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Autore: AleRedZoro    28/04/2013    6 recensioni
Rieccomi con una nuova FF sempre su di loro, Zoro e Sanji.
Il dilemma è sempre quello: c'è spazio per l'amore nella mia vita? Pensa costantemente Zoro.
E' la notte che porta consiglio e che fa sì che tutti i nodi vengano al pettine, è la notte la miglior amica delle loro avventure. Cosa succederà questa volta?
(Sì, continuo ad essere una schiappa dalle dimensioni abnormi xD)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Non c’è spazio per l’amore! Non c’è! Il mio unico obiettivo è quello di diventare lo spadaccino più forte del mondo, non di diventare un comune ragazzo preda dei sentimenti e dell’amore per una donna o.. per un uomo!- Bene, ora che l’ho pensato, sarà difficilissimo ripeterlo soprattutto davanti a lui, a Sanji. Come diavolo faccio, adesso? Sono un grandissimo idiota, davvero! Dalle dimensioni colossali! Non c’è un idiota che sia più idiota di me! E ripetermi la parola idiota non farà altro che farmi stare peggio, sono proprio un idiota! Oddio, basta! Mi sto offendendo da solo, c’è sempre un limite alla decenza!
Devo smetterla di bere troppo sake prima di andare a dormire, mi fa diventare quello che non voglio essere! Che palle! E devo anche smetterla di farmi i soliloqui! Sto impazzendo, tutto per colpa sua, per di più! Stupido cuoco con quelle stupide sopracciglia a ricciolo.
Devo stare calmo, devo stare calmo! Mi stanno sudando anche le mani, guarda qua! Sarà meglio che mi sciacqui la faccia e che vada a letto, non ce la faccio più a sopportare questa situazione incasinata.


In lontananza il bel cuoco vide lo spadaccino sgattaiolare in camera sua preso da mille pensieri, lo si vedeva in faccia quando pensava: aveva quell’espressione corrucciata e le sopracciglia inclinate quasi a formare una splendida onda sul suo viso.
«Chissà a cosa sta pensando» pensò Sanji fra sé. Anche per Sanji si prospettava una notte difficile, fatta di dubbi ed insicurezze, glielo si leggeva negli occhi e dalla sigaretta ormai spentasi fra le sue labbra ed ancora lì.
Quel Marimo gliene stava facendo passare di tutti i colori, non sapeva più a che pensare, a chi pensare se non a lui. Non faceva altro che ripensare alla scena dell’altra notte, gli sembrava addirittura un sogno! Come aveva fatto a convincere Zoro, lo spadaccino di ghiaccio, ad essere così preso da lui, ad appartenergli, anche se per una notte soltanto?
Si sentiva come una specie di Dio col grembiule da cuoco, un essere supremo, capace di far uscire il lato ‘tenero’ dello spadaccino apparentemente di pietra.
Le sue parole rimbombavano nella testa, il ricordo della pelle di Zoro gli appannava la vista, si sentiva svenire, quasi.
Cosa avrebbe dovuto fare?
-Miseriaccia, sarà meglio andare a letto- si disse Sanji andando in fretta e furia in camera sua.


Zoro non riusciva a dormire, era più forte di lui: si girava e rigirava nel letto senza sosta, facendo sì che le lenzuola si aggrinzissero tutte come quella notte quando..
-BASTA! Stupido Zoro, devi smetterla di pensare al cuoco, maledizione!- e scaraventò le lenzuola a terra in un secondo.
Ma che mi sta succedendo, non riesco a capirlo! Io lo dicevo che non dovevo bere quel dannatissimo sake e invece no, miseriaccia! Sono uno stupido, stupido, stupido! Mi sono fatto abbindolare da quei suoi modi gentili e da quelle sue mani troppo grandi. Mi sono fatto abbindolare dalla sua voce e dalla sua sigaretta perennemente accesa. Mi sono fatto abbindolare dal suo cibo, dannazione! E quel sapore che ha.. Ne sono diventato dipendente. Non è giusto.
Non farò mai io la prima mossa, sia chiaro. Se gli interesso che venga lui a parlarmi. Non mi abbasserò al suo livello, nossignore.
Si sedette sul letto e si rivestì. Di nuovo gli anfibi ai piedi, i pantaloni e la maglia chiara addosso, quasi a farsi forza, quasi ad indossare un’armatura contro la persona a cui teneva maggiormente.
-Aspetterò- disse sospirando.

