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Autore: Era_    28/04/2013    1 recensioni
Mi ritrovai in un vialetto molto umido, l'asfalto formava parecchie buche che si riempivano di acqua, diventando praticamente enormi pozzanghere. Sollevai per un attimo lo sguardo, il cielo era ricoperto di nuvole grige, ma più in la, scorgevo spuntare un minuscolo raggio di sole . I miei occhi verdi erano arrossati dal pianto e sentivo dentro di me una strana sensazione mista a tristezza, solitudine e sconforto. Sospirai e continuai a camminare. Avrei tanto voluto avere le ali per volare via da quella vita e raggiungere quel raggio giallo.. Mentre pensavo mi sentii battere su una spalla, da dietro. Mi girai e vidi un ragazzo castano, alto, con occhi anch'essi castani che mi chiese in inglese -Vuoi ripararti sotto il mio obrello?- Lo guardai meglio: aveva il cappuccio della felpa tirato sulla testa, pantaloni e converse bianche. Sarebbe sembrato un normalissimo ragazzo moderno, se i suoi occhi non emanavano tutta quella gentilezza e comprensione che non vedevo da tempo. Non gli risposi, ma corsi subito sotto il suo ombrello. Mi sorrise e io invece continuai a fissarlo. Merda. Merda. Merda. Sapevo due cose, e ne ero sicura: la prima era che il ragazzo accanto a me era Liam Payne,
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: PWP, Spoiler!, Tematiche delicate
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Camminavo sempre avanti, senza una meta precisa.. La pioggia continuava a cadere sempre più forte e fitta ed io  ero completamente fradicia. Il mio giacchetto verde era diventato marrone scuro, i miei stivaletti bassi sembravano delle spugne annaquate, col cappuccio cercavo disperatamente di coprirmi il viso, ma a bagnarlo ci pensavano comunque le lacrime. Andavo avanti da quasi un'ora, girando dove volevo, illogicamente, e sempre guardando per terra. Sapevo che a Londra pioveva spesso, ma quello era veramente un diluvio e non avevo nemmeno l'ombrello. 'Sono messa proprio bene' pensai fra le lacrime 'Italiana, sola,  a Londra da 4 giorni e senza neanche un fottutissimo ombrello!'.                                                                         Mi ritrovai in un vialetto molto umido, l'asfalto formava parecchie buche che si riempivano di acqua, diventando praticamente enormi pozzanghere. Sollevai per un attimo lo sguardo, il cielo era ricoperto di nuvole grige, ma più in la, scorgevo spuntare un minuscolo raggio di sole . I miei occhi verdi erano arrossati dal pianto e sentivo dentro di me una strana sensazione mista a tristezza, solitudine e sconforto. Sospirai e continuai a camminare. Avrei tanto voluto avere le ali per volare via da quella vita e raggiungere quel raggio  giallo.. Mentre pensavo mi sentii battere su una spalla, da dietro. Mi girai e vidi un ragazzo  castano, alto, con occhi anch'essi castani che mi chiese in inglese -Vuoi ripararti sotto il mio obrello?- Lo guardai meglio: aveva il cappuccio della felpa tirato sulla testa, pantaloni e converse bianche. Sarebbe sembrato un normalissimo ragazzo moderno, se i suoi occhi non emanavano tutta quella gentilezza e comprensione che non vedevo da tempo. Non gli risposi, ma corsi subito sotto il suo ombrello. Mi sorrise e io invece continuai a fissarlo. Merda. Merda. Merda. Sapevo due cose, e ne ero sicura: la prima era che il ragazzo accanto a me era Liam Payne, e la seconda che quando ero in Italia, quando avevo una famiglia, una vita, ero completamente innamorata di certi 5 ragazzi che facevano gli scemi sulle scale.                                                                                                                                   Continuammo a camminare, io, al solito, fissavo la strada bagnata che passava sotto i miei piedi, e nell'imbarazzante silenzio che era sceso fra noi due, potevo sentire il battito del mio cuore accellerare sempre di più. -Dove devi andare?- mi chiese lui, io non parlavo ancora benissimo l'inglese, ma diciamo che me la cavavo. Sforzandomi di guardarlo negli occhi, gli risposi-Ehm.. non ho una meta precisa..- mi sorrise di nuovo. Cazzo. -Capisco.. Be' io sto andando alla mia macchina, se vuoi posso darti un passaggio per dove ti pare- cercai di capire bene cosa mi aveva detto. -Non ti preuccupare, veramente, ehm.. Non sto andando da nessuna parte.-  Mi guardò preoccupato -In questo caso, ti porto con me, a casa mia potrai asciugarti e bere qualcosa di caldo.- Sgranai gli occhi e lo guardai -Ma..- mi interruppe -Non mi interessa, mi sembra di capire che non hai nemmeno una casa, e io non posso lasciarti qui a marcire sotto la pioggia, no?-. Non ebbi la forza di ribattere.               Continuammo a camminare in silenzio, in giro non c'era un'anima. Arrivammo  in un parcheggio, con le chiavi aprì la macchina a distanza. -Vieni- mi disse, ed entrammo in macchina, lui alla guida io accanto. -Ti sto bagnando tutto il sedile..- gli sussurrai con la voce mezza strozzata, lui scosse la testa -Non importa. Comunque io sono Liam- mi allungò una mano, ma io lo guardai negli occhi senza stringergliela -Lo so. So chi sei- Abbassò piano la mano e mi sorrise lievemente -Ti prego non cominciare a urlacchiare o a saltellare- -Non lo farò.