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Autore: viky4forever    18/11/2007    1 recensioni
Ormai sconfitto Sin, Tidus raggiunge il padre...e torna a Zanarkand. Qui ricomincia a vivere una normale vita, senza la sua Yuna che gli manca terribilmente. Ma un nuovo nemico si abbatte contro di lui, facendo scomparire l'intera popolazione senza lasciarne traccia, a parte lui e Shyl. Una nuova avventura per Tidus, in compagnia della sua vecchia compagna di giochi, ormai acerrima rivale della sqaudra avversaria a blitzball. Buona lettura!
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Tidus
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Come riuscire a dimenticare

Ciao a tutti!! È la mia prima ff su final fantasy che scrivo dato che questa storia (mi riferisco al X capitolo della saga) mi ha davvero appassionato. So a grandi linee il finale, ma non conosco ancora bene i particolari perché non ho terminato il gioco, così mi sono presa alcune “licenze”. Fra cui quella di far apparire Auron e Jerch, mentore e padre di Tidus. La storia si svolge a fine saga, in un’ipotetica Zanarkand reale, quella di mille anni fa, dove viveva Tidu, dove, dopo aver abbandonato Yuna, si ritrova nella sua routine quotidiana, ma un evento gli sconvolgerà nuovamente la vita portandolo a nuova avventure.

C’è un nuovo personaggio, Shyl-Zess, la vederete con un carattere apparentemente freddo ma lei è tuttaltro.

Non vi anticipo più nulla, anche perché la storia è tutta nella mia mente, dovrei scriverla ma mi servono input quindi se potreste darmi le vostra impressioni.

Non so se continuarla o lasciarla qui.

Aspetto commenti.

Grazie dell’attenzione.

Viky4forever.

 

CAP 1 – La partita, un vecchio ricordo

 

Come riuscire a dimenticare? Troppo bello da rimuovere, troppi bei ricordi…i suoi occhi, il suo dolcissimo sguardo, i suoi modi di fare…come farò?? Ci riuscirò mai?

Chi lo sa, col tempo magari, pian piano, non vedendola potrei anche rimuoverla dalla superficie del mio cuore.

Yuna.

Ancora mi ricordo quella magica sera, il tuo dolce volto, le tue morbide labbra e  le nostra mani intrecciate.

Ricordi lontani ma ancora freschi dentro me.

 

Con questi pensieri in testa, il giovane Tidus, facendosi attraversare dalla brezza notturna di una calda estate rientrò nella sua stanza pensando alla sua avventura e soprattutto a lei, alla sua Yuna.

 

°°°

 

Il volto di Tidus fu disturbato dai raggi di un sole ormai sorto da un bel po’ di ore. Rimuginò un po’ a letto e si sedette di botto.

-Accidenti, la partita!!

Aveva completamente dimenticato che quella mattina c’era la prima partita di campionato e la sua squadra, gli Zanwin, giocavano contro gli Zanarktown. Non era una partita per nulla facile, non aveva molto tempo, ed essendo il capitano aveva molte responsabilità che si perdevano nella sua mente da perenne adolescente, con un fisico ormai da uomo.

Non impiegò molto e in fretta uscì dalla sua abitazione per raggiungere lo stadio.

Ritardo cronico, come al solito del resto. Nonostante il terrore che qualcuno potesse levargli la carica di capitano della squadra era molto tranquillo, non dava un eccessivo peso alla sua superficialità da 18 enne che si gode semplicemente la sua vita.

Ora però aveva a che fare con altre persone, non solo con i suoi compagni di squadra…

La gente era in delirio. L’eccitazione vibrava nell’aria di Zanarkand, bambini in festa, ragazzine pazze per i loro idoli, tifosi che discutevano preoccupatamene sulle sorti della proprio squadra e ragazzi che litigavano per decidere chi fosse la migliore.

-Guarda!! Quello è Tidus!!!

Una voce e una massa di folla investì il giovane ragazzo preso di fretta.

-A me, a me!! – gridava una ragazzina poco più piccola del campione, accanto a lui spiattellandogli in faccia una palla da blitzball con un pennarello nell’altra mano, assieme, però ad un’altra orda di bambini che chiedevano lo stesso.

-Ragazz…io…oooh…-

Tidus non sapeva come scappare, in tutta la sua calma mischiata al ritardo pensò bene di prendere la strada principale, quella che faceva abitualmente per andare agli allenamenti, solo che durante il grande giorno era pieno di gente venuta apposta per guardare lui, la mitica stella del loro sport.

