Sorrisi…lacrime…amore…odio…poesia…bugia…ecco
quello che è stato…il mio più bel
sogno…il mio più grande incubo…
sapete…non ho
mai creduto nell’amore…ho sempre pensato che fosse
solo una sorta di illusione
mentale …una delle più belle ma nello stesso
tempo crudeli trappole della
psiche umana…la proiezione mentale di un qualcosa o di
qualcuno che hai sempre
cercato nella tua vita riflessa su di un individuo…non sono
stato con tante
persone nella mia vita…e tutte le storie che ho avuto sono
sempre state un fallimento…o
almeno quasi tutte…
A volte le
sorprese
che ti riserva la vita sono veramente inspiegabili…come
è inspiegabile tutto
quello che è successo con lui…forse lo
conoscete…grazie alla nostra band è
diventato un idolo per molti…sto parlando di
BRIAN…a volte lo osservo di
nascosto…e mi chiedo come un ometto del genere sia riuscito
ad ammaliarmi e a
risucchiarmi via il cuore, l’ anima, in quel
modo…bè forse perché sono stato un
ingenuo…o forse perché si sta semplicemente
parlando di BRIAN…
CAPITOLO
1
Londra 1997
Erano passati due anni da quando
avevo conosciuto
il mio Brian… ero rimasto folgorato totalmente da
lui…dal suo viso …dal suo
modo spavaldo di far capire al mondo senza alcuna vergogna della sua
bisessualità…dai suoi occhioni verde
smeraldo…quegli occhi dove mi perdevo
completamente…quegli occhi pieni
di
amore…pieni di sofferenze passate…sapete qualcuno
disse che gli occhi sono lo
specchio dell’anima…non vi immaginate nemmeno
quanto è vero…
Io e Brian
stavamo
insieme da un anno ormai…avevamo formato una band, band che
tuttora abbiamo, i
Placebo, formata da me, Brian e il nostro amico
Steve…avevamo registrato alla
Virgin Records un album…il nostro primo album, intitolato
“PLACEBO”…ormai
avevamo finito anche il breve ma entusiasmante tour con gli
U2…quindi ci
stavamo dando da fare per un secondo album…
erano le 10 di mattina…ed era decisamente presto per uno che aveva passato tutta la notte ad una festa di amici…mi girai un po’ innervosito…afferrai il cellulare…sullo schermo appariva la scritta “Brian”…
< Stef !! Scusami tanto per l’ora!> disse lui tutto agitato…
< lo sai che non devi parlarmi con quella voce! Sai benissimo che mi fa impazzire! Su dai dimmi tutto…>
< Stef ho paura…qualcuno vuole farmi del male! Ti prego vieni nel mio appartamento…ho bisogno di te…>
Appena sentita la frase “qualcuno vuole farmi del male!” dentro di me iniziò a prendere il sopravvento una rabbia indescrivibile…
…riattaccai il telefono immediatamente…mi infilai i primi vestiti decenti che trovai nella camera da letto, presi la macchina e partii più arrabbiato che mai…nessuno si doveva permettere di toccare il mio angelo…nessuno poteva ferirlo…
Arrivai da Bri dopo 5 minuti…suonai il campanello…
Brian non mi rispose…se ne stava in silenzio…mi stringeva forte…per un attimo mi misi ad osservare il suo viso…dai suoi occhioni semichiusi verde smeraldo si vedevano cadere una moltitudine di lacrime nerastre a causa del trucco… le sue guance erano rosse…vidi in lui qualcosa di diverso…non era il Brian che conoscevo…era un Brian sofferente…e questo mi faceva sentire una vera merda…come ho fatto a non accorgermi che il mio ragazzo stava male?!…quei suoi occhi parlavano chiaro…non stava male solo a causa del messaggio della segreteria…c’era qualcos’altro…
Mentre stringevo Brian forte a me mi guardai in giro…la sua casa era un disastro…bottiglie vuote ovunque…mozziconi di sigaretta in giro…dovevo fare qualcosa…
Quella
mattina avvisai
Steve dell’accaduto…in poco tempo la polizia
cancellò ogni traccia di Brian da
fonti pubbliche…
Io e Bri
tornammo a
casa mia…passammo la notte insieme…ma ancora non
riuscii a capire cosa c’era di
strano in lui…
CAPITOLO 2
Fuori aveva appena iniziato a piovere…un manto di nebbia avvolgeva tutta Londra...