- Liam sospirò e poi mi chiese -Tu invece come ti chiami? Come mai sei qua da sola e tutta bagnata?- abbassai lo sguardo - Mi chiamo Bene- mise in moto la macchina, mi guardò per un attimo. Silenzio. Sì, aveva notato che non avevo risposto alla seconda domanda.. -Il fatto è che... non mi va di parlarne.- dissi io cercando un inglese corretto. -Non sei inglese, vero?- la macchina si mosse e partimmo. -Sono italiana- -Wow! Italiana?! Cavolo!-  lo guardai scettica -Perchè?-  rise -Mi piace l'Italia-. E dopo tanto tempo, sorrisi. Il mio cuore continuava a battere veloce e continuavo a stringere le dita dei piedi. Fuori, magari, sembravo tranquilla, ma una vocina dentro il mio cervello continuava a ripetere 'Cazzo.Cazzo.Cazzo.' Sospirai profondamente. Liam mi chiese nuovamente cosa ci facevo in Inghilterra da sola, magari sperando in una risposta che io però non diedi.  Riscese un silenzio altrettanto imbarazzante. Dopo un po' Liam si girò e mi disse sorridendo -Guarda che te lo puoi levare il cappuccio..-. Mi voltai verso di lui, strizzai leggermente gli occhi e poi tornai a guardare scorrere Londra dal finestrino. Con la coda dell'occhio lo vidi fare spallucce. Forse pensava che ero strana, e in effetti non aveva tutti i torti, ma la verità era che non avevo capito una parola di quello che mi aveva detto.                                                                                                                                                      [  -Oddio Bene, ma come fai a essere così brava a inglese?!- mi disse la mia migliore amica rigirandosi il mio compito con un grosso 9, fra le mani. Scoppiai a ridere -Non lo so! Mi viene naturale- ridevamo tutte e due -Secondo me è per tutte quelle canzoni inglesi che ascolti, sembri più inglese che italiana!!- Le sorrisi scuotendo la testa -Ora, non esageriamo!- Ci prendemmo a braccetto e ce ne andammo dalla classe, salutammo la bidella all'entrata e, zaino in spalla, uscimmo dal liceo linguistico.                                    -                                                                            -Puntasi, mi sto seriamente preoccupando.. Dall'alunna più brava della classe, sta diventando una seria candidata alla bocciatura..  Capisco che quello che le è successo è veramente una cosa terribile, ma ci si deve riprendere. Si deve continuare ad andare avanti-. Sapevo che la professoressa aveva ragione, ma non ce la facevo. Ultimamente non facevo altro che prendere insufficenze su insufficenze, anche a inglese. -No, prof, lei non può capire-. Davvero, non ce la facevo.]                                                                                                                                                            -Siamo quasi arrivati- sussurrò Liam, menomale perchè stavo quasi per addormentarmi. Davanti a me vedevo un cancello molto lungo, che recintava una grossa villa. Con un telecomandino aprì il cancello, ed entrammo parcheggiando in un garage spazioso dove stavano anche altre macchine. Liam mi guardò sorridendo -Allora, andiamo?- mezza imbambolata davanti alla bellezza di quell'edificio, gli risposi -Ehm.. ok- sforzandomi di sorridere. La villa aveva un bel giardino, con l'erba tagliata tutta pari ed illuminato da molte luci. Liam mi condusse davanti alla porta e notò la mia agitazione -Eiei, tranquilla- Gli feci un mezzo sorriso e nascosi le mie mani tremante nelle tasche del giacchetto. Come cazzo facevo a stare tranquilla, se avevo appena conosciuta una delle mie 5 ragioni di vita, stavo per entrare in casa sua e conoscere le altre 4 , ed ero totalmente fradicia dalla pioggia??!? Avevo sempre il cappuccio sulla testa e mi sentivo i piedi come due pesci in un oceano. Battevo i denti dal freddo. Liam prese le chiavi e aprì la porta. 'Si va in scena..' pensai cercando di stare calma. Entrati ci ritrovammo in un corridoio e subito mi invase la sensazione di caldo, udii delle voci maschili gridare dalla stanza accanto -E' arrivato Liam!- . Non feci in tempo ad alzare la testa che mi correva incontro una signora -O santocielo! E questa chi è?- disse lei accarezzandomi il viso con una mano profumata di lavanda. Liam mi si parò davanti e mi prese per mano -Andiamo in sala, Margaret,  ve la presenterò a tutti-. La mano calda di Liam mi tranquillizzò un pochino e mi guidò fino alla sala principale dell'abitazione. C'erano molti divanetti, un tappeto, un megaschermo della tv, e al centro c'era un grosso tavolo tondo, dove stavano seduti 5 ragazzi; 2 li riconobbi subito, erano Zayn Malik e Louis Tomlinson, un altro mi sembrava Josh Devine e gli altri due non li conoscevo. Quando entrammo, con Liam che mi teneva per mano (cosa che mi dava leggermente fastidio), mi guardarono tutti con grande aria interrogativa, ma mi sorrisero. Liam prese parola -Lei si chiama Bene, viene dall'Italia, l'ho trovata per strada che si stava bagnando tutta e allora le ho chiesto di stare sotto il mio ombrello.- La signora accanto a me cominciò a dire -O povera ragazza, le ci vuole subito una doccia calda o si prenderà un accidenti!-    -Ciao Bene, benvenuta!