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Autore: TheShippinator    29/04/2013    3 recensioni
Avrebbe voluto davvero risponderle a tono. Ridere, magari, e dire che era assurdo e sciocco. Avrebbe voluto sollevare un sopracciglio e cominciare una discussione su come potesse mai fare una canzone ad essere più intima del sesso, ma non ci riuscì.
Riuscì a restare in silenzio, come Adam alla sua destra e Rachel alla sua sinistra.
Solo qualche istante.
Perchè Santana aveva ragione.

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Mentre Rachel, Santana, Adam e Kurt stanno guardando Moulin Rouge, quest'ultimo si perde nei propri pensieri. Quando Santana glielo fa notare, Kurt ricorda la prima volta che ha parlato di Come What May con Blaine.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ho avuto un flash questa sera e ho voluto scrivere anche se domani devo svegliarmi presto, quindi so già che non riuscirò a dormire abbastanza e domani avrò sonno, but I regret nothing!
Le premesse che faccio sono semplici
- Il discorso diretto, nelle parti NON in corsivo, proviene dai dialoghi originali, è solo tradotto in italiano, ma sono sicura che lo riconoscerete tutti.
- Questo è quello che, secondo me, passava per la mente di Kurt in quella scena e spero che vi piaccia! O che quantomeno non faccia troppo schifo!
- Se non avete mai visto il film Moulin Rouge, sappiate che questa contiene SPOILER del film. (Per quanto io trovi incredibile che esista a questo mondo qualcuno che non abbia visto Moulin Rouge talmente tante volte da averlo quasi a nausea -impossibile-, trovo giusto anche mettere questo avvertimento. Magari guardatevi prima il Film, che merita DAVVERO TANTO e poi tornate qui a leggere ù_ù A meno che non ve ne freghi nulla, e allora leggete comunque! *_*)


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Poteva vederlo, poteva quasi sentirlo, stretto tra le sue braccia.
Poteva sentire il suo profumo, l'odore della sua pelle e quello del gel per capelli, impressi nella sua mente tanto da riemergere durante una semplice fantasia.
Poteva sentire il tessuto del suo smoking, lo smoking che avrebbe indossato quel giorno, frusciare sotto le sue dita mentre gli avvolgeva la vita con le mani e con le braccia, rifugiandosi nella sua stretta così familiare e così necessaria.
Poteva giurare di sentire le sue mani sulla sua schiena, le dita spingere sulle scapole, per convincerlo a venire più vicino, per poterlo stringere di più.

Avrebbe dato di tutto per riuscire a trattenersi, per impedirsi di avere uno sguardo arrossato mentre fissava lo schermo senza vederlo.
Le immagini nella sua mente sostituivano quelle del film, le sue labbra, muovendosi impercettibilmente, sostituivano quelle degli attori.
Aveva appena finito di farle tremolare in un "Ti amo" sussurrato nella sua testa, non pronunciato ad alta voce, un "Ti amo" che apparteneva alla sua fantasia.
« Kurt, stai piangendo? »
Non era la voce che si aspettava di sentire accanto a sé, e questo lo disturbò. In parte lo irritò, in parte lo fece vergognare. Il forte accento britannico lo colse completamente impreparato, facendolo irrigidire.
« Oh, no, no… le mie… lenti a contatto mi stanno davvero dando fastidio, in questo momento. » rispose praticamente subito, la voce inevitabilmente corrotta dalla commozione.
Stava immaginando tutto, si stava immaginando qualcosa che andava oltre al suo limite di sopportazione. Perchè per quanto si sforzasse, per quanto volesse con tutta la sua volontà dimenticarsi di Blaine, lui era lì, radicato nella sua mente, piantato come un chiodo nel suo cervello, un chiodo che non se ne sarebbe andato, e lo sapeva. Semplicemente, voleva ignorarlo.
« Non sapevo che portassi le lenti a contatto… »
La voce questa volta provenne da sinistra, costringendolo a voltarsi appena in quella direzione. Lanciò un'occhiata gelida alla coinquilina, fissandola cercando di trasmettere il suo pensiero: "Reggimi il gioco, ti prego!".
« Sì, Rachel, ho appena scoperto di avere un lieve astigmatismo. » la sua voce non sarebbe potuta essere più fredda.
« Oh, credo di avere qualcosa nella mia borsa… »
Kurt scosse il capo, mentre Adam si sporgeva verso destra per cercare di recuperare il proprio zaino, cercando comunque di non voltarsi per troppo tempo nella sua direzione.
« No, no, sto bene! Starò bene, non… non ti preoccupare… » cercò di fermarlo, la voce che pian piano scompariva sempre più priva di convinzione fino a portarlo al silenzio, quando a prendere la parola fu Santana.
Santana era rannicchiata sulla poltrona, separata dal resto del gruppo, raggomitolata in sé stessa come lo era sempre stata.
« Avrei giurato che tu stessi piangendo perchè tu e Blaine parlavate spesso del tuo sogno di cantarvi questa canzone al vostro matrimonio » disse lei con voce carezzevole e quasi irritata, come a volerlo sgridare. Sembrava volergli dire "Kurt, per favore, smettiamola con questa pagliacciata, stai prendendo in giro te stesso e anche Adam".
« Lo facevamo? » ribatté quasi istantaneamente Kurt, osservandola con occhi spalancati, quasi omicida. Sapeva che cosa stava cercando di fare e, per qualche motivo, era terrorizzato all'idea che lei potesse smascherarlo così, su due piedi.
« Si. Ricordo che mi dicesti che cantare questa canzone a qualcuno, per te, era qualcosa di molto più intimo del sesso. »
Avrebbe voluto davvero risponderle a tono. Ridere, magari, e dire che era assurdo e sciocco. Avrebbe voluto sollevare un sopracciglio e cominciare una discussione su come potesse mai fare una canzone ad essere più intima del sesso, ma non ci riuscì.
Riuscì a restare in silenzio, come Adam alla sua destra e Rachel alla sua sinistra.
Solo qualche istante.
Perchè Santana aveva ragione.

