R.I.P
+ REST IN PEACE +
Si lasciò
sfuggire un piccolo sospiro, era a dir poco esausta ma non l’avrebbe mai
ammesso. Chiuse gli occhi per un attimo, e quando li riaprì incontrò lo sguardo
rassicurante di Jet
-Sei
pallida Faye, dovresti riposare-
Lei si
passò una mano tra i corti capelli viola –Lo sai che non posso Je-Je…- rispose
semplicemente, Jet corrugò le sopracciglia
-E’ una
sciocchezza- disse deciso –E poi mi pare di averti già chiesto di non chiamarmi
Je-Je.-
Faye non
rispose, osservando la sua immagine riflessa nel vetro della finestra.
Rabbrividì impercettibilmente, ormai faticava quasi a riconoscersi. Era
pericolosamente trasandata… Trasandata e per niente sexy.
-Faye?-
Jet la risvegliò dallo stato di torpore in cui era sprofondata. Sbatté le
palpebre un paio di volte e si girò verso di lui
-Lo so,
ti sto facendo preoccupare...- borbottò, lasciandosi cadere stancamente sul
divano ormai distrutto. Jet sbuffò.
-Non è
solo questo Faye, se continui così non riuscirai più a riprenderti…- La ragazza
fece spallucce
-Mi serve
ancora un po’ di tempo, Je-Je, poi finirà tutto- sussurrò, più a se stessa che
all’uomo. Jet le si avvicinò lentamente.
-Giorni,
mesi o anni Faye? Il tuo concetto di tempo continua a sfuggirmi.- sbuffò
duramente, Faye sostenne il suo sguardo con fiera decisione
-Non lo
so Jet, non lo so proprio! Vorrei solo che lui fosse finalmente felice…-
Jet
strinse i denti -Davvero non ti capisco, sei una donna dannatamente cocciuta,
lo sai vero? Lui non può essere felice se non con lei. Sono morte entrambi…!-
esclamò. Nonostante le sue stesse parole lo uccidessero, si sentiva in dovere
di mettere Faye di fronte alla realtà, per quanto dura essa fosse.
Faye
chiuse nuovamente gli occhi e si abbandonò contro lo schienale del divano
-Non lo
sappiamo Jet, non possiamo saperlo- sibilò, massaggiandosi stancamente le
tempie che avevano iniziato a pulsare dolorosamente. Nonostante avesse gli
occhi chiusi poteva benissimo immaginare che Jet stesse sorridendo
-Sono sei
mesi Faye, sei mesi che lo stai cercando! Quanto tempo ti ci vuole per
accettare la morte di Spike?!-
-Non è
morto! Spike non è morto! Se fosse così avremmo trovato il suo corpo!- urlò,
talmente forte da sentire il cuore che iniziava a batterle nelle orecchie. Per
qualche secondo la stanza rimase immersa in un silenzio innaturale
-Al
diavolo Faye, fa come vuoi. Vuoi distruggerti? Bene, accomodati.- e senza
aggiungere altro uscì dal Bebop, lasciandola sola.
-Stronzo…-
Perché non riusciva ad accettare la morte di Spike?... Semplice, perché Spike
era ancora vivo! Se lo sentiva, aveva la certezza che lui non fosse morto.
Peccato che Jet non le credesse minimamente.
Si alzò,
e lentamente si recò nella sua cabina. Si tolse velocemente la squallida
maglietta rossa che aveva preso l’abitudine di indossare, e i jeans logori.
Con
indosso solo della semplice biancheria di pizzo bianco si fece cadere a peso
morto sul letto.
Chiuse
gli occhi ed infilò la mano destra sotto il cuscino, concedendo una carezza alla
sua fedele Glock. Doveva giusto recuperare qualche ora di sonno, poi avrebbe
potuto riprendere le sue ricerche.
-Dove vai, ma soprattutto
perché?... Una volta mi dicesti che il passato non è poi così importante… Bella
parole per uno che non riesce a liberarsene!-
-Guardami gli occhi, il destro è
artificiale, quello vero l’ho perso in un incidente. Da allora con l’occhio
sinistro registro il presente, mentre con il destro ricordo il passato. Mi ha
insegnato che non sempre ciò che è visibile corrisponde alla realtà.-
-Si può sapere che ti prende? Tu
che non hai mai parlato di te stesso… Ti metti a fare certi discorsi proprio
adesso…-
-Volevo continuare a vivere un
sogno dal quale non svegliarmi mai… Ma poi all’improvviso mi sono svegliato.-
-Io… Ho riacquistato la memoria,
ma… Non ho trovato niente. Non una casa dove riposare, nessuno ad aspettarmi…
Ormai l’unica casa che ho è questa! Spike… Non andare… Perché, perché vuoi
andare se sai che morirai?!-
-Io non vado a morire, ma solo a
provare a me stesso se sono realmente vivo oppure no…-
-…Spike!...-
sbarrò gli occhi mettendosi a sedere. Aveva il respiro affannoso e la fronte
imperlata di sudore. Il ricordo della loro ultima discussione era ancora troppo
vivo in lei. Prese un respiro profondo e guardò l’ora, aveva dormito
all’incirca un paio d’ore.
