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Autore: fex    16/11/2007    10 recensioni
- Granger? Malfoy? Non avete sentito il mio comunicato ieri sera a cena? – Proferì a denti stretti la professoressa McGranitt. - Seguitemi. –
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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The dark green light:

 

Prologo:

 

Era mattina presto, ed Hermione era la prima ad essersi recata nella Sala Grande. Probabilmente, il resto degli studenti si sarebbero fatti vivi circa un’ora dopo, e lei sarebbe rimasta sola per tutto quel tempo. Probabilmente, sarebbe stato meglio se fosse rimasta nella sala comune di Gryffindor per il resto della mattinata, e avesse raggiunto il salone, solo a tempo debito.

Ad ogni modo, era li, e tornare indietro, a quel punto non avrebbe avuto molto senso. Il tempo, sarebbe bastato, ma se vi era una cosa che la ragazza riprovava, era proprio tornare sulle proprie azioni. In quel caso, il danno sarebbe stato infinitamente minimo, ma certo, se si poteva evitare, lo avrebbe fatto molto volentieri.

Nonostante la sala fosse vuota, gli elfi domestici erano perennemente in azione , cosa che faceva infuriare Hermione, e a quell’ora, le bevande erano già servite sopra le immense tavolate.

Si versò, perciò, abbondante succo di zucca in un bicchiere di legno, pieno di nervature, e ne bevve il contenuto comodamente seduta sulle lunghe panche della Sala Grande. La totale mancanza di anima viva in quel luogo, solitamente pieno di vita, era parecchio strana, ma ormai, Hermione, vi aveva fatto l’abitudine, e popolato o no, notava nella medesima maniera tale posto.

Appena si fu rinfrescata la gola, ancora intorpidita dal sonno, aprì la tracolla, per estrarre “Rune Antiche – livello 7”, ma appena mise la mano all’interno della borsa, non trovò nulla, se non una piuma stropicciata e una boccetta semivuota d’inchiostro.

 

“Come è possibile che non mi sia accorta di nulla?” Si chiede, palesemente stupita la ragazza.

 

La risposta, giunse fulmineamente.

La sera precedente, Hermione si era fermata a studiare nella sala comune, come di consueto. Quella sera, però, aveva prestato il libro di Rune Antiche a Ron, che aveva bisogno del testo per effettuare una ricerca di Trasfigurazione. La pigrizia di Ron, era disarmante, infatti quella sera, per portare il libro da un tavolo all’altro, lo aveva incantato, facendolo diventare leggerissimo, e soffiando verso di esso, per farlo fluttuare, nel vano tentativo di riuscirlo a dirigere verso di se.

Hermione non aveva annullato l’incantesimo, così quando aveva afferrato la tracolla, le era sembrato plausibile che pesasse tanto poco.

 

“Maledizione…” Pensò.

 

Finì il suo succo di zucca rapidamente, dopodiché, controvoglia, s’incammino lestamente verso la sala comune Gryffindor, dove sperava di trovare, una volta per tutte, il volume di Rune Antiche.

 

***

 

Come la Sala Grande, anche il dormitorio era completamente deserto.

Una copia della Gazzetta, giaceva martoriata al limitare del caminetto, le poltrone erano sparpagliate ovunque, e parecchie piume incantate fluttuavano leggere a mezz’aria.

 

Del libro, nessuna traccia.

 

Hermione non si diede per vinta, e decise di perlustrare l’intero dormitorio.

 

Le poltrone non cullavano alcun libro, né sopra il loro morbidi cuscini, né sotto.

I tavoli, erano ricoperti di pergamene macchiate, scritte a metà o completamente intonse.

Le scalinate invece, erano completamente vuote, fredde e grigie come di consueto.

 

Hermione si domandò ancora a lungo dove potesse essere il libro, ma proprio non ne aveva la minima idea.

 

D’improvviso, si rammentò finalmente dove lo aveva lasciato.

 

La sera precedente, prima di andare a dormire, si era fermata a parlare ampiamente con Ginny dei trascorsi amorosi riguardanti la ragazza, e quando era andata a dormire, si era dimenticata il libro sul letto dell’amica, e le aveva chiesto di appoggiarlo sul comodino, in modo che la mattina seguente, una volta pronta, le fosse stato facile poterlo prendere.

Evidentemente, se ne era completamente dimenticata.

 

Salì le scale verso il dormitorio femminile in gran fretta, sempre attenta però a non fare troppo rumore. Arrivò in breve davanti alla porta del suo dormitorio, ma prima di entrare si fermò qualche istante per riprendere fiato, in modo da non disturbare una volta entrata nella stanza.

