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Autore: Dharma    18/11/2007    6 recensioni
- La vuoi smettere con tutto 'sto casino?!- La ragazza non si era fatta neanche lo scrupolo di bussare. Irruppe nella stanza e addocchiò il fratello con aria di rimprovero - Non puoi andare a giocare con le tue marionette da qualche altra parte?!- - Hey, io mi sto allenando!- Protestò Kankuro. - E quello sarebbe un allenamento?! Senti, fai un favore a tutta Suna e smettila con questo baccano!-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mistake

Tutto il suo corpo era scosso da tremiti di rabbia.
Se ne stava lì, in piedi, a fissare la porta d'ingresso.
Quella porta, che le sue mani avevano appena sbattuto in faccia alla persona che amava. O che credeva di amare.
Lo odiava con tutta se stessa.
Detestava quel suo modo di fare svogliato. La infastidiva quella calma che non abbandonava mai il suo viso.
Ma la cosa che la faceva più andare in bestia, era quella sua aria assente, che lui assumeva perfino quando lei gli confidava i propri pensieri e l'amore che provava.
Perchè sì, lo amava.
Questa realtà non la poteva negare al suo cuore, celandola dietro uno specchio di freddezza.
Ma allora, perchè non potevano trascorrere dei bei momenti insieme? Perchè non riuscivano a mettere da parte le loro divergenze, almeno negli attimi di vita che trascorrevano in compagnia l'uno dell'altra?
Scosse la testa per cercare di scacciare quei quesiti che le affollavano la mente e corse in camera sua.
Si lasciò scivolare sul letto e chiuse gli occhi.
Cercò conforto nel buio dietro alle sue palpebre.
Clack-Clack-Clack-Clack-Clack...
Un solco le increspò la fronte liscia.
Tentò nuovamente di calmarsi...
Clack-Clack-Clack-Clack-Clack...
Tranquilla, Temari, tranquilla.
Clack-Clack-Clack-Clack-Clack...
No. non lo poteva sopportare.
Si alzò di scatto e uscì dalla stanza con passo spedito.
Attraversò un piccolo corridoio e si fermò davanti ad una camera.
- La vuoi smettere con tutto 'sto casino?!-
La ragazza non si era fatta neanche lo scrupolo di bussare. Irruppe nella stanza e addocchiò il fratello con aria di rimprovero
- Non puoi andare a giocare con le tue marionette da qualche altra parte?!-
- Hey, io mi sto allenando!-
Protestò Kankuro.
- E quello sarebbe un allenamento?! Senti, fai un favore a tutta Suna e smettila con questo baccano!-
Senza attendere risposta, si girò e se ne andò, lasciando in castano dubbioso e risentito.
" Se non me ne vado da qui divento pazza!" Pensò Temari uscendo di casa.
Ormai, Shikamaru doveva già essere partito per tornare a Konoha. Ma questo non le importava.
Credeva...
Camminò per le strade semi deserte della città per quasi un'ora.
" Forse sono stata un pò troppo cattiva con Kankuro..." Rifletté mentre se ne tornava a casa.
Quando fu giunta nel retro dell'abitazione, però, la sua attenzione fu rapita da un braccio di legno, che faceva capolino da uno dei numerosi cassonetti della spazzatura.
" O no! Cosa ho fatto!?!"
Corse su per le scale, attraversò nuovamente il piccolo corridoio e tentò di aprire la porta della stanza del fratello.
Era chiusa a chiave.
Allora iniziò a bussare chiamando
- Kankuro, ti prego apri! Non dicevo sul serio! Quelle cose che ti ho detto non le pensavo veramente! Ti prego, aprimi!-
Dall'interno della camera giunse la voce del castano
- Vattene via...-
- Perpiacere, fammi entrare! Mi dispiace molto per tutto quello che ti ho detto! Non ce l'avevo con te...!-
- Allora, la prossima volta che ti girano, prenditela con le persone giuste!-
La bionda si appoggiò alla porta
- Ti prego, Kankuro..."
Dalla stanza non provenì alcun suono.
Temari fece un lungo respiro. Si alzò e corse fuori dall'abitazione.
Si fermò e alzò lo sguardo. Abbastanza in alto, sopra la sua testa, vi era un afinestra chiusa.
Aiutandosi con l'enorme ventaglio, riuscì a raggiungerla.
Vi si affacciò e sbirciò dall'altra parte del vetro.