- mi accolse Louis e subito quegli altri mi salutarono sorridendo. Non sapevo se volevo di più cominciare a urlare come una scema, saltellare dalla felicità di aver conosciuto dei miei idoli, o scappare più in fretta possibile da quella realtà che mi sembrava illusione. Mi sentivo tremendamente fuori luogo.                                                                         Abbozzai un timido sorriso e li salutai in Italiano -Ciao..- Zayn si alzò e mi venne a stringere la mano. Non vi dico l'emozione che provai, quante volte mi ero immaginata di conoscere quel bellissimo ragazzo, lo stimavo troppo. D'altronde, Zayn si sarà pure riempito di tatuaggi, potrà bere, fumare, ma rimarrà sempre la dolcezza in persona. Nel frattempo notai che Louis, sempre seduto, strizzò un occhio a Liam, il quale scuotè la testa sorridendo. Conobbi quei due ragazzi si chiamavano Jhonny e Pete, ed erano dei loro amici. Margaret, la signora che faceva da 'mamma' a tutti quei ragazzi, voleva obbligarmi a levarmi il giacchetto fradicio che tenevo ancora col cappuccio alzato per nascondermi la testa. Dico 'obbligarmi ' perchè mamma diceva sempre di nascondere i miei capelli quando ero in un posto sconosciuto.. oQp0uando abbassai  il cappuccio e mi levai il giacchetto, mi guardarono tutti sorpresi e non c'era cosa che mi dava più fastidio. Una miriade di lunghi capelli lisci arancioni mi accarezzava la schiena, giu' fino ad arrivare quasi all'inizio delle cosce. Abbassai lo sguardo, intimidita. Margaret mi prese una mano e mi portò al piano di sopra a farmi una doccia calda.                                                                                                                                                                         -Vi sembro una ragazza strana, vero?- le chiesi mentre mi spogliavo. Margaret sorrise dolcemente -Ma no, piaci molto a tutti e soprattutto ci incuriosisci..-.                                           Liam guardò uno per uno negli occhi i ragazzi che erano seduti al tavolo e disse -Non vi azzardate a chiederle come mai è venuta in Inghilterra, ok? Gliel'ho già chiesto io più volte e non vuole rispondere.. Deve avere qualche problema di cui non vuole parlare.. - Pete sorrise, -Ti preoccupi già per la tua ragazza?- -Non è la mia ragazza.- rispose scocciato Liam.  Quella doccia mi fu' molto d'aiuto, l'acqua calda e il vapore mi sciaquarono via tutta l'angoscia e i cattivi pensieri che mi pesavano sopra. Uscita ero soltanto felice. Felice di avere incontrato Liam per caso, felice per averlo conosciuto e felice per tutta quella gente che mi aspettava giù, come aveva detto Margaret, incuriosita. Mi vestii con una comoda tuta calda prestata da Maggie e decisi di lasciarmi i capelli sciolti, tanto ormai me li avevano visti. Scesi le scale lentamente, erano tutti seduti al tavolone con sopra tè e biscotti, guardai l'ora: erano le cinque, e mi scappò un sorriso.                                                                                                                                                       Liam mi fece posto fra lui e Josh che mi sorrise amichevolmente. Avevo tutti gli occhi puntati su di me, sui i miei capelli, tutti a parte quello di Liam che guardava teso in terra. Seduta, cominciai a sorseggiare piano il mio tè, senza dire una parola. La voce squillante di Louis ruppe il silenzio -Allora, Bene, cosa ti porta qua in Inghilterra?- Liam portò il viso   tra le mani e cominciò a scuotere la testa, Zayn diede una gomitata a Louis. Abbassai lo sguardo ed esitai nel rispondere mentre tutti fulminavano Tommo  con gli occhi. Presi un grosso respiro,   -Se proprio ci tenete a saperlo, ve lo racconterò..- Liam si girò subito verso di me    -Bene non sei obbligata a raccontarci un bel niente.-  -Liam..- lo guardai ed ebbi la sensazione che i nostri occhi si fossero incatenati -..Va tutto bene.- Lui annuì leggermente con la testa.    -I miei genitori si chiamavano Gigi e Letizia, mi crebbero bene, avevo una vita normale fra amiche, scuola, ragazzi, feste.. Andava tutto per la norma, fino a quando i miei genitori non litigarono. Si urlarono in faccia dicendosele di tutti i colori, e io mi rinchiusi in camera mia tappandomi il più possibile le orecchie con le mani mentre le lacrime mi rigavano il viso..       Decisero di divorziare, ma mia madre andò fuori di testa e si suicidò.- Margaret sgranò gli occhi e alzò la testa al cielo, i ragazzi mi guardarono pieni di compassione.. Io avevo gli occhi lucidi. Respirai profondamente e continuai -I giudici mi affidarono a mio padre, ma subito il giorno dopo io presi il primo volo per Londra e scappai. Avevo sempre avuto la passione per l'Inghilterra e poi..- sorrisi leggermente guardando Louis, Liam e Zayn -Impazzivo per gli One Direction- mi sorrisero a loro volta e Zayn mi accarezzò teneramente una spalla -Ecco cosa ci faccio qua.-  -Bene, non sai quanto mi dispiace per avertelo chiesto, io-  -Non importa Louis, prima o poi ve lo avrei detto.-  Riscese il silenzio, Liam aveva ancora la testa fra le mani.                                                                                -Forse vuoi andare un pochino a riposarti, Bene? Stanotte potrai dormire con me, se vuoi.- Mi chiese dolcemente Margaret, le sorrisi grata -Volentieri, grazie.