Qualcosa però, le impedì di entrare e riappropriarsi del libro.

Da fuori, udiva le voci delle sue compagne confabulare qualcosa.

Inizialmente decise che sarebbe passata più tardi, infatti era contro ogni sua etica origliare un discorso altrui. Quando però udì chiaramente la parola “Hermione” all’interno del discorso, decise di scordarsi momentaneamente dell’etica, e di riappropriarsene solo più tardi.

Accostò lievemente l’orecchio alla porta, e aiutata dal silenzio mattutino, ascoltò attentamente il discorso.

 

- Ragazze,  seriamente, voi non siete preoccupate? – Chiedeva Ginny, palesemente turbata.

 

- Per quale motivo, scusa? – Chiese Calì Patil dubbiosa.

 

- Ti ho già spiegato il perché mille volte, vuoi che li ripeta? – Rispose Ginny, leggermente alterata.

 

- Non sarebbe una cattiva idea… - La canzonò.

 

- Beh, scordatelo! Sto parlando seriamente, come fate a non preoccuparvi? – Insistette Ginny.

 

- Spiegami perché dovremmo preoccuparci se la vita sentimentale di Hermione Granger è pari a quella di una Puffola Pigmea? – Chiese insistente Calì.

 

- Oh, no… E’ molto peggio… - Ridacchiò Lavanda Brown.

 

- Taci, per favore! – Proferì Susan Bones piuttosto scocciata. Era l’unica che sembrava veramente interessata all’argomento.

 

- Cerchiamo di essere un minimo solidali! Suvvia, è l’unica che in questo dormitorio, non è ancora stata con nessuno! – Perseverò Ginny.

 

Romilda Vane, che fino ad allora dormiva tranquilla, ora era ritta sul letto, con il volto piuttosto contrariato.

 

- Come al solito non mi hai contata, Ginny! – La punzecchiò la ragazza.

 

- Scusami Romilda… - Rispose sconfortata.

 

Hermione era ancora fuori dalla porta ad origliare.

Qualche anno prima, un discorso del genere, le avrebbe dato non poco fastidio, ma ora, sapeva che le sue compagne erano preoccupate per lei, e che dopotutto i loro discorsi non erano di scherno, bensì erano parecchio affettuosi.

Certamente non le faceva piacere sapere che Calì Patil sosteneva che la sua vita sentimentale fosse più o meno quella di una Puffola Pigmea, ma tenendo conto che lei stessa l’aveva paragonata a quella di un Dissennatore, la cosa non suonava poi così malvagia.

Decise che sarebbe entrata nella stanza, però non poteva farlo tutto d’un tratto, altrimenti le sue compagne avrebbero sospettato un possibile spionaggio, così retrocesse fino alla rampa di scale precedente, e attenta a fare tutto il rumore possibile, si precipitò nuovamente di gran carriera verso il dormitorio. Era sicura che udito tutto quel trambusto, le sue compagne avrebbero interrotto immediatamente il discorso.

 

Entrò nella stanza, e come previsto, le sue compagne erano stranamente taciturne, ma decise di non calcare troppo la mano, dopotutto sapeva perché erano così, e certo anche lei aveva le sue colpe.

 

- Ginny, il mio libro di Rune Antiche è sul tuo comodino, non è vero? – Domandò istintivamente.

 

- Si, eccolo. – Rispose prontamente, forse un po’ troppo, la ragazza.

 

- Grazie mille! – Proferì, prima di afferrare il libro ed uscire stranamente contenta dal dormitorio.

 

***

 

Mentre era nuovamente nei pressi della Sala Grande, si rese conto che nonostante tutti gli avvenimenti della mattinata, era ancora molto presto. La sala, probabilmente era ancora vuota, infatti, quando si trovò dinanzi al portone, non udiva il minimo brusio.

Mentre stava per afferrare la maniglia del portone e tirarla, per poter finalmente entrare, si accorse che esso era socchiuso.

Il fatto, le suonò subito strano poiché si ricordava perfettamente di averlo chiuso quando era corsa verso il dormitorio, eppure ora non lo era più.

 

Decise di non dare troppo credito all’accaduto, però optò per una breve occhiata prima di entrare nel salone.

 

A destra, non vi era nessuno, né nel tavolo di Ravenclaw né in quello di Hufflepuff.

Il tavolo dei professori era vuoto, così come anche il tavolo di Gryffindor.

Infine, osservò il tavolo di Slytherin, che a prima vista le sembrò vuoto, ma successivamente, guardando meglio, vide che Draco Malfoy sedeva tranquillo su di una panca.

 

Draco Malfoy alzato di buon ora?