Il suo sguardo percorse l'interno di una stanza in penombra. Era abbastanza spaziosa, ma al suo interno vi si trovavano solo un tavolo con una sedia ed un letto.
Proprio sdraiato su quelle lenzuola scure, vi stava un ragazzo muscoloso con i capelli castani.
Stranamente, il giovane si era sciacquato via il trucco dalla faccia, e non indossava il suo solito copricapo con le orecchie da gatto.
La sorella sulla superficie fresca e trasparente
- Kankuro?!-
Il bruno sobbalzò e aprì gli occhi, che aveva tenuto chiusi fino a quel momento. Rivolse lo sguardo in direzione del suono che aveva disturbato i suoi pensieri, e rimase lì, ad osservare quella strana ed insolita scena.
- Avanti, non puoi lasciarmi qui!-
- Vuoi scommettere?-
Nonostante la sua affermazione, però, il ragazzo si alzò stancamente e raggiunse la finestra a passo lento, ma deciso.
Vi si fermò davanti e l'aprì, lasciando modo a Temari di poter entrare, finalmente, nel suo piccolo angolo di mondo.
Una volta che la giovane fu tornata con i piedi per terra, poté aver modo di prendere coraggio, e di affrontare lo sguardo duro e freddo del fratello.
- Senti io...-
Ma lui non le lasciò il tempo di terminare la frase. Si girò e tornò a sdraiarsi sul letto, gli occhi fissi al soffitto.
- Oh Kankuro...-
Moemorò lei.
Passarono secondi vuoti e minuti interminabili, immersi nel silenzio.
- Va bene...!-
Lo sguardo della bionda si fece più deciso, ma riuscì ugualmente a mantenere un otno di voce pacato e tranquillo.
- Non ti chiedo né di commentare, né di guardarmi mentre ti parlo! Vorrei solo che tu mi stessi, perlomeno, ad ascoltare!-
Attese ancora qualche istante, poi iniziò a spiegare.
Raccontò ciò che le era successo, come si sentiva e le emozioni che provava.
Era convinta di aprirsi al resto del mondo, mentre le parole continuavano ad uscire dalla sua bocca, ma in realtà, il vero messaggio lo stava rivolgendo a se stessa.
Quando tornò a posare i suoi grandi occhi scuri sul fratello, però. si accorse che quest'ultimo stava ricambiando il suo sguardo, con serietà ed interesse.
- ...per questo ti chiedo di perdonarmi! Quelle cose orribili che ti ho detto, non le pensavo davvero! E' solo che, in questo periodo, mi è sempre più difficile passare del tempo con Shikamaru, senza che il suo modo di fare mi faccia perdere le staffe!-
Concluse.
Fissò Kankuro, sperando in una qualche reazione da parte del ragazzo,e si sorprese nel constatare, che la bocca di lui si era leggermente piegata in un sorriso.
Un ghigno dolce e beffardo.
- Ma come si fa a rovinarsi la vita con dei problemi di cuore così stupidi? Neanche lui ti avesse tradito...!-
Il suo tono era tornato irritante come quello ri sempre.
Temari si rasserenò.
- Grazie!-
- Di che cosa?-
- Per avermi fatto da psicologo!-
- Ma io non ho fatto proprio niente!-
La ragazza gli regalò un sorrisetto enigmatico.
- Appunto!-
- ...-
- Il solo fatto che tu sia rimasto qui a subirti le mie scenate mi ha aiutato!-
Kankuro le rivolse un'occhiata interrogativa.
- Va bé...contenta tu...-
Tornò a guardare il soffitto con aria pensierosa.
- Comunque è vero...-
- Cosa?-
- Che sono il più debole della famiglia! Potrei smettere di allenarmi che, tanto, non se accorgerebbe nessuno!-
La sorella si meravigliò. Non credeva che il giovane potesse avere una così bassa opinione di sé.
- Ma cosa vai dicendo?!-
- E dai, Tem! Lo sai benissimo!-
- Certo, certo! Senti, rispondi alla mia domanda: se noi due fossimo in missione e venissimo attaccati di sorpresa, chi mi salverebbe se rimanessi ferita?-
- Un asquadra di AMBU?!-
La bionda sburrò.
- Certo che tu, l'autostima ce l'hai sotto le scarpe!-
- Probabilmente!-
Temari si avvicinò al comodino e prese una foto raffigurante lei ed i suoi fartelli, dopo che Gaara era stato nominato Kazekage.