- Jhonny si alzò e mi accompagnò al piano di sopra, alla stanza di Maggie. Il piano superiore era enorme e pieno di stanze, più che in una casa mi sembrava di stare in un hotel. La stanza di Maggie era spaziosa, con al centro un grosso letto matrimoniale e profumava, come lei, di lavanda. Jhonny mi lasciò sola -Se c'è bisogno di qualcosa chiamami pure, sono qui accanto- gli sorrisi -Grazie infinite-. Appena se ne andò, chiusi la porta, accesi una piccola lampadina e spensi la luce principale della stanza. Mi sedetti sul letto, cercando di respirare regolarmente. In pochi giorni la mia vita si era completamente rivolta. Prima i miei genitori, mia madre, poi la mia fuga, Londra, la pioggia, Liam, l'ombrello, Liam che mi sorrideva, Liam che mi stava accanto, Liam che che mi proteggeva, Liam che si preoccupava per me.   Liam.  O cacchio, cosa mi stava saltando in mente?! 'Nononono, smettila' pensai 'Quella non è roba per te. Non è per te e basta.' Un rumore mi riportò a quella strana realtà. Qualcuno bussava alla porta, mi passai una mano fra i capelli arancioni e dissi -Avanti!-. Era Liam. 'E che cazzo..!' .   -Posso?-   -Certo..-. Liam entrò lentamente, chiuse la porta e si sedette vicino a me -Mi dispiace veramente tanto, per quello che è successo ai tuoi genitori.. Io..- quegli occhi color nutella mi guardavano tenerissimi. Alzai le spalle, non sapendo bene cosa dire. -Mi dispiace anche per Louis, è il solito cretino.- sorrisi al pensiero della simpatia di quel ragazzo. -Posso chiederti una cosa?- gli chiesi finalmente, Liam annuì con la testa. -Dove sono Harry e Niall?- mi fece un grande sorriso -Sono rimasti allo studio per tanto, e poi stasera sono andati ad una festa.. Domattina te li faccio conoscere, ok?- -Ok-. Calò il silenzio e notai che Liam mi stava fissando i capelli. Lo guardai interrogativa, e mi sorrise -Io..non ho mai visto niente del genere, sono.. sono bellissimi, dico sul serio.- Mi scappò una mezza risata che lo fece nuovamente sorridere -Perchè ridi?- -Perchè sei buffo..-  -Ah, io sono quello buffo?- Liam si avvicinò lentamente a me e il mio battito cardiaco aumentò del 75 %. Alzò una mano sulla mia testa,  ma si bloccò -Posso?- gli sorrisi dolcemente -Certo.-.  Cominciò a passare le mani fra i miei capelli, me li levava dal viso e si divertiva a lisciarmeli passandoseli fra le dita .    Per me ogni sua carezza diventava un piccolo fuoco caldo dentro il cuore, che mi scaldava e mi rassicurava. A un certo punto si fermò e cercò il mio sguardo. MI sorrise lievemente e si avvicinò piano piano. Mi avvicinai a mia volta. I nostri nasi si sfioravano talmente eravamo vicini. Mi cinse il bacino con un braccio e io poggiai una mano sul suo petto.  Sentivo il suo respiro caldo fondersi col mio..Ma proprio nel momento in cui le nostre labbra stavano per toccarsi, mi girai di lato. Mi resi conto di ciò che stava accadendo e scattai in piedi. Liam continuava a fissarmi confuso e forse, anche un po' deluso.  Mi avvicinai alla finestra e mentre guardavo fuori, lo sentii alzarsi e venire verso di me. Mi era accanto e, come me, guardava fuori dalla finestra. Dopo un'intera giornata di pioggia, le nuvole si erano calmate e il tramonto le aveva tinte di rosa. -Scusami, ma.. Non posso..- Liam si girò verso di me -Perchè?- aveva la voce strozzata -Io..- mi risalirono le lacrime agli occhi -ti prego, lasciami sola.- gli sussurai, evitando il suo sguardo. Liam, mi guardò addolorato -Mi dispiace..- e se ne andò.                                                                                                                                                       La mattina dopo mi alzai malissimo. Mi bruciavano tantissimo gli occhi e mi sentivo intorpidita. Margaret si doveva essere già alzata, perchè nel letto ero sola. Mi girava tantissimo la testa. Mi misi addosso qualcosa di più pesante e scesi a fare colazione.   La casa era deserta, a parte Maggie in cucina che mi preparava da mangiare. -Oh Margaret, non c'è bisogno che ti dai da fare per me..- Maggie mi sorrise dolcemente -Buongiorno Bene! Non sentirti in debito, fra tutti questi maschi, ho sempre voluto una femminuccia..- le sorrisi, con la sua allegria era riuscita a farmi stare già meglio -A proposito, dove sono tutti?-  -Oh, devi sapere che loro si alzano presto, devono stare in studio per tutta la giornata, dato che stanno incidendo il loro nuovo disco, comunque qualcuno dovrebbe venire a pranzo. Anche io devo scappare, volevo solo farti la colazione e avvisarti-. In quella loro vita così indaffarata, piena di impegni, mi sentivo d'intralcio. -Allora.. è meglio che anche io vada, non voglio disturbarvi ancora- Margaret mi guardò seria -Non se ne parla proprio, fino a che non trovi una sistemazione seria, non possiamo lasciarti andare. Ho parlato con i ragazzi e loro hanno detto che puoi stare qui tutto il tempo che vuoi, gli fa molto piacere averti  a casa. Louis ti farà conoscere Eleanor, è sicuro che diventerete grandi amiche. E per me è un grande sollievo avere un'altra persona di sesso femminile in casa.- La guardai a bocca spalancata -Ma.. Sentirmi in debito, in questo caso, è il minimo!- Maggie mi sorrise, mentre finiva di sciaquare le tazze. -Allora, permettetemi almeno di aiutarvi- mi avvicinai al lavandino, mi tirai su le maniche e iniziai ad asciugare le stoviglie. -Come hai dormito?