Finita la colazione Brian si distese nel divano a guardare la pioggia con una sigaretta in bocca…poi a poco a poco vidi la sua espressione cambiare…diventare a mano a mano più cupa…poi gli occhi sempre più lucidi…una lacrima…2 lacrime…ed infine scoppiò a piangere…
E inevitabilmente scoppiò…
…un silenzio angosciante prese il sopravvento…
< “e” cosa??>
…Brian si alzo subito dal divano, e se ne andò nella camera dove dormivamo insieme…
Io rimasi nel divano immobile…ancora non del tutto cosciente di quello che stava succedendo…
lui…il mio amore…la persona che diceva di amarmi…lui, la mia unica fonte di felicità, si era trasformata in pochi secondi nella mia più grande sofferenza…era riuscito a far crollare tutto quello che avevamo costruito insieme...i nostri sogni…i nostri desideri...i nostri momenti di pura follia…
…mi aveva tradito…anche se forse non consciamente…
…Eravamo
stretti …Ma prima o poi finisce…Come
l’argento tende al blu…
Gocciolando
come una candela…E bruciando solo
per te…
…it
seemed…a place for us to dream…
Passai la notte in quel
divano…piangendo in cerca di
risposte…
…non lasciarmi…
E per favore…non rendermi
cieco…
CAPITOLO
3
Difficoltà…
questa parola trova rifugio in ogni attimo della nostra
vita…ma sta solo a noi
decidere se affrontarle e voltare le spalle al passato, oppure tenerle
nascoste
in un angolo dentro di noi e provare ad andare avanti
ugualmente…ma con la
paura che un giorno…quando meno te lo
aspetti…possano tornare fuori pronte a
massacrarti…
“Stef,
so che ho
sbagliato…perdonami…hai ogni diritto di essere
arrabbiato con me…basta che tu
mi dica di uscire per sempre dalla tua vita…e io senza
esitare lo farò…non
dimenticarti mai che ti amo…mio dolce principe…tu
sei l’unico …Brian”
Appena sveglio trovai questo biglietto accanto al divano…appena letto lo strappai e lo buttai dalla finestra…lo lasciai in mano al mondo…non volevo più saperne…
Arrivato vidi Steve…
< come se io stessi come una rosa!!!> dissi io innervosito…
vidi Brian in un angolo…stava scrivendo un testo…
non ebbi nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia, appena entrato attaccai il Jack della chitarra all’amplificatore e mi sedetti con una sigaretta in bocca su una sedia…lontano da lui…
Brian prese in mano la sua
chitarra…
Never thought
you'd make me
perspire.
Never thought I'd do you the same.
Never thought I'd fill with desire.
Never thought I'd feel so ashamed.
Me and the dragon can chase all the pain away.
So before I end my day, remember..
My sweet prince, you are the one
My sweet prince
you are the one
Never thought I'd have to retire
Never thought I'd have to abstain
Never thought all this could back fire
Close up the hole in my vain
Me and my valuable friend
can fix all the pain away
So before I end my day
remember
My sweet prince
you are the one
Never thought I'd get any higher
Never thought you'd fuck with my brain
Never thought all this could expire
Never thought you'd go break the chain
Me
and you baby,
still flush all the pain away
So before I end my day
remember
My sweet prince
you
are the one…
Mentre stava cantando mi accorsi che nel suo viso scendevano delle lacrime…poi si girò verso me…mi guardò…quello sguardo…era così profondo…non mi aveva mai guardato in quel modo…i suoi occhi erano pieni di dolore…penetrarono dentro di me…fino a toccarmi il cuore…l’anima…
e appena passati 2 secondi…Brian buttò la chitarra a terra e se ne andò nella stanza vicino allo studio, dove andavamo solitamente per rilassarci dopo aver suonato…
Non so perché…ma mi aveva un'altra volta rapito…quel suo sguardo…ero in suo potere…ricaduto nella sua trappola…proprio come una volta…
Steve mi si avvicinò…
Io non gli risposi…andai solamente verso Bri…aprii lentamente la porta…lui era lì…in piedi…stava piangendo…era rivolto verso il muro…poi si girò…
Ci guardammo…
I suoi occhi erano arrossati per le lacrime….
