“Salvami.” sussurrò lui in un attimo. Rimasi scioccata da quell’affermazione; da come era piena di supplica. Mille domande rimbalzarono immediatamente nella mia mente. Salvarlo? E da cosa? Da chi? Come avrei fatto? Mi presi qualche secondo di silenzio per riflettere. Era frustrante il fatto che con una sola parola mi avesse ammutolita. Non sapevo davvero cosa dire; avevo paura che qualunque cosa dicessi potesse risultare stupida o banale.
“Vorrei farlo” risposi stringendomi nelle spalle, sperando di risultare meno prevedibile possibile. Lewis sorrise.
“Perché non lo fai, allora?” chiese tornando a guardarmi. A quel punto non sapevo se facesse sul serio o meno. Boccheggiai qualcosa al vento, incapace di ragionare e di rispondere. Per la seconda volta in pochi minuti mi aveva lasciata senza parole, e chissà quante altre volte ancora sarebbe riuscito nel suo intento.
“Perché non sono capace…” sussurrai imbarazzata abbassando il capo.
“E’ facile!” rispose lui tranquillamente, stendendosi a terra e incrociando le mani dietro la testa.
“Dimmi come fare…” qualche secondo di silenzio distanziò le nostre frasi, mentre imbarazzata mi passavo una mano fra i folti capelli.
“Resta.”