Rieccomi qua! Scusate la lunga assenza, ma ultimamente mi sono ritrovata ad avere molti impegni! Ma parliamo della storia: per chi mi conosce, la coppia che tratto è una novità, dato che tifo la YuujixAkihisa (e la coppia crack KuboxMuttsurini). Tranquillie, non ho mutato la mia OTP! Solo che, riguardando per l'ennesima volta Baka to Test, ho provato a riflettere sui sentimenti di Kubo, e da lì è nata questa flash-fic. Alla fin fine Kubo è uno dei tre personaggi della serie davvero sincero con se stesso e con i suoi sentimenti, e per questo gli porto rispetto. Qui mostro la mia concezione di amore e idea che Kubo prova per Akihisa, ovvero un sentimento più vicino all'adorazione che all'amore vero e proprio, adorazione derivante dall'idea secondo cui Aki è un angioletto puro e indifeso quando in realtà compra foto sconce da Muttsurini. Ho messo l'avviso dell'OOC perché non sono affatto sicura di aver rappresentato questo personaggio nel modo più corretto. Devo andare, mi raccomando fatemi sapere che ne pensate! :D P.s.= YuujixAkihisa per la vita!

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


                                                                                


Ogni mattina esprimeva lo stesso desiderio: vedere Akihisa, anche da lontano. Incontrarlo no, perché aveva l’impressione che il cuore gli scoppiasse nel petto, mentre la mente gli andava completamente nel pallone.
 
 Non sapeva perché provasse simili sensazioni per la sola vista di quel ragazzo, ma sapeva cosa adorava in lui: la sua ingenuità, la sua bontà, il suo sorriso, il suo carattere allegro, la sua dolce stupidità e tante, tante altre cose.
 
Sognava di mettergli le mani tra i capelli, di abbracciarlo, di parlare normalmente con lui; di fare qualcosa di più “spinto” no, non riusciva neanche a pensarci. C’erano volte in cui desiderava ardentemente baciarlo, ma se ne pentiva quasi subito perché Akihisa era un ragazzo la cui purezza avrebbe protetto con ogni mezzo.
 
Ma quando lo immaginava in pose sconce o in atteggiamenti equivochi – e le foto che comprava di nascosto da Muttsurini alimentavano queste sue fantasie, si risvegliavano nel suo corpo tipiche reazioni maschili.
 
Rispettava e ammirava l’antica popolazione occidentale dei greci, perché aveva studiato che accettavano e praticavano l’omosessualità. Una mentalità che avrebbe voluta diffusa anche in Giappone, e non solo tra le fujoshi.
 
Si convinceva che era solo perché ciò non era ancora avvenuto, che non si era dichiarato al ragazzo, ma nel profondo sapeva che era solo una scusa: non gli interessava più di tanto il giudizio degli altri (anche perché sospettava che molti ragazzi della sezione F conoscessero i suoi sentimenti per il bruno), anzi aveva rivelato alla rappresentante della classe E (o C, non ricordava bene) del suo amore per Yoshii; piuttosto, temeva che lo rifiutasse.
 
 Non si sentiva degno di stare con lui, non era sicuro di potergli dare la felicità che meritava; ed in preda a questa insicurezza, rimandava il momento della dichiarazione.
 
 La paura cresceva insieme all’amore che provava per lui.
 
Ecco, cos’era, il sentimento sconosciuto: il suo primo amore, che forse per l’eternità sarebbe rimasto segreto al ragazzo e non corrisposto.
 

                        THE END