Io iniziai a piangere…
Eravamo lì immobili…
Ognuno guardava gli occhi dell’altro…
Era come se stessimo conversando attraverso di essi…
Poi ad un certo punto…Brian corse verso di me….
Mi abbracciò fortissimo…
L’abbraccio più forte ed affettuoso che abbia mai ricevuto in tutta la mia vita…
Io risposi con un altro abbraccio…
Gli accarezzai il viso…
I capelli…
Lui si mise sulle punte dei piedi e avvicinò le sue labbra carnose al mio orecchio destro…
Quelle parole…mi colpirono dritto al cuore…
Ci baciammo…
Tornammo a casa insieme…
la canzone
“My Sweet
Prince” la mettemmo all’interno
dell’album, sul messaggio della segreteria
facemmo una canzone, “Evil Dildo”, e la mettemmo
come traccia fantasma
nell’ultima canzone del cd…quest’album
uscii molto diverso dal primo…non più
basato sulla trasgressione, ma principalmente sulle emozioni che si
prova ad
essere innamorati, persi, abbandonati, sofferenti…forse il
disco a cui più sono
legato…un disco che parla di noi due…di me e
Brian…
lo intitolammo
“Without you I’m nothing”.
CAPITOLO
4
Passarono
parecchi
anni da quei giorni…io e Brian decidemmo di continuare a
frequentarci
normalmente, ma di non stare più insieme, più che
altro per il bene del gruppo…con
tutto il successo che avevamo avuto non potevamo assolutamente
permettere che
succedesse qualcosa al gruppo a causa nostra…
incidemmo altri tre dischi,
“ Black Market
Music”,“Once More With Feeling”, una
raccolta di singoli dal 1996 al 2004 e
“Sleeping With Ghosts”…sembrava stesse
andando tutto a gonfie vele… “Sleeping
with ghosts” aveva ottenuto un successo
pazzesco…tra me e Brian sembrava stesse
andando tutto bene, ognuno si era creato un proprio spazio, un suo
stile di
vita, ma da una parte non mi dispiaceva, insieme stavamo sempre bene, e
tra di
noi la fiamma dell’amore non si è mai
spenta…
…ma
mai dare per
scontati certi fattori della vita…perché
è proprio in quel momento…che le cose
iniziano ad andare come meno te lo aspetti…ed è
proprio in quel momento che
devi saper reagire nel modo giusto…
Era bella l’atmosfera che si era creata tra noi tre col passare degli anni, eravamo come una grande famiglia, solo noi tre, senza problemi, e questa cosa mi piaceva, è bello sapere che lavori intorno a persone che ti vogliono bene, e che sono sempre pronte a darti una mano…è un clima che non avevo mai respirato prima…
In quel momento un brivido mi percorse la schiena…pensavo che non si sarebbe mai innamorato seriamente di una donna…ma a quanto pare mi sbagliavo…questa cosa mi dava fastidio…ma non volevo farglielo sapere…mi sembrava felice…ho fatto finta di nente…
< Ok, per me va bene…proviamo a farci una base alla “Space” dei Pixies?> dissi un po’ in confusione
< si Stef, avevo proprio pensato a loro, ho citato anche il “Planet of Sound” visto? >
< Si…dai proviamo…>…
Passammo 4 ore in studio…finimmo la base per “Space Monkey”...
