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Autore: RobyWiccan    29/04/2013    1 recensioni
Questa signori è la mia prima fanfiction quindi siate clementi!
Sarebbe a dire che è il "finale alternativo" di una fanfiction scritta in precedenza da Kaciart in cui Billy viene colpito da Teddy in uno scatto d'ira e finisce in coma.
Dato che ho avuto il trauma del finale per giorni ho deciso di prendere l'inizio della trama ma di modificarlo a modo mio quindi tutta la storia è incentrata sul "falso coma" di Billy che in realtà riesce ancora a ragionare.
Eccovi la mia creaturina!
P.S.: Come ho detto sopra siate clementi perché è la mia prima FanFic e credo/spero di non aver violato nessun regolamento.
Fatemi sapere che ne pensate anche se so che come idea la trama può sembrare MOLTO assurda.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Dolore. Tanto dolore.

Com'è finito lì?

Nemmeno lo ricorda. Anzi, dov'è adesso?

Intorno a lui c'è il buio più assoluto, non di quelli che vedi quando sei a dormire, che ti sembra di scorgere dei movimenti, anche se impercettibili. No, quello è il buio più scuro e immobile che si può immaginare. Un nero fermo, quasi opprimente, un nero che inghiotte, sembra di poterci galleggiare dentro, di venirci risucchiato, dentro le profondità più recondite dell'universo.

È sicuro che un buco nero dovesse avere quell'aspetto.

Ma lui chi?

Billy non ha mani per toccare, né orecchie per sentire, né occhi per guardare. È puro pensiero, non sa però com'è finito in quella assurda situazione.

Dolore. Tanto dolore. Un colpo secco e fortissimo alla testa. Tanto sangue e poi il nulla.

Ora ricorda.

Teddy!

Teddy ha perso il controllo. Ha perso il controllo e lo ha attaccato. No, non lo ha attaccato, non è possibile, non ne sarebbe mai capace. Lui si è in mezzo e lui lo ha.. attaccato, si. Lo ha colpito e ora lui è.. Morto? No, non è morto. Ragiona. Pensa. Non è morto. È.. in coma? Se avesse potuto sentire il proprio cuore avrebbe battuto all'impazzata, ma non sente nulla.

Preso dall'ansia si mette a correre, nonostante non abbia gambe per farlo. Corre, per scappare, dalla consapevolezza che Teddy lo aveva colpito, ma non per delusione, sapeva come si potesse sentire in questo momento. Per trovare una via di fuga da quella prigione senza sbarre. Quel posto così opprimente eppure così infinito.

Un vuoto sconfinato, lui si sente così piccolo in quel buio così profondo.

Si ferma e scopre di non essersi mai mosso. È solamente pensiero, e si abbandona allo sconforto, ad un pianto senza lacrime.

 

Dove sono?”

 

~

 

 

{10 minutes . . }

 

Billy! Lasciatemi andare, è il mio ragazzo, lasciatemi! ..BILLY!”

 

Teddy spintona nel tentativo di raggiungere la barella che i medici stanno caricando nell'ambulanza per essere portata d'urgenza all'ospedale. Solo che su quella barella si trova Billy, bianco come un cadavere e sporco di sangue per tutto quello che riesce a vedere. Tre poliziotti lo stanno bloccando e uno di essi gli punta addirittura una pistola contro. Non ha la più pallida idea di cosa sia successo.

Un momento prima è furioso e amareggiato per la sua scoperta, il suo pianeta cancellato dalla faccia della terra, o meglio, dell'universo, e la morte di sua madre.

L'attimo dopo è in ginocchio tra diversi cumuli di macerie e Billy, in una pozza di sangue che si estende dalla testa quasi come un'aureola cremisi. Come una rosa rossa che sboccia dal viso bianco, quasi cinereo ormai, del suo ragazzo.

Poi il caos. Non importa quanto possa urlare, Teddy viene allontanato e Billy trasportato d'urgenza in barella.

 

Stagli lontano, Hulkling!”

 

Intima uno dei poliziotti, quello con la pistola in mano. H-Hulkling?

Le parole gli muoiono in gola. Guardandosi le mani si riscopre nella sua forma Skrull.

No. Non può averlo fatto davvero. Non ha veramente colpito il suo ragazzo, è impossibile.

Il ricordo di quei momenti confusi lo colpisce in testa come una stilettata. La consapevolezza che Billy è in pericolo di vita a causa sua arriva dura come un pugno nello stomaco.

È stato lui a colpire Billy.

