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Autore: Fiele    27/04/2013    1 recensioni
Cominciava a rendersi conto, mentre il corpo di Amanda si faceva sempre più difficile da trattenere, di qualcosa che aveva in realtà sempre saputo, ma mai affrontato.
Leggera Emily/Amanda.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Amanda Clarke, Emily Thorne
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L’oceano.

Quell’enorme massa d’acqua scura si avvolse attorno a lei non appena l’esplosione la sbalzò via dalla barca, avvinghiandosi attorno al suo corpo e soffocandola. Per un istante Emily non provò che un cieco, irrazionale terrore: l’oceano non l’avrebbe lasciata andare. L’avrebbe tirata sempre più a fondo in quell’acqua scura, soffocata ed inghiottita per sempre…
Il brivido che la scosse in seguito a quel pensiero le diede la forza di muoversi. Batté le gambe con tutto il vigore di cui disponeva e si spinse in alto con le braccia, nonostante quel pensiero ostinato non volesse abbandonarla. Finalmente emerse in superficie; trasse una boccata d’aria fresca, tremando ancora, e si issò immediatamente sul gommone accanto a lei. Era bucato, parzialmente in acqua, ma l’avrebbe ancora sostenuta. L’unica luce che le permetteva di vedere, a parte quella debole della luna, era data dalle fiamme che divoravano lentamente la barca di Jack dietro di lei.
La vista del nome sullo scafo parzialmente annerito le fece affiorare alla mente un altro, orrendo pensiero.
Amanda.

-Amanda!- chiamò, con tutta la forza che le restava. –Amanda!- le sue grida si persero nel vento notturno.
Affondò le unghie nella plastica grigia del gommone, sforzando i muscoli delle gambe per non restare a contatto con quell’acqua nera. La sentiva su di sé: un brivido la scuoteva ogni volta che una goccia le scendeva sul collo.
-Emily!- bastò un flebile grido per riaccendere in lei le speranze. Si guardò attorno, cercando la sagoma dell’amica tra i flutti: Amanda era ad una decina di metri da lei.
Mormorò il suo nome, mentre gli occhi le si inumidivano. Era viva. Erano salve. Salve.

L’aiutò ad issarsi sul gommone, che si piegò sotto il peso delle due ragazze. Non era sufficientemente grande per entrambe: le gambe di Amanda rimasero così sott’acqua. Parevano dissolversi in quel liquido scuro.
La ragazza appoggiò la testa sul seno di Emily, che la circondò con le ravvia. I loro volti erano vicini, tanto da potersi quasi sfiorare. Per un istante, un solo istante, Emily guardò quel viso perfetto, quelle labbra piene, e provò il desiderio di accarezzarle con le proprie. Si piegò lievemente su di lei: sarebbe bastato avvicinarsi di qualche centimetro.
I loro respiri si incrociarono, e fu allora che Emily si rese conto di quanto stentato fosse quello di Amanda.
Il terrore le attanagliò nuovamente le viscere.
Non è possibile.

-Emily…- anche la voce della ragazza era affaticata. Emily sollevò appena la mano che cingeva il suo busto: quanto bastava per vedere, debolmente illuminato dalla luce lunare, il sangue che le macchiava il vestito chiaro.
-No- si lasciò sfuggire. Non doveva, non voleva  permetterlo. –Amanda, sta’ calma. Andrà tutto bene…- la sua voce s’incrinò e si maledisse, incapace di terminare la frase.
-Emily…- ripeté Amanda, sull’orlo delle lacrime –Ti prenderai cura di Jack? E di mio figlio?- la sua voce era sempre più flebile.
Il gommone perdeva aria: non sarebbe stato in grado di sostenere entrambe ancora a lungo. Il busto di Amanda era ormai per metà sott’acqua. Ma non poteva lasciarla andare.
-Non parlare così, andrà tutto bene- insisté Emily, con voce rotta. Cominciava a rendersi conto, mentre il corpo di Amanda si faceva sempre più difficile da trattenere, di qualcosa che aveva in realtà sempre saputo, ma mai affrontato. Prese la mano di Amanda nella sua, singhiozzando.
-Promettilo, Emily.- La voce della ragazza si affievoliva sempre di più, ma in quelle parole ci fu una disperata, implorante scintilla di vita. L’ultima.
-Lo prometto- disse Emily, tentando inutilmente di impedire alle lacrime di rigarle le guance. Si morse un labbro: c’era ancora un’ultima cosa che avrebbe desiderato dirle. Qualcosa che lei stessa aveva capito soltanto allora, un sentimento che nemmeno aveva ancora una forma definita. Le sarebbe servito più tempo per comprenderlo, ma Amanda le stava scivolando via dalle mani.
Oh mio Dio, non voglio lasciarti andare.

-Amanda- implorò ancora, ma la ragazza non rispose. Emily lasciò andare la sua mano, che cadde in acqua con un tonfo che avrebbe ricordato per sempre. Chiamò il suo nome, singhiozzando, stringendola a sé con dolcezza, ma invano.
Si rese conto che l’acqua le arrivava ormai al seno. Non c’era più spazio per entrambe.
Emily si issò sul lato ancora in superficie del gommone, mentre la ragazza a cui aveva dato una parte di se stessa, quella che era stata Amanda Clarke, veniva inghiottita al suo posto dall’acqua scura.
 

 
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Okay, non postavo da un secolo, tuttavia l’ultimo episodio di Revenge che ho visto mi ha sconvolta così tanto che mi è uscita… questa cosa.
Le shippo da un secolo, non poteva finire così ; _ ;
  
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