre l’armatura di Alphose Elric chiudeva la porta e trascinava via per il corridoio suo fratello, scarlatto dalla rabbia, che stava lì li per scoppiare in una serie di improperi contro Mustang, ben poco adatti alle orecchie di un neonato.

Riza, che non aveva abbandonato nemmeno per un momento  lo sguardo da suo figlio, si lasciò scappare un sorriso, mentre il piccolo, finalmente, accettava il biberon.

In quel momento, mentre Maes cominciava a succhiare affamato l’estremità del biberon, decise che si sarebbe presa una lunga e meritata vacanza.

Da quel momento in poi avrebbe avuto una missione ben più speciale da intraprendere…

 

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Eccomi tornata con una one-shot, stavolta sulla famiglia Mustang. Che dire?  L’ho scritta ieri alle undici di sera durante un attacco di pazzia acuta e oggi ho avuto il coraggio di pubblicarla ^^.

Non sono sicura che Roy e Riza si comporterebbero nella stessa maniera in una situazione simile, idem per gli altri personaggi…comunque ho provato ad immaginarmelo, al limite aggiungerò l’avviso OOC ^^.

Dedico questa piccola shot a tutte le fan di Roy e Riza, in particolare a Shatzy e Stray, che con le loro ff mi fanno sempre emozionare.

Mi raccomando, commentate!

Irene Adler

  
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