La notizia della distruzione del suo pianeta lo ha sconvolto e ha perso il controllo, ma non ricorda altro. Le macerie intorno a lui sono un chiaro segno che però è lui la causa di tutto, un elicottero ronza sopra le teste dei passanti e dei curiosi, oscurando il rumore della pioggia.

Non può aver colpito Billy, non può essere stato capace di una simile azione, non può averlo fatto. E invece Billy è stato caricato in ambulanza, e ora parte senza di lui, in un turbine di sirene e pioggia, lasciandolo tanto frastornato da lasciarsi portare via senza opporre resistenza.

 

~

 

Non si è mai sentito più solo, quanto tempo è passato? Cinque minuti? E già sembrano secoli, isolato nel buio più totale e vuoto che mente umana possa concepire. Si sente così piccolo e indifeso, quando ad un tratto cominci ad avvertire un ronzio. L'aria,-no, non l'aria- il nulla intorno a lui comincia a vibrare. Percepisce qualcosa, come se qualcosa stia per accadere. Qualunque cosa sia si avvicina, inesorabile.

Poi accade.

Non è doloroso, solo scioccante, improvviso. Una scossa intensa si scarica intorno a lui, come mille radici luminose, come in una tempesta di fulmini.

Accade in un secondo e si estingue così com'è arrivata.

Di nuovo buio.

Rimane sconvolto dall'accaduto ed ha appena il tempo di rendersi conto di quel che è successo che subito ne arriva una seconda. Di nuovo i brividi lo scuotono. Le radici luminose e veloci come bagliori sull'acqua lo percorrono. È come dentro il proprio corpo, le scariche glielo mostrano chiaramente, ma spariscono per la seconda volta.

Ora capisce cosa sta succedendo, lo stanno rianimando, ne è sicuro. Le scariche sono partite dal petto con ogni probabilità, ma lui non ha idea di dove si trovi.

È come intrappolato, da fuori nessuno può vedere che è vivo, attività cerebrale e quant'altro. Nessuno può sapere..

Pensa a Teddy, a come si deve sentire in quel momento, non può sopportare l'idea che si senta in colpa per l'accaduto.

Non può permetterlo, deve assolutamente riprendersi il proprio corpo. Per la sua famiglia, per Wanda, Thomas e tutti gli altri. Per la squadra, Eli, Kate, ..Teddy. Deve farlo per lui.

Deve svegliarsi.

 

~

 

 

{12 hours . . }

 

Dov'è?”

 

Lo stanno ancora operando Ted-”

 

Teddy comincia a tremare, scosso da spasmi tutt'altro che impercettibili.

 

Hai intenzione di perdere il controllo di nuovo, Altman?”

 

La voce di Eli è tanto dura quanto amareggiata. Se ne sta in piedi, a fissarlo.

Teddy guarda il pavimento della sala d'aspetto dell'ospedale cercando di ignorare qualsiasi altra cosa, concentrandosi sulle linee perpendicolari tra le piastrelle bianche e azzurre.

Sa che ha ragione, è solo merito suo se può aspettare in ospedale piuttosto che in una cella. Ha dovuto parlare con parecchie persone, tra cui anche Cap, per convincerli che Teddy non aveva cattive intenzioni riguardo all'accaduto.

Quest'ultimo alza la testa, con il volto di chi ha appena pianto e, sotto sotto, lo sta facendo ancora. Ma non risponde, Eli ha ragione. Dannazione. La persona più speciale e meravigliosa del pianeta è in rianimazione per un trauma cranico, per causa sua.

La notizia della distruzione del suo pianeta e la morte di sua madre sembrano impallidire in confronto.

Billy rischia di morire, il suo Billy, a causa sua. È stato lui. Ha visto i filmati e Kate gli ha raccontato tutto, con le lacrime agli occhi.

Aveva perso le staffe ed era impazzito per le strade, distruggendo qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Non era riuscito a fare troppi danni finché Billy non si era messo in mezzo, aveva cercato di calmarlo e di mettere in salvo la gente. Non aveva usato la magia, aveva cercato di calmare uno Skrull inferocito con le proprie sole forze. Era stato a dir poco eroico. Ma non era bastato e aveva dovuto ricorrere alla magia.

Teddy lo aveva visto e lo aveva preso come un attacco, gli si era lanciato contro e lo aveva colpito, scaraventandolo contro una parete. Uno schianto tremendo. Il filmato era stato il colpo di grazia. Spintona via Patriot e corre a tutta velocità verso il bagno, abbandonandosi al pianto.

 

Bel lavoro, Eli.”

 

Lo rimprovera Kate, ma sa che pure lui odia farlo.

 

~

 

Non sa quanto tempo ha passato di nuovo nel buio ma almeno adesso ha capito. Lui era il pensiero, la sua mente, la parte cosciente. Il suo corpo è come un involucro, vivo, ma incapace di stabilire un contatto.

