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Autore: ehigando    27/04/2013    2 recensioni
'sarai mia prima o poi' disse guardandomi con un sorriso malizioso stampato in faccia 'non ci contare troppo' dissi dandogli un colpo sullo stomaco.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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Eravamo seduti in macchina da quasi quattro ore, non immaginavo che arrivare a londra sarebbe stato cosi complicato.
"pà quanto manca?" chiesi appoggiando la testa contro il finestrino.
"Manca circa mezz'ora di viaggio, tranquilla e cerca di dormire che domani dovrai andare a scuola".
Rialzai la testa stanca e mi lamentai silenziosamente. 

Mio padre era diventato il nuovo preside di una scuola nei pressi di Londra e io sarei dovuta entrare a far parte della scuola all'inizio del secondo quadrimestre. Non è facile essere la figlia del preside. Tutti si aspettano che io sia una studentessa modello, ottimi voti e comportamento garbato e adeguato, vestiti e capelli in ordine e precisione nelle piccole cose, ma non sono mai stata niente di tutto questo. A scuola, nonostante tutti gli aiuti che potessi ricevere dagli insegnati, non sono mai andata bene, non ho mai studiato molto e i bei voti che ho preso mi venivano regalati dai professori senza posto fisso che cercavano di fare i lecchini con mio padre solo per diventare insegnati di ruolo, non sono una ragazza casa e chiesa, mi piace divertirmi e non passo molto tempo in casa, non sono precisa e la mia camera ne è la dimostrazione, non ho un linguaggio adeguato, tutt'altro sono piuttosto volgare e adoro i jeans e le felpe larghe, sono le mie migliori amiche. Nonostante io sia cosi un' "anima libera" sono molto timida e faccio fatica a fare amicizia e dover lasciare quei pochi amici che avevo in Italia per trasferirmi qui non mi era di aiuto. Non ho un viso da brava ragazza come quello che vorrebbe che avessi mio padre. Ho i capelli castano scuro, mossi e piuttosto lunghi occhi verdi truccati, quasi sempre, con dell'eyeliner. Non mi mai piaciuto il mio corpo e non credo che qualcuno riuscirà a farmelo amare. 

**
Sentii la macchina frenare e poco dopo mio padre tirantmi dei piccoli schiaffi sul braccio sinistro
"giuls? Siamo arrivati" aprii gli occhi e mi reso conto solo in quel momento di essermi addormentata.
Mi tolsi le cuffie dalle orecchie e mi strofinai gli occhi, sbavando il trucco che cercai di mettere apposto guardando nello specchietto prima di scendere.

buonsalve:)
questo è il prologo e spero vi piaccia e vi spinga a leggere il continuo, lo caricherò quando avrò un po' di visualizzazioni e delle recensioni (anche brevi). 
ho tutto pronto, dipende solo da voi. 
se avete domande o per qualsiasi cosa scrivetemi per messaggio o su twitter: @destrojed. 
sciauuu; 
-giuls.

  
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