Aprii la porta e, appena messo un piede fuori sentii qualcuno prendermi per il braccio…mi girai di scatto…era Brian…
< Stef…sei sicuro di essere solo stanco? Perché mi sei sembrato strano oggi in studio…>
Tornai a casa e mi misi nel piccolo terrazzino dell’appartamento e iniziai a fumare…mi sentivo un gran peso sul petto…un vuoto improvviso…iniziò a piovere…mi misi a fissare il cielo…tante goccie cadevano sul mio viso affranto da quelle parole dette da Brian…chiusi gli occhi…mi misi a piangere…sentivo come se stavano portandomi via una parte di me stesso…mi stavano portando via il mio amore…il mio Brian…e questa cosa mi faceva stare terribilmente male…
Aspettai per qualche ora la telefonata di Brian…che inevitabilmente non mi chiamò… così, più scoraggiato che mai, mi misi addosso l’impermeabile…e,nonostante la pioggia, uscii di casa…
Camminai per tutte le vie vicine a casa mia, in quella Est London che quella sera sembrava più grande che mai…cercavo conforto tra la pioggia…cercando di camminare il più veloce possibile per liberarmi di quel peso…cercando una via di sfogo…cercando di convincermi…invano… che Brian non mi stava a poco a poco abbandonando…
Passate le 2:00 di notte decisi di tornarmene a casa, probabilmente dopo essere stato così tanto tempo bagnato al freddo avevo qualche linea di febbre…ma sinceramente non mi importava… tornai indietro e svoltai alla prima via che portava a casa mia…a un certo punto sotto un palazzo vidi una persona rannicchiata sotto la pioggia …aveva un cappotto lungo nero, dei pantaloni bianchi attillati ormai diventati quasi trasparenti per colpa della pioggia e un paio di scarponcini neri…stava piangendo…decisi di andare a vedere se gli era successo qualcosa…
Mi avvicinai a lui…
< Mio Dio Brian!! Che ti succede?!?! Che ci fai qui sotto la pioggia?!?!> dissi io quasi balbettando dallo stupore…
< Stef no…tu non puoi capire…non ti immagini!>
È stato uno shock pauroso per me…vedere Brian…il ragazzo che ho sempre amato, e che amo tuttora…lì per terra…disperato…con gli occhi pieni di lacrime…straziato…non potete immaginarvi nemmeno lontanamente cosa sia stata per me quella sera…
< Brian ascolta, tu adesso vieni con me!>
< NO!! Stef no! Io rimango qui!!>
Cercai di alzarlo, di tirarlo…ma fu tutto inutile…non voleva andarsene da lì…
< va bene Brian! Se non vuoi venire tu, allora resto io!! Dormirò qui a fianco a te! Sotto la pioggia!> dissi io cambiando tono di voce..
< scordatelo!! Non puoi farlo!! Non avrebbe senso! Perché dovresti farlo?!!>
In quel momento persi totalmente le staffe…iniziai a urlare…non so come abbia fatto a dirgli tutte quelle parole…una cosa è certa…non avrei mai più il coraggio di rifarlo…
In quel momento vidi il viso di Brian cambiare espressione…un’espressione sorpresa…mi sedetti accanto a lui e rimanemmo entrambi in silenzio…poi, quando riuscii a ricompormi, mi sentii terribilmente in colpa…
< Brian…perdonami se ho alzato la voce…sono stato uno stupido…>
Lui all’inizio non disse niente, poi invece iniziò a parlare…
< no Stef…sono io l’unico stupido qui…ti racconterò tutto…>
Brian appoggiò la testa sulla mia spalla…come se in cerca di conforto…io alzai il braccio, lo abbracciai e lo strinsi forte a me…
Bri si fermò di colpo…mi strinse più forte di prima…iniziò a piangere…io lo baciai in testa, tra i capelli totalmente bagnati...stranamente iniziò a piovere più forte in quel momento…come se il tempo sapesse già quello che Brian stava per dirmi…come se qualcuno lassù sapesse già tutto…