E poi c'è la magia.

La magia, il suo potere, la sua mutazione, che tiene legate quelle due parti incapaci di esistere singolarmente. Deve utilizzare quella per riprendersi il proprio corpo.

Dopo un tempo che gli sembra veramente un secolo trova un appiglio, da qualche parte nel profondo dell'anima lo trova. Tra la sua coscienza e il suo corpo si è creato un minuscolo contatto, poco più sottile di un capello. Potrebbe non essere considerevole come conquista ma per Billy lo è. Per lui è come aver raggiunto la vetta più alta del mondo, ma non può sbilanciarsi proprio ora. La concentrazione è forse la sua unica speranza.

 

Fatti forza.”

 

Si dice.

Deve proseguire.

Pezzo dopo pezzo.

Cellula dopo cellula.

Pensiero dopo pensiero.

Si sarebbe ripreso la sua vita.

È una promessa.

 

~

 

{2 weeks . . }

 

Risonanza magnetica. Billy è disteso su una tavola bianca che passa avanti e indietro in quella che sembra ironicamente un'enorme ciambella. Ma persino agli occhi di un bambino quell'ammasso di tecnologia e ferro sembra spaventoso, figuriamoci agli occhi di chi ha causato tutto questo.

Teddy guarda il suo ragazzo inerme su quella sorta di lettino e deve fare ricorso a tutta la sua volontà per non scappare, o correre dal ragazzo per cercare di abbracciarlo e proteggerlo. Ma sa che i medici lo stanno facendo per il suo bene, anche se i monitor non mostrano segnali incoraggianti.

Il corpo di Billy appare come sezionato a fette sottili, per far vedere i tessuti lesionati rispetto a quelli sani. I piedi sono quasi a posto, ma salendo si intravedono ossa rotte, contusioni ed emorragie sparse ovunque. Ma la testa è lo spettacolo più orrendo, il cranio è quasi guarito dalla prima operazione ma anche non essendo un medico capisce che l'emorragia è più grave del previsto. E lui ne è la causa.

Si sente un mostro, anzi, lo è.

Il suo ragazzo è in condizioni pietose, pallido e già smagrito, gli ematomi in faccia sono ancora viola e gialli. Lacrime amare cominciano a rigargli il volto e i medici gli riservano sguardi severi ma, sotto sotto, di compassione, e lui non ne vuole. Ma deve farsi forza, non deve cedere. Non deve scappare, per quanto vorrebbe nascondersi in un buco profondo quanto il suo stesso senso di colpa.

 

~

 

Quel buio è opprimente, ma riesce a stabilire sempre più contatti, sebbene gli costi una fatica immane. Anche se riesce a riprendere possesso di alcune parti del suo corpo non si azzarda ad usarle, solo uno spasmo gli costa uno sforzo atroce, come sollevare un'automobile.

Ma deve avvisarlo.

Vuole avvisare Teddy che lui vive.

Che esiste ancora.

Che tornerà.

Non ha mai fatto un incantesimo di questa portata, così complicato, senza l'uso di parole. Perfino sua madre ha dovuto usarle per magie di straordinaria potenza. Ma lui non è sua madre, non è forte quanto lei, ne è sicuro. In ogni caso deve tentare, per Teddy.

Non si darà mai pace se non riesce a mantenere la sua promessa, deve tornare.

Tornerà.

Costi quel che costi.

Dovesse anche stare sveglio per tutto il tempo, dovesse non riposarsi nemmeno per un secondo pur di tornare. Si riprenderà il suo corpo. Tornerà indietro. Dirà a Teddy che non deve preoccuparsi, che non deve scusarsi per quello che è successo. Non può sopportare l'idea che possa sentirsi in colpa per tutta la vita, è inconcepibile.

Tornerà.

 

~

 

{three months . . }

 

Billy è più piccolo e magro che mai. Sembra essersi rimpicciolito e teme che continuerà fino a scomparire, ed è tutta colpa sua.

Sono passati mesi, è ormai in stato vegetativo da tempo. Teddy ancora non si capacita di quello che sta succedendo. I segni sul viso del piccolo incantatore sono quasi scomparsi e sotto le sue palpebre non si scorge il minimo movimento, non lo si scorge da mesi ormai. Ma non può essersene andato.

 

Non voglio rinunciare a lui.”

 

Nessuno ti sta dicendo di farlo.” Eli prende una sedia e gli si siede accanto.

 

Teddy si sente solo, è come se tutto il mondo stesse andando avanti come se né Billy, né Wiccan, fossero mai esistiti.