-Brr, che brivido! Ma che diavolo mi è preso, mi metto a tremare come una foglia per un semplice brivido sulla schiena? No, non è da me. Però, quasi quasi.. Che ci rimango a fare nella mia stanza? C’è una notte così bella e fa così caldo che dormirò sul ponte. Sì, dormire sul ponte mi farà bene: allontanerò questi brutti pensieri che mi sono venuti in mente.- E così facendo anche il cuoco si rivestì, accese la sua immancabile sigaretta e si diresse sul ponte, col naso all’insù per vedere le stelle.
 
 
Sentiti dei passi sospetti sul ponte, Zoro balzò fuori dalla sua stanza con le spade pronte all’uso.
-Ah, sei tu. Mi hai fatto precipitare qui per niente- disse, rimettendo le sue fedeli spade nella loro custodia.
-Chi volevi che fosse se non uno della ciurma?- sospirò e lasciò cadere la cenere sul ponte.
-Hm, qualcosa non va? D-d-d-d-devi dirmi qualcosa?- *Stupido di uno spadaccino, che cosa glielo hai chiesto a fare! Bravo, non sai fare altro che metterti nei casini da solo!* Si grattò la nuca mentre pensava a queste parole.
Sanji, notato il comportamento strano, fece un altro tiro prima di rispondere. –No, no. Dirti qualcosa? Ma scherzi!? No, stai tranquillo, ecco, io.. No.. Non devo, cioè sì ma no, però, insomma.. Bah..-
-C’è qualcosa che devi dirmi sì o no? Mi sto innervosendo, cuoco!-
-Sì, c’è qualcosa..- e la sigaretta continuava a consumarsi.
-Allora se c’è qualcosa, dimmela.-
-Che devo dirti?-
-Come che devi dirmi, quello che stavi per dirmi, genio!-
-Ancora devi capirlo cosa devo dirti? Vuoi che ti faccia un disegno? I miei occhi non te lo fanno capire, la mia voce non te lo fa capire? Non senti come tremo guardandoti negli occhi? Non lo vedi? Non riesci a cogliere quello che sto cercando di farti vedere? Non capisci che mi sono innamorato di te?- e schiacciò la sigaretta a terra.
Zoro spalancò gli occhi, ci aveva preso! Anche il cuoco provava le sue stesse sensazioni, le sue stesse paure e le sue emozioni, solo che lui non aveva il fiato in gola per poter ricambiare quella dichiarazione così.. strana.
Lui era uno che agiva.
Si fiondò sul biondo che fu colto impreparato e cominciò a baciarlo con passione, gli mise una mano fra i capelli e lo strinse più forte a sé.
Sanji sgranò gli occhi e cominciò a ricambiare, aderendo al corpo dello spadaccino, andando al suo stesso ritmo, respirando l’aria che respirava lui. Si staccò: -Ehi, mi sa che avrei dovuto farti un disegno tempo fa-
Zoro fece quel suo ghigno e Sanji lo baciò proprio mentre l’altro increspava le labbra.


Ecco, era così che doveva essere. Sempre insieme, stretti, a baciarsi, ad assaporarsi l’un l’altro.

 
 
 
 
 
Angolo autrice :)
Grazie per aver letto questa FanFiction, devo ancora migliorare, lo so. Spero vi sia piaciuta, ci ho messo tutto il mio cuore per scriverla, (:
Se avete qualche critica da fare o avete qualche consiglio per me, recensite pure (:
Alla prossima ^^
  
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