 

Draco Malfoy sedeva tranquillo?

 

Indubbiamente qualcosa non tornava, così decise di guardare meglio.

Sporse la testa verso il limitare della porta, e appena i suoi occhi entrarono nel campo visivo necessario per poter vedere il ragazzo, si accorse non solo che egli la stava guardando, ma che era veramente Draco Malfoy.

Istintivamente ritrasse il capo, nella vana speranza di non essere stata vista.

 

- Granger, ti ho vista… - Proferì stancamente Malfoy.

 

“Maledizione!” Pensò, prima di entrare nella stanza come se nulla fosse accaduto.

- Non credere che la cosa m’infastidisca, Malfoy! – Rispose spinosa.

 

- A dire il vero, non ci speravo nemmeno. – Farfugliò lo Slytherin.

 

- Ti pregherei di lasciarmi quantomeno in pace, il libro di Rune Antiche aspetta solo me! – Tentò di concludere Hermione.

 

- Non proverò certo a fermarti, puoi esserne certa! – Rispose spontaneo Draco.

 

Hermione concluse quella conversazione con un rapido “bene”, farfugliato a bassa voce. Appena giunse a debita distanza da Malfoy, si girò in modo da porgergli le spalle, dopodiché estrasse il libro di Rune Antiche, e frettolosamente, iniziò a leggerlo.

Fortunatamente, i due non si scambiarono più una singola parola, e in quel silenzio quasi tombale, giunsero gradualmente tutti gli studenti di Hogwarts.

 

La mattinata, trascorse particolarmente rapida, così anche il pomeriggio. Quasi tutta la giornata, era stata particolarmente piatta e noiosa; lezioni e studio… nulla più.

I ragazzi erano abituati a tale routine, perciò la cosa non pesò affatto, dopotutto corrispondeva alla normalità.

L’attenzione degli alunni fu però attirata rapidamente quando la professoressa McGranitt, richiamò i leggeri sguardi degli studenti.

 

- Nel corridoio del quinto piano, è stato riscontrato l’uso di prodotti magici banditi, perciò severamente proibiti all’interno delle mura del castello. Il responsabile, ahimè, non è stato ancora trovato, pertanto è severamente proibito abbandonare il dormitorio prima e dopo gli orari concessi. Questo è tutto. -

 

Il divieto, era proibitivo solo su di una fetta di studenti. Infatti, i prefetti udito il comunicato della professoressa, diedero per scontato di essere esonerati dalla proibizione.

 

Quella sera, Hermione, si recò rapidamente nella sua stanza, e visto che il giorno seguente non vi erano lezioni poiché era sabato, la ragazza ne approfittò per coricarsi presto.

 

***

 

Il mattino seguente, non riuscì a rimanere nel suo letto a lungo, infatti ancor prima delle sette, aveva già aperto gli occhi. Dopo essere rimasta per qualche minuto a crogiolarsi nel caldo del letto, decise che poteva anche prepararsi per andare nella Sala Grande in anticipo, come di consueto.

Fu molto svelta, infatti ben presto si ritrovò nei corridoi, camminando celere verso il salone.

 

Anche quella mattina la porta non era chiusa completamente.

 

“Sarà una coincidenza…” Pensò, ma appena fu all’interno della sala, notò che come il giorno precedente, una panca era vuota, se non per la presenza di Draco Malfoy.

 

- Ma allora è un vizio! Vedi… – Sbottò Hermione, ma sfortunatamente, fu interrotta da una voce familiare, che non avrebbe mai voluto udire, specialmente in quel momento.

 

- Granger? Malfoy? Non avete sentito il mio comunicato ieri sera a cena? – Proferì a denti stretti la professoressa McGranitt.

 

- Seguitemi. – Annunciò irremovibile, prima di dirigersi verso il suo ufficio; tallonata dalla Granger e da Malfoy, subito dietro la sua schiena.

 

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Salve a tutti! So che questo capitolo non è particolarmente lungo, ma dopotutto è un prologo, nulla più! ^___^ Insomma, questa è solo una breve introduzione alla mia nuova storia!

Vorrei prima di tutto, spiegarvi una piccola cosa sul titolo.

So che è un controsenso che una luce sia oscura, ma è proprio su questo che ho “giocato”! Presto vi saprò dire di più sull’argomento, inoltre non vorrei che trapelasse qualche vicenda legata alla storia con le mie spiegazioni!

Ora vi saluto, ricordandovi di segnalarmi qualsiasi tipo di errore grammaticale o sintattico!

Spero che il racconto sia stato di vostro gradimento!

 

Un saluto, Fex.

  
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