< Stef…ti prego…promettimi che non mi odierai…ti giuro che è stato un inciente…>
< non ti odierò mai piccolo mio…ricordatelo…su forza dimmi tutto…non preoccuparti…>
< Stef…Helena è incita…E il padre sono io…>
Una pugnalata al cuore…mi sentii morire dentro quelle parole…
Brian si nascose il viso con le sue piccole mani e iniziò a piangere più forte di prima…
La mia schiena scivolò dal muro dove era appoggiata…mi ritrovai presto disteso sulla strada, con la pioggia che mi batteva forte sul corpo…il cielo era pieno di nuvole nere…da i miei occhi iniziarono a scendere lacrime…lacrime amare…lacrime di dolore…lacrime di agonia completa…
…Strano,
sentire, dolore, sentire, che è infelice, la mia
anima…
Brian si avvicinò a me, mi mise la testa sul petto…
< Stef ti prego non fare così!! PERFAVORE STEF! Ho troppo bisogno di te…>
Questa volta non risposi…rimasi lì immobile…a terra …sentivo il mio cuore sanguinare... …strappato in due…spezzato per sempre…come l’amore tra me e Brian…per quanto lo amavo…sentivo che non ci saremo più potuti amare come una volta…lui aveva delle responsabilità…era padre…ed era suo compito occuparsi del bimbo e di Helena…doveva dimenticarmi…
...Think I'll leave
it all behind, save this bleeding heart of mine…
CAPITOLO 5
…fall into
you…is all I ever do…
when I hit the
bottle…’cause I’m afraid to be
alone…
tear us in
two…because I want you too…
Ad un tratto mi vidi in una stanza tutta bianca…un po’ squallida a dir la verità…in un letto scomodo…sicuramente non il mio…vidi Steve accanto a me…
< dov’è Brian?> dissi io subito…
< Brian è qui fuori…sai quanto odia gli ospedali, appena si è svegliato se n’è subito voluto andare…vuoi che te lo chiami??>
< Ok…a dopo Steve…>…
Non sapevo più che pensare…ero esausto…la mia anima era vuota…non avevo più voglia di pensare…né di agire…volevo solo smettere di soffrire…non ce la facevo più…
Ad un tratto sentii bussare la porta…era Brian…
< Ciao Stefan…come ti senti…>
< confuso Brian…troppo forse…>
< Senti…mi dispiace…per tutto…ogni cosa che è successa…>
< no Stef, come mi hai detto tu…io gli amici non li lascio…>
Io non risposi…non riuscii nemmeno a guardarlo negli occhi…avevo paura di piangere…
< No Brian…basta…ora hai delle responsabilità…hai una creatura da allevare…un bambino…un essere umano…e una compagna da accudire e mantenere…finiscila…il nostro amore è stata la cosa più bella del mondo…ma ora non possiamo continuare così…non sei più il Brian che conoscevo una volta…mi dispiace…>
< Ma Stef…io ti am….>
< Va bene…mi dispiace Stef…mi dispiace tanto…>
Brian disse
che il
nuovo album doveva dare una svolta alla storia del
Placebo…bè l’ha fatto…
“Meds” è stato l’album che ha
cambiato la storia dei Placebo…“The deth of Nancy
Boy”…la morte
dell’omosessualità…l’entrata
della normalità all’interno del
gruppo…un disco dove i testi parlano di incidenti,
disorientamenti…la
differenza si sente…per molti nostri fan era la rovina del
gruppo…i Placebo non
erano più i Placebo senza quello spirito trasgressivo
iniziale…così credevo
anche io…dopo la nascita di Cody, il figlio di Brian, anche
io stesso pensavo
che stesse iniziando un periodo di declino per il
gruppo…senza il Brian
iniziale, non riuscivo nemmeno più a sentirmi a mio agio
come un tempo…
…we
were born to lose…
CAPITOLO 6
Nella vita
si
commettono tanti errori…alcuni possono portare del
male…altri del bene…
Nel mio caso
è andata