- mi chiese Maggie,  io mentii -Molto bene, grazie- anche se non sembrava molto convinta,fece un piccolo sorriso -Bene, io ora devo andare, ti lascio il compito di badare alla casa, paparazzi, giornalisti, fan incallite suoneranno al citofono per tutto il giorno, ma tu non devi mai aprire- deglutii al pensiero della speranza di quelle fan di incontrare i One Direction, e io intanto ci abitavo insieme. -Sono sicura che Niall e Harry venrranno a pranzo, me l'hanno detto stamattina, quindi, se vuoi, sei libera di preparare qualcosa-. Maggie mi sembrava molto preoccupata per me, perciò cercai un pochino di tranquillizzarla -Vai pure, me la caverò benissimo- Maggie mi sorrise, prese la sua borsa, la giacca e  se ne andò.                                             La casa vuota era ancora più enorme di quello che sembrava. Finii di fare colazione, misi apposto la cucina e me ne tornai a letto. Qualcosa dentro di me sperava fino alla fine che a pranzo venissero, davvero, SOLO Harry e Niall. Uff..                                                                                    Riuscii a dormire un altro pochino e poi me ne andai a fare una doccia.  E' proprio vero che quando uno si lava, impiega il 95% del tempo a rimuginare sulla sua vita, e il 5% a lavarsi.      Infatti non feci altro che pensare a quello che era successo, ieri sera, fra me e Liam.                 Non voglio che mi fraintendiate, stare con Liam Payne, poterlo baciare, coccolare, godere della sua dolcezza, era la cosa che più desideravo al mondo. Solo che sentivo che le cose non potevano andare così. Era come se io fossi un cactus e desiderassi infinitamente di abbracciare una bolla di sapone. Era impossibile, tutto qui.                                                                                       Ritornai in cucina e decisi che per pranzo avrei fatto un po' di sana pasta, dato che era veramente tanto che non ne mangiavo.  A dirla tutta, in Italia, non facevo altro che mangiarne sempre, pasta a pranzo, pasta a cena e a volte anche a merenda.. La mia preferita erano gli spaghetti allo scoglio, anzi no, le bavette ci stavano meglio.                                                           Ritornai alla realtà quando mi resi conto che non riuscivo a trovare un fischiotto, nemmeno a pagarlo. Ma dico io,come fanno gli inglesi a campare senza la pasta?! Rovistai nei cassetti di quell'enorme cucina per quasi mezz'ora, poi riuscii a trovare un chilo di spaghetti. Preparai il sugo al pomodoro, quello semplice, che faceva sempre anche mia madre, e apparecchiai.  Le mani mi tremavano dall'agitazione.. Speravo davvero tantissimo che lui non venisse, che se ne stesse a mangiare allo studio, che anche lui volesse evitare situazioni imbarazzanti.. Ma no, cazzo, le cose non andarono così.    Quando si aprì la porta nascosi le mani tremanti dietro la schiena e salutai Harry, Niall e Zayn. Tirai un sospiro di sollievo enorme, i miei polmoni non si erano mai svuotati così tanto. Harry e Niall erano veramente entusiasti di conoscermi e io li trovai ancora più meravigliosi di quanto pensavo. Sapevano già di cio' che mi era successo in Italia e non mi fecero tante domande. Quando, dissi che avevo cucinato un po' di pasta al sugo, Niall mi saltò letteramente in braccio e mi abbracciò da quanto era felice -Finalmente una persona che capisce qualcosa di cucina in questa casa!-    Si seddettero a tavola mentre finivo di versare il sugo nella pasta, Harry mi guardava curiosamente i capelli raccolti in una cipolla molto disordinata. Dovevano avergli detto anche di quello. Con le presine portai la pentola a tavola, e sotto gli sguardi sorridenti e uno sguardo trucemente affamato di un certo biondino, cominciai a servire abbondanti piattate. Zayn si battè una mano sulla fronte -Ah, Bene, mi sono scordato di dirti che c'è anche Liam, è rimasto in macchina perchè doveva prendere una cosa, non capisco come mai ci stia mettendo tutto questo tempo- Mi bloccai nel servire il piatto di Harry. Dato il mio non buonissimo inglese speravo di aver capito male -Cosa?- -Dicevo che c'è anche Liam, dobbiamo mettere un posto in più-. Merda. Avevo capito benissimo, invece.   -Ah..ehm..ok- mi sforzai di sorridere a Zayn e andai in cucina a prendere le cose per Liam.  Mentre ero di la', lo sentii entrare -Liam, ce l'hai fatta finalmente, cavolo la pasta che ha fatto la tua amica è dannatamente squisita!- questo era Niall, ne ero certa, era quel 'la tua amica' che non mi convinceva.  -Si, Niall, arrivo, vado un secondo a salutare Bene-. Oddio. Stava arrivando. 'Cazzo.Cazzo.Cazzo..'     -Bene..- mi sentii chiamare e mi girai con ancora il ramaiolo della pasta in mano -Oh, Liam.. Ciao-  si avvicinò lentamente e mi cinse la vita con le mani. Misi le mie sopra le sue come se volessi spingerle via dal mio corpo, ma le sue erano più forti. -Liam, mi..Mi si ghiaccia la pasta.-  Ok. Faceva schifo come scusa, ma era pur sempre valida. -Bene, dobbiamo parlare.. Solo noi due però.- annuì conscia del fatto che dovevamo veramente chiarire certe cose. -Tu oggi sei qui tutto il giorno, vero?-   -Certo..-   no, scusa, ma dove voleva che andassi?                        -Allora..allora vedrò di fare un salto qui questo pomeriggio, se per te va bene-  -Certo, certo.. - mi lasciò i fianchi e ritornammo in silenzio in sala da pranzo.                                                                  -Oddio, Niall, ma hai già finito?!- disse Liam ridendo -Scusate se non vi ho aspettato, ma era troppo buona, Bene tu sei una maga.-   -Non è una maga, è italiana, ce l'hanno nel sangue- gli rispose Zayn facendomi l'occhiolino, gli sorrisi imbarazzata per i complimenti. Cominciammo a mangiare, fortuna che ne avevo fatta tanta, perchè Niall non fu l'unico a fare il bis. Notavo che Harry continuava a fissarmi i capelli, quindi mi girai verso di lui strizzando leggermente gli occhi -Harry, ho.. ho mica qualcosa in testa?- Harold scoppiò  a ridere, sotto il mio sguardo confuso -No, scusa Bene, il fatto è che mi hanno detto che hai dei capelli molto belli, solo che ora, tenendoli legati sulla testa, non riesco a vederli molto e-        -Ho capito.- gli sorrisi amichevolmente e mi alzai in piedi. Mi levai con una mano il gommino che teneva la cipolla, e i miei capelli scesero liberi su tutta la mia schiena e anche più giù.  Niall e Harry  mi guardavano incantati e io abbassai gli occhi per l'imbarazzo. Era una cosa che mi aveva sempre dato fastidio. Guardai Liam e lui mi sorrise.                                                                                                                                                 Quando i ragazzi tornarono allo studio, sparecchiai, pulii in cucina e misi tutto apposto. Poi mi piazzai alla mega tv in sala, sopra il divanone e mi guardai un film. Forrest Gump, per la precisione. Dio, adoravo quel film.. Anche se lo sapevo praticamente a memoria, misi i sottotitoli in italiano, non si sa mai. Cercavo di stare tranquilla, cercavo di autoconvincermi che io ero tranquilla.. Ma la cruda verità era che mi stavo cacando in mano. Io.. Non so se avrei retto a un altro dialogo come quello prima di pranzo con Liam. Era un mini-dialogo, certo, ma con lui che mi teneva i fianchi in quel modo, con le sue mani calde, mi è sembrato durare una vita. Una gran bella vita. Che cosa ci saremmo detti poi?                                                                                             Lasciai che l'attesa mi logorasse per tutto il pomeriggio, sino a quando non sentii un paio di chiavi girarsi nella porta. Era lui.  Feci un grosso respiro e mi sistemai i capelli, questa volta lasciati sciolti. -Ciao Bene- o cristo. -Ciao Liam..-  -Forrest Gump? E' uno dei miei preferiti!- perfetto, anche i gusti uguali -Davvero? Anche uno dei miei- Liam mi sorrise, chiuse la porta e venne a sedersi vicino a me. Siccome sapevo, purtroppo, che dovevamo parlare, misi il muto al film. Le immagini continuavano a scorrere senza un filo di voce, e noi, come due stupidi, continuavamo a guardarle, aspettando che uno dei due cominciasse a parlare. Continuavo nervosamente a tocchignare quel povero angolo di cuscino che tenevo sulle ginocchia, Liam, invece,  notavo che mi guardava con una cortissima coda dell'occhio.    O cavolo, ne avevo passate di situazioni imbarazzanti, ma questa le batteva tutte.                                                                                       -Bene-  ok, si cominciava.   -Dimmi..- Liam sospirò. -Senti, io.. So che ci conosciamo veramente da poco, ma secondo me, anzi secondo tutti.. Be' ecco volevo dirti che troviamo tutti che sei una ragazza in gamba, intelligente, e soprattutto bellissima.- Distolsi lo sguardo dai suoi occhi e deglutii. -Però per me, è qualcosa di diverso.. Vedi, dalla prima volta che ti ho visto tutta bagnata sotto la pioggia, che..- Liam esitava, non riusciva a trovare le parole.   Avevo una terribile voglia di abbracciarlo, ma no, non potevo. Liam mi guardò e mi accarezzò i capelli. Cazzo, era troppo tenero.. Avvicinò molto lentamente il suo viso al mio, ma io mi girai di lato. -Liam..non..-  -Non puoi? Perchè no, Bene?-  mi salirono di nuovo le lacrime agli occhi  e anche quelli di Liam erano più lucidi del solito. -Perchè no? Hai il ragazzo in Italia, vero?- scossi leggermente la testa.. -Forse,  io non ti piaccio..- Spalancai gli occhi e guardai Liam -Tu non mi piaci??- stavo alzando la voce e lo sapevo -Liam è proprio questo il problema! Tu..Tu mi piaci da quando ho 14 anni! -Oddio.. L'avevo detto, l'avevo detto  davvero. -Tu sei il mio sogno da sempre, tu non sai quante notti ti ho sognato, quanto volte parlavo al vuoto facendo finta che tu fossi lì accanto a me, tu non hai idea dei pianti ogni giorno per una maledetta distanza, e adesso..- scoppiai a piangere. Mi sentivo veramente patetica, pensavo che non mi fossi mai odiata tanto. Liam mi guardava con le lacrime agli occhi. Che figura.. Poi fece una cosa che non mi aspettavo: mi abbracciò. Ma non fu un semplice abbraccio, era una cosa diversa, molto più intima. Mi lasciai andare in quell'abbraccio, fu veramente qualcosa di magico.  Poi Liam, mi alzò leggermente il viso, con due dita -Bere, ma ora sono qui, no? Non ne sei felice? Perchè non.. Sinceramente io non capisco- lo guardai sospirando -Non capisci che tutto questo è uno sbaglio.-   -Ma perchè Bene? Perchè??- I miei occhi divvennero nuovamente due fiumi -Perchè tu non puoi stare con me, Liam! Noi..siamo due cose completamente diverse!  