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Autore: telesette    28/04/2013    1 recensioni
[Classe di Ferro]
Come aiutare un commilitone razzista a... trovare casa sua!
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Classe di ferro è una serie televisiva di 24 puntate da 60/70 minuti l'una, trasmessa da Italia 1. La prima serie è stata prodotta nel periodo agosto-ottobre 1989, in onda il venerdì dal 6 ottobre al 22 dicembre 1989, la seconda nel periodo aprile-dicembre 1991 con il titolo "Classe di ferro 2", in onda il giovedì, dal 10 ottobre al 26 dicembre 1991.  
La sigla della prima serie ( Asso ) era cantata da Jovanotti. La serie stabilì il record di ascolti il 1º dicembre 1989 con 5.851.000 spettatori, pari al 20,93% di share. La sigla della seconda serie ( Helela ) è invece cantata da Adriano Pappalardo che interpreta anche l'indimenticabile e divertentissimo Sergente Maggiore Roberto Scherone in entrambe le serie.  
La storia è incentrata sulle vicende di un gruppo eterogeneo di ragazzi di tutta Italia, giunti in una caserma del nord-est per svolgere il servizio militare. Fra scherzi goliardici e goffi tentativi per conquistare qualche bella ragazza, al fine di rendere il fastidioso obbligo più sopportabile, la vita in caserma scorre tranquilla e fra le reclute si rafforza l'amicizia. Tra gli uomini del battaglione denominato "Gruppo Tigre", spiccano: lo spocchioso nobile fiorentino Giampiero Montini ( Massimo Reale ), tre-quarti-di-sangue-reale come ama sottolineare ogni volta; il timido barese Gabriele Serra ( Paolo Sassanelli ), fortunato con le donne e per questo "odiatissimo"; il siciliano musicista Antonio Scibetta ( Giampiero Ingrassia ), unico ad essere fidanzato ufficialmente con una ragazza tanto bella quanto insistente; l'umbro dongiovanni Mario Bertolazzi ( Guido Venitucci ), riconoscibile dal suo caratteristico paio di baffetti e dalla spiccata ironìa; l'italo-americano Reginald Di Tosto ( Gianluca Venantini ), chiamato a prestare servizio in Italia per via di un disguido burocratico, bisognoso dell'aiuto del compagno Melloni come interprete e noto per la sua capacità di spacciare in inglese al Sergente Scherone un sacco di parolacce come normali saluti; il contadinotto meridionale Rocco Melloni ( Rocco Papaleo ), quattrocchi e un po' ingenuo, perennemente innamorato della sua Concettina che fa la cameriera presso il bar abitualmente frequentato dai militari; il circense romagnolo Mirko De Zan ( Francesco Apolloni ), costretto a dividersi tra il servizio di leva e il suo lavoro di acrobata nel circo itinerante di famiglia, spesso persino costretto a trafugare viveri dalla dispensa con l'aiuto della sua amica scimpanzé Tanga, al fine di far avere ai suoi qualcosa da mettere sotto i denti; il compagno di colore Mahamet Dajkiri ( Thami Dee ), originario dell'Eritrea e per questo costantemente preso di mira da un gruppo di commilitoni razzisti; e poi il ricchissimo milanese Lorenzo Colombo ( Alessandro Paradisi ), ribattezzato il "Cogliombo", per ovvi motivi, e talmente viziato da rendersi insopportabile persino allo stesso Montini.  
A completare il cast vanno aggiunti: Don Castelli ( Maurizio Mattioli ), cappellano di origine ciociara; il Tenente Ulderico dell'Anno ( Pierluigi Cuomo ), napoletano e spesso solidale con il gruppo soprattutto nell'imbastire gli scherzi; il Capitano Pier Aldo Cavicchi ( Aldo Ralli ), pisano d'origine e classico esempio di professionalità mista ad autoironìa; e il Colonnello Enrico Calcaterra ( Elio Zamuto ), anch'egli uomo tutto d'un pezzo ma dotato di grande umanità, sostituito nella seconda serie dal Colonnello Remondino ( Salvatore Martino ).

clicca qui per ascoltare la celebre colonna sonora:  
http://www.youtube.com/watch?v=V6BDKZHYPb0

L'uomo giusto... al posto giusto!

Mentre era impegnato nel suo giro d'ispezione mattutina, il Sergente Scherone sentì un curioso russare provenire dai bagni della caserma.  
Seguendo il rumore dunque, il robusto ufficiale si ritrovò davanti ad uno spettacolo davvero insolito: uno dei fanti del decimo battaglione, che giusto un paio di giorni addietro aveva scatenato addirittura una rissa per alcuni commenti razzisti sul soldato Dajkiri, si era piazzato a dormire davanti alle porte dei cessi con tanto di branda e coperte...  
Sulle prime Scherone scosse il capo, contorcendo le labbra in una smorfia e portandosi ambedue le mani sui fianchi.  Quella recluta gli era già insopportabile per più di un motivo e, vedendolo ronfare così beatamente fuori del suo dormitorio, non riusciva ad immaginare migliore occasione di quella per dargli una strigliata coi fiocchi.

- Soldato Zantarotti, SVEGLIA, SCAT-TA-RE !!!

La reazione di Zantarotti, oltre al più completo stupore di trovarsi lì, fu un sobbalzo di quasi mezzo metro dalle lenzuola.  
Scherone misurò il pavimento del bagno a grandi passi, girandogli attorno e squadrandolo dall'alto in basso con un sorriso colmo di soddisfazione.

- Bravo, Zantarotti - esclamò. - Cerchiamo di risparmiare tempo, prima dell'adunata, vero?  
- Si... Signore, veramente io non...  
- SILENZIO !!!

Zantarotti ebbe un altro sobbalzo.

- Anzi spiegami una cosa: a casa tua, la doccia la fanno forse nel water, invece che come tutti i cristiani ?  
- N... Nossignore, non capisco anzi come...  
- SILENZIO !!!  
- Ma le giuro che non lo so, non capisco come...  
- Ho detto SI-LEN-ZIO - sottolineò Scherone, sbarrando gli occhi come due grandi ruote di carro. - Bene, se ti riesce più comodo così, vai a lavarti marsch!  
- Do... Dove ?!?  
- Come "dove?" - tuonò Scherone, scostando la porticina col piede e rivelando la bianca tazza accogliente. - Lì dentro, no!  
- S... Sta scherzando?  
- Che c'ho la faccia di uno che scherza? - ribatté Scherone aggrottando le sopracciglia. - Fila subito a lavarti e tira la catena quando hai finito!

Fuori dal bagno intanto, appostati in gruppo e sghignazzando come iene, Montini e gli altri osservarono la scena con soddisfazione.  
Portare lì la branda di Zantarotti nottetempo, pur sollevandola in quattro, era stata un po' una faticaccia... ma ne valeva la pena.  
Visto che il suddetto non ne voleva sapere di dividere la camerata con una Faccia-di-Merda, a detta sua come il compagno Dajkiri, tutti si dissero d'accordo nel trovargli un nuovo alloggio molto più adeguato.

- T'ha detto bene stavolta, Zantarotti - commentò sottovoce Montini. - 'Sto qui gli è propio i'ttuo ambiente naturale!

FINE

   
 
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