bene…il mio errore è stato quello di pensare che
Brian si stesse avvicinando
più alle donne e non avrebbe più preso in
considerazione gli uomini come una
volta…ma mi sbagliavo…e capii il mio errore solo
in un giorno…il 4 Giugno
2007…durante il Project Revolution, il tour di
Meds…in Estonia…era il giorno
della campagna a favore dei gay…era il giorno in cui
ricevetti il regalo più
bello della mia vita…
< ah già! Su dai muoviti che il pubblico è in delirio!>
Quel giorno salii sul palco a dorso nudo, mi ero scritto HOMO SAPIENS nella pancia e nella schiena…per me queste campagne sono sempre state molto importanti…volevo dimostrare alla gente quello che sono…
Finalmente entrammo sul palco…il pubblico in delirio…è bello andare su un palco ed essere apprezzati così tanto dalla gente…il concerto durò circa 1.45h, iniziò alle 21 e verso le 10.30 entrammo nel backstage per prepararci per il bis…
Entrammo per il bis…io mi misi un attimo accovacciamo per terra per mettere a posto un po’ gli effetti sonori e tutto il resto…a un certo punto vidi Brian venire con convinzione vicino a me…
Lo guardai un secondo…
I suoi occhi…mi stavano parlando…
Lui mi mise con dolcezza le mani nelle guancie…
Ero come immobilizzato…non riuscivo a reagire…ero completamente disorientato…non riuscivo a capire…
mi baciò prima piano…
poi tirò fuori la lingua…
Ero totalmente confuso…
Lui…Brian…era venuto verso di me…
Mi stava baciando…
Per un attimo non sentii più niente intorno a me…
Non mi ricordavo nemmeno più che eravamo davanti a migliaia di persone…
Erano anni che non ci baciavamo così appassionatamente…
Erano anni che non mi sentivo più così tanto amato da lui…
…ogni volta che
tiri fuori le tue emozioni…
…Mi sembra di perdere il dono della parola…
…Scivoli via lentamente dalla mia presa…
…Mi fai crescere come un sempreverde…
…Non vedrai mai ciò che sono veramente…
Io… Cado…
…Senza
di te… non sono niente…
Ad un tratto ci staccammo, e Bri prima di lasciarmi mi trattenne la lingua con un morso…
Poi si girò un attimo…
mi guardo..
Mi fulminò col suo sguardo…
Finito il concerto ero un po’ imbarazzato,non sapevo perché, ma me ne andai subito nel camerino del trucco del backstage…dove sapevo non sarebbe entrato nessuno…
Ma mi sbagliavo…
Ad un tratto entrò proprio lui…Bri…
Io non feci niente…lo guardai immobile…
Lui mi buttò su una sedia…si mise a cavalcioni su di me…mi baciò profondamente…poi mi disse…
< Vedi Stef nonostante tutto…nessun incidente, e nessun inconveniente potrà mai placare il nostro amore…io ti amo stef…in una maniera profonda…molto di più di come amo Helena…molto di più di qualsiasi altra persona…perdonami se ti ho fatto soffrire…ma sappi che io sono lo stesso di quando ci siamo conosciuti…non dimenticarlo…>
Sentendo quelle parole mi venne da piangere…ma questa volta non lo feci…ero felice…e ogni mio dubbio si era placato…finalmente avevo capito…
L’unica persona nata per amarmi era Brian, e l’unica persona nata per amare Brian ero io…e nessuno potrà mai spezzare la nostra catena…
< Brian…anche io ti amo…ti amo e ti ho sempre amato…e soprattutto non ti ho mai dimenticato…>
<
Stefan…Without you I’m nothing…>
…Ed ho atteso
così a lungo...affichè tu
fossi…fossi…fossi…fossi…
Fossi mio…affinchè tu fossi mio…
Quella sera io e Bri facemmo
l’amore lì dove eravamo…quella sera
cappii che il nostro amore non si sarebbe
mai più spezzato…quella sera fu l’unica
in cui riuscii a capire il vero
significato della parola “felicità”.
<°°Stefan
Olsdal°°>