Tu.. Cavolo, tu sei Liam Payne! E io chi sono? Una ragazza sola, senza nessuno, senza più una vita, senza nemmeno un ombrello che mi ripari dalla pioggia!  Guarda Perrie, Eleanor, loro sono cantanti, modelle, sono bellissime.. - Liam mi guardava a bocca semiaperta e scuoteva la testa  -No, Liam, non dirmi che non è vero.. E adesso, scusami.- Mi alzai in piedi e me ne andai al piano di sopra, a soffrire in pace.                                                                                                                                                            Ero immersa nel buio più totale della mia stanza, o meglio quella di Margaret, sdraiata sul lettone, quando sentii Liam sbattere la porta di casa e andarsene. Sospirai. Ad essere sinceri, mi aspettavo un colloquio più tranquillo, non credevo che io potessi arrivare a tanto.                       Dopo poco capii che mi ero addormentata, perchè Margaret mi svegliò aprendo la porta               -O,Bene, scusa se ti ho svegliato. Allora, come è andata?- mi stropicciai gli occhi e le mentii nuovamente -Benissimo. A te?- mi sorrise -Al solito.. Che cosa facciamo per cena? Mi hanno detto che oggi pomeriggio hai fatto un'ottima pasta-   -Be' si.. Diciamo che me la sono cavata.- Maggie dovette intuire che  c'era qualcosa che non andava. Venne a sedersi accanto a me sul letto. -Bene, c'è qualcosa che non va?- la guardai senza parlare -C'è qualcosa che non va con Liam?- stavolta parlai eccome -Liam? Che c'entra Liam?-   Maggie mi fece un sorriso beffardissimo -Mi credi una stupida? Pensiamo tutti che tra te e Liam ci sia qualcosa, o se non c'è, sta per nascere- la guardai malissimo -Vuoi scherzare? Sennò  con te ci avrebbe  provato ogni ragazzo di questa casa.- incrociai le braccia al petto -Fra me e Liam non c'è assolutamente niente.-  -Come vuoi.. Io pensavo tipo una minestra di verdura, o non so.. Tu che dici?-    Se c'era una cosa che odiavo era quella, la minestra di verdura.   -Dico che va benissimo-   Maggie mi sorrise e mi accarezzò una guancia -Allora andiamo giù a prepararla e a apparecchiare, ok? Ti aspetto giù o vieni subito?-  -No no, vengo subito, un secondo che mi lego i capelli-.                                                                                                                A cena fu una vera e propria tortura. Liam, a tavola, continuava a cercare di incrociare il mio sguardo, ma io ero impassibile. Facevo finta che non ci fosse, per me si era volatilizzato da qualche parte il più lontano possibile. Era come se lui fosse Medusa e io una sua vittima, non dovevo guardarlo, se lo facevo era la fine. Una fine di pietra. Continuavo a parlare con Niall e Zayn dell'Italia, del cibo italiano, delle nostre usanze, i nostri dialetti, e i nostri paesaggi invidiati da tutto il mondo. Ero orgogliosa della mia nazionalità. La minestra di verdura era venuta una schifezza, sarà perchè Maggie aveva insistito di farla fare a me, anche se i ragazzi l'hanno apprezzata. Bah,  valli a capire gli inglesi: non mangiano la pasta e si ingozzano di minestrine. A un certo punto, Liam si alzò e se ne andò sul serio. Non so dove, vidi solo che salì al piano superiore. Sospirai. C'era qualcosa dentro che continuava a farmi male, qualcosa che non potevo levare perchè faceva parte di me. E purtroppo sapevo cos'era: senso di colpa.  Anche se non sapevo perchè dovevo sentirmi in colpa.. Mi ci sentivo e basta.                                                                                                                                    Improvvisamente, mi salì la nausea. Mi scusai, mi alzai di corsa e mi avviai al bagno, di sopra. Stavo per abbassare la maniglia, quando la porta del bagno si aprì da se'. Anzi non proprio da se', ad aprirla era stato Liam, dal dentro. Ci ritrovammo faccia a faccia, separati solo da una soglia. Non mi veniva più da vomitare e restammo lì a guardarci come due scemi, per circa 2 minuti. Che Liam fosse la mia medicina? Nah, ma che sparo!? Certe volte sono proprio rincoglionita forte. Poi, quella cosa dentro di me, quel senso di colpa prese il sopravvento e si impadronì del mio corpo. Salì fino alla mia bocca e la obbligò a pronunciare una delle parole più difficili al mondo:  -Scusa..-  Liam sospirò e abbassò lo sguardo. Il senso di colpa obbligò la mia bocca a continuare e le parole uscirono esili come una brezza primaverile -Scusa per prima, io.. Devo aver perso il controllo..-  -Non devi scusarti, devi solo capire che sei molto meglio di Perrie ed Eleanor messe insieme, e che noi due potremmo benissimo stare insieme, basta volerlo.- Detto questo mi lasciò entrare in bagno. Stavo per chiudere la porta quando -Ah, Bene! Un'altra cosa: tu non sei sola. - gli annuii meccanicamente e chiusi la porta. Adesso sì che ero nei casini. 'noi due potremmo benissimo stare insieme, basta volerlo.' questa frase mi si ripetè nella mente per tipo una trentina di volte.  Altro che nausea, mi stava per venire un infarto. Liam.. Liam aveva detto che potevamo stare insieme.. Ancora non ci credevo. Cazzo. 'Basta volerlo'. Volerlo? Io non lo volevo,io lo desideravo con tutto il mio cuore. Lo desideravo come uno studente desidera la fine dell'ora, lo desideravo come un cane desidera una carezza dal padrone, lo desideravo come un pacifista vuole la pace o come un guerriero vuole la guerra.  