 

Voglio essere la prima persona che vede quando si sveglierà. Voglio che sappia che di lui importa ancora a qualcuno.”

 

Ci importa Teddy, importa a tutti quanti. Ma abbiamo delle responsabilità verso i Vendicatori, tutti le abbiamo, anche tu, se le vuoi ancora. Abbiamo bisogno di te.”

 

Billy ha bisogno di me. Voglio essere qui quando si sveglierà.”

 

E se non dovesse farlo?”

 

Teddy non risponde, solo il pensiero gli fa venire la nausea, gli stringe lo stomaco e gli sgretola il cuore.

 

Teddy, pensa a quello che Billy avrebbe voluto. Solo.. pensaci.”

 

Eli si alza, gli posa una mano sulla spalla prima di andarsene a passi pesanti. Teddy cerca di non pensare a niente, l'ultima cosa che vuole fare è pensare.

 

~

 

Non può aspettare di ricomporre tutti i collegamenti se vuole avvisare Teddy. Non ce la fa, deve avvisarlo il prima possibile, non può andare avanti altrimenti.

Nel buio completo è comunque riuscito a trovare le proprie corde vocali e sta ristabilendo tutti i contatti possibili. Non ha idea di quanto tempo stia passando effettivamente ma non gli importa, basta che si sbrighi, non può permettere che Teddy debba continuare a sentirsi in colpa. E' sicuro che in questo momento lo è, mortificato, forse addirittura accanto al suo letto.

Ammesso che sia su un letto e non in una bara.

Cerca di non pensarci.

No, Teddy non può nemmeno pensare che lui possa morire. Non può morire a causa della persona che gli salva la vita ogni giorno anche solo con un sorriso, non può permetterlo.

La gola è ormai sotto il quasi totale controllo e forse è giunto il momento di fare la sua entrata in scena.

Non deve mollare proprio ora.

Pensa a Teddy, al primo giorno che si erano conosciuti, nella fumetteria.

Pensa a quando, nel cubo, il direttore voleva uccidere il ragazzo e lui era disposto a tutto, anche disobbedire ai principi dei Giovani Vendicatori, pur di salvarlo.

Pensò alla scuola, quando aveva cominciato a notarlo.

A quando si erano fidanzati.

A quando lo difendeva in tutti i modi davanti ai teppisti.

Ad ogni volta che si erano abbracciati, baciati, o avevano pianto assieme per la morte dei loro compagni.

Ogni dettaglio sembra acquisire sempre più spessore nella sua coscienza, come a ricongiungersi come tanti pezzi di puzzle al grande mosaico della loro vita. I migliori momenti.. tutti i migliori momenti trascorsi con lui avevano fatto sì che la sua vita diventasse quella che era diventata, la migliore che avesse mai potuto sperare.

Chiama a raccolta tutte le sue forze, per quanto debole si possa sentire e sente come se la voce stesse veramente uscendogli dalla gola, ma deve urlare più forte per sovrastare quell'odioso silenzio.

Prende tutto il fiato che può, come se dovesse urlarlo dal monte Everest.

 

~

 

{nine months . . }

 

Te..ddy..”

 

Un sospiro.

Poco meno di un rantolo.

Il petto si è alzato e abbassato in maniera quasi impercettibile ma l'ha sentito. Billy, quel piccolo corpicino esile e pallido, la sua ragione di vita, ha appena detto il suo nome.

Non è possibile, è in stato vegetativo dal più di otto mesi ormai, ma l'ha detto. Ne è sicuro, non può essersi sbagliato.

Si avvicina a lui con uno scatto, stringendogli la mano, come se dovesse vederlo sbattere le palpebre da un momento all'altro e sorridergli felice.

Ma non succede.

Non succede nulla.

Billy rimane fermo dov'è, come per gli innumerevoli mesi precedenti. Non muove un muscolo, la mano stretta in quella di Teddy rimane inerte e lui si costringe ad abbandonare lievemente la presa.

Alza lo sguardo sui monitor, che non segnalano nulla degno di nota. Il battito cardiaco è sempre uguale come il respiro e, disgraziatamente, anche l'attività cerebrale. Non è stato uno scherzo della sua immaginazione, ha veramente sentito Billy pronunciare il suo nome.

E' confuso, emozionato per l'accaduto ma in un certo senso deluso e impaurito. Impaurito dall'essersi potuto confondere, di essersi potuto illudere. Eppure la speranza lo accompagna ancora, come se dentro di lui ci fosse stato uno specchio d'acqua e la voce di Billy ci avesse gettato un sassolino, smuovendo le acque quasi ormai immobili.