- Non dovresti arrenderti così!-
- Prendi ripetizioni da Naruto?!-
- Almeno lui sa in che cosa credere! Tu hai una ragione per cui lottare?-
Il castano ci pensò un attimo.
- Bé, se vuoi la verità, io ho iniziato ad allenarmi per poter diventare più forte, così da poterti difendere, se Gaara avesse voluto farti del male! Ora, però, tu non corri più pericoli e sei in grado di cavartela benissimo anche da sola!-
-  Se davvero pensi questo, allora dovresti trovarti qualcun altro a cui badare!-
In quel momento, qualcuno bussò alla porta.
La ragazza andò ad aprire e trovò fuori dalla stanza il fratellino minore.
- Non so se vi potrebbe interessare, ma stanno portando via la spazzatura proprio in questo momento! Anzi...adesso dovrebbero aver finito...!-
Temari si irrigidì di colpo e Kankuro iniziò a sudare freddo.
- Fortunatamente, avete qui davanti un vero genio, che passando davanti ai cassettoni, non può fare a meno di chiedersi cosa ci fanno i pupazzetti del fratello maggiore in mezzo all'immondizia!-
Spiegò mostrando le marionette che era riuscito a salvare appena in tempo da un afine crudele e atroce.
Il castano si precipitò ad abbracciare le sue amate, sotto gli sguardi disgustati dei due.
- Oookay...diciamo che ci vediamo a cena! Io mi dileguo!-
Salutò Gaara prima di sparire ad una velocità impressionante.
- Allora ti importa delle tue marionette!-
Affermò al bionda.
- Certo che me ne importa! Cosa credevi? Per me sono importantissime!-
-  Potresti combattere per loro!-
- Cosa?-
- Guarda che non è un'idea così stupida! E poi, potresti batterti anche in onore di tutte le persone che ti circondano!-
Si voltò e si diresse verso le scale.
- Perchè al mondo, non si smette mai di fare del bene! Puoi aiutare gli altri, non solo difendendoli, ma anche partecipando e contribuendo nei lavori!-
Si fermò su un gradino.
- A proposito, Kankuro, potresti iniziare con delle faccende domestiche! In cucina ci sono giusto giusto dei piatti che non vedono l'ora di essere lavati!-
 Il giovane ci pensò su.
- Ma anche no!-
- La mia non era un aproposta, ma un'affermazione! Adesso alzati e vieni immediatamente! Se non vuoi che ci siano delle conseguenze dolorose!-
Kankuro scattò in piedi e trotterellò dietro alla bionda.
- Sorellina adorata, perchè non ne parliamo davanti ad una bella tazza di thé e...AAARGH!-
- Io ti avevo avvertito!-
Sghignazzò Temari, osservando divertita il fratello che, grazie a lei, stava rotolando giù dagli scalini.
" Ti sbagli, fratellino, io avrò sempre bisogno di te! Sono e sarò tarnquilla, solo se rimarrai al mio fianco! Senza di te, la nostra non sarebbe una famiglia! Senza il contributo del tuo amore, noi non potremmo essere felici!".
Alzò lo sguardo e fissò un punto impreciso del muro. Sorrise.
"Se non ci fossi tu, a quest'ora avrei già strangolato quello stupido ragazzo, con la testa ad ananas, che mi ritrovo per fidanzato!"


Spazio autore:
Finita! Spero che vi sia piaciuta! Povero Kanky-kun! Deve sempre subirsi le ire dei suoi fratelli! Giustiziaaa! Ma, alla fine, rimangono sempre il trio più tenero e pucioso che esiste in Naruto(Oddio! Se scoprono che ho scritto queste cose su di loro, come minimo mi uccidono, mi fanno resuscitare, e mi uccidono una seconda volta!) Va bé...non ci pensiamo...ma almeno saprete cosa mi è successo se non mi farò più viva! Scherzo! Per vostra fortuna(o sfortuna?! Boh...) pubblicherò ancora un bel pò di storielle!
 Ora vi saluto...alla prossima!!!                                                                    binky-chan

P.S.: se mi lasciaste un commentuccio ne sarei davvero felice! Ma, come sempre, non siete obbligati e vi ringrazio anche per il tempo che avete speso in questa lettura!!! Bacioni a Tutti e grazie in anticipo!!!

  
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