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Autore: leo rugens    28/04/2013    5 recensioni
Una cosa che Jack adora alla follia sono i vetri appannati.
Quando fuori piove e un sottile strato di condensa si forma sulla finestra è la persona piú felice dell'universo. Ci disegna, ci scrive, ci inventa. Immagina un mondo dove possa andare in giro nudo senza che nessuno si scandalizzi o dica nulla, dove non ci siano regole. Una realtá parallela dove Jack Barakat possa amare in tutta libertá il suo Lex, con le labbra gonfie di baci.
Jalex as a romance.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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leo rugens' stories 2013©
Disclaimer: Questa storia è stata scritta per mero diletto personale e per quello di chi vorrà leggerla.
Non si tenta in alcun modo di stravolgere il profilo dei caratteri noti.
Nessuno degli All Time Low mi appartiene, in alcun modo.
Se copiate, giuro che vi prendo a sprangate.

 

Titolo: Vetri
Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat.
Rating: Giallo (per i gusti cromatici dell'autrice, mica per altro)
Pairing: Slash
Conteggio parole: 557
Commenti pre-lettura: Salve a tutti, fandom degli ATL! Non fatemi più scrivere alle tre del mattino.  Nella mia bio ci sono i social dove potete trovarmi, mi riconoscete sicuro, sono la fissata con John Lennon
.
Ah, prima di dimenticare!  L'ultima frase è la brutta copia di una battuta di Albus Dumbledore nel settimo libro, l'ho messa in questo contesto perché ci stava fottutamente bene.
Hasta luego!


Sun.




Vetri


 



For you I'd bleed myself dry.

(Coldplay - Yellow)




***
 

"Fratello, fra cinque minuti andiamo in scena!"

"Eh, cosa? Ah, si arrivo."

Si passa stancamente una mano sugli occhi, sospirando stanco.

"È successo qualcosa?" Rian lo scruta attento, una bacchetta infilata dietro l'orecchio, così, per gioco.

"Ho dormito poco.- Inventa, mettendosi la chitarra a tracolla.-L'unica cosa che vorrei è un letto, giuro."

Zachary lo incoraggia con un paio di pacche sulla spalla, non dicendo nulla. Perchè Jack Barakat è un pessimo attore, non riesce a fingere.
 




"Abbiamo spaccato stasera!"

"Come sempre Lex, come sempre."

Tenta un sorriso mentre asciuga il sudore con l' asciugamano messo a disposizione dallo staff.

"Ti vedo strano, sicuro non sia successo nulla? La donna di turno magari... Sai che ci sono sempre per te, vero?"

Un po' perché sono secoli che cerca una scusa valida per farlo, un po' perché non vuole che l'altro veda i suoi occhi lucidi, Jack lo abbraccia, nascondendosi nell'incavo fra il collo e la spalla di Alex. Seppur la cosa sembri egoista ai suoi occhi da eterno bambino, per una volta si sente giusto.
 



Una cosa che Jack adora alla follia sono i vetri appannati.
Quando fuori piove e un sottile strato di condensa si forma sulla finestra è la persona piú felice dell'universo. Ci disegna, ci scrive, ci inventa.
Immagina un mondo dove possa andare in giro nudo senza che nessuno si scandalizzi o dica nulla, dove non ci siano regole.
Una realtá parallela dove Jack Barakat possa amare in tutta libertá il suo Lex, con le labbra gonfie di baci.
 



"Tu non me la racconti giusta."

Alex sorride a un Rian incazzato, così somigliante a mamma chioccia.
Spegne la sigaretta pestandola deciso con la suola della scarpa e si perde fra gli edifici di Los Angeles.

"Cosa ho fatto?"

"Ho letto i testi delle nuove canzoni. Pensi che abbia 'Sale e tabacchi' scritto sulla fronte?"

Sorride malinconico, spostando lo sguardo sull'amico.

"Promettimi che manterrai il segreto."

"Ma lui..."

"Lo so. È proprio per questo che non posso, capisci?"

"Bah, roba da checche."



 
"Come mi sta?" Chiede esitante, insicuro.

Jack non sa cosa rispondere, è assolutamente perfetto.
Non gli interessa che sia una fottuta maglietta ("Who the fuck is Jack Barakat?" puó essere solo opera sua) oramai il suo cervello è andato in tilt.

"T-ti sta b-bene."

"Allora faró pubblicitá alla tua linea di vestiti andandoci in giro appena ho un secondo libero, promesso!"

Annuisce poco convinto, osservando Alex saltellare per il tour-bus tutto contento. Sta sicuramente ammattendo, riesce solo a pensare 'bello'.
Bello, bello, bello, bello, bello, bello.
 


Tutti dormono da un pezzo, Jack si è addormentato da circa un'ora sul divano, aspettando che Alex torni. Quest'ultimo rientra ad un'ora veramente indecente, intorno alle quattro e mezzo. Sorride alla scena e prende una coperta dal sedile lì vicino; si incanta davanti alla sua espressione pacifica e, mandando tutto al diavolo, si siede accanto a lui, stendendo le gambe sulle sue e coprendo entrambi con il plaid.



Fuori piove ma da un pezzo stanno sognando tutti e due, Alex con la testa sul petto di Jack e Jack con un braccio intorno alla vita di Alex.
I vetri si appannano, rivelando un disegno mai visto prima: un cuore, un po' storpio, con un J+A al centro, come quelli  incisi  sulla corteccia degli alberi a Baltimora.




"Per sempre, giusto?"

"Anche dopo, se vuoi."

 


Loro sono un po' come i mondi fatati che sogniamo da piccoli.
Li hai sotto gli occhi tutti i giorni ma non li vedrai mai.

"Vuoi dirmi che tutto questo è frutto della mia immaginazione, Jackie?"

"Si, ma perché diavolo non dovrebbe essere reale, Lex?"


 
 

***


Casually dorppin' a line designed to keep you nex to me.

(All Time Low - For Baltimore)



__________

 

  
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