« Seriamente? Davvero riesci a capire il Duca?! Blaine è da psicopatici, il Duca è un uomo possessivo e non ha nessun diritto, nessuno, su Satine! »
« Era un'epoca diversa, avevano fatto un contratto e Satine… beh, lei non era solo una ballerina no? Lei, insomma, vendeva sé stessa e il Duca l'aveva più o meno comprata… »
« Non dire un'altra parola, davvero, sono scioccato! Satine aveva il diritto di amare chi voleva! »
« Non ho mai detto questo, era… L'amore non c'entra nulla con il Duca. E' un concetto totalmente diverso, non ho detto che lo condivido, ma che lo capisco! »
Blaine e Kurt stavano nuovamente discutendo del Moulin Rouge.
lo guardavano ameno una volta al mese, perchè era uno dei loro film preferiti.
Spesso si univano ad Ewan McGregor e Nicole Kidman, durante le canzoni, ed era capitato già un paio di volte che Carole li sorprendesse in salotto a ballare intorno al tavolino da caffè, imitando la coppia durante Your Song. In quelle occasioni, Blaine e Kurt, a turno, avevano trasformato lei in Nicole Kidman, costringendola, con le pantofole e magari addirittura una presina per il forno in mano, a fare un paio di piroette assieme a loro.
Finn riteneva tutto questo molto gay, ma Kurt l'aveva beccato a cantare One Day I'll Fly Away sotto la doccia.
« E poi… anche a me "non piace che gli altri tocchino le mie cose"…! » citò Blaine imitando il Duca, aggrottando le folte sopracciglia, sporgendosi verso Kurt e allungando le mani verso i suoi fianchi e il naso verso la sua mascella.
Kurt rise piano, sollevando il mento e consentendogli pieno accesso al suo collo.
« Blaine, non siamo soli in casa, dai…! » lo rimproverò con poca convinzione, tenendo il mento sollevato e gli occhi socchiusi, a causa delle labbra che gli stavano sfiorando la pelle leggere, calde, lievemente umide per i baci con i quali Blaine aveva iniziato a marchiarlo.
« Non sto facendo niente di male… » ribatté l'altro, facendo fuoriuscire la punta della lingua e disegnando una spirale immaginaria sulla sua pelle.
« No davvero, dai… stavamo… parlando di una cosa seria. Ascoltami, su… tra poco Carole uscirà per andare a fare la spesa, aspetta ancora un po' e ascoltami » continuò Kurt, ritraendosi al tocco delle sue labbra, questa volta, e abbassando il mento.
Si trovavano mezzi sdraiati sul divano, ormai. Il braccio destro di Kurt era allungato sullo schienale mentre quello sinistro puntellato, con il gomito, sul bracciolo. Le gambe erano sollevate, posate sopra a quelle di Blaine, sporto verso di lui e con ancora le mani sui suoi fianchi.
Il più piccolo mugolò frustrato ed inspirò rumorosamente, stringendo appena la presa delle dita, come a voler trasmettere la sua frustrazione anche all'altro, che lo consolò allungandosi verso la sua bocca e baciandolo dolcemente.
« Parliamo » propose Kurt, mentre il film continuava ad andare, in tv, senza che nessuno dei due, per ora, vi badasse.
« Non è mai rassicurante, quando il tuo ragazzo ti dice "dobbiamo parlare" » commentò Blaine, aggrottando le sopracciglia per la confusione.
« Non ho detto "dobbiamo parlare", ho detto "parliamo". Oppure possiamo… guardare questa scena, perchè c'è la mia canzone preferita, ssht. » intervenne Kurt, parlando tutto d'un fiato e voltandosi di corsa verso lo schermo, improvvisamente rapito e catturato solo da quelle poche note iniziali.
Come What May, la miglior canzone romantica di tutti i tempi.
Rimasero in silenzio qualche istante, le dita di Blaine che pian piano addolcivano la presa sui fianchi dell'altro e arrivavano ad avvolgerlo in un abbraccio, presto ricambiato da Kurt. Il braccio che prima era allungato sullo schienale, ora era stato posato attorno alle spalle di Blaine e Kurt era praticamente seduto sulle sue cosce.
« "Seasons may change, winter to spring… but I love you, 'till the end of time…" »
La voce di Blaine era poco più di un sussurro e carezzava il suo orecchio destro come una ninna nanna carezza la mente di un neonato.
Kurt socchiuse gli occhi, mentre il battito cardiaco aumentava, improvvisamente incapace di contenere l'emozione. Sorrise, posando la tempia destra contro la fronte di Blaine, strusciandosi piano contro di lui, mentre l'altro, a sua volta, strofinava la punta del naso sulla sua guancia.
« "Suddenly my life doesn't seem such a waste… It all revolves around you…" »