Se prima si permetteva di tornare a casa per dormire in un letto comodo ora rimane giorno e notte accanto a lui, con occhi speranzosi e imploranti, quasi a chiedere un qualsiasi altro segno di vita.

Gli posa una mano sul viso prima di cedere al sonno di nuovo.

 

Ti prego Billy, torna.”

 

~

 

Dolore.

Non sembra nulla in confronto al dolore che aveva provato alla testa quel giorno -che poi chissà quanto tempo era passato.-, nulla. La gola sembra bruciargli, come se l'aria che l'ha attraversata contenesse cristalli di ghiaccio e fuoco. Non ha un corpo, ma il dolore è insopportabile, come il sale su una ferita aperta o l'acqua bollente sulla pelle scorticata. Il dolore gli graffia la gola per un tempo che pare interminabile prima di cominciare a scemare lasciandogli una terribile impressione di pulsazione e la paura.

Ha paura che non abbia funzionato, che Teddy non lo abbia sentito.

No, deve aver funzionato.

Sente una specie di carezza, una mano, o il fantasma di essa, posarsi sul suo viso. In quel momento sente il cuore gonfiarsi e la felicità crescere dentro di lui, che lo spinge a continuare ancora più deciso risoluto di prima, e ricomincia a scalare quella montagna che ora sembra impallidire di fronte alla sua determinazione.

 

Tornerò, te lo prometto.”

 

~

 

{a year and half . . }

 

 

Non tornerà Teddy, è stata la tua immaginazione. Sei stanco, dovresti riposarti.”

 

Teddy non vuole ascoltare nemmeno una parola da Eli. Thomas se ne sta in disparte cercando di non guardare in direzione del fratello, Kate è in piedi e sistema le ciocche disordinate di Billy.

Cerca di ignorare le parole decise, seppur sofferenti di Eli, ma è impossibile.

“Non dirlo nemmeno! Tornerà. Ha detto il mio nome. L'ho sentito!”

 

Teddy scatta in piedi con voce stridula e spezzata, solo Kate sobbalza per un attimo, spaventata e con gli occhi lucidi, Thomas si limita a distogliere lo sguardo. Eli rimane a fissarlo, odia farlo ma non sa più come convincerlo. Tutti loro hanno perso la speranza di rivedere Billy e di riavere Wiccan in squadra, ma Teddy no. E' più ostinato che mai da quando dice di averlo sentito pronunciare il suo nome, agli occhi degli altri sembra impazzito. Hanno provato più volte a convincerlo ad andare da uno psicologo ma si è sempre rifiutato, anche lui è smagrito molto e ha profonde occhiaie sotto gli occhi, lucidi per il rimanere sveglio per tante ore.

 

Teddy, non puoi-”

 

COSA. Non posso cosa? Io rimango qui con lui, che vi piaccia o no! Non sono pazzo, so benissimo cos'ho sentito!”

 

Teddy, i medici hanno detto-”

 

Kate cerca di intervenire con voce tremante, supplicante, ma l'agitazione non le permette di creare una frase convincente. Non sa nemmeno lei cosa dire, ma prima di poter chiedere aiuto ad Eli con lo sguardo Teddy scatta nuovamente.

 

ANDATE VIA! LASCIATEMI IN PACE!”

 

Ormai sa che è questione di secondi prima che le lacrime facciano la loro comparsa. Uno ad uno i suoi amici lasciano la stanza, l'ultimo è Thomas, che gli posa una mano sulla spalle, stringendola. Somigliano più a condoglianze che a conforto e se ne va, senza proferire parola.

E' il colpo di grazia, appena la porta si chiude Teddy scoppia a piangere davanti al piccolo corpo di Billy.

 

~

 

Ha quasi ripreso tutto il controllo del suo corpo, anche i più piccoli, microscopici e reconditi angoli della sua anima sono saldamente attaccati al suo corpo. Ma non basta. Ora deve “riattivare” la corrente, rimettere in sesto tutti quei canali vuoti tra sé stesso e il suo corpo, deve fare quell'incantesimo.

Ripensa a tutti i momenti passati nella sua vita, da quelli più importanti a quelli che possono sembrare del tutto insignificanti.

Ripensa a quegli attimi passati insieme alle persone che amava, bei momenti e ma anche quelli tragici.

Le botte ed i regali ai tempi della scuola.

I pianti e le gioie passate insieme ai suoi compagni.

I litigi e le feste.

Tutto, tutto gli mancava così tanto.

Non può permettersi di morire, non così.

 

~

 

Resta a piangere, disperato. Sa benissimo cosa hanno detto i medici.

Probabilmente una contrazione nervosa, ci dispiace.”