-Largo, fate largo

Una voce dura e potente irruppe in mezzo la folla prendendo per il braccio il ragazzo e facendolo dileguare lasciando i bambini e quella povera ragazzina a lagnarsi.

-Si può sapere che fine hai fatto?? Sai che ore sono?? – sbottò Auron.

-Ma certo che lo so, ma io…-

-Nessun ma, corri dagli altri-

-Signorsì-

-ehi, aspetta un po’ – lo fermò per il braccio.

-Che c’è ancora??

-Guarda un lì-

Il ragazzo rivolse lo sguardo al balcone da dove si vedeva l’intero stadio fra cui il mega-schermo. In quel momento un uomo sulla 50ina stava intervistando una giovane e bella ragazza, dell’età di Tidus o poco meno. Semplice in viso e delicata nei lineamenti, capelli lisci e ramati che le cadevano appena sopra le spalle con una semplice ma sofisticata acconciatura di treccine che glieli fermavano.

-Mi dica miss Shyl-Zess, cosa ci preannuncia per quest’incontro? – le chiese l’uomo.

-mi aspetto solo di vincere, non contano soltanto la durata degli allenamenti o il luogo dove vengono fatti, ma soprattutto la serietà, cosa che manca a qualcun altro – affermò fredda e senza scomporsi più di tanto.

-Tutti sanno che la sua squadra si ha dovuto cedere il ring dello stadio alla squadra di Tidus, ma lei ci sta dicendo che dove vi siete allenati voi è un posto migliore? –

-Potrebbe, come non potrebbe, fatto stà che la nostra squadra ha più potenzialità. Il grande capitano – continuò enfatizzando sull’ultima parola – non si è neanche degnato di unirsi a noi per la pre intervista che si fa prima di ogni partita…beh, ci vedremo in campo, Tidus-

E con queste parole la rossa si ritirò dagli spogliatoi, lasciando i tifosi della Zanarktown in balia di urla e canti di incoraggiamento per il loro capitano e l’intervistatore con non meno entusiasmo.

-Ma…io…ma l’hai sentita?? Come diavolo si permette di …- iniziò Tidus alterandosi.

-TIDUS – lo richiamò Auron bloccandolo di colpo – te lo sei meritato, e adesso và dai i tuoi compagni e che vinca il migliore –

-Stai alludendo alla ragazzina?? – sbottò lui.

E senza rispondere, Auron uscì fuori dalla stanza.

Il ragazzo sospirò uscendo per raggiungere i suoi compagni, ma non  fece più di dieci passi che loro stesis lo raggiunsero per strada.

-Ma dico, l’hai sentita?? Tidus?? Ti fai mettere i piedi così in faccia?? – sbottò un ragazzo poco più alto di lui, moro e olivastro in carnagione seguito da altri 6 componenti, tutti alterati come lui.

-Lo so, lo so, è inutile che fate voci perchè lo so benissimo. Quella là è fatta così, quindi adesso andiamo, giochiamo e vinciamo e la prossima volta ci penserà due volte prima di aprire bocca, ok? –

-Si ma tu la prossima volta puntati la sveglia la sera!! – lo rimproverò Gauss, il ragazzo dai capelli mori.

-Va bene, va bene, adesso basta eh –

Qualche discussione in più e in fetta si diressero verso gli spogliatoi in attesa di essere chiamati per l’inizio della partita.

 

 

-….E FINALMENTE, CARO PUBBLICO DI ZANARKAND, LE NOSTRE DUE MIGLIORI SQUADRE SI AFFRONTERANNO IN UN INCONTRO AMICHEVOLE!!  GUARDATE, ECCO SCENDERE GLI ATLETI IN CAMPO…-

In tutto lo stadio rimbombava la potente voce del cronista fra le urla dei tifosi.

-attento amico, quella donna è pericolosa …- suggerì Gauss a Tidus poco prima di sistemarsi in formazione. Lui annuì vedendola volteggiare in acqua.

-…I DUE CAPITANI SI POSIZIONANO L’UNO DI FRONTE ALL’ALTRO…-

-Oh, ma ben trovato mio caro Tidus, onorata della tua presenza – gli sussurrò guardandolo negli occhi.

-Ciao Shyl, divertita agli allenamenti nel campetto medio ? – chiese con un sorriso tutt’altro che gentile.

-Tanto. Non immagini quanto…-

Shyl portò indietro i capelli senza staccare lo sguardo dal biondino e senza muoversi da quel metro di distanza di acqua che li separavano.

Fischio.

-…E L’ARBITRO SEGNE IL FISCHIO DI INIZIO DI QUESTA ENTUSIASMANTE PARTITA…-

Shyl-Zess non si vide più, e neanche la palla lanciata in acqua, sparita con lei.