Lo desideravo come una Directioner desidera di incontrare gli One Direction. Il problema era che Liam non mi meritava. Lui non meritava una me, meritava una super-ragazza, di quelle alte 2 metri, bionde, occhi azzurri con ciglia stratosferiche, gambe perfette e fisico da paura. Non poteva volere una come me. Una che non riesce a sopportare un trauma familiare tanto da scappare in un altro stato. O merda. In ogni caso, le parole di Liam mi iniettarono una felicità che non provavo da tempo. Ero..ero Euforica. Uscii dal bagno cercando di stare tranquilla e di non cominciare a saltellare di qua e di là come una ritardata. Scesi di sotto. Tutto come prima: Niall che mangiava, Luois che rideva e gli altri ragazzi che scherzavano fra loro. Liam non c'era. Mi risedetti a tavola e finii di trangugiare la minestra di verdura. -Ehi Bene, domani ti va di venire allo studio con noi? Mi piacerebbe molto farti conoscere Eleanor!- Feci un grande sorriso a Louis -Molto volentieri!- .                                                                                                                                        Dopo cena i ragazzi restarono giù a guardare film, a stare al computer, io invece preferii andare a letto. Dio, quanto amavo dormire. Prima di andare, però, chiesi sottovoce a Maggie dove diavolo si era cacciato Liam -E' andato in camera sua. A volte lo fa, quando è confuso o triste.. Forse dovresti parlargli.-    Salii in punta di piedi le scale e attraversai il corridoio. Prima svolta a sinistra e mi ritrovai la porta blu della camera di Liam perfettamente di fronte. Feci un grosso respiro. Non volevo parlargli, non stasera, volevo solo dargli la buonanotte. Bussai. Un leggero 'Avanti' oltrepassò la porta e giunse alle mie orecchie. Aprii la porta, Liam era seduto sul suo letto e stava leggendo, la stanza era buia illuminata solo leggermente da una lampadina sul comodino.   -Buonanotte, Liam- stavo quasi per richiudere la porta, ma lui mi chiamò -Bene, aspetta. Vieni un secondo.- Ecco. Lo sapevo. Ora sì che mi prendeva un infarto. Chiusi la porta e mi avvicinai al letto di Liam. Inutile dire che il mio battito cardiaco era enormemente alterato, e che nel silenzio di quella stanza, avevo paura si sentisse. Liam mi guardava intensamente, e io stavo seriamente per sciogliermi davanti alla dolcezza di quello sguardo. -Perchè mi sorridi?- cazzo. Se n'era accorto. Da prima un angolo della mia bocca non faceva altro che stare su. Non riuscivo a smettere di sorridere. Ma ero troppo orgogliosa per ammetterlo. -Non ti sto sorridendo.-  Liam mi guardò,  poi si alzò e si piazzò di fronte a me.  Ora anche sulle sue labbra si era posato un sorrisetto molto furbo. Mi accarezzò una guancia e mi spostò una ciocca di capelli arancioni dal viso.'Cazzocazzocazzocazzocazzo'. -Bene, continui a sorridermi..- disse quasi ridendo. Abbassai lo sguardo, sorridendo sul serio -Smettila..-                                                               I nostri visi si avvicinarono come se fossero due calamite.  Liam poggiò affettuosamente la sua fronte sulla mia e io strusciai con leggerezza il mio naso col suo. Mi cinse la vita con le sue braccia. -Ti prego.. Non dire che non puoi..-   -Non ho intenzione di farlo.- e le nostre labbra si abbaracciarono.    In quella cosa meravigliosa, chiamata bacio, mi sentii rinascere.  Come sono morta quando entrai in casa e vidi mia madre impiccata in salotto, in quel bacio sono rinata. Liam mi aveva ridato la vita. Era come se lui fosse la mia droga. La mia droga dopo un enorme periodo di astinenza.                                                                                                                                                     Liam mi prese la mano, ma io la ritirai sorrigendogli -Ora sono un po' stanca.. Buonanotte- Liam mi sorrise e in quel sorriso vidi tutto ciò che cercavo nella mia vita. Oddio.. Era tutto troppo stupendamente stupendo.. -Buonanotte Bene-. Chiusi la porta e mi avviai nel corridoio più felice che mai. Cazzo.. Liam payne.. Io..io avevo baciato Liam Payne!                                                                        La mattina dopo mi svegliò una mano che mi tirava leggermente il braccio. -Bene!..Benee!-  una specie di grugnito mattutino uscì dalla mia bocca -Mmh?- -Bene, ti devi svegliare-  era Maggie. Aprii un occhio e la guardai -Se oggi vuoi andare allo studio con i ragazzi, devi alzarti.-  -Tu non vieni?-  -Io vi raggiungo dopo.- le sorrisi e, a malincuore, mi alzai.  Mi vestii con stivaletti, jeans neri, una camicia di jeans blu e mi legai i capelli in una coda bassa.   Uscii dalla stanza di Margaret cercando di non fare rumore e richiusi piano la porta. Nel buio del corridoio scorsi qualcuno che mi sorrideva. Liam.  Mi si avvicinò lentamente e cercò il mio sguardo, incrociammo le nostre mani e lui mi diede un  bacio sul collo -Buongiorno..- -'Giorno Liam..-. Scendemmo al piano di sotto e Louis ci avvertì -Bene, Liam dobbiamo muoverci, Zayn e Harry sono già andati.- Mi sedetti al tavolo  e feci velocemente colazione con Niall che si ingozzava di fette biscottate. 
  
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