Ma lui non se la beve, a loro non dispiace per niente. Non gliene importa niente del suo ragazzo. Non importa ai medici, non importa ai suoi compagni di squadra. Si sente solo. Sa che non è colpa dei ragazzi ma in quel momento se la prende con tutti, a qualsiasi essere vivente che passa lì accanto non importa nulla della sorte del suo fidanzato.

Lui ha sentito il suo nome, non se lo è immaginato. Il dubbio lo assale. E se in realtà fosse veramente.. No. Non può essere.

Eppure i monitor non mandavano nessun segnale, e poi i medici sanno il fatto loro.. Lo ha detto anche Thomas.

Credo che sia il loro lavoro saperlo, Altman.”

Ma come fanno a saperlo?

Lui ha sentito il nome, non vuole nemmeno prendere in considerazione l'idea di esserselo immaginato.

E' impossibile.

Ma non ha prove.

Non può nemmeno cedere allo sconforto, non di nuovo.

 

~

 

Voglio svegliarmi.”

 

Billy si concentra su quelle due parole per poter tornare indietro. In tutto quel tempo passato in una sorta di reclusione ha imparato molte cose sulla propria magia, a come reagisce ai suoi stati d'animo, a come deve sentire le parole.

Ripensa a quando stavano cercando i Runaways, quando lui e Teddy insieme a due altri ragazzi erano stati catturati e portati al Cubo, a quando avrebbe preferito infrangere il codice dei Giovani Vendicatori pur di non vedere Teddy torturato in quella maniera. Nonostante l'inibitore di poteri che gli permetteva di sentire tutto fuorché la propria voce non era riuscito -e ringraziava il cielo per questo- ad uccidere il direttore del Cubo. Non c'era riuscito perché non si era concentrato su quell'incantesimo, la sua era una semplice minaccia. Ma adesso è concentrato e può farcela.

 

Voglio svegliarmi.”

 

Lo ripete, più e più volte, finché non sente che qualcosa sta finalmente accadendo.

Comincia a sentirsi leggero, poi pesante, poi entrambi.

Sente come se tutte le parti del suo corpo, tutte le sue cellule, stessero tremando, poi venissero tirate e tese come mille elastici.

Finalmente sta succedendo qualcosa, riesce a sentire qualcosa. Avverte una sensazione, e quello già gli basta, perché dopo quelli che gli sono sembrati secoli sentire qualcosa era diventato quasi un'illusione.

Ma non si ferma.

Sente come se venisse trascinato verso una meta sconosciuta, ma che lui sa essere la libertà, il ritorno. Manca poco ormai e lui sente già le lacrime affiorare per l'emozione.

 

Sto arrivando Teddy, sono qui.”

 

~

 

Teddy sta guardando il suo fidanzato, l'uomo della sua vita, spegnersi piano, come un bambino addormentato. L'unica cosa che lo tradisce sono i piccoli elettrodi attaccati alla testa e il piccolo tubicino nel naso che porta l'ossigeno ai polmoni. I lividi sono già del tutto scomparsi. Billy è pallido e con profonde occhiaie che gli solcano il viso scavato e scarno.

Eppure sul suo viso resta dipinta un'espressione quasi serena.

 

La serenità di un morto.”

 

Pensa Teddy e subito rabbrividisce, non riesce nemmeno ad accettare l'eventualità che Billy possa morire.

Ormai ha perso anche la speranza di rivedere una piccola smorfia sul suo viso, a volte pensa anche di esserselo solo immaginato. Con questo pensiero alza lo sguardo al monitor e vede i segnali del battito cardiaco farsi più frequenti, anche se irregolari, ma sempre più continui.

L'attività cerebrale, da nulla, comincia a crescere piano piano.

Teddy non può credere ai suoi occhi.

Non ci crede.

Non sta succedendo realmente.

Guarda Billy, tutti i segnali sono in aumento ma lui non si muove. Non è la sua immaginazione.

Billy scoppia in un profondo sospiro.

Il suo petto fa letteralmente un balzo, quel corpo che non si muove ormai da un anno e mezzo ha appena emesso un enorme respiro.

 

~

 

Billy è sfinito, era ad un passo dalla morte certa fino ad un secondo prima e ora era salvo.

È a casa.

Come se dopo aver passato secoli negli oceani più profondi avesse ripreso finalmente fiato.

Come nascere una seconda volta, dolorosa. Eppure ora poteva finalmente riposare.

I suoi sensi sembrano essere rinati e finalmente può sentire.

Le voci delle infermiere agitate che stanno correndo nel corridoio.

L'odore forte di disinfettante.