C’è da dire che durante tutta la partita, i giocatori della squadra di Tidus videro poco la palla, quel giorno la Zanarktown aveva un non so che di micidiale, come se si fossero allenati molto più a lungo di loro, per un risultato finale di 4 a 2.

Bruciava la sconfitta, eccome se bruciava.

Ma i conti Tidus, e il resto della squadra, se li doveva fare con il loro allenatore, assente inizialmente, per motivi di salute, ma vide l’intero match.

-E adesso chi lo sente Jetch…- diceva Gauss riscaldando l’acqua della doccia, ai suoi compagni.

-Tidus, tu invece, non ci dici niente? – lo spronò Thaimes vedendolo in silenzio.

ma non sapeva che stava rimuginando di rabbia.

-Cosa ho da dire?? Che facciamo schifo, ci siamo allenati malissimo e abbiamo perso come dei cani, facendoci battere da quei babbei con la puzza sotto il naso!! – sbottò chiudendo sonoramente l’armadietto.

-In più lì c’è una femmina – rimarcò Gullon, il più piccolo della squadra.

-Una donna, Gullon, una donna –

-Femmina, donna, quello che è…- riprese lui.

-E quella femmina, come la chiami tu, mi ha messo nel fango!!!

-Se fossi arrivato puntuale…- mormorò Thaimes.

Tidus era troppo arrabbiato con Shyl-Zess per poter rispondere a tono, così decise di lasciare perdere.

-Io vado, domani credo proprio che ci sarà l’incontro col coach

E detto questo sbatté la porta dello spogliatoio non sapendo che ci sarebbe stato quel domani.

 

Tidus camminava fra gli spalti privati, stavolta ci pensò bene prima d prendere strade troppo affollate, dello stadio con la borsa dietro la schiena, guardando basso il pavimento illuminato in parte dal sole della splendida giornata.

Ma una figura poggiata al muro lo fece ritornare alla realtà.

Shyll-Zess lo guardava a braccia conserte con la fronte corrugata.

-Non so, vuoi che ti dica “congratulazione ai vinto! Mi hai battuto, mi hai fatto fare una figura bestiale davanti tutta Zanarkand e non sono riuscito a batterti, ma brava!” – tagliò corto lui, evitando di girare attorno al discorso, tanto sapeva benissimo che voleva vantarsi della sua vittoria per buttarlo ancora un po’ nel fango.

La rossa rise.

-Si, ridi, tanto ormai hai vinto, lo sanno tutti –

La luce del sole riusciva ad illuminarla soltanto a metà del suo abbigliamento tipico, ma modernissimo, di Zanarkand ma quando gli si avvicinò, si scoprì completamente alla luce, facendo brillare i suoi occhi verdi.

.Lo so che una sconfitta brucia, a maggior ragione quando un uomo sfida una donna, umiliante perdere, vero? Poi se questa donna la conosci da quando eri un tenero bimbo che iniziava a prendere la palla da blitzball, insieme a lei, ti ricordi Tidus? -

Non riusciva a capire dove voleva arrivare con questo, anche perché il suo non era il solito tono altezzoso,ma leggermente più pacato.

-Mi ricordo fin troppo bene – disse lui, piatto.

-Buon per te, comunque, volevo dirti che…-

Un tuono squarciò il cielo che si oscurò bruscamente.

Una forte scossa di terremoto investì l’intero stadio, facendo tremare il palazzo.

-CHE DIAVOLO è?!? – gridò Shyl aggrappandosi alla ringhiera.

-NON LO SO, NON LO SO!! – rispose lui facendo altrettanto.

Subito nel ragazzo, scattò il ricordo di quel giorno. Sembra molto simile: giorno della partita di Bilitzball, giorno di sole, giorno pieno di gente…con l’unica differenza che quel giorno fu Sin ad attaccare, cosa che non poteva essere assolutamente vera dato che Sin era ormai un ricordo lontano, ma cosa poteva essere successo? Ma in quel momento non c’era tempo di fare ipotesi, dovevano salvarsi.

D’un tratto ritrovò Shyl appesa alla ringhiera, stava per cadere nel fossato.

-SHYL! AFFERRA LA MIA MANO! – le gridava lui. La ragazza cercò di allungare l’altra mano che era nel vuoto, mentre con l’altra teneva stretta la presa alla ringhiera, ma mancava poco che scivolasse…poco…pochissimo, ormai era tutta sudata la sua mano…

Tidus si tuffò nel afferrare la ragazza che, ormai, lasciò andare la presa.

Ed insieme caddero nel vuoto.

  
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