Decise di
alzarsi e farsi una doccia, ormai non sarebbe più riuscita ad addormentarsi.
Con una
strana sensazione addosso si posizionò sotto il getto di acqua calda, sentendo
la tensione che le intorpidiva i muscoli sciogliersi.
Si
concesse pure il lusso di un lungo gemito. Da quanto non stava con un uomo? Da
quanto non era più veramente felice? Da quanto aveva rinunciato a se stessa?...
Resistette
solo qualche minuto poi dovette uscire dalla piccola cabina, l’aria stava
iniziando a mancarle.
Aprì
l’armadio ed i suoi occhi si puntarono immediatamente sul vecchio completo che
era solita indossare, quello giallo e provocante.
Lentamente
lo sfiorò con la mano destra, rabbrividì, troppi ricordi.
Afferrò
al volo un vestito blu e chiuse l’armadio. Ormai era inutile pensare al
passato.
-Fayeeee!!!!!-
Faye sussultò e si precipitò fuori dalla sua stanza, Ed poteva essere in
pericolo! Quando due secondi dopo arrivò in salotto, la trovò come al solito
seduta a gambe incrociate davanti alla televisione.
Al
sollievo di vederla sana e salva si sostituì presto una rabbia cieca e
pulsante, velocemente le si avvicinò e le sferrò uno schiaffo sulla testa.
-Ma dico
io, sei rincretinita?! Non urlare mai più in quel modo!! Pensavo che ti fosse
successo qualcosa!- urlò, Ed la guardò offesa
-Guarda
che se ti ho chiamato un motivo c’è!- borbottò, indicandole la televisione.
Faye spostò lo sguardo sullo schermo della televisione e per poco non le prese
un colpo, sgranò gli occhi senza parole. Non poteva essere. No.
-Alza il
volume Ed!- la ragazzina non se lo fece ripetere due volte. Faye deglutì,
cercando invano di rimanere calma.
-Io esco
Ed, di a Jet che tornerò il prima possibile…-
Spense i
comandi del Redtail ed osservò il paesaggio dal vetro. Desolante. Infilò la
Glock nella fondina e si decise a scendere. Non aveva paura ma era comunque
inquieta, quel posto non le piaceva per niente.
Iniziò a
camminare lentamente, se lui era veramente nei paraggi l’avrebbe sicuramente
trovato.
Si guardò
attorno, tipico di Spike scegliere un vecchio paese fatiscente come
nascondiglio.
Iniziò a
perlustrare le diverse case, ma più il tempo passava più le speranza di
trovarlo diminuivano.
Eppure
era sicura di non essersi sbagliata, l’uomo che aveva visto in televisione era
sicuramente Spike. Ripensò a quell’unico fotogramma ripetuto all’infinito. Si,
era lui.
Continuò
a camminare per ore, instancabile, finché non arrivo davanti alla piccola
Chiesa bianca. Restava solo lei da visitare.
Allungò
la mano verso la maniglia di legno ma la ritrasse subito, come scottata.
E se
veramente Spike si fosse trovato all’interno di quella Chiesa?... Come avrebbe
dovuto comportarsi?...
Strinse i
denti, non era da lei tentennare davanti a qualcosa. Faye Valentine era una
tosta, tutti lo sapevano.
-Al
diavolo…- abbassò la maniglia e spinse la porta che scricchiolò in modo
sinistro. Buio. I suoi occhi incontrarono solo tenebre.
-Spike?...-
solo un sussurro il suo che non ricevette risposta. Scrollò mestamente la
testa, che si aspettava in fondo? Che lui saltasse fuori all’improvviso
correndole incontro?... Patetica.
Si
maledisse cento volte per non essersi ricordata una torcia ed assottigliò
appena gli occhi, cercando di abituarsi a tutto quel buio.
Fece un
paio di cauti passi verso l’altare ma si fermò immediatamente quando udì un
sibilo. Nonostante fosse abituata a vivere situazioni del genere non poté
impedire al suo corpo di iniziare a tremare. Aveva una fottuta paura ora.