Aprendoli, scopre di avere gli occhi, girando pesantemente la testa vede i sagome confuse che aprono la porta e si riversano nella stanza.

Il sapore acre in bocca come se si fosse appena svegliato la mattina.

Le lenzuola morbide dell'ospedale.

Ma sente anche altro.

Il profumo di Teddy.

La presa quasi timorosa sulla sua mano.

I suoi occhi dispiaciuti ed entusiasti, di chi non può credere a quello che sta succedendo.

La sua voce quasi spezzata dal pianto e dall'emozione.

 

Billy.. Perdonami..”

 

Vorrebbe rassicurarlo, dirgli che non c'è nulla di cui preoccuparsi che non deve sentirsi in colpa, ma è troppo stanco anche solo per sorridergli e cade in un sonno senza sogni.

 

~

 

Intorno a quel piccolo corpo martoriato si affanna una miriade di persone.

Teddy è ancora immobile davanti al suo fidanzato steso nel letto e non riesce a credere a quello che ha visto. Sembra che il mondo in quel momento si sia fermato.

I medici sbraitano ai suoi compagni di squadra mentre le infermiere corrono agitate su e giù per il corridoio.

Eli e gli altri cercano di allontanare Teddy sotto ordine dei dottori e lui è costretto a lasciare la mano di Billy.

Non sente nulla, sembra quasi una bambola mentre i suoi compagni cercano di trascinarlo via dalla stanza.

Billy non è morto.

Ora sta solo dormendo.

Forse ha sempre dormito.

Ma non importa.

 

È tornato.”

.

.

.

 

{24 hours later . . }

 

Un giorno. Un intero maledetto giorno passato ad aspettare di poter vedere il suo ragazzo.

 

Ma come si permettono?”

 

Teddy è scocciato per quello che avevano detto i medici. Non gliene importa un bel niente che sia per ragioni di sicurezza.

Chock da risveglio lo avevano chiamato.

Lui voleva vedere Billy, questo è quanto.

Grazie al cielo è riuscito a farsi ricevere prima del previsto, non avrebbe resistito per una settimana. Una settimana! Quei medici erano pazzi.
Decide di ignorare questi pensieri e concentrarsi sulla questione più importante.

Billy.

In quelle 24 ore passate si è dato una sistemata, le occhiaie sono sparite e si è dato una bella pulita. Quella mattina si è svegliato di buon'ora e si è diretto di filato all'ospedale.

E' talmente agitato che passa davanti ad un piccolo chiosco di fiori e ci mette un po' prima di realizzare che non ha preso niente per l'occasione.

Maledicendosi mentalmente compra un mazzo di fiori coloratissimi, profumato di fresco, non quei fiori dall'aroma penetrante. Un profumo leggero, che gli ricorda il suo ragazzo.

La persona che sta per rivedere.

Con questo pensiero si dirige verso l'ospedale. Giunto lì i dottori lo degnano di sguardi un po' contrariati, essendo tornato così presto, ma anche loro in fondo sono felici di quel miracolo.

 

Billy è un miracolo.” Pensa lui.

 

Man mano che si avvicina alla stanza però sente riaffacciarsi i sensi di colpa.

È stato lui a causare tutto questo, ora come ora presentarsi con un mazzo di fiori gli sembra un modo un po' stupido per farsi perdonare. Non può essere perdonato, il suo errore è stato troppo grave.

Troppo tardi, ormai è dentro la stanza.

Ci ha passato più un anno là dentro, eppure entrarci così è tutta un'altra cosa.

Sembra un posto nuovo, più luminoso. I muri bianchi non riflettono troppo la luce e rendono la stanza un luogo piacevole, l'odore di disinfettante si è fatto meno intenso e quello dei fiori sta prendendo candidamente il suo posto.

Una tenda bianco opaco copre il letto dalla sua visuale, e in quel momento sente il cuore stringersi nel suo petto e battere all'impazzata. Sembrava un uccello che volesse uscire dalla gabbia di costole che lo imprigionava. Non sa perché ma ha paura di vedere quello che sta dietro la tenda.

 

E' Billy, sta bene. Va' da lui, forza.”

 

Cerca di farsi forza. Passo dopo passo si avvicina e finalmente la sottile barriera di tessuto scopre quello che dovrebbe essere il suo ragazzo. Teddy ha paura di come reagirà non appena aprirà gli occhi.

Come tutto nella stanza anche Billy apare più luminoso, riposato, sembra che abbia anche un'espressione serena sul volto. Gli elettrodi sono stati tolti ma hanno lasciato il piccolo tubicino d'ossigeno e la flebo nel braccio, i valori sui monitor sono stabili.

