Il celato silenzio della notte regnava sovrano  quella sera,  interrotto raramente da qualche auto che sfrecciava per la strada, andandosene velocemente com’era arrivata, come un fulmine in una notte d’estate.
Sotto le stelle una macchina solitaria scorreva, insolitamente piano, per le vie stranamente deserte di quella sera.
Quante scene erano passate sotto gli occhi di quegli astri luminosi, scene terribili, omicidi, tradimenti, insulti che risuonavano nell’aria fino ad arrivare a loro, scene divertenti di scherzi e giornate fra amici, scene d’amore e di passione, dichiarazioni, amori consumati sotto i loro occhi distanti, baci rubati tra Tristano ed Isotta, Lancillotto e Ginevra, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta, amori impossibili, amori proibiti.
Ma quella sera si dovettero accontentare d’assistere al passaggio di quella piccola automobile.
Al suo interno un uomo adulto, gli occhi brillanti nell’oscurità, non si decideva a premere sull’acceleratore, nonostante avesse la strada libera, perso nei suoi pensieri, senza nemmeno badare alla musica che la stazione radio stava trasmettendo.  
Poi, all’improvviso, avvicinò cautamente la mano ad una piccola manopola nera, facendola girare più e più volte, finché il suono di una voce alla radio non prese il posto del silenzio…