Kurt aveva atteso il momento opportuno per rispondere alla lieve dichiarazione di Blaine, il punto migliore per aprire la bocca e lasciar fuoriuscire la sua voce chiara, leggera come l'aria, in un sospiro fatto di musica e parole.
Si voltò un po' di più, lasciando che le punte dei loro nasi si sfiorassero, gli occhi chiusi e l'anima immersa nella canzone.
« "Come what may…" » sussurrò Blaine, aprendo gli occhi ed allontanandosi un pochino, per permettersi di fissare decentemente gli occhi della persona che amava.
« "Come what may…" » rispose Kurt, fissandolo di rimando, senza riuscire a nascondere un sorriso.
« "I will love you, until my dying day" »
Non fu proprio una frase cantata questa, solo qualche nota accennata, in mezzo ad una dichiarazione d'amore, una promessa che entrambi si fecero, insieme, tornando a chiudere gli occhi e a sfiorarsi con il viso, con le labbra, con gli zigomi e con i nasi.
« Molto meglio… » sussurrò Kurt, con un sospiro tremante, mentre Blaine gli sfiorava la gota con le labbra, depositandovi un bacio leggero come una piuma.
« Di cosa? » domandò di rimando l'altro, stringendolo a sé ed inspirando forte il suo profumo.
« Del sesso » rispose Kurt, occhi chiusi, completamente rilassato.
All'improvviso, Blaine si fermò, allontanando lievemente il viso.
« Come scusa? » chiese, lievemente confuso, il più piccolo.
Kurt aprì gli occhi lentamente, senza capire perchè Blaine si fosse allontanato.
« E' meglio del sesso… Come What May. La canzone… è meglio » spiegò semplicemente, le sopracciglia aggrottate in un'espressione incerta, come se non riuscisse effettivamente a capire cosa ci fosse di così complicato nelle sue parole.
« Tu… tu preferisci cantare questa canzone con me, piuttosto che fare l'amore? » domandò Blaine, con una vaga nota ferita nella voce.
Kurt sorrise, spostando il braccio sinistro ed andando a posare la mano sulla guancia destra del più piccolo.
« Blaine. Ho detto sesso. Quello che facciamo io e te non è sesso. » cominciò Kurt, ottenendo un lieve sorriso da parte di Blaine.
Cercò di continuare, ma le parole non vollero uscire dalla sua bocca, nonostante le labbra fossero già separate. Inclinò la testa, lievemente, abbassando lo sguardo.
« Ti ricordi quando mi hai detto che sentendomi cantare Blackbird ero riuscito ad emozionarti? » domandò, ottenendo in risposta un cenno di assenso da parte di Blaine. I due si guardarono un istante negli occhi, sorridendo assieme, perchè entrambi ricordavano bene quel giorno. La sessione di prove per il duetto delle Regionali era stata sostituita da una sessione di pratica di pomiciata, che era durata davvero tanto…
« Avevo toccato… la tua anima, credo. Giusto? Io… è questo che intendo. Ci sono canzoni, e persone, che possono metterti a nudo più di quanto tu non lo sia durante il sesso. Che ti toccano in maniera più intima di quanto ti tocchi un amante » spiegò Kurt, mentre le dita s'intrufolavano, a fatica, tra i capelli di Blaine. Si lasciò sfuggire un lieve sbuffo divertito.
« Quella volta avevi meno gel sui capelli, è stato più facile… » sussurrò, facendo ridere piano anche Blaine.
« Ho capito cosa intendi. E ovviamente hai ragione, Kurt. sei… brillante. Ti amo. » disse Blaine, sporgendosi per rubargli un bacio.
« Ti amo » rispose Kurt, quando Blaine ebbe lasciato andare il suo labbro inferiore. « E voglio passare il resto della mia vita con te. Voglio poterti sposare legalmente e… cantarti Come What May davanti agli ospiti del ricevimento, davanti ai nostri genitori, a Rachel e a Finn… voglio che tutti sappiano quello che provo per te »
« E io canterò con te » intervenne Blaine con un lieve sussurro, mentre la porta sul retro di Casa Hummel-Hudson scattava, segno che Carole era uscita per andare a fare la spesa. Come al solito, quando loro erano in salotto, a differenza di Burt, lei usciva dal retro per non disturbarli.
Kurt e Blaine si voltarono verso il punto dal quale era provenuto il suono, quindi tornarono a guardarsi, per un attimo in silenzio.
« Credi che sarebbe un problema se… fino ad allora… fossimo intimi anche fisicamente e non solo con l'anima? » domandò Blaine, abbassando lo sguardo per accarezzare il petto del suo ragazzo, ricoperto solo da una camicia bianca e un gilet.
« Oddio, certo che non lo sarebbe, sei matto? » rispose Kurt, inclinando il capo in fretta e catturando le labbra dell'altro in un bacio un po' più possessivo, mentre già Blaine si premurava di farlo scivolare lentamente all'indietro, fino a fargli posare la schiena sul divano.