-Chi
c’è?!- urlò, cercando di sembrare spavalda come al solito. Silenzio, in
risposta ricevette solo un altro sibilo. Sfilò la Glock dalla fondina e la
puntò davanti a sé.
-Chi
c’è?!- urlò più forte, il respiro ansante e il cuore che le batteva a mille.
…Faye…
Faye
sussultò e si voltò, era sola. Eppure qualcuno aveva pronunciato il suo nome!
…Faye…
-Basta!
Vieni fuori! Spike, so che sei tu!...-
…Basta...
-Spike…
Ti prego, voglio solo vederti…- singhiozzò Faye, abbassando l’arma e
guardandosi freneticamente attorno.
-Ti
prego… Ti ho cercato ovunque… Ti prego…- sarebbe rimasta li anche tutta la vita
se necessario!
…Io sono morto Faye…
Faye
sussultò nuovamente ed allungò una mano nel buio, lui era li, lo percepiva. Sfiorò
qualcosa, la sua spalla forse. Piccole lacrime cominciarono a scenderle lungo
le guance, odiava essere così debole ma proprio non riusciva a fermare i
singhiozzi che avevano preso ad uscire dalle sue labbra.
Chiuse
gli occhi e si lanciò in avanti, stringendo a sé quel corpo. Il corpo di Spike.
-Sei freddo…-
bisbigliò, stringendolo più forte. Spike non disse niente ma la allontanò da
se.
-Ora sono finalmente felice Faye. Non mi
importa più di vivere ora che ho ritrovato Julia. Devi lasciarmi andare, lo
capisci?- Faye scrollò la testa
-No! No!
Tu non sei morto! Tu sei qui!... Sei reale!- urlò, ma quando provò a toccarlo
nuovamente le sue mani incontrarono solo aria.
-Non piangere Faye, non per me. Riposerò in
pace insieme a Julia, ma non qui. Il nostro amore non è nato per essere vissuto
su questa terra, per questo ti chiedo di lasciarmi andare…- Faye si lasciò
scivolare a terra, senza più forze.
-Cosa sei
adesso? Un fantasma?...- bisbigliò tra le lacrime
-Sono un tuo ricordo Faye, sono un’illusione.
Ho finito di esistere per tutti quella notte di sei mesi fa, ma non per te…-
-Che devo
fare Spike?...- Faye trasalì quando sentì una mano posarsi sulla sua guancia
destra.
-Devi semplicemente vivere, vivere e smettere
di cercarmi- Faye annuì, nonostante il dolore sordo e pulsante che provava
in quel momento
-Mi
mancherai Spike… Mancherai a tutti, lo sai vero?..-
-Un giorno
ci rincontreremo Faye, ma adesso devo andare…-
-Spike!
Aspetta io… Spike!- silenzio, soffocante quasi. Faye si alzò, non percepiva più
la sua presenza. Lentamente si diresse verso l’uscita della Chiesa, ma prima di
varcare la soglia si voltò un’ultima volta.
-Siate
felici, sempre…-
Quando
quella sera Jet la trovò con indosso il vecchio vestito giallo per poco non gli
prese un colpo. Faye sorrise, divertita dal suo stupore.
-Che c’è
Je-Je? Non sono bellissima?- esclamò, facendo un veloce giro su se stessa.
-Splendida…-
Faye
ritornò seria ed i suoi occhi verdi si intristirono per un attimo
-E’
felice insieme a lei ora…-
Jet
sorrise, lo sapeva, lo aveva sempre saputo. Guardò Faye, sembrava ritornata la
ragazza spensierata di un tempo.
-Ed ora
che farai?- le domandò, lei gli fece l’occhiolino.
-Ovviamente
andrò a recuperare un po’ di pane per tutti. Ed mi ha fornito l’identikit di un
super ricercato! Vedrai che lo acchiapperò nel giro di due giorni- esclamò
sorridente.
-Brava,
allora per ricompensarti ti preparerò una bella cena… Ovviamente a base di
fagioli-
-Grazie
Je-Je…- lo osservò dirigersi ai fornelli con un sorriso.
Forse non
sarebbe mai riuscita a dimenticare Spike, e probabilmente nemmeno a perdonarlo.
Si era comportato da egoista, aveva ricercato la sua felicità per anni ma così
facendo aveva abbandonato tutti i suoi amici, compresa lei.
Sorrise
sospirando piano, quel cowboy di bassa lega sarebbe rimasto sempre nei suoi
ricordi.
-Sono a
casa ora… E tu riposa in pace…-
+ REST IN PEACE +
Hola a tutti!! Spero che questa
storia vi sia piaciuta almeno la metà di quanto è piaciuto a me scriverla ^^
Perciò se vi va lasciatemi un
commentino!
Un bacio!
Cally