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Autore: telesette    28/04/2013    0 recensioni
[Tutti in campo con Lotti]
Lotti si grattò la nuca pensieroso.
Lui e il suo maestro avevano vinto la sfida con quell'antipatico miliardario snob tuttavia, considerata la sua mancanza di esperienza, il rischio di perdere era veramente molto elevato. Se non avesse accettato quella scommessa, avrebbe dovuto lavorare come minimo altri dieci anni per permettersi un set completo di mazze da golf. Certo l'abilità del signor Kenton era stata determinante, per mettere a segno quel colpo formidabile tenendo conto del vento sull'angolo di traiettoria della pallina, ma il giovane Lotti andava chiedendosi se non era stato troppo imprudente nel giocarsi tutto su un unico tiro.
Lo stesso Kenton gli aveva sconsigliato di accettare.
Ma allora perché alla fine si era detto d'accordo?
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tutti in campo con Lotti ( あした天気になあれ, Ashita Tenki ni Nare! ) è un anime giapponese prodotto nel 1984, diretto da Hiroyoshi Mitsunobu ed ispirato all'omonimo manga di Tetsuya Chiba che ha per protagonista un giovane giocatore di golf.
In Giappone i 47 episodi di cui si compone la serie sono stati trasmessi fra l'ottobre del 1984 ed il settembre del 1985, mentre in Italia l'anime è stato trasmesso daItalia 1 a partire dal luglio 1986 fino agli anni novanta, e in replica da Italia Teen Television dal maggio 2004.
Lotti è un adolescente giapponese dall'animo gentile e un po' ingenuo, con una vita piuttosto difficile per lui e la sua famiglia: suo padre, un camionista, è morto a seguito di un tragico incidente e sua madre, proprietaria di un piccolo ristorante, fa molta fatica a provvedere ai fabbisogni di Lotti e dei suoi tre fratelli minori; Lotti, che già svolge dei lavoretti part-time per portare a casa un po' di soldi, vorrebbe lasciare la scuola per dedicarsi interamente al lavoro e alla famiglia, ma sua madre è fermamente contraria, ed insiste perché il figlio arrivi quanto prima a crearsi una solida posizione.
Tra i vari lavori di Lotti c'è anche il servire bibite calde e spuntini a ricchi manager e uomini d'azienda che la mattina presto si allenano nel locale campo da golf prima di recarsi al lavoro. Un giorno il ragazzo, provocato da uno di questi signorotti presuntuosi, accetta una scommessa, riuscendo a spedire la pallina a oltre centotrenta metri di distanza nonostante non abbia mai giocato prima d'ora. Da quel momento Lotti capisce quale sia il suo vero destino, ovvero giocare a golf.
Grazie all'aiuto del famoso ex-giocatore americano Kenton, al sostegno della dolce amica Taky e del signor Gervaso, all'affetto dei suoi fratelli ( Talpa, Ghigo ePenny ), e ovviamente alla sua grande determinazione, il ragazzo comincia dunque la difficile strada per diventare un giocatore professionista. Le tante difficoltà che incontrerà lungo il suo cammino lo porteranno a misurarsi con alcuni dei più grandi campioni del mondo e a partecipare anche agli U.S. Open.

clicca qui per vedere la sigla:
http://www.youtube.com/watch?v=fDg-cVFVuAw

Nella vita occorre rischiare

- Signor Kenton...
- Sì, Lotti, dimmi pure!

Lotti si grattò la nuca pensieroso.
Lui e il suo maestro avevano vinto la sfida contro quell'antipatico miliardario snob tuttavia, considerata la sua mancanza di esperienza, il rischio di perdere era veramente molto elevato. Se non avesse accettato quella scommessa, avrebbe dovuto lavorare come minimo altri dieci anni per permettersi un set completo di mazze da golf. Certo l'abilità del signor Kenton era stata determinante, per mettere a segno quel colpo formidabile tenendo conto del vento sull'angolo di traiettoria della pallina, ma il giovane Lotti andava chiedendosi se non era stato troppo imprudente nel giocarsi tutto su un unico tiro.
Lo stesso Kenton gli aveva sconsigliato di accettare.
Ma allora perché alla fine si era detto d'accordo?

- Ecco, mi stavo chiedendo... Dipendeva tutto da un solo tiro, e sono andato vicinissimo dallo sbagliarlo completamente...
- E... ?!?
- E se avessi sbagliato, lei avrebbe perso la scommessa e io la possibilità di vincere un'attrezzatura da golf tutta mia!
- Continua!
- Lei lo sapeva benissimo, mi ha anche avvertito del rischio, ma poi ha accettato con me le condizioni di quel suo amico... Perché lo ha fatto?

Kenton sorrise.

- Diciamo che ho voluto metterti alla prova - esclamò il maestro, aggiustandosi gli occhiali scuri sul volto. - Ne ho approfittato per vedere se eri pronto ad apprendere le mie lezioni successive!
- In che senso?
- Ricordi cosa ti ho detto prima, a proposito dello spirito con cui affrontare una sfida che sembra impossibile?

Lotti annuì.

- Più la posta in gioco è alta, più l'impegno e la concentrazione si fanno oltremodo determinanti per vincere - spiegò Kenton. - Tu non hai colpito la pallina per eseguire un tiro qualsiasi, bensì come se da quel tiro dipendesse il tutto per tutto, ed è questa consapevolezza che ti ha permesso di giocare al meglio delle tue possibilità!
- Per questo ha lasciato che accettassi quella scommessa?
- Vedi, Lotti - esclamò ancora Kenton. - Nello sport, come nella vita del resto, esiste una sola e semplice regola per distinguere un buon giocatore da un vero campione: e cioé la capacità di rischiare!

Lotti si fece serissimo in volto, misurando ogni parola del maestro e concordando pienamente con quella teoria.

- Se non si è disposti a rischiare, specie quando la situazione gioca completamente a nostro sfavore, è come scendere in campo con l'assoluta certezza di essere sconfitti - proseguì Kenton. - Invece tu hai fatto esattamente il contrario: ti sei affidato sulla qualità del tuo gioco, anziché sulla quantità di ciò che hai imparato, e hai accettato di metterti alla prova come un vero professionista!
- Non volevo deluderla, signore!
- Infatti, non mi hai deluso anzi, sono orgoglioso di te!
- Sul serio?

Kenton fece un lieve cenno di assenso col capo, confermando ancora una volta quanto appena affermato, e Lotti non stette più in sé dalla gioia.
Quella fu senza ombra di dubbio la prima vera lezione per lui.
Se prima si diceva essere un tipo testardo, capace di seguire sino in fondo i propri obiettivi, adesso aveva un motivo in più per fare tesoro dell'esperienza appena acquisita. Volontà e determinazione dovevano essere il suo motto, indipendentemente dagli ostacoli e dalla bravura degli avversari, solo così avrebbe potuto dirsi veramente un grande campione di golf.

FINE

   
 
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