Sollevato si avvicina e posa i fiori in un vaso che sembra essere stato messo lì apposta. In quel momento il suo cuore riprende a battere e si siede sulla seggiola di plastica azzurro-grigia, posando la mano un po' incerta su quella del ragazzo.

Quella mano è ancora scheletrica per tutto il tempo passato a nutrirsi attraverso una flebo, quella ancora attaccata al suo braccio sinistro.

Appena alza lo sguardo da quella piccola mano scopre che il proprietario lo sta guardando.

I suoi occhi sono svegli e vigili, ma inespressivi.

Ha sempre saputo quello che il ragazzo pensava anche solo guardandolo negli occhi, quelli non dicono nulla.

Sono muti.

 

~

 

S-scusami Billy, io davvero.. Non so cosa mi sia preso. Mi dispiace.. Mi pento ogni giorno di quello che ho fatto, vederti in quello stato.. Io.. Temevo di averti perso.”

 

Per tutta risposta stringe delicatamente la mano di Teddy, per quanto la sua forza così scarsa gli possa permettere, e gli sorride facendo un cenno con la testa come a dire: “Non parliamone più.”

Rimangono in silenzio sorridendosi a vicenda, entrambi a sentire la mancanza dell'altro da troppo tempo, a volersi abbracciare, stringersi ma erano come congelati in quella tiepida mattina d'ospedale.

Ad un certo punto il ragazzo volge lo sguardo sul tavolino, dove espande profumi leggeri e freschi il suo regalo.

Dei fiori.

Che pensiero dolce, tanti fiori colorati. Un profumo gentile, delicato, come Teddy. Come il ragazzo che ora lo sta guardando, come ad implorare perdono.

Non ce n'è bisogno.

Non c'è mai stato bisogno di chiedere scusa.

Vorrebbe tanto dirglielo.

 

~

 

Billy non ha ancora aperto bocca, comincia a preoccuparsi. Lo vede portarsi una mano al collo e toccarsi la gola.

Il verso strozzato che emette subito dopo lo spaventa. Si sporge verso di lui e gli prende anche l'altra mano, stringendola con dolcezza e decisione. Lo bacia sulla fronte cercando di trattenere le lacrime.

 

Guarirai. Completamente. Te lo giuro Billy. Te lo giuro.”

 

Billy sorride, commosso e con gli occhi lucidi, ma è stanco. Teddy rimane con lui finché non si addormenta.

Quando l'infermiera viene a dirgli che il tempo delle visite è concluso se ne va senza fare storie.

Perché ormai il suo ragazzo è al sicuro.

E' tornato.

 

~

 

{15 days later . .}

 

L'ascensore non è mai stata meno opprimente di quel giorno, è troppo felice per pensare alle pareti strette e a quella strana sensazione nello stomaco.

Finalmente le porte si aprono rivelando il grande atrio pieno di gente. Un via vai di vecchietti agitati e medici che gli rivolgono sorrisi pieni di gioia.

Le ruote della sedia a rotelle scivolano tranquille sulle piastrelle lucide e scure dell'ospedale, finalmente le porte scorrevoli si spalancano ed è fuori.

Fuori finalmente.

La giornata è perfetta.

Il sole fuori, i classici uccellini che si rincorrono tra i pini subito fuori dall'edificio e l'aria.

L'aria, fresca, con quel tepore così familiare del sole e il vento leggero che scompigliava leggermente i capelli. Era la cosa più bella che potesse esistere.

La macchina aspettava in fondo al parcheggio. Si accostò ad essa e subito un ragazzo biondo da dietro di lui spalancò la portiera.

Il ragazzo biondo. Il suo ragazzo.

 

E' proprio necessario? Non possiamo volare fino a casa?”

 

Teddy sorride nel sentire la voce da finto lamentoso del fidanzato, gli da un bacio sulla fronte e lo prende in braccio con delicatezza.

 

Scordatelo, piccolo incantatore dalle tendenze suicide. Adesso si va a casa e niente storie, e non tentare di convincermi con quella faccia.”

 

Billy abbandona quell'espressione falsamente corrucciata e si lascia caricare in macchina senza storie.

Teddy ancora non riesce a capire come l'altro faccia a fidarsi di lui dopo quello che gli ha fatto., come abbia potuto perdonarlo.

 

Come fai ad amarmi ancora, dopo quello che è successo?”

 

Chiede una volta in macchina. Billy si limita a sorridere.

 

Semplice. Non te ne ho mai fatto una colpa.”

 

Entrambi sorridono, felici di poter tornare insieme ancora una volta, mentre la macchina fila, facendo volare alcune foglie verso il cielo azzurro e sconfinato.

 

Fine~

  
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