« Chi vuole i pop corn? Nessuno? » il pigolio della sua voce riempì le sue orecchie.
Si era volutamente fermato, perchè i ricordi gli avevano affollato la mente e in un istante aveva rivissuto quella volta, la prima volta che, con Blaine, aveva parlato di quella canzone.
Il suo sguardo tornò a farsi rosso e forse Santana lo notò e capì di essere stata troppo esplicita, di aver detto troppo, per quel giorno, per quella sera.
Forse fu per quello che si alzò e cambiò argomento dal nulla.
Kurt richiamò a sé tutte le sue doti di attore, invitandola a continuare il suo discorso, sperando che le accuse contro Brody distraessero tutti dal precedente argomento di discussione… compreso sé stesso.

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E mh… boh, tutto qui ecco xD Se vi è piaciuta questa mia piccola One-shot e siete anche CrissColfer Fans, vi invito a leggere anche "We Sleep and Slide as we Fall in Love". L'ho finita da poco, ma mi piacerebbe avere qualche parere sul finale e non ne ho ricevuti, quindi siccome ecco… era la prima ff che pubblicavo con qualcosa di "esplicito", se c'è qualcuno di più esperto di me che sta leggendo, beh… non mi dispiacerebbe ricevere annotazioni o consigli o "no guarda, resta sul casto che sei incapace", cose così xD
Grazie per aver letto!

